È difficile trovare un tema unico come elemento caratterizzante del 2019, un anno sicuramente di transizione ma anche estremamente importante per l'avvio di numerose iniziative destinate a permanere e modificare il panorama videoludico. I giochi non sono davvero mancati e alcuni grandissimi titoli sono usciti nel 2019, che se vogliamo può essere caratterizzato dalla tendenza a un ritorno sulla scena di giochi nipponici con rilevanza globale come Resident Evil 2, Sekiro: Shadows Die Twice e Monster Hunter World: Iceborn, oppure il rilancio del single player ma sono tante anche le produzioni che sfuggono a qualsiasi trend e che dimostrano dunque come il 2019 sia stato semplicemente un anno veramente ricco di uscite.
Oltre ai giochi stessi, tuttavia, grandi novità si sono concretizzate anche dal punto di vista dei servizi e della fruizione stessa dei videogiochi, come il consolidarsi dello streaming come piattaforma di gioco, l'espansione (con polemica annessa) di nuovi Store emergenti con forza dirompente e il progressivo rafforzarsi di tendenze come lo streaming videoludico attraverso piattaforme specifiche come Twitch e simili. A conclusione dell'anno, in maniera emblematica alla vigilia di quello che sarebbe poi stato un 2020 dominato dall'uscita delle next gen, non possiamo mancare di ricordare la presentazione a sorpresa di Xbox Series X, a dicembre del 2019.
La rivoluzione in streaming
Uno dei temi più importanti del 2019 è stato sicuramente lo streaming, inteso forse per la prima volta come piattaforma di gioco alternativa e veramente credibile, grazie alla presentazione di Stadia da parte di Google a marzo dell'anno scorso. La tecnologia in questione è presente ormai da diversi anni e già alcuni servizi avevano raggiunto una notevole diffusione, come PlayStation Now, ma quando un gigante come Google si muove in questo senso è chiaro che le conseguenze sono destinate ad essere di più ampia portata, o almeno questo è quello che si pensava guardando la presentazione dello scorso marzo. Non sappiamo di preciso come sia andata, perché non ci sono numeri certi sugli abbonati a Stadia o sugli acquisti fatti, ma se non altro lo streaming di videogiochi è diventato un concetto molto più diffuso e accettato rispetto a prima, consolidando l'idea di un futuro portato al cloud gaming.
Sempre nel 2019 abbiamo assistito alla beta di Project xCloud da parte di Microsoft, che ha ulteriormente cementato il concetto: anche la casa di Redmond può contare su un'infrastruttura server di enorme diffusione e rappresenta un attore principale sul mercato dello streaming, ancora di più con l'introduzione di xCloud all'interno di Xbox Game Pass Ultimate, che venne annunciata proprio sul finire dell'anno e si è realizzata poi nel 2020 inoltrato. Nel 2019 ha cominciato a delinearsi lo scenario che potrebbe dominare il mercato videoludico del futuro, con i servizi di cloud gaming da parte di Microsoft, Google, Sony (che nel frattempo ha stretto un accordo con la stessa Microsoft per l'utilizzo dei server Azure) oltre all'alternativa fornita da Nvidia con GeForce Now e altre soluzioni che sono emerse in seguito come Amazon Luna, in attesa di capire cosa abbia intenzione di fare Nintendo.
Le controversie
Un elemento ricorrente del 2019 sono state le controversie: forse indice di un momento di maggiore rilassatezza dal punto di vista delle uscite sul mercato, la polemica si è diffusa spesso e volentieri negli ambienti videoludici, tra social, forum e sistemi di comunicazione varie, per diversi motivi. Già nei primi mesi dell'anno diversi licenziamenti di massa avvenuti tra Activision ed Electronic Arts fecero riemergere la visione alquanto negativa delle major videoludiche anche agli occhi dei giocatori, ma il peggio doveva ancora venire, in particolare per una delle due.
Epic Games Store, il nuovo digital delivery di Epic Games nato a dicembre del 2018, diede inizio nel 2019 a una lunga serie di accordi di esclusiva, che di fatto privarono Steam e gli altri store di alcuni giochi, creando una situazione inedita nel mondo PC e scatenando veementi polemiche di molti utenti, diversi dei quali ancora intenzionati a boicottare lo store per questi motivi. Particolarmente noti alcuni casi specifici, come quello di Metro Exodus, che è stato rimosso da Steam in seguito all'accordo di esclusiva preso successivamente l'avvio dei preorder sullo store Valve.
Un'altra controversia storica fu quella che precedette l'uscita di Pokémon Spada e Scudo, quando emerse che i giochi avrebbero contenuto solo le creature appartenenti al Pokédex regionale di Galar e non a quello generale, presentando dunque una quantità di pokémon molto inferiore a quanto ci si sarebbe aspettati. Questo fece partire grandi minacce di boicottaggio da parte di parecchi fan, che però non sembrano aver sortito particolari effetti sulle vendite dei giochi. Rimanendo in ambito Nintendo, l'anno scorso ha visto anche il diffondersi a macchia d'olio dell'ormai famoso problema del drifting dei Joy-Con, che si è rivelato essere cronico e legato alla costruzione stessa dei controller di Nintendo Switch, con tanto di accuse e class action ai danni della compagnia.
Infine, non possiamo evitare di menzionare il famoso caso Blitzchung, che fuse in maniera piuttosto inedita questioni politiche con posizioni ufficiali di compagnie videoludiche, in questo caso Activision Blizzard: a ottobre 2019, nel corso degli Hearthstone Grandmasters trasmessi in streaming, Blizzard censurò e bandì dal circuito professionistico Ng Wai Chung, aka Blitzchung, per aver espresso supporto ai moti di protesta di Hong Kong contro il governo cinese. L'episodio ha sollevato grande sdegno in buona parte del pubblico occidentale, anche tra i molti fan della compagnia.
Avvicendamenti, acquisizioni e trasformazioni
Numerosi avvenimenti hanno cambiato l'organizzazione di molte compagnie di primo livello nell'industria videoludica e curiosamente diversi di questi eventi sono accaduti proprio nel corso del 2019. L'anno iniziò con la separazione di Bungie da Activision, attraverso la conclusione prematura dell'accordo di publishing che ha restituito al team la totale libertà d'azione. Poco tempo dopo, THQ Nordic dimostrò di voler proseguire la sua espansione con l'acquisizione di Warhorse Studios, il team di Kingdom Come: Deliverance. Sempre in ambito di acquisizioni, Epic Games acquisì Psyonix, autori di Rocket League, mentre Sega fece suo il team Two Point Studios. Tra le acquisizioni di maggior rilievo ricordiamo Double Fine da parte di Microsoft, con la squadra di Tim Schafer che entrò a far parte degli Xbox Game Studios e l'acquisizione di Insomniac Games da parte di Sony Interactive Entertainment, per finire con l'assorbimento di Slightly Mad Studios da parte di Codemasters.
Grossi cambiamenti avvennero poi ai vertici di Nintendo e Sony durante il 2019: per quanto riguarda la prima, ci trovammo a salutare il mitico Reggie Fils-Aimé, che cedette il ruolo di presidente di Nintendo of America a Doug Bowser, dando peraltro luogo alle ovvie scenette considerando il cognome del nuovo boss americano della compagnia. Più complessa la situazione di Sony, che mise in atto una sorta di sostanziosa riorganizzazione interna le cui conseguenze, in termini di spostamento ad occidente, risultano particolarmente visibili oggi: Kaz Hirai lasciò Sony Corp, dopo 35 anni di servizio, seguito successivamente da Shawn Layden, che lasciò il ruolo di CEO dei SIE Worldwide Studios. Il riassetto venne completato dalla sostituzione di Shuhei Yoshida da Hermen Hulst (capo di Guerrilla Games) al comando dei worldwide studios interni.
Giochi: il ritorno del Giappone e del single player
Tanti i giochi di rilievo usciti nel 2019, ma tra questi possiamo trovare almeno un trend particolarmente evidente: il ritorno in auge dei giochi di scuola nipponica. La tendenza era iniziata già negli anni precedenti ma si consolidò già nei primi mesi dell'anno scorso con l'uscita di Resident Evil 2 e Kingdom Hearts 3, seguiti poi da Devil May Cry 5, che peraltro suggellò il ritorno in grande stile di Capcom al centro dell'attenzione. Il lancio di Sekiro: Shadows Die Twice non fu che la conferma ulteriore dell'importanza raggiunta da From Software in ambito internazionale, oltretutto con un titolo dall'atmosfera marcatamente nipponica, mentre Shenmue 3 ha rappresentato praticamente la realizzazione di un sogno. La degna conclusione dell'annata speciale made in Japan fu rappresentata da Death Stranding, la nuova e particolare creatura di Hideo Kojima, destinata peraltro a un'accoglienza alquanto polarizzata. Nel mezzo, diversi giochi Nintendo (sebbene in gran parte provenienti anche da team occidentali, a dire il vero) come Yoshi's Crafted World, Super Mario Maker 2, Fire Emblem: Three Houses, The Legend of Zelda: Link's Awakening, Luigi's Mansion 3 e Pokémon Spada e Scudo ad alimentare un anno di grande attività per Nintendo Switch.
Un altro tema riconducibile al 2019 può essere la conferma del ritorno del single player al centro dell'attenzione, che può essere un po' sintetizzata dal caso Star Wars Jedi: Fallen Order, che con il suo successo ha dimostrato da una parte l'affezione del pubblico a questo tipo di giochi in singolo e con forti elementi narrativi e ha convinto della cosa anche un publisher che pareva piuttosto restio come EA, proprio a qualche mese di distanza dal disastro di Anthem, che puntava invece nella direzione opposta (ma dopo l'enorme successo di Apex Legends, che ha comunque dimostrato come il multiplayer competitivo sia comunque ancora bello vivo e vegeto).
Tra gli altri giochi di grande rilievo ricordiamo Days Gone, Gears 5 e due perle di RPG che hanno dimostrato come il genere abbia ancora davvero tanto da offrire, ovvero The Outer Worlds da parte di Obsidian ma soprattutto Disco Elysium, da molti considerato un vero e proprio capolavoro in grado di raccogliere l'eredità di classici come Planescape: Torment ed evolvere ulteriormente il gioco di ruolo in forma di videogioco.
Hardware: next gen all'orizzonte
Chiudiamo questa lunga retrospettiva del 2019 parlando anche di hardware, visto che la next gen era praticamente dietro l'angolo durante tutto l'anno e l'evoluzione inevitabile cominciava a far sentire una certa pressione alle piattaforme da gioco. Nintendo ha semplicemente proseguito a modo suo proponendo una versione alternativa della sua fenomenale console, ovvero Nintendo Switch Lite, in grado di incrementare ulteriormente il successo di Switch in tutto il mondo e portandolo a livelli stratosferici, a dimostrazione di come la casa di Kyoto sia intenzionata a seguire una propria strada a prescindere da tutti gli altri.
Sul fronte PC, il lancio delle schede grafiche Nvidia RTX con architettura Turing avvenne ufficialmente nel 2018 ma fu l'anno successivo a vedere una loro diffusione maggiore, e con questa una sempre maggiore attenzione al ray tracing, che sarebbe diventato in quei mesi uno dei maggiori argomenti di discussione in ambito di nuove tecnologie grafiche per i videogiochi, insieme a un progressivo spostamento dell'attenzione verso i supporti di memoria a stato solido ad alta velocità.
Per quanto riguarda le console proprio a dicembre del 2019, durante la serata dei Game Awards, Phil Spencer sganciò a sorpresa la sua bomba presentando Xbox Series X, ovvero la console next gen di Microsoft che si è concretizzata proprio di recente, avviando la lunga attesa per la nuova generazione proprio con quel primo e spettacolare trailer di presentazione, ancora in grado di far venire i brividi.