Cose che accadono
Nel mondo di Scrapland non ci sono esseri umani ma solo i detriti della nostra civiltà. Gli unici esseri senzienti presenti sono i robot che hanno creato una società considerata perfetta. Noi giocatori saremo chiamati a vestire i panni del reporter D-Tritus giunto nella città di Chimera alla ricerca di un lavoro. Ovviamente rimarremo invischiati in un qualcosa di grosso e spinoso: i primi casi di omicidio nella storia della civiltà robotica.
Avete presente GTA III? Bene, Scrapland parte proprio da lì cercando di raccoglierne lo stile per proiettare il giocatore in un mondo vasto e articolato pieno di cose da fare. Come nel titolo Rockstar ci sarà una campagna principale, qui composta da 140 missioni differenti, e in più verranno generate casualmente delle sotto–missioni, non essenziali per seguire la storia portante ma necessarie per vivere appieno il mondo in cui ci troveremo ad agire. Le ambientazioni saranno molte e andranno da ampi spazi aperti a posti al chiuso comunque molto “vasti”. Chimera è dominata tra quattro grandi fazioni in lotta fra loro. Nel corso del gioco saremo più volte chiamati a schieraci con o contro di esse, questo determinerà un’evoluzione dinamica della storia… La città sarà divisa in distretti e ognuno di questi avrà il suo stile visivo peculiare. Per muoverci avremo due possibilità: o a piedi o usando un veicolo (essenziale per gli spostamenti lunghi). Nel corso dei “viaggi” a piedi potremo sfruttare una delle capacità migliori di D-Tritus: quella di “possedere” altri robot in modo tale da sfruttarne le caratteristiche. I robot controllabili saranno circa 15 e si riveleranno essenziali per andare avanti nel gioco. Ognuno di essi servirà per tirarci fuori da situazioni spinose o, semplicemente, per superare alcuni punti impossibili da sorpassare altrimenti. Così il robot sindaco dovrà sfoggiare la sua dialettica politica in modo da addormentare chi lo ascolta, mentre il robot banchiere potrà spillare soldi alle proprie vittime senza troppi problemi.
Cose che non dovrebbero accadere
Purtroppo controllare altri robot è considerato illegale su Chimera. È già, nel caso venissimo scoperti dai beholder (i robot poliziotti…) a compiere un misfatto simile, il nostro destino sarebbe quello di fuggire per non essere ridotti in poltiglia fumante. In effetti ci sono altri modi per salvarsi la pelle metallica senza dover per forza scappare a gambe levate: il primo è quello di prendere il controllo dei poliziotti, il secondo è quello di abbatterli (anche se è molto difficile farlo viste le armi che hanno in dotazione). I Beholder hanno anche un altro potere dalla loro a renderli pericolosi: la capacità di fare uno scan atto a scoprire la vera identità di un robot… fortunatamente il radar in dotazione ci mostrerà con dei pallini verdi la loro posizione, così da evitarci brutte sorprese (anche se non sempre sarà possibile farlo).
Ulteriore problema che potrebbe nascere controllando altri robot è l’eccessiva perdita di energia. Questa è un’evenienza che va accuratamente evitata se non si vuole fare una brutta fine, quindi è sconsigliabile mettersi a dominare due robot di seguito; si dovrà altresì cercare sempre di gestire oculatamente il nostro serbatoio così da non avere brutte sorprese. Decidendo di spostarci con un veicolo entreremo in quella che possiamo considerare una seconda modalità di gioco: una specie di corsa futuristica in cui conteranno solo i riflessi. La cura posta nella realizzazione di questo lato di Scrapland sembra tale che forse si potrà parlare di “gioco a se” anche vista la presenza di vere e proprie competizioni a cui sarà possibile prendere parte. Anche dal punto di vista tecnico il prodotto sembra promettere bene, con una grafica ben disegnata arricchita da modelli molto dettagliati ed effetti speciali a iosa. Sarà presente una modalità multiplayer in cui fino a 64 giocatori potranno contemporaneamente fare scorribande su Chimera.
Rimane solo da attenderne l’uscita per verificare di trovarsi davanti o meno ad un capolavoro sul livello di GTA III.
American McGee ha legato alla sua persona uno strano immaginario fatto di eccentricità e di sperimentazione dovuto al suo primo titolo. American McGee’s Alice era un particolare gioco d’azione in cui il gameplay e il level design erano strutturali alla visione che da esso emergeva. La goticizzazione del mondo di Carrol proiettava il giocatore in un incubo metafisico che, una volta attraversato, lasciava con la convinzione di aver giocato a qualcosa di diverso… un qualcosa che portava i videogiochi ad un livello di consapevolezza dei propri mezzi espressivi superiore a prima.
Di anni da Alice ne sono passati parecchi e nel frattempo abbiamo assistito al blocco della seconda “favola gotica” che McGee stava realizzando: American McGee’s Oz (che probabilmente uscirà in futuro insieme al film omonimo sceneggiato da McGee stesso… speriamo che non lo snaturino troppo). Comunque il buon American non si è dato per vinto e, dopo poco tempo dalla notizia dello stop a Oz ha annunciato di stare collaborando con la Enlight (a cui dobbiamo Giovanna d’Arco e Warlords Battlecry III, entrambi distribuiti in Italia da Microids), collaborazione che si è manifestata subito nella partecipazione ad un progetto ambizioso quanto misconosciuto: Scrapland. Scrapland è sviluppato dagli spagnoli MercurySteam che, seppur al loro primo gioco, proprio dei dilettanti non sono, visto che alcuni membri del team hanno realizzato Severance: Blade of Darkness per la Codemasters, titolo controverso quanto ricco di spunti interessanti (e soprattutto una gestione dinamica delle ombre e delle luci che solo recentemente è stata superata). Fatto è che Scrapland era già stato annunciato da mesi, ma è diventato un titolo d’interesse per il grande pubblico solo quando gli è stato associato il nome del noto game designer (che nel frattempo ha annunciato di stare lavorando sul videogioco più violento che sia mai stato fatto…).