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Lionhead: l'usato è peggio della pirateria

Gli sviluppatori ci rimettono

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   17/05/2011

Mike West di Lionhead ha illustrato la sua visione sulle problematiche legate al mercato videoludico odierno, condivisa dal resto del team, secondo il quale attualmente il mercato dell'usato rappresenta una minaccia maggiore rispetto alla pirateria.

"La pirateria è sempre un problema", racconta West a Eurogamer, avendo lavorato a lungo in ambito PC, "qualsiasi cosa si faccia, i pirati lo crackano, accade subito e non c'è molto che si possa fare in proposito", ha riferito West, secondo il quale attualmente ci sono tante persone che pensano che non valga la pena spendere soldi in un videogioco ma "quello che fanno è semplicemente assicurare il fatto che ci siano sempre meno giochi e sempre più persone senza lavoro" e "finché non si ha la possibilità di conoscere di persona questi pirati ed avere una conversazione sulle conseguenze delle loro azioni, penso che niente possa fermarli".

Tuttavia, non sarebbe questo il problema maggiore, seppure la situazione sia critica anche su questo fronte. "Il mercato dell'usato sul lungo termine ci costa di più rispetto alla pirateria al giorno d'oggi", ha spiegato West, questo perché non si tratta di un'azione illegale e viene ampiamente sostenuta dai rivenditori, che hanno tutto da guadagnare dagli usati dunque spesso organizzano campagne incentrate sull'usato. Tuttavia, tutti i soldi che circolano sul mercato di seconda mano non arrivano ai publisher e agli sviluppatori, che pertanto si sono dovuti arrangiare con sistemi alternativi come il ben noto "online pass" di Electronic Arts. "Perché publisher e sviluppatori non amano la vendita di giochi usati? Perché non prendono nessun soldo dalla transazione - i negozi si prendono tutti i guadagni", ha riferito West.

Fonte: Eurogamer.net