Se fossimo in un film e non ci immaginassimo le condizioni in cui si trovano i gold farmer potremmo anche pensare che 12 ore di lavori forzati su World of Warcraft siano decisamente meglio di 12 ore a spaccare pietre sotto il sole. E forse è così, se non altro per quanto riguarda la fatica fisica. Ma resta comunque mostruoso l'essere costretti a sterminare lo stesso mostro per mezza giornata, in condizioni probabilmente pessime e tutto per far guadagnare le guardie.
Eppure è così che vivrebbero ben 300 persone, almeno secondo un presunto detenuto che è entrato in contatto con il Guardian. Sempre secondo la fonte anonima, che purtroppo è decisamente difficile da verificare, il particolare campo di lavori forzati "digitale" si troverebbe nella provincia Heilongjiang che, guardacaso, è in Cina e produrrebbe ben 924 dollari al giorno che da quelle parti sono un bel gruzzolo.
Insomma, la legge del 2009 che pareva aver regolato questo fenomeno, consentendo la vendita di denaro e beni virtuali solo con regolare licenza, sarebbe stata aggirata nel peggiore dei modi ovvero con un tipo di sfruttamento ancora meno giustificabile.
Fonte: Guardian.co.uk