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Amazon: i dispositivi Echo invieranno tutti i comandi vocali per Alexa al cloud

Dal 28 marzo, tutti i comandi vocali catturati dagli smart speaker Amazon verranno processati nei server dell'azienda, eliminando la possibilità di elaborazione locale.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   17/03/2025
Alexa

A partire dal 28 marzo 2025, gli utenti di Amazon Echo non potranno più scegliere di elaborare le richieste vocali localmente sui dispositivi, poiché tutte le registrazioni verranno inviate direttamente ai server dell'azienda. La decisione, comunicata via email agli utenti che avevano attivato l'opzione "Do Not Send Voice Recordings", è motivata dall'introduzione di Alexa+, la nuova versione dell'assistente vocale basata su intelligenza artificiale generativa.

Secondo Amazon, il cambio di strategia è necessario per garantire migliori capacità di elaborazione e nuove funzionalità AI. Tuttavia, la mossa solleva nuovamente preoccupazioni sulla privacy, in quanto le interazioni vocali verranno obbligatoriamente trasmesse e gestite nei data center dell'azienda.

Cosa cambia per gli utenti?

Fino ad oggi, su alcuni modelli di Echo come Echo Dot (4ª generazione), Echo Show 10 e Echo Show 15, era possibile processare i comandi vocali direttamente sul dispositivo senza inviarli al cloud. Con l'aggiornamento, invece, tutte le registrazioni verranno trasmesse ai server di Amazon e poi eliminate automaticamente (se l'utente ha attivato l'opzione di cancellazione delle registrazioni).

Alexa e i comandi vocali
Alexa e i comandi vocali

Gli utenti potranno ancora gestire la memorizzazione delle registrazioni tramite le impostazioni di Alexa, scegliendo di eliminarle subito dopo l'elaborazione, ma non potranno più impedire l'invio al cloud.

Privacy a rischio o evoluzione tecnologica?

Amazon difende la sua decisione, sottolineando che l'esperienza di Alexa continuerà a garantire la sicurezza dei dati e offrirà strumenti di controllo per la privacy. Tuttavia, la rimozione di un'opzione pensata per ridurre la dipendenza dai server dell'azienda potrebbe far storcere il naso agli utenti più attenti alla sicurezza dei propri dati personali.

La tempistica della rimozione coincide con il lancio di Alexa+, la nuova versione dell'assistente che dovrebbe migliorare la naturalezza delle conversazioni grazie all'intelligenza artificiale generativa. Questo suggerisce che Amazon stia ottimizzando il proprio ecosistema per garantire il massimo delle performance AI, anche a costo di sacrificare opzioni di privacy precedentemente disponibili.