La direzione di Redfall sarebbe stata confusa sin dall'inizio, con i due director, Harvey Smith e Ricardo Bare, che non avrebbero mai avuto le idee chiare su cosa farne del gioco. Questo è quanto emerge dal rapporto pubblicato dal giornalista Jason Schreier su Bloomberg, che ha ricostruito la difficile lavorazione dell'ultimo titolo di Arkane Austin, considerato uno dei peggiori dell'anno in ambito tripla A.
Schreier racconta di come lo staff non volesse realizzare un gioco multiplayer, ma anche di come Smith e Bare non siano mai riusciti a dare un quadro preciso al team, nonostante l'entusiasmo iniziale. Alcune testimonianze raccolte da Schreier, volute rimanere anonime, parlano di frustrazione causata dai cambi continui di titoli di riferimento, come Far Cry e Borderlands, con i vari dipartimenti che avevano idee diverse di ciò che si stava facendo.
"Per tutto lo sviluppo la tensione fra design multiplayer e single player non è stata risolta," possiamo leggere nell'articolo. Smithe e Bare non hanno voluto commentare quanto riportato da Schreier.
C'è inoltre da aggiungere che le numerose defezioni e il già ristretto numero di membri dello staff hanno reso complicato lo sviluppo del gioco. Redfall è stato realizzato da un team di cento persone, troppo poche per realizzare un titolo online che potesse competere con i vari Fortnite e Call of Duty: Warzone, sviluppati da diverse centinaia di persone.
Inoltre Zenimax pare abbia faticato a trovare rimpiazzi, perché famosa nel settore per i suoi stipendi più bassi rispetto alla media dei grandi editori.