Captain Tsubasa, meglio conosciuto in Italia come Holly e Benji, è stato uno dei più importanti cartoni animati degli anni ottanta e con i suoi adattamenti fantasiosi e i nomi stravolti ha costituito comunque una parte importante dei pomeriggi di migliaia di fan, trascorsi correndo su impossibili campi da calcio insieme a Oliver Hutton e compagni per miglia e miglia durante una singola partita. Grazie alle innumerevoli repliche di ogni singolo episodio, nel corso degli anni la serie ideata da Yoichi Takahashi è diventata celebre anche tra le nuove generazioni ma, pian piano, ha cominciato a cedere il passo a nuove idee e imitazioni, tra le quali risalta proprio Inazuma Eleven.
Ed è curioso perché in realtà Inazuma Eleven nasce prima come videogioco e diventa soltanto in seguito un manga e un anime, ma in Italia il cartone animato arriva prima dei giochi che, invece, raggiungono gli scaffali soltanto tre anni dopo l'uscita nipponica... che confusione! L'importante è che adesso possiamo goderci il fortunato franchise di Level 5, pensato sopratutto per gli amanti del calcio ma non solo.
La scuola venuta da un altro mondo
Per noi è trascorso più di un anno, ma per il club di calcio dell'istituto Raimon è passata soltanto una settimana dalla conclusione del torneo internazionale e la vita ha ripreso a girare come prima, tra lezioni scolastiche e allenamenti quotidiani. Tutto cambia drasticamente quando la scuola viene attaccata dall'accademia extraterrestre Alius, che utilizza lo sport come vera e propria arma da guerra. Toccherà a Mark Evans e soci girovagare in cerca dei migliori calciatori del Giappone per mettere in piedi una nuova squadra con cui sconfiggere questi avversari e salvare il mondo.
Questa, in sintesi, è l'assurda premessa di Inazuma Eleven 2: Tempesta di fuoco & Bufera di neve e chi ha già visto la relativa serie animata verrà raramente colto di sorpresa da eventuali colpi di scena e rivelazioni. Considerare la trama un mero pretesto sarebbe però davvero sbagliato, visto che i Level 5 sono riusciti tutto sommato a creare un universo coerente e tantissimi personaggi simpatici e ben caratterizzati. Per questo motivo abbiamo deciso di non valutare negativamente una storia che, pur semplice e inverosimile, si rivela comunque abbastanza interessante e piacevole, grazie anche a svariate sequenze animate di ottima fattura, interamente doppiate in italiano. Con questo sequel, inoltre, è stata adottata una curiosa "soluzione Pokémon" con il rilascio di due versioni, Tempesta di fuoco e Bufera di neve, appunto, che differiscono in piccoli particolari, per esempio l'enfasi riposta su alcuni personaggi e l'interesse sentimentale del protagonista dal punto di vista narrativo o diversi atleti, tecniche speciali e avversari da un punto di vista ludico. Immancabile quindi un'opzione, chiamata Contact, che permette di scambiare i calciatori esclusivi da una cartuccia all'altra, ma che sfortunatamente funziona soltanto tramite wireless locale; la connessione Wi-Fi, invece, consente di scaricare nuovi personaggi, tecniche e sfide, incrementando la già soddisfacente durata dell'esperienza. Il risultato è dunque una storia dal sapore indiscutibilmente nipponico che ricorda, nella struttura e nell'esposizione, le serie animate più tradizionali.
Ultimatum alla Raimon
Come coniugare calcio e jRPG? Non è certo un'operazione facile ma in qualche modo Level 5 ci è riuscita, rendendo il suo franchise appetibile anche a chi non apprezza il nostro sport nazionale o non ne capisce granché. Per la cronaca, chi scrive rientra in entrambe le categorie. Eppure Inazuma Eleven 2 ci è piaciuto, forse proprio perché nella sua assurda semplicità cerca di proporre qualcosa di nuovo, fermo restando che, in effetti, le differenze con il precedente episodio (e quelli a seguire, per dirla tutta) sono davvero minime.
La struttura di gioco essenzialmente alterna due fasi: la prima è costituita dalla canonica esplorazione degli ambienti, che ricorda in modo impressionante l'impostazione dei più recenti Pokémon per Nintendo DS con sprite bidimensionali in location poligonali un po' scialbe, ma abbastanza dettagliate. In questi momenti è possibile interagire con gli altri personaggi, comprare oggetti, aprire casse e tutto il solito repertorio da RPG. Talvolta saremo costretti a "combattere" proprio con i personaggi che vogliamo reclutare o con i rivali di turno e, come potete immaginare, questi scontri avvengono proprio sul campo da calcio: dopo aver scelto i membri del team e aver deciso la loro disposizione, potrete avviare la partita e controllare i movimenti dello sprite in possesso del pallone toccando lo schermo inferiore. Gli altri personaggi si muoveranno di conseguenza, specialmente i nemici che intendono intercettarvi: l'interazione tra il giocatore e l'avversario viene riprodotta attraverso brevi cutscene, talvolta esageratamente spettacolari, che mostrano i modelli poligonali dei personaggi in conflitto. Ogni atleta dispone di un repertorio di allucinanti mosse speciali che possono perfino evolversi: calci di fuoco rotanti, evocazioni di draghi e altre creature che accompagnano i tiri, enormi mura e mani energetiche per parare e altre tecniche spettacolari che farebbero invidia alla Catapulta Infernale dei gemelli Derrick. La gestione delle abilità e l'esito degli "scontri" si basano su parametri da jRPG vero e proprio, con tanto di affinità elementali, oggetti curativi, punti esperienza e statistiche che vanno studiate attentamente per creare una squadra personalizzata adatta a ogni tipo di rivale. In realtà la difficoltà è decisamente tarata verso il basso, perciò non è necessaria una gran preparazione per affrontare le partite, men che meno una conoscenza approfondita dello sport... ma forse è proprio questo il più grande merito di Inazuma Eleven 2.
Conclusioni
Nonostante il contesto e le tematiche sportive, Inazuma Eleven 2 è un jRPG adatto a tutti, apprezzabile anche da chi non ha particolarmente in simpatia il calcio vero e proprio. Level 5 è riuscita a concepire un "sistema di combattimento" davvero atipico: anche se il basso livello di difficoltà rende difficile apprezzarne ogni sfaccettatura, si sposa bene con la leggerezza di una trama che tra tiri speciali ai limiti dell'assurdo e personaggi da cartone animato riesce a essere comunque piacevole. Consigliato, insomma, più agli amanti dei jRPG che del calcio e, ovviamente, ai fan sfegatati della serie animata omonima.
PRO
- Trama assurda ma comunque piacevole
- Sistema di "combattimento" intrigante
- Una miriade di personaggi da reclutare
CONTRO
- Decisamente facile
- Realizzazione tecnica discreta
- Molto simile al predecessore