Il potente ritorno in auge dei picchiaduro bidimensionali, riproposti davvero in tutte le salse, non può che fare piacere ai numerosi appassionati sparsi per il mondo; il genere, che sembrava soffire di una crisi di creatività, ha visto a partire dal nuovo Street Fighter IV un rilancio insperato ma, a giudicare dalla qualità del titolo in questione (e dalle sue numerose revisioni) certamente meritato. Un gioco di combattimento con meccanice a due dimensioni può tuttavia manifestare una natura molto tecnica, quasi maniacale (è il caso proprio di Street Fighter o della saga di The King of Fighters per esempio), in cui il livello di combattimento raggiunto dipende soltanto dalle centinaia di ore spese nello studio dei personaggi, oppure più "leggera", meno legata a frame e tempi di esecuzione ma in compenso molto più
spettacolare, come nel caso dei vari Marvel vs Capcom e in misura minore anche del recentissimo Street Fighter X Tekken. Naturalmente, a scanso di equivoci, è bene chiarire che in tutti i picchiaduro è presente una dose di tecnica di base da imparare che va oltre la pressione furiosa di tasti a caso; tuttavia la differenza di gameplay tra i giochi citati appare evidente anche ad un neofita. Skullgirls sfugge però alla classificazione netta fin qui riportata; in realtà, il titolo Konami strizza l'occhio ad una saga particolare, quella di BlazBlue e quindi, per via indiretta, a quella altrettanto gloriosa di Guilty Gear.
Alla ricerca del teschio
Come sempre, la trama che muove le fila dei combattimenti presenti in Skullgirls non ambisce certo al premio per la migliore sceneggiatura, ma aiuta a capire il contesto particolare in cui queste speciali ragazze si trovano calate: lo Skull Heart è un antico artefatto, un teschio che permette alla ragazza che ne entra in possesso di esaudire qualunque suo desiderio.
Il potere nasconde però un pericoloso sortilegio: se la nuova proprietaria dell'ambito oggetto magico non ha il cuore puro, si trasformerà in una creatura pericolosa e malvagia, la SkullGirl, che dovrà essere sconfitta in combattimento dalla nuova pretendente. Per contendersi lo Skull Heart e arrivare ad incontrare così l'attuale malvagia detentrice, si affronteranno otto speciali donne, ognuna dotata di particolari caratteristiche. Senza entrare nei dettagli, che verranno elencati nell'apposito box, si può in questa sede affermare che il character design delle protagoniste risulta quanto meno curioso se non, in alcuni casi, addirittura discutibile. Parassiti "tricotici" che sostituiscono la capigliatura, cappelli dotati di enormi braccia, ombrelli umanoidi sono solo tre dei potenziamenti che ornano le battagliere ragazze, dotandole di doti sovrumane e quasi metafisiche.
Femme Fatale
Le 8 terribili fanciulle in lotta per la conquista dello Skull Heart sono molto diverse tra loro ma tutte sicuramente temibili. Ecco dunque la studentessa Filia, di 16 anni, che ospita un parassita al posto della chioma, in grado di trasformarsi in lame taglienti quando necessario; la circense Cerebella, procace diciottenne agilissima ma con in più uno speciale cappello che le fornisce due enormi e fortissime braccia aggiuntive; Peacock, una ragazzina androide che in quanto fan dei cartoni animati non esita a scagliare contro la nemica di turno giocattoli molto pericolosi; l'affascinante Parasoul, con l'insolito ombrello vivente Krieg che rilascia cariche esplosive a tempo; Ms. Fortune, una donna-gatto che dopo aver ingoiato la misteriosa Gemma della Vita, appartenuta a Lorenzo Medici, ha la capacità di disassemblare in libertà il suo corpo restando sempre viva; Painwheel, una sorta di esperimento fallito per tentare di creare un'arma contro la Skullgirl ma che ha dato come frutto una psicopatica dotata di lame rotanti; l'infermiera sexy Valentine, schiava della SkullGirl che combatte con aghi, siringhe e bastoni per flebo, e infine l'inquietante Double, che dietro all'aspetto mite di una suora nasconde un orrendo mostro mutaforme sempre al servizio della perfida Skullgirl.
Trofei PlayStation 3
I trofei per Skullgirls sono soltanto 16, di cui 11 bronzo e 5 argento. Niente oro dunque né tantomeno platino, ma la particolarità di questi riconoscimenti sta nella singolare spiegazione scelta per spiegarne le modalità di conquista: non la semplice procedura (ad esempio "Completa il tutorial") ma una locuzione ricca di metafore, a volte difficili da interpretare. Continuando nell'esempio, il trofeo inerente il tutorial, d'argento, viene definito come "Il giorno della laurea è arrivato finalmente! La signora Victoria è così orgogliosa di te". Gli altri trofei non sono da meno, spetterà dunque al giocatore analizzare le spiegazioni e cercare di ottenerli tutti.
Tecnica vs spettacolarità
Prima di usare in combattimento una qualsiasi delle ragazze disponibili, è consigliabile trascorrere un bel po' di tempo nell'utile ma faticoso tutorial; essendo rilasciato esclusivamente in formato digitale, Skullgirls non ha infatti la guida cartacea che avrebbe potuto in qualche modo introdurre al combat system. Anzi, ed è questa forse una delle note di criticità più fastidiose, all'interno del gioco non è presente neppure una command list per i personaggi selezionabili. Di fatto, il tutorial rappresenta quindi l'unico mezzo per imparare qualche colpo speciale e soprattutto le combo base per cercare di infliggere un danno adeguato. Le liste dei colpi sono disponibili sul sito ufficiale del gioco ma la scelta di non renderle immediatamente fruibili appare davvero incomprensibile; è vero che i giocatori più smaliziati e abituati al genere si divertiranno magari a scoprire da soli le mosse più incisive, tuttavia non si può certo pretendere che tutti gli acquirenti abbiano tempo e voglia di cimentarsi in questa lunga e certosina attività di scoperta e catalogazione. Al momento della scelta dei pesonaggi, il sistema offre tre possibilità di lotta tra singolo, in coppia tag o addirittura in triplo tag. Il bilanciamento cambia però di conseguenza, visto che, scegliendo un solo personaggio, si infliggerà un danno maggiore e la vita andrà via più lentamente mentre all'aumentare della propria squadra tali caratteristiche saranno depotenziate. L'approccio al combattimento unisce elementi molto tecnici ad altri prettamente votati allo spettacolo. Il timing delle combo, ossia le "finestre" temporali entro le quali è possibile concatenare due o più mosse, è piuttosto impegnativo ma non al livello degli altri titoli riferimento del genere.
Gli attacchi possono essere bassi, medi e alti, a terra o aerei, ma attenzione però alla parata classica frontale: visto che in posizione accovacciata "crunch" si bloccano tranquillamente anche i colpi medi, è consigliabile assumere spesso tale posizione per ridurre così ad un terzo la probabilità di venire colpiti. Le combo possono partire da terra come basse o medie, per diventare poi aeree o viceversa e, cosa non possibile in altri titoli, continuare per un bel po' anche in aria quasi come fossero delle "juggle" in stile Tekken. Nel gioco infatti i combattenti hanno alcune abilità non presenti in titoli più "seri", come il doppio salto o la possibilità di fare uno scatto fulmineo in volo, caratteristiche che risultano però molto utili ai fini dello spettacolo. Quando si gioca contro un avversario che ha schierato una squadra di due o tre lottatrici in tag system si può anche "buttare fuori" l'attuale combattente, per costringere l'altro giocatore a richiamarne un'altra, magari in possesso di minore vita o semplicemente meno abile nelle sue mani. Una funzione che può diventare anche fastidiosa, se saputa sfruttare in maniera consona. Nonostante queste eccezionali capacità, raramente si assisterà all'esecuzione di combo maggiori a 10 o 15 hit, tranne ovviamente in presenza di colpi speciali particolari; è infine possibile "bufferizzare" le mosse, ossia anticiparne l'esecuzione per facilitare la combinazione, ma non esiste l'equivalente di un "focus cancel" in grado di fermare l'animazione di una mossa già eseguita mantenendone gli effetti. Il motivo è presto detto: in questo caso non serve interrompere un'animazione, i colpi si concatenano ugualmente anche eseguendola in maniera completa, basta solo bufferizzare al tempo giusto.
Belle e pericolose
A livello tecnico, Skullgirls offre davvero uno spettacolo di alto livello con i suoi 1080p, 60 frame al secondo, animazioni eccellenti e fluidità sempre garantita, merito anche degli stage molto ben disegnati ma non certo ricchi di movimento.
Restano sempre i dubbi espressi già in precedenza sul character design, a volte eccellente ma altre volte disarmante; il numero dei personaggi, 8 di cui solo 6 disponibili all'inizio, è poi davvero basso anche considerando il prezzo budget di acquisto. L'Arcade mode di stampo classico, lo Story Mode (arricchito da scene disegnate molto belle) e l'Allenamento garantiranno molte ore di gioco in single player mentre il VS off line e, soprattutto, online può come al solito rendere virtualmente infinita la longevità. L'online prevede solo le modalità classificata e libera ma, nel momento in cui scriviamo, non è stato possibile incontrare nessuno, forse per la poca popolazione dei server.
Conclusioni
Skullgirls è in definitiva un picchiaduro divertente, originale e capace di offrire interessanti elementi di sfida anche per chi vive quotidianamente di pane e combattimenti bidimensionali. Certo è improbabile assistere da qui a breve a tornei mondiali o reunion di fan, tuttavia il gioco mantiene un suo stile particolare, che sicuramente piacerà a molti giocatori. Peccato solo per i pochi contenuti, sperando che, in caso di successo di vendite, spuntino improvvisamente come funghi decine di personaggi sotto forma di costosi DLC.
PRO
- Un picchiaduro carismatico
- Tecnico e spettacolare
- Molto bello a livello artistico
CONTRO
- Pochi contenuti
- Mancano le command list
- Character design tra alti e bassi