Un altro anno è passato, una nuova edizione del set base di Magic: The Gathering è ormai alle porte e immancabile ecco arrivare sul mercato il nuovo capitolo di Duels of the Planeswalker, etichettato 2013. Non ci dilungheremo troppo sul gioco di carte creato quasi 20 anni fa da Richard Garfield e immediatamente diventato la colonna portante del business di Wizards of the Coast. Per scoprire tutte le caratteristiche di questo meraviglioso passatempo che ha rallegrato generazioni di adolescenti e adulti mai troppo cresciuti con il suo incredibile mix di immediatezza, strategia e tattica, c'è questo comodo link di Wikipedia. Daremo quindi per scontato che chi legge questa recensione ha almeno una conoscenza basilare di Magic e magari ha persino giocato ad uno dei capitoli precedenti di Duels of the Planeswalker, così da poter focalizzarci immediatamente sulle principali novità ed i punti di forza del sequel.
Per il giocatore solitario...
L'edizione 2013 segue con forza l'impianto single e multiplayer messo in piedi con i precedenti due capitoli di Duels of the Planeswalker. Non si tratta infatti di un titolo dedicato al super giocatore hardcore di Magic: per lui c'è il gioco di carte tradizionale o l'apprezzato ma sicuramente di nicchia Magic Online; Duels 2013 cerca infatti di stimolare il giocatore occasionale o addirittura il neofita assoluto che magari ha sentito parlare della creatura di Wizards of the Coast ma non l'ha mai sperimentata in prima persona.
Il titolo infatti si presenta con un prezioso tutorial, particolarmente ricco e dettagliato e offre anche una sorta di introduzione animata e qualche piccolo spezzone d'intermezzo a simulare quasi un elemento narrativo o comunque un minimo di trama. Entrando nel vivo della componente single player troviamo quattro diverse sezioni. Si parte con la campagna vera e propria che offre lo scontro con diversi planeswalker (i maghi di Magic) di difficoltà crescente, ognuno legato a un mazzo ben preciso.
Ce ne sono dieci in totale e tanti sono anche i deck sbloccabili nel gioco che spaziano dai monocolore a soluzioni più esotiche e audaci. Tra un combattimento e il successivo troviamo nella campagna anche gli eventi. Si tratta di particolari partite dove l'avversario utilizza sempre una precisa sequenza di carte che ricalca alla perfezione una famosa tattica utilizzata nei tornei di Magic. In questo modo il giocatore può imparare a riconoscere dei pattern particolari e adottare le contromisure adeguate per non essere sorpreso e massacrato nelle future partite in multiplayer. Una volta completata la campagna è possibile accedere alla Vendetta, ovvero ripetere gli stessi scontri ma con i planeswalker avversari molto più forti e con l'intero mazzo a disposizione. Concludono l'offerta single player le Sfide, che sono disponibili da subito e l'inedita modalità Planechase, che si sblocca non appena sconfitti i due maghi del primo tier della campagna. Le prime, già viste nell'edizione 2012 di Duels, rappresentano degli scontri pre-impostati e ben avviati dove il giocatore ha solitamente a disposizione un singolo turno per raggiungere un determinato obiettivo, solitamente la sconfitta dell'avversario o la resistenza ad un suo attacco. E parliamo infine di Planechase, la novità più incisiva dell'edizione di quest'anno di Duels. Si tratta di una modalità di gioco inedita, che vede l'utilizzo di alcune carte speciali di dimensioni maggiorate, denominate carte piano, per influenzare pesantemente delle partite tutti contro tutti fino a quattro giocatori.
In pratica queste carte posseggono un qualche tipo di effetto sempre valido o che può essere attivato tirando un dado planare a 6 facce che costa un punto crescente di mana ad ogni lancio e che può determinare per l'appunto l'attivazione dell'effetto speciale o il cosiddetto cambio di piano, ovvero il pescaggio di una nuova carta gigante con le sue conseguenze e nuove funzioni. Dobbiamo subito dire che questa modalità inedita è tanto divertente e coinvolgente quando si sfidano degli avversari umani, quanto frustrante e assolutamente inconcludente nei match contro il computer. Quest'ultimo tende infatti a seguire dei pattern assolutamente sconclusionati, attaccando magari l'avversario con più creature a terra o scagliando magie a ripetizione contro il giocatore e rendendo di fatto vana qualsiasi ipotesi strategica di gestione del match. Allo stesso tempo bisogna evidenziare che le partite Planechase tendono a durare più tempo delle partite classiche e molto spesso la vittoria è determinata quasi solo dalla fortuna di vedere entrare in campo una carta speciale squilibrata al momento giusto. Da questo punto di vista ci saremmo aspettati forse un maggiore lavoro di pulizia e bilanciamento da parte di Wizards of the Coast.
...e per l'amante della compagnia
Ma è ovviamente nel multiplayer che troviamo il cuore pulsante dell'offerta videoludica di Duels. Accanto all'immancabile e classico Free for All troviamo infatti l'appena citato Planechase e non manca anche il Two-Headed Giant, la particolare modalità cooperative-competitiva due contro due che è presente in single player solo nel Duello Personalizzato, un menu a parte che permette di creare delle partite veloci contro il computer.
Tutte le modalità sono inoltre affrontabili per un massimo di quattro giocatori contemporanei e non manca anche la possibilità, confinata al solo Two-Headed Giant, di giocare in due sullo stesso PC contro due avversari in remoto. Apprezziamo quindi la decisione di Wizards of the Coast di dare varietà all'offerta multiplayer anche se siamo ben consci che tutti i veri giocatori di Magic sanno bene quanto il 90% dei match disputati siano i semplici uno contro uno con le regole classiche.
Una volta entrati in gioco si notano subito alcuni accorgimento realizzati da Wizards sull'interfaccia. Prima di tutto è stato implementato un nuovo livello intermedio di zoom delle carte che si attiva in automatico in ogni evocazione e permette di leggerle per sommi capi senza dover, ogni volta, passare al massimo livello di zoom disponibile o rischiare di perdere la vista nel tentativo di leggere le scritte dal tavolo di gioco come accadeva in passato. È stata poi ritoccata la gestione dei timer così da risultare più chiara ed efficiente ma soprattutto sono state implementate due meccaniche estremamente importanti nel gioco e che fino ad oggi erano state volutamente tralasciate perché troppo hardcore. Innanzitutto troviamo una vera fase finale che segue la seconda fase principale post-combattimento, ideale per istantanei di fine turno o per l'uso di determinate abilità.
E soprattutto è ora finalmente possibile tappare in modo manuale le terre. In realtà non si tratta ancora di un reale tap a discrezione del giocatore ma di un artificio visto che in fase di evocazione è possibile scegliere quali combinazioni di terre utilizzare tra quelle possibili, così da salvaguardare magari una determinata sorgente di mana. A memoria ci sembra inedito anche l'inserimento della possibilità di fare mulligan all'inizio del turno. Ma ciò che rende veramente appetibile e divertente Duels of the Planeswalker, anche nell'edizione di quest'anno, è l'ottima qualità della trasposizione in digitale del gioco di carte e nella sua capacità di facilitare tutte le meccaniche più noiose e mnemoniche di Magic: dalla gestione delle pile di risoluzione delle magie, ai vari segnalini, contatori e abilità che si attivano in automatico. L'interfaccia è perfetta da questo punto di vista con carte che si illuminano quando utilizzabili o elementi su schermo che evidenziano le azioni da compiere, il tutto senza andare a svilire la fase tattica di scelta delle evocazioni da giocare. Rimangono ancora tuttavia, delle strane scelte di design soprattutto nelle finestre che appaiono durante alcune selezioni, spesso sovradimensionate o addirittura del tutto gratuite visto che si sarebbe fatto molto prima a permettere la scelta tramite cursore.
Il mazzo però, è sempre quello
Chi ha già giocato alle precedenti edizioni di Duels of the Planeswalker sa bene qual è il più grande elemento amato, odiato della serie: la gestione fortemente ingessata del mazzo da gioco. Anche il capitolo 2013, seguendo la precisa scelta di design di Wizards of the Coast, non offre novità da questo punto di vista. I dieci mazzi sbloccabili sono tutti composti da 60 carte più altre 30 di side deck che si sbloccano singolarmente e in modo automatico dopo ogni scontro vinto. È possibile comunque in qualsiasi momento effettuare una micro-transazione da 0,79€ per sbloccare il mazzo intero.
Il produttore conferma quindi la sua decisione di rendere Duels un punto di partenza per il nuovo giocatore di Magic che può così comprendere le meccaniche, iniziare a strutturare il suo mazzo in modo fortemente guidato e magari farsi rapire dalla profondità del gioco per poi fare il salto di qualità verso la versione cartacea o, al massimo, verso Magic Online su PC. La gestione del mazzo, per quanto ridisegnata in questo sequel, si poggia ancora una volta sullo stesso sistema: le terre vengono inserite in automatico in base al numero di carte nel deck e queste ultime possono essere modificate soltanto aggiungendone altre dal side. Tra l'altro non è mai possibile scendere sotto le 60 carte anche in fase di composizione del mazzo e questo rende piuttosto macchinosa ogni modifica corposa alla strategia del deck visto che è necessario lavorare ogni volta sul mazzo "completo" per poi iniziare a togliere le carte inutili. Tecnicamente il gioco si presenta estremamente pulito nelle interfacce, con belle scelte stilistiche e con tutta una serie di animazioni che rendono più vivo il tabellone di gioco. Il tutto è molto configurabile e scalabile per venire incontro anche ai gusti di quei giocatori che non vogliono magari troppi orpelli su schermo. Assolutamente non degne di nota invece le musiche di sottofondo e gli sparuti effetti sonori mentre abbiamo apprezzato le poche ma ben disegnate sequenze di intermezzo che anticipano gli scontri più importanti.
La versione iPad
Non rischiamo di essere smentiti affermando che la versione iPad di Duels of the Planeswalker 2013 è la migliore tra quelle rilasciate. Complice è sicuramente l'interfaccia touch che mai come per questo gioco, si presta alla perfezione per consentire al giocatore di padroneggiare e gestire velocemente le varie fasi del turno. Non mancano però alcune limitazioni. Prima di tutto, anche in questo caso ci sono delle imperfezioni nel design con alcune finestre che talvolta si sovrappongono alle carte sul tabellone rendendo di fatto impossibile la loro consultazione magari prima di scegliere un bersaglio. Allo stesso tempo ci ha fatto storcere il naso la limitazione a due giocatori per le varie modalità multiplayer e l'assenza del pass and play ovvero della possibilità di giocare in due sullo stesso iPad. Tuttavia bisogna anche mettere in evidenza che la versione iPad è l'unica a fungere anche da demo, essendo scaricabile gratuitamente da App Store e permettendo di disputare diversi match prima di dover essere sbloccata. Operazione che, tra l'altro, costa un euro in meno rispetto alle controparti PC e console: 7,99€ invece di 8,99€ o 800 Microsoft Points. E questo è sicuramente un elemento da premiare.
Conclusioni
L'edizione 2013 di Magic: The Gathering - Duels of the Planeswalker segna un punto di passaggio forte nella tradizione della serie che raggiunge ora, a nostro parere, una qualità indiscutibile nel design e nelle scelte stilistiche necessarie per portare su schermo un primo accenno di tutta la profondità e complessità del prodotto creato da Garfield e Wizards of the Coast. Per l'appunto parliamo di un "primo accenno" visto che di fondo rimane evidente la politica di questa edizione digitale del gioco di carte: far conoscere al giocatore inesperto cosa è Magic e stimolarlo a prendere confidenza con le sue meccaniche, fungendo al tempo stesso, ma come secondo obiettivo, da piacevole passatempo per il giocatore più hardcore della serie. Le aggiunte al gameplay sono infine molteplici e, anche se non convincono tutte pienamente, vedi l'inedita modalità Planechase, rendono l'edizione 2013 la migliore finora uscita di tutta la serie. Discorso a parte per l'edizione iPad che merita a nostro parere una votazione ancora più elevata, essendo la prima versione che arriva su questa piattaforma, per l'eccellente implementazione dell'interfaccia touch e per la favorevole politica commerciale adottata da Wizards of the Coast.
PRO
- L'implementazione delle meccaniche avanzate rende l'esperienza più tattica...
- L'interfaccia di gioco è precisa, puntuale e pulita...
- Piacerà molto a chi ha sentito soltanto parlare di Magic...
CONTRO
- ...ma siamo ancora lontani dalla profondità del gioco di carte tradizionale
- ...ma non mancano alcune piccole sbavature nel design
- ...ma rischia di scontentare i giocatori più accaniti limitati dalle poche scelte di gestione del mazzo
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Processore: Pentium 4 a 2 GHz o equivalente
- Memoria: 1 GB (2 GB per Windows Vista e Windows 7)
- Scheda video: Con almeno 512 MB, compatibile DirectX 9.0c e supporto al Pixelshader 3.0
- Hard Disk: 1.5 GB di spazio libero
- È richiesto un controller per giocare in cooperative su un singolo PC