Casa dolce casa

Determinato a scoprire i segreti nascosti nella tenuta della famiglia Sterling, il protagonista di Haunted Manor 2 - The Horror Behind the Mystery si intrufola fra le mura della casa forzando il cancello, nottetempo, e comincia le proprie indagini. Ogni stanza della magione abbandonata rappresenta un enigma, il tassello di un puzzle che, una volta composto, fornirà le risposte che cerchiamo.

O magari no. Nel corso delle tre ore scarse necessarie per completare l'avventura, realizzata dal team italiano redBit Games, ci si trova di fronte a situazioni piuttosto tradizionali, ma in un mix fra "punta e clicca" e puzzle game con gli oggetti nascosti. Gli scenari statici risultano esplorabili da più angolazioni a seconda del caso, rivelando visuali differenti che consentono magari di entrare in contatto con oggetti chiave per il proseguimento della storia: un orologio a dondolo, un giradischi antico, un mosaico, un dispositivo elettronico o altro ancora. È di questo mix di esplorazione e interazione che consiste, fondamentalmente, il gameplay del gioco: bisogna scoprire i segreti di ogni stanza e raccogliere leve, scatole di legno, pezzi di vetro, manufatti e tutto ciò che si presta a combinarsi con una parte dell'ambientazione perché ci venga fornito un indizio o si possa accedere a un piccolo tesoro nascosto. Sul fronte della direzione, che poi è il primo aspetto dell'esperienza con cui si ha a che fare, il lavoro svolto dagli sviluppatori appare attento e puntuale, senza sbavature, il che non rappresenta di certo la norma in ambito mobile e all'interno di questo particolare genere videoludico. Purtroppo non viene centrato l'obiettivo dello spavento, o quantomeno è difficile che un giocatore smaliziato si faccia prendere alla sprovvista da qualche sequenza.

Haunted Manor 2 - The Horror Behind the Mystery offre un buon mix di puzzle e oggetti nascosti

Brivido

Gli appassionati delle avventure in stile Myst sanno già cosa aspettarsi da Haunted Manor 2 - The Horror Behind the Mystery, e da questo punto di vista il gioco non delude, elargendo una generosa quantità di puzzle da risolvere e organizzando la visita di casa Sterling di modo da suddividerne le aree in compartimenti stagni, senza mai sfociare nel backtracking. Allo stesso modo, l'interfaccia touch risulta semplice e immediata, dato che basta toccare un punto dello scenario per interagire con esso oppure raggiungerlo.

Non ci sono indicazioni visive su cosa si possa fare e dove, il che costituisce la componente "hidden object" dell'esperienza, ovvero la sfida di individuare oggetti difficili da scorgere e riporli nell'inventario per poterli utilizzare successivamente. In presenza di particolari dispositivi e puzzle entra inoltre in scena un secondo elemento, quello degli indizi: una tavola imbandita, ad esempio, ci consegna un preciso schema da applicare a una composizione perché riveli i suoi segreti. Queste annotazioni vengono inserite automaticamente in un taccuino che il nostro personaggio porta sempre con sé e che possiamo consultare liberamente, ma le cui indicazioni spesso non rappresentano un aiuto determinante rispetto alla risoluzione degli enigmi. Come spesso accade, ci sono infatti situazioni un po' più oscure di altre, oppure meccanismi particolarmente macchinosi da utilizzare (vedi il puzzle delle biglie nelle prime fasi dell'avventura, che reagisce decisamente male agli input touch e costringe a una lavorazione oltremodo lunga e frustrante); tuttavia ciò non pregiudica la godibilità del gioco, che riesce a mantenere la propria solidità fino al (gran?) finale. Senza particolari acuti, senza proporre soluzioni rivoluzionarie (anche sul fronte della realizzazione tecnica, seppure vada apprezzato il lavoro svolto sul comparto audio) e senza dunque attrarre un'utenza diversa da quella degli amanti del genere, che si troveranno senz'altro a loro agio fra le buie stanze di questa ennesima casa infestata.