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Acchiapparli, collezionarli, addestrarli tutti. Di nuovo.

Davvero i Pokémon non stancano mai?

RECENSIONE di Christian Colli   —   10/06/2009
Pokémon Platino
Pokémon Platino
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Che almeno un altro gioco della serie Pokémon dovesse uscire per Nintendo DS, lo sapevamo tutti.

Acchiapparli, collezionarli, addestrarli tutti. Di nuovo.

E' in fondo un'equazione consolidata fin dalle primissime edizioni per Game Boy, quando a Rosso e Blu si affiancò dopo un po' di tempo Pokémon Giallo, l'inizio di una tradizione per la quale la doppia identità di ogni nuovo episodio non è che un inganno, visto che prima o poi ne esce anche un terzo che fa un po' da remake e un po' da upgrade. L'abbiamo visto con Pokémon Cristallo e Pokémon Smeraldo, e rieccoci qui a parlare del terzo Pokémon complementare alla coppia Perla & Diamante che ha stravenduto in tutto il mondo due anni fa.

Cosa bolle di nuovo in pentola?

In realtà, non ci sarebbe ragione per un possessore di Pokémon Diamante o Perla di acquistare anche questa edizione Platino dello stesso gioco, a meno che non si tratti di un fan veramente sfegatato della serie. Le differenze strutturali con la coppia di giochi originale sono assolutamente minime, e il gameplay non è stato ritoccato di un millimetro. Funziona dannatamente bene, attenzione: Pokémon Platino è pur sempre un RPG apparentemente per teenager, in realtà davvero profondo e tattico. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, diciamo soltanto che anche in questo episodio il giocatore deve catturare delle stravaganti creaturine per combatterne altre in battaglie a turni in cui gioca un ruolo fondamentale l'elemento naturale dei due sfidanti: in una sorta di morra cinese, ogni elemento ha vantaggi e svantaggi rispetto agli altri, e tocca al giocatore assemblare una squadra che gli permetta di affrontare ogni battaglia nel modo appropriato. Il tutto è esaltato da una miriade di opzioni più o meno di contorno, che sarebbe davvero impossibile elencare interamente.
Quello che differenzia Platino dai due precedenti episodi, invece, è una leggera variazione narrativa per la quale si apre una nuova area da esplorare all'incirca dopo venti ore di gioco: questa zona è stata realizzata completamente in 3D e propone dei puzzle piuttosto originali che precedono la consueta battaglia tra Pokémon. Oltre a questo, c'è poco altro per quanto riguarda l'esperienza del giocatore singolo, a parte ovviamente le solite variazioni in merito alla presenza delle creaturine, che andranno scambiate con i possessori delle altre cartucce per poterle ottenere veramente tutte, e una serie di scontri inediti che daranno del filo da torcere anche all'allenatore di Pokémon più esperto. Un miglioramento sostanziale ha però giovato alla modalità online, adesso ricca di nuove opzioni come una sorta di lobby esclusiva dove incontrare altri giocatori e condividere buffi minigiochi e la possibilità di riprendere le proprie battaglie e condividerle con gli altri utenti. Niente di rivoluzionario, ma un gradito extra per chi è già in possesso delle precedenti edizioni e vuole acquistare anche questa o per chi, semplicemente, prova Pokémon per la prima volta.

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Stessa spiaggia, stesso sale

E' sempre una festa quando un titolo appartenente alla serie madre di Pokémon fa capolino sugli scaffali, ma obbiettivamente questa versione Platino non si differenzia praticamente per nulla, sul lato tecnico, dalle edizioni Diamante e Perla. E quest'ultime già due anni fa erano un po' obsolete.

Acchiapparli, collezionarli, addestrarli tutti. Di nuovo.

Il Nintendo DS ha dimostrato di saper gestire motori 3D molto più complessi e nonostante la grafica di Platino sia assolutamente funzionale al gameplay, l'area inedita creata per questa versione inciampa nel suo stesso intento di mostrare i muscoli e stupire il giocatore, risultando goffa e rozza. Per il resto, Platino è una festa di sprite colorati discretamente animati sia sul campo che in battaglia, dove in realtà la fanno da padrone gli effetti speciali relativi ad attacchi e mosse caratteristiche dei Pokémon, sprite quasi statici benchè coloratissimi e, come sempre, estremamente vari e fantasiosi. Il comparto sonoro è quello al quale ormai siamo abituati: jingle e motivetti spensierati, talvolta ripetitivi, e gli insopportabili squittii delle creaturine, ben diversi dalle buffe vocalizzazioni della serie animata.

Pokémon Platino è soltanto un upgrade, purtroppo venduto a prezzo pieno, ma anche un ottimo titolo stand-alone per tutti i giocatori che si sono persi le versioni Diamante e Perla, le quali vengono sicuramente surclassate dalle aggiunte e i miglioramenti apportati da questa edizione. E' una interessante occasione per imparare a conoscere una delle serie più vendute e apprezzate del mondo o per riscoprirla, qual'ora se ne sentisse veramente il bisogno e la mancanza.

E' pur sempre Pokémon Modalità online migliorata Contenuti extra e un'area totalmente inedita da esplorare Non è realmente diverso dalle versioni Diamante e Perla Tecnicamente modesto, come sempre La qualità dei contenuti aggiuntivi è altalenante