Prima di poter accedere al cuore della simulazione, ci si scontra inevitabilmente con l'interfaccia di gioco, molto approssimativa e sicuramente macchinosa. Con l'analogico destro del pad Sixaxis è possibile infatti richiamare il menu principale, ma la sua consultazione è piuttosto farraginosa, soprattutto quando bisogna tornare indietro o scendere di livello; in questo caso, la maggior parte delle volte, è necessario ripartire da capo. Di contro il menu è disponibile in quasi tutti i frangenti, cosa che permette di passare da una modalità all'altra in maniera abbastanza veloce. Il primo elemento distintivo di NBA 2K7 è rappresentato sicuramente dalla notevole quantità di modalità di gioco e opzioni: innanzitutto è possibile scegliere se creare una squadra ex novo e composta dai personaggi dell'NBA, il proprio profilo con relativa squadra associata e visitare la stanza dei trofei e personaggi sbloccati durante le partite. A questo punto si può scegliere se apprendere le tecniche basilari del gioco mediante allenamento oppure cimentarsi in una delle diverse modalità presenti. Quella principale è denominata "L'associazione" e permette di riprodurre in tutto e per tutto la stagione cestistica Americana, con le 82 partita della regoular season, i playoff, la gestione dei trasferimenti (o scambi, per chi conosce l'ambiente), la scelta dei rookie e il tipo di allenamento, che permette di potenziare determinate caratteristiche a discapito di una diminuzione della forma fisica. Una gestione quindi completa (ma non per questo migliorabile come organizzazione e complessità) del proprio team, che fa diventare il giocatore un vero e proprio General Manager, con un presidente a cui dare conto. Se ad ogni modo l'associazione per alcuni può risultare troppo dispendiosa in termini di tempo, c'è sempre la possibilità di organizzare tornei personalizzati per lunghezza e numero di squadre, cimentarsi in una partita veloce oppure ancora affrontare la modalità 24:7, all'interno della quale si prende per mano un cestista in erba e lo si guida, mediante uno sviluppo progressivo e condito da una componente per così dire narrativa, fino all'acquisizione dello status di stella NBA.
Prima di scendere in campo è altresi possibile scegliere il livello di simulazione con il quale ci si vuole confrontare, in maniera tale da rendere il titolo dei Visual Concepts fruibile da tutte le tipologie di appassionati videogiocatori sportivi. Il primo aspetto modificabile a piacimento è ovviamente la durezza dell'Intelligenza Artificiale dei personaggi controlalti dal computer, passando per l'abilitazione singola di tutte le regole che compongono una partita di Basket, fino ad arrivare alla frequenza dei fischi per infrazioni quali falli, secondi, passi e così via.
Dopo tutte queste premesse è finalmente possibile scendere sul parquet, ed è qui che si apprezza maggiormente il lavoro svolto dagli sviluppatori. Giocare con NBA 2K7 è attualmente quanto più si avvicini ad una partita reale di pallacanestro, i movimenti dei giocatori sono fluidi e realistici e, grazie alla tecnica di cattura denominata Isomotion, le transizioni tra un'animazione e l'altra (pensate ad esempio ad una corsa in contropiede con relativa schiacciata finale) sono quasi sempre indolori; la gestione degli schemi, dei contatti corpo a corpo oppure gli sfondamenti sono realistici e si lasciano apprezzare, compresa l'estrema caratterizzazione, a livello di animazioni, dei vari cestisti: vedere ad esempio Shawn Marion che si esibisce nel suo classico tiro immediato e con spalle rialzate, permette ancora di più di immergere il giocatore nella partita. In questo contesto l'Intelligenza Artificiale degli avversari controllati dalla CPU appare talvolta troppo squilibrata, soprattutto per quanto riguarda le percentuali dei tiri liberi -altissime- e in alcune conclusioni a canestro. Per mitigare un po' lo squilibrio è quindi necessario giocare una partita molto accorta, variare di molto i propri schemi e non incaponirsi sempre nel tiro, cercando di costruire l'azione nella maniera più varia possibile.
Ad aumentare il senso di immedesimazione nella partita ci pensa l'ottimo contorno e comparto tecnico del gioco che, a parte un'inspiegabile calo di framerate che dura per alcuni secondi ad inizio partita e solo in modalità offline, è stato ulteriormente rifinito rispetto alle altre versioni. Come già detto le animazioni sono convincenti, la fluidità sempre ottima, la realizzazione dei giocatori convincente, con un elevato numero di poligoni e definizione delle texture più che soddisfacente, soprattutto per quanto riguarda pelle e vestiti. Di meno impatto la realizzazione dei volti, che si scontra in maniera alterna tra alcuni vicini alle controparti reali ed altri completamente differenti, quasi caricaturali. Una menzione particolare va infine fatta per quanto riguarda i palazzetti e il pubblico. L'impatto scenografico è infatti semplicemente perfetto, con uno stadio interamente poligonale, arricchito da particolari che solo chi non gioca potrà cogliere. La mascotte della squadra di casa si muove senza sosta, correndo tra le poltroncine, infastidendo il pubblico, oppure irrompendo in campo durante i time out e gli intervalli. Non ha prezzo segnare una tripla allo scadere e vedere tutto il pubblico di casa saltare in piedi ed esultare, oppure ancora essere appena passati in vantaggio e sentire il proprio pubblico gridare a tutta forza "De-fence! De-fence!".
Il controllo dei giocatori ben si sposa con il pad PS3 se escludiamo l'assenza della vibrazione, che lascia apprezzare di meno i contatti corpo a corpo oppure le schiacciate. I tasti frontali sono adibiti al tiro, ai due tipi di passaggio, ai blocchi difensivi e all'intercettamento della palla, i dorsali invece alla corsa aggressiva ed al passaggio specifico in base al proprio compagno di squadra. La levetta analogica sinistra controlla il giocatore, quella destra gli permette di tirare, mentre per ogni direzione della croce digitale è possibile richiamare, anche durante la partita, schemi quali post veloce e pick and roll, sostituzioni e così via. Con il tasto select è infine possibile richiamare il timeout quando si è in possesso di palla, e il fallo intenzionale in difesa, ad esempio negli ultimi scampoli di partita, quando la propria squadra è in svantaggio di pochi punti e si vuole recuperare fermando il cronometro.
La gestione dei tiri liberi rappresenta la vera novità del sistema di controllo rispetto alle altre versioni del gioco. Ogni tiro va infatti eseguito sfruttando il sensore di tilt del pad Sixaxis: spostando il controller all'indietro il cestista caricherà il tiro, riportando il pad in avanti rilascerà la palla. Ovviamente il giusto tempismo, che tra le altre cose varia spesso da giocatore a giocatore, sarà la chiave per realizzare il tiro libero stesso. Anche se inizialmente questo sistema necessita di più pratica rispetto ad una soluzione standard, alla lunga appare più naturale e contribuisce in piccola parte ad aumentare quel senso di immedesimazione più volte citato.
Online Mon Amour
Sul versante online, NBA 2K7 permette ugualmente un'alta personalizzazione e varietà di gioco. E’ possibile infatti scaricare i roster aggiornati, disputare partite classificate o meno, interi campionati e tornei online, con tanto di lobby dedicate. Risulta in particolar modo apprezzabile la cura riposta sui rapporti con gli altri giocatori, le fasi dedicate alla gestione della squadra non sono visibili dall’ avversario, ed al termine della partita viene proposto un piccolo interessante sondaggio. Sarà possibile riferire ai server se il giocatore ha assunto una corretta etica sportiva alla partita, in modo da filtrare le successive in modo da ottenere un’esperienza online equilibrata. Durante le nostre partite abbiamo potuto apprezzare quasi sempre l'assenza di lag, e l'esperienza di gioco si è rivelata sempre godibile e appagante, se non fosse che, a causa di alcuni problemi del netcode, un match su tre non è andato a buon fine e non siamo riusciti a connetterci con l'avversario sfidato in una delle lobby.
Commento
Qualcuno ha paragonato il peso della serie di NBA 2K7 rispetto al Basket non molto dissimile da quello di Pro Evolution Soccer/Winning Eleven col calcio. Beh, aveva proprio ragione, anche nella sua ultima incarnazione il titolo sviluppato da Visual Concept è una simulazione più che convincente della pallacanestro e del campionato NBA, supportata da un numero elevatissimo di opzioni e modalità di gioco, un comparto audiovisivo di prim'ordine e della possibilità di personalizzare l'esperienza di gioco a tutti i livelli. Resta da aggiustare ancora qualcosa nell'intelligenza artificiale e nell'interfaccia, ma gli amanti di Basket sanno dove dirigersi se vogliono trovare una simulazione di questo sport con tutti i crismi del caso.
Pro
- Simulazione convincente della partita
- Ottimo comparto tecnico
- Longevità invidiabile
- Online fluido e completo...
- ...ma che soffre di alti e bassi nel funzionamento
- Interfaccia ampiamente rivedibile
- Intelligenza artificiale talvolta squilibrata
- Non un grosso passo in avanti rispetto alla già ottima edizione 2K6
Il Basket in Italia è un fenomeno in forte crescita, grazie anche alla copertura mediatica sempre più costante che sta coinvolgendo le partite del nostro campionato e quelle internazionali. A differenza del calcio ci troviamo però in una situazione piuttosto differente, nella quale il campionato migliore non è il nostro, ma quello Americano, vero e proprio tempio del Basket dove i migliori atleti si esibiscono in stadi sempre gremiti da oltre quindicimila spettatori. Vedere Steve Nash, Kobe Bryant, Tracy Mc Grady e altri all'opera è un piacere per gli occhi, che sfocia inevitabilmente in un po' di invidia per questi mostri sacri della pallacanestro. NBA 2K7 rappresenta oramai da diverso tempo la migliore espressione videoludica di questo sport, e arriva anche su PlayStation 3 in tutta la sua gloria, sia offline che online.