“Fantocci, cazzi la gomena!”
La celebre frase di fantoziana memoria, mostrava un'esilarante scena durante la quale il maldestro ragioniere provava inutilmente a confrontarsi con una barca a vela. Simili ma molto meno divertenti, saranno i primi momenti che contraddistingueranno l'esperienza di gioco con questo Virtual Skipper 5, dato che con ogni probabilità l'utente medio non sarà in grado di muovere il proprio mezzo nemmeno di un millimetro. È stato quindi scelto un approccio piuttosto simulativo, che, a prescindere dalla difficoltà selezionata, pone tutta una serie di problematiche difficilmente risolvibili se non adeguatamente supportate da precise conoscenze: per esemplificare, basti sapere che con le impostazioni “Arcade” le vele verranno gestite automaticamente, ma sarà comunque necessario conoscere la differenza tra averle cazzate o lascate, pena una cattiva interpretazione dei venti e quindi una sconfitta sicura. A porre parziale rimedio ci pensano il libretto d'istruzione ed il tutorial, con il primo ben fatto e completo di molti utili consigli, mentre il secondo risulta troppo povero di spiegazioni e superficiale.
Superati i primi scogli – mai tale modo di dire fu più corretto – inizia il divertimento e si possono gustare le molte opzioni presenti. Le classi nautiche sono quattro e spaziano dai velocissimi trimarani, fino ad arrivare ai prototipi monoscafo, quelli che concorrono per la Coppa America; a ciascuna sono legate determinate competizioni, ambientate nei più disparati specchi d'acqua e che culmineranno con la sfida ad Alinghi, attuale detentore del trofeo mondiale. La longevità non deve quindi preoccupare e l'alto tasso di sfida rimanda a lungo la sensazione di appagamento che molte volte provoca un prematuro disinteresse.
Buoni anche i comandi, che possono essere impartiti tramite mouse o tastiera, in base alle esigenze, con quest'ultima preferibile al primo, permettendo di snellire l'interfaccia grafica e lasciando maggior spazio all'imbarcazione.
Una questione di sensazioni
Tecnicamente non siamo certamente di fronte ad un capolavoro, ma complessivamente si è riuscito ad ottenere un risultato onesto, che ha il notevole pregio di restituire la percezione di essere veramente su una barca.
I modelli delle navi e del loro equipaggio sono curati e ricchi di dettagli, con le vele che sbattono in modo realistico a seconda del vento e le animazioni dei personaggi che godono di una certa varietà. Meno convincente il mare, la cui superficie è troppo lucida, quasi sembra essere fatta di plastica, mentre i fondali hanno un certo fascino, pur perdendo di qualità avvicinandosi. Sono presenti diverse telecamere, così da poter controllare tutte le angolazioni, che si bagneranno con gli schizzi d'acqua e, in linea di massima, si dimostrano adatte ad ogni contesto. Gli strumenti di navigazione hanno unlayout simil-digitale e sono in quantità ragguardevole, forse eccessiva e comunque superiore a quella che impedirebbe di trovarsi spesso in confusione.
Non male neppure il sonoro, povero di musiche e commento parlato ma forte di effetti credibili, specialmente se si è nella possibilità di ascoltarli in cuffia.
StarForce: che passione!
Come ogni buon titolo sviluppato da Nadeo, anche Virtual Skipper 5 contiene il software di protezione StarForce. Per chi non ne fosse a conoscenza, tale programma ha rappresentato e per qualcuno ancora rappresenta, un modo saggio di proteggere il proprio lavoro dai cracker, essendo difficilmente soggetto ad operazioni di ingegneria inversa e garantendo l'impossibilità di giocare online sui server ufficiali, con le versioni copiate del titolo.
Purtroppo il prezzo da pagare può essere alto, non essendo garantita la totale funzionalità con tutti i lettori e creando alcune incompatibilità tra i programmi.
Nel caso trattato in questa recensione, la protezione è presente solo nella release “scatolata”, se quindi ci fossero dubbi o indecisioni, è sempre possibile ricorrere a quella scaricabile a pagamento dal sito ufficiale.
Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi:
- Processore: Pentium 4 1,6 GHz
- RAM: 256 MB
- Scheda Video 3D 32 MB compatibile DirectX 9.0c
- Spazio su disco: 1.5 GB
- Processore: Pentium 4 1,6 GHz
- RAM: 512 MB
- Scheda Video 3D 64 MB compatibile DirectX 9.0c
- Spazio su disco: 1.5 GB
- Multiplayer: LAN/56k
- Processore: Intel Pentium 4 3,4 GHz HT
- RAM: 1 GB
- Scheda Video: NVIDIA 7900
Commento
Particolare ed impegnativo, Virtual Skipper, è una banalità ma deve essere detta, piacerà agli appassionati, che ne apprezzeranno la versatilità nell'offrire una struttura simulativa, ulteriormente ampliabile tramite le molte opzioni. La licenza della Coppa America e la nuova classe di imbarcazioni, aggiungono spessore al gioco in singolo, che è comunque solo l'anticamera del multiplayer: in pieno stile Nadeo e virtualmente infinito, grazie all'editor.
Per tutti gli altri è fortemente consigliata una prova, volta ad evitare spiacevoli delusioni, soprattutto relative all'aspetto tecnico non propriamente next-gen e ad una curva di apprendimento tutto fuorché morbida.
Pro
- L'America's Cup e il suo fascino
- Moltissime opzioni, in single e multiplayer
- Impegnativo e coinvolgente
- Non per tutti: sia il genere che la difficoltà
- Tecnicamente discreto
La vela: pratica sportiva affascinante, non solo per lo svolgimento o i mezzi utilizzati, ma per la capacità unica di attrarre un pubblico assolutamente fedele e disposto ad investire nella propria passione, tanto che l'America's Cup è divenuto il terzo evento competitivo a carattere internazionale, per profitti, preceduto solamente dalla Coppa del Mondo di Calcio e dai Giochi Olimpici.
Detto ciò, è evidente come non tutti possano permettersi un'imbarcazione con la quale veleggiare tra i flutti. A porre una pezza a questo problema ci ha pensato Nadeo – già sviluppatore del celebre TrackMania – che con il suo Virtual Skipper, si propone di virtualizzare la maggior parte delle situazioni affrontabili per mare, strizzando ovviamente l'occhio ai novizi, ma proponendo una serie di caratteristiche tali da soddisfare anche i più consumati marinai.
Questa quinta incarnazione porta con sé una licenza tutta nuova, come facilmente intuibile dal titolo, lasciando invariate le caratteristiche che tanto sono state apprezzate in passato.