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Ninja Blade - Recensione

C'è un nuovo Ninja in città: il combattente di From Software promette di mantenere alta la tradizione degli assassini in nero con una buona dose di azione spettacolare su Xbox 360.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   23/03/2009
Ninja Blade
Ninja Blade
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Il ninja è un protagonista e anti-eroe naturale per i videogiochi, c'è poco da fare: l'oscura immagine del combattente per antonomasia, almeno come questa si è definita nei secoli e in tempi relativamente recenti, rende il ninja un personaggio infallibile, forte quanto enigmatico. Gli abiti scuri, le tecniche da assassino e l'identità segreta lo mettono difficilmente al centro di storie complesse, o con background personali troppo sviluppati, ma le caratteristiche tipiche assolvono perfettamente la funzione di rappresentare una macchina da guerra implacabile, dunque un protagonista ideale su cui costruire un videogioco d'azione. La figura tipica che si è sviluppata negli ultimi anni poi, priva di particolari caratteristiche collocabili esclusivamente in tempi passati, consente di calare il ninja all'interno di un contesto moderno, rendendolo dunque una sorta di punto di connessione ideale tra le immortali tecniche marziali dell'antichità nipponica, e l'ambientazione moderna, con le sue nuove, possibili minacce. Diciamolo subito, il grosso del lavoro concettuale su questa tipologia di gioco è opera di Tecmo con il suo Ninja Gaiden, con cui questo titolo From Software condivide più di una caratteristica: dal gameplay, a parte dell'ambientazione, fino alla stessa figura del protagonista, Ninja Blade ricorda il cugino uscito precedentemente su Xbox 360 in maniera piuttosto costante. Ci sono comunque anche differenze sostanziali tra i due titoli, a partire dalla trama fino ad alcune caratteristiche della struttura ludica. La storia narra le gesta di Ken Ogawa, taciturno membro della squadra di ninja combattenti G.U.I.D.E, gruppo capitanato dallo stesso padre e maestro di arti marziali del protagonista, impegnato a combattere il propagarsi di un misterioso parassita chiamato "alpha worm" tra la popolazione nipponica, in grado di trasformare gli esseri viventi in mostri deformi e assetati di sangue. La trama mischia elementi horror e stilemi tipici dello sci-fi nipponico di serie B con teorie cospirazionistiche da apocalisse genetica, in un polpettone trash che, quantunque non certo memorabile, assolve perfettamente la sua funzione: giustificare un'enorme quantità di esseri ripugnanti da abbattere proprio tra i grattacieli del centro di Tokyo. E' presente anche un fumetto a puntate consultabile online, che fornisce una sorta di background per la storia del gioco, sebbene il taglio un po' più faceto con cui è tratteggiato qui il ninja tenda a stridere con la caratterizzazione ombrosa del titolo From Software e del suo protagonista.

Fletto i muscoli e sono nel vuoto

Ninja Blade mostra di che pasta è fatto già nei primi minuti di gioco: due brevi chiacchiere introduttive per mettere in scena l'invasione dei vermi alpha, e subito ci troviamo a lanciarci da un elicottero in volo sopra Tokyo, cadendo in picchiata a corpo libero e al contempo eliminando in aria svariate ondate di mostri attraverso la tipica struttura del quick time event, presente in grande quantità all'interno del gioco. La descrizione coniata ad hoc per questo titolo, "Cinematic action game", riassume efficacemente quello che ci viene proposto sullo schermo: le fasi di azione in stile hack and slash tradizionale si fondono efficacemente con la grande quantità di eventi in quick time, che, secondo la scuola di God of War, consentono un approccio interattivo a quelli che a tutti gli effetti sono filmati d'intermezzo, che entrano così a far parte integrante del gameplay. La pressione del tasto al momento giusto, è bene ricordarlo, non rappresenta di per sé una scelta troppo creativa in termini di game design, e nemmeno propriamente divertente dal punto di vista del gameplay, configurandosi piuttosto come un riempitivo necessario per quei titoli che vogliono puntare sulla spettacolarità di stampo cinematografico, rendendo in qualche modo interattivo quello che accade sullo schermo, con una soluzione basilare e vecchia quanto Dragon's Lair. Nondimeno, in Ninja Blade queste fasi riescono ad essere godibili: From Software è riuscita ad implementare ad arte la semplice pressione di tasti (o movimento degli stick analogici) a tempo, grazie ad una certa logica nella disposizione dei comandi all'interno dei momenti quick time, sebbene gran parte del merito nella positività dell'esperienza si debba imputare al gran lavoro svolto da Production I.G. (Patlabor, Ghost in the shell, Xenogears) nell'elaborazione e regia delle cutscene, assolutamente spettacolari. Intendiamoci, si tratta di azione spinta al parossismo, quasi al limite col ridicolo in certi casi, ma è questo un gioco che va preso necessariamente con un po' di ironia e godendosi lo spettacolo senza stare più di tanto a criticarne gli eccessi, altrimenti è impossibile entrarvi in sintonia. L'utilizzo dei quick time event consente di sviluppare i combattimenti in maniere altrimenti impossibili secondo le normali dinamiche di gioco, e proporre scontri con nemici di scala impressionante: i boss in particolare, sebbene non si distinguano per progettazione o qualità strutturali fuori dal comune, sono a volte talmente enormi e distruttivi da rendere i combattimenti contro di essi delle esperienze epiche, con punte memorabili, in alcuni casi.

Ninja Blade - Recensione
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Come Ryu, più di Ryu

La struttura di gioco basilare ricorda Ninja Gaiden, ma si arricchisce di innesti caratteristici: tra gli eventi particolari (sezioni in volo libero, scontri con i boss, quick time event), l'azione si configura in maniera non dissimile da quella che caratterizza il gioco Tecmo, ma alcune soluzioni al livello di level design contraddistinguono questo titolo rispetto ad altri. Ci troviamo dunque ad esplorare varie aree cercando di liberarle dalla presenza dei mostri mutanti e al contempo di raggiungere gli obiettivi che il centro di comando della squadra ci sottopone, tenendo ovviamente d'occhio i livelli di salute e del Chi (l'energia auto-ricaricabile che consente l'utilizzo dei poteri speciali) del protagonista. Le armi su cui Ken può contare per portare a termine il lavoro, tutte migliorabili tramite l'investimento dei cristalli di sangue raccolti in battaglia, sono tre diverse tipologie di spade (katana classica, spade gemelle e spadone pesante) e gli shuriken, a cui possono essere applicati tre diversi poteri elementari. L'arsenale trova applicazione particolare non solo nel combattimento, dove peraltro il protagonista può prodigarsi nelle classiche combo presenti qui in grande abbondanza, combinando attacchi pesanti, leggeri e con salto, ma anche nella particolare struttura dei livelli. Sebbene infatti le differenze tra le spade e tra i vari poteri degli shuriken abbiano effetti diversi anche negli scontri, la loro specificità risulta utile in numerosi altri casi: lo spadone pesante, ad esempio, è capace di distruggere i muri, mentre le spade gemelle (con rampino incorporato), possono essere lanciate contro sporgenze o particolari sezioni di muro per proiettare il protagonista verso punti distanti dello scenario. Lo shuriken può invece essere utilizzato per spegnere incendi, se caricato con il potere del vento, o per provocarli se utilizzato in concomitanza con l'elemento fuoco, mentre il fulmine reagisce in maniera distruttiva sulle sezioni di scenario invase dall'acqua.

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Occhio di falco

A tutto il repertorio di attacchi, schivate, parate e combo si aggiungono le classiche movenze del ninja, che rendono Ken capace di correre sui muri, volteggiare tra appigli sporgenti e spostarsi a grande velocità, in modo da fornire diverse possibilità di approccio e interazione con gli ambienti circostanti, attraverso fasi d'esplorazione che riescono a mantenere alta la concentrazione tra una combo devastante e l'altra. A guidare il giocatore nell'utilizzo delle varie capacità di Ken c'è la "vista ninja", che al costo di un dispendioso utilizzo del Chi, pone in evidenza gli elementi interagibili dello scenario, oltre a rallentare il tempo per un breve periodo, consentendo al protagonista di ottenere un grosso vantaggio in determinate sezioni. L'impegno piuttosto costante a cui ci sottopone il level design, vista la varietà di azioni possibili e i conseguenti microenigmi nell'applicazione delle varie abilità, sebbene siano comunque risolvibili sempre facilmente con il ricorso alla vista ninja, aiutano a variare l'azione e mantenere un buon ritmo di gioco, anche alla luce della scarsa consistenza dei combattimenti, che a parte la sporadica necessità di variare l'arma a seconda della tipologia di nemico, difficilmente mettono più di tanto alla prova il giocatore, richiedendo per lo più la forsennata pressione dei tasti d'attacco senza troppa profondità strategica. Siamo lontani, in questo senso, dal tatticismo che caratterizza i combattimenti del "cugino" Ryu Hayabusa. Inserite misteriosamente tra i livelli si trovano anche sezioni sparatutto nelle quali ci troviamo a mitragliare (o cannoneggiare) i nemici stando a bordo di un mezzo blindato, strani diversivi un po' senza capo né coda, che francamente convincono poco.

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Uno spettacolo di ninja

La spettacolarità cinematografica del gioco si fonda chiaramente sulla struttura grafica, sostenuta da un computo poligonale di tutto rispetto e rivestita di effetti speciali e texture decisamente apprezzabili, e soprattutto da ottime animazioni che, sfociando nelle scene d'intermezzo interattive ultra-spettacolari (proprio nel senso eccessivo ma positivo del termine) sorreggono quasi da sole il gioco. Il far muovere il protagonista e lo sferrare combo micidiali e innescare i quick time event diventano un tutt'uno compatto che riesce a sopperire allo scarso spessore dei combattimenti normali, fino al culmine dell'azione concentrato negli scontri con i giganteschi boss. Peccato che tutto questo non sia supportato da una direzione artistica altrettanto brillante: la varietà dei nemici è estremamente esigua, così come quella delle ambientazioni. In diverse situazioni si assiste ad un vero e proprio riciclo di strutture ed elementi dello scenario, tanto che i 9 livelli di cui consta il gioco contengono praticamente solo due o tre varianti principali per quanto riguarda gli ambienti, peraltro nemmeno troppo suggestivi, a parte alcuni scorci impressionanti della metropoli giapponese. E' il carisma a mancare in larga misura in questo Ninja Blade, basato com'è interamente su una caratterizzazione horror di tipologia estremamente trash che in certi casi risulta anche troppo grottesca e di cattivo gusto, in un'alternanza di cose pregevoli (i boss ed i primi livelli) ad altre decisamente raffazzonate (le parti in stile shooter, ad esempio). Ciononostante, come detto, l'ottima costruzione e regia delle cutscene di Production IG e la scala immane di alcuni nemici - di cui lo scontro finale rappresenta l'apoteosi - si imprimono bene nella memoria, e la festa di colpi ed esplosioni stordisce piacevolmente, e costantemente, il giocatore. Buone musiche ed effetti funzionali, inframmezzati da dialoghi a dir poco dozzinali, ma d'altra parte in linea con il contesto, costituiscono il comparto audio.

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Commento

Eccessivo e tracotante, Ken Ogawa si presenta nel panorama videludico come una sorta di cugino ignorantemente "badass" di Ryu Hayabusa, e a sorpresa riesce a costituire un'alternativa a Ninja Gaiden. Lo scarso spessore tecnico dei combattimenti privilegia un approccio confusionario ai nemici, ma l'applicazione alternativa delle armi come elementi attivi ai fini del level design rappresenta un buon accompagnamento all'azione. E' nello scontro con i boss che Ninja Blade dimostra tutta la sua spettacolarità, coadiuvato dai quick time event che, pur rimanendo soluzioni di scarso valore ludico, assurgono qui ad un'omogeneità particolare con il gameplay. Nonostante l'ammirevole tentativo di approfondire l'interazione con gli scenari, c'è più forma che sostanza in questo prodotto From Software, e la discutibile caratterizzazione di ambienti e nemici non gioca a suo favore, così come la relativa semplicità e la longevità alquanto scarsa. Tuttavia il gioco diverte, ed è facile trovare appagamento nell'esecuzione delle spettacolari combo e nelle sfide poste da alcuni tra i boss più impressionanti visti negli ultimi tempi.

Pro

  • Combattimenti godibili
  • Spettacolari gli scontri con i boss
  • Apprezzabile la diversa applicazione delle armi
Contro
  • Il continuo ricorso ai quick time event può non piacere
  • Molto semplicistici i combattimenti "normali"
  • Poco convincente design di scenari e nemici

Obiettivi Xbox 360

Ninja Blade contiene 50 obiettivi sbloccabili per i soliti 1000 punti. Il completamento del gioco al livello normale, comprensivo di quegli achievement che necessariamente si sbloccano raggiungendo determinate performance e della semplice progressione tra i livelli, consente la raccolta di circa 500 punti, che non sono pochi. Per andare oltre a questi, è necessario un po' più d'impegno, selezionando livelli di difficoltà superiori, ottenendo le massime valutazioni ed effettuando delle particolari prestazioni per ognuno dei 9 livelli, tra le altre cose.