Un piccolo grande gioco?
Il breve tutorial che ci introduce all’azione di Stuart Little 3: Big Photo Adventure ha il pregio di farci capire esattamente cosa dobbiamo fare e come. Al comando del topolino, avremo la possibilità di esplorare liberamente delle location piuttosto ampie e ricche di contenuti, raggiungendo di volta in volta degli “hot spot”. Da essi si accede ai minigame che costituiscono la struttura del gioco: per scattare una determinata foto, dovremo necessariamente superare una prova. Potrà trattarsi di vincere una gara automobilistica, una partita a minigolf, una gara di tiro con l’arco, oppure risolvere un semplice enigma. Quando avremo terminato, potremo inquadrare il soggetto della foto e scattare… peccato che la procedura sia automatica e l’immagine prestabilita: permettere al giocatore di controllare la foto sarebbe stato un bonus di un certo interesse. Per poter effettuare lo scatto, è assolutamente necessario raccogliere un certo numero di “luccichii”, che si trovano disseminati per gli stage, fino a riempire un apposito indicatore. Della dimensione dei livelli abbiamo già accennato, e spesso bisognerà ricorrere a mezzi di trasporto alternativi per spostarsi in maniera più rapida: non vorrete mica metterci una vita solo per attraversare il giardino, vero? Mettetevi nei panni di un topolino, orsù.
Al comando del topolino, avremo la possibilità di esplorare liberamente delle location piuttosto ampie e ricche di contenuti.
Pregi e difetti
In una delle prime “missioni”, Stuart Little deve battere un proprio amico topo a minigolf per avere il permesso di scattargli una foto. Dunque ha inizio una partita che si tiene su diversi “green” e che vede i due partecipanti affrontarsi a suon di punti. Al termine della gara, Stuart può posizionarsi e scattare. Questa procedura finale si ripete ogni volta, ma tutto il resto cambia: si parla di decine di “prove”, con il topolino che si vestirà in modo diverso a seconda del caso e potrà mettersi alla guida di un gran numero di veicoli. Sotto il profilo della varietà, questo gioco è inattaccabile.
Per quanto concerne la realizzazione tecnica, il discorso è differente: la grafica di Big Photo Adventure è piuttosto spartana nei modelli, scarna nei dettagli e contraddistinta da un frame rate appena sufficiente. Un po’ meglio il comparto sonoro, con delle musiche simpatiche e una localizzazione in Italiano di una certa qualità (per la cronaca, c’è anche il doppiatore di Milhouse, il bravissimo Davide Lepore).
Commento
Seppure il primo impatto con il gioco sia contrastante, alternando sequenze animate eccellenti a una grafica in-game ben al di sotto degli standard di PS2, questo Big Photo Adventure è forte di una struttura estremamente varia, che vede il protagonista cimentarsi in un gran numero di sfide differenti per il raggiungimento dello scopo, sfide che alla prova dei fatti non presentano difetti di sorta e si lasciano giocare senza problemi. I pregi di questo prodotto probabilmente vengono amplificati agli occhi dei giocatori più giovani, che ne rappresentano il target ideale.
- Pro:
- Molto vario
- Doppiato in Italiano
- Contro:
- Graficamente mediocre
- Rivolto a un’utenza giovane
Piccoli amici lettori, gioite! Il piccolo Stuart Little e tutti i suoi piccoli amici sono tornati, in un nuovo gioco per la vostra PlayStation 2 (meglio se quella piccola). Il piccolo topino in questione, tanto per cambiare, si caccia nei guai: aziona per sbaglio un piccolo aeroplano telecomandato e finisce per rovinare, inavvertitamente, la ricerca scolastica del piccolo George. Ricerca tutt’altro che piccola, costituita da una serie di fotografie che ora Stuart deve in ogni modo scattare di nuovo. Indovinate con cosa? Già, con una macchina fotografica fottutamente piccola. Per riuscire nell’impresa, dovrà farsi aiutare da Palla di Neve (il gatto, piccolo ma certamente non quanto Stuart, acciderbolina) a individuare i soggetti migliori da mettere nel rinnovato album. [C]
[/C]