Cerotti e Modifiche
Oltre che per la profondità storica dei propri titoli, la Paradox è conosciuta per le continue e patch a cui tutti i propri titoli sono stati sottoposti: il prezzo della complessità.
Victoria non è da meno, e già da diversi mesi (da quando sono uscite le versioni straniere) è possibile leggere sui forum ufficiali lamentele degli utenti con conseguenti rilasci di patch da parte degli sviluppatori atte a migliorare l’esperienza di gioco. Con il rilascio della versione 1.3 (che è la stessa che tutti gli acquirenti italiani troveranno nei negozi) la maturità del prodotto può dirsi ormai completata, anche se lo sviluppo di nuove Patch non sembra essere certo terminata. E se non fossimo ancora soddisfatti sarà sempre possibile sbizzarrirsi editando noi stessi i file di configurazione del gioco (magari scaricandone di già modificati) e crearsi così nuovi scenari o personalizzare l’esperienza di gioco aggiungendo nuove condizioni di vittoria e eventi storici.
La Storia ai nostri piedi.
L’impostazione di gioco di questo Victoria è prevedibilmente molto simile alle altre produzioni recenti della Paradox. A seconda dello scenario che si vorrà intraprendere sceglieremo dapprima il regno da guidare verso nuovi e fulgidi splendori e, quindi, verremo direttamente catapultati sulla mappa del mondo suddivisa, a mo’ di Risiko, in quasi 2900 singole regioni appartenenti a loro volta a degli Stati o dei Regni. Il gioco si svolge in tempo reale: il muovere delle nostre truppe e avviene quindi senza soluzione di continuità e in contemporanea alle mosse dai regni gestiti dal computer e, eventualmente, dagli altri giocatori umani. Le stesse battaglie tra eserciti non si risolveranno in in normale turno di gioco, ma potranno protrarsi per diverso tempo a seconda del numero delle forze spiegate in campo e delle condizioni di battaglia. Vi assicuriamo che già vedersi sterminare una propria divisione di fanteria a poco a poco è un vero stillicidio.
L’accuratezza storica si palesa accurata fin da subito, a seconda del periodo prescelto infatti non mancherà nessuno dei protagonisti più o meno incisivi di quegli anni.
Gli strumenti a disposizione del giocatore sono innumerevoli e all’inizio perfino disorientanti. Potremo decidere gli orientamenti della nostra nazione sul fronte politica interna: dal tipo di governo, alle riforme sociali fino a quelle finanziarie. Oltre ad impostare il livello di tassazione si potranno decidere di altri aspetti, come il livello di libertà d’espressione, a spesa pubblica investita per l’alfabetizzazione e quello spesa per l’esercito o la pubblica sicurezza. Ogni riforma ed ogni aspetto della vita sociale/politica avrà un certo livello di costi e benefici, il sottile equilibrio tra tutti questi aspetti decide la qualità di vita del nostro popolo ed il conseguente grado di ricchezza, cultura, consapevolezza e militanza delle diverse classi sociali che lo formano.
Victoria, ancor prima di essere un “semplice gioco di strategia”, è una complessa e profonda simulazione storica..
La Storia ai nostri piedi.
Sempre in balia delle nostre decisioni ci sono poi il livello di produzione e industrializzazione, lo sviluppo delle infrastrutture, l’indirizzamento della ricerca tecnologica e la pianificazione militare e coloniale. Come sempre le nostre ambizioni saranno spesso tarpate dal magro bilancio e più di una volta saremo costretti a decidere tra una politica espansionistica e intraprendente ed una più indirizzata verso la ricchezza interna del proprio Regno e dei propri sudditi.
Anche la diplomazia, se ben gestita, rappresenterà un importante mezzo per raggiungere i propri obiettivi. Grazie anche al concetto di “Punti Prestigio” (guadagnati grazie ai successi militari, ma anche politici o economici) anche nazioni medio piccole potranno giocarsi l’influsso guadagnato instaurando una intricata ragnatela di trattati ed alleanze utili per difendersi dagli attacchi degli Stati confinanti più potenti e minacciosi. D’altro canto, scegliersi amici sbagliati potrebbe portare a guerre tanto indesiderate quanto deleterie per l’economia ed il morale del proprio paese.
Ma il grado di dettaglio non si ferma certo qui, nei limiti del possibile e della libertà di gioco lasciata al giocatore gli sviluppatori hanno anche ben pensato di riprodurre anche tutti gli eventi che, in un modo o nell’altro, hanno delineato l’evolversi della Storia. Cominciando il gioco con gli Stati Uniti dell’America Centrale, ad esempio, dopo pochi mesi di gioco saremo vittime dei primi moti di piazza e delle prime rivolte organizzate nelle nostre provincie, per il raggiungimento dell’indipendenza, assistendo impotenti – o quasi - al progressivo sgretolarsi del nostro regno e alla nascita dei nuovi stati indipendenti nazionali del centro America come il Nicaragua o il Costa Rica.
Questo è uno dei punti di forza ma anche uno dei più grossi handicap del gioco stesso, per lo meno per gli estremisti del genere, quelli che – cambiando un poco tipologia - giocando Championship Manager (alias Scudetto) cominciano con la squadra dell’oratorio per finire, dopo qualche stagione, a vincere la Coppa Intercontinentale contro il Boca Juniors.
Victoria, ancor prima di essere un “semplice gioco di strategia”, è una complessa e profonda simulazione storica, ben presto ci accorgeremo quindi di quanto spesso la Storia, dati determinati presupposti, faccia sempre e comunque il suo corso.
Tornando all’esempio precedente, anche sapendo in anticipo dell’accadimento di determinate rivolte nelle nostre province, ben difficilmente riusciremo ad evitarle con una politica adeguata e, una volta preso atto della situazione, arginarne gli effetti con la giusta strategia militare, pur aiutata dal fatto di conoscere già un parte del “futuro”, si rivelerà una chimera. Questo perché le condizioni iniziali sono ben prestabilite ed il ventaglio di strade a nostra disposizione - per quanto teoricamente illimitate – risulta seriamente ridimensionato dalle difficoltà oggettive del periodo storico e della nazione selezionata. In poche parole: se volete provare l’esperienza di egemonizzare tutto il mondo conosciuto vi consigliamo ancora il buon vecchio Civilization.
Se tutto ciò è vero soprattutto con la nazioni più piccole ed intraprendenti, utilizzando le grandi potenze mondiali invece non avremo modo di sentirci vittime di questo estremo realismo storico ma, anzi, ci sentiremo da subti protagonisti e, magari con il vecchio libro liceale di storia alla mano, potremo entrare nel vivo dei delicati equilibri economici e diplomatici dell’epoca, riuscendo a dar vita ad un serie di What If storici che non possono non fare la gioia di ogni appassionato.
Prendere il comando del Regno di Sardegna e Piemonte e tentare l’unificazione Italiana , anche grazie ad una sapiente politica estera per non inimicarsi troppe potenze contemporaneamente, e tentando un approccio diverso a quanto avvenuto nella realtà con i Mille di Garibaldi ed il suo “obbedisco” è un’esperienza senza pari. Quantomeno per gli strateghi più esigenti.
Storia della Tecnica
Tecnicamente Victoria non presenta nessuna particolare sorpresa, agile e scattante con sistemi a dir poco obsoleti, dopo le fatiche richieste dagli ultimi FPS di fascia alta, il gioco non richiede assolutamente nessun acceleratore tridimensionale, mentre per godere della colonna sonora (una serie di motivi tratti da opere classiche del periodo) bastano anche le schede audio integrata sulla maggior parte delle motherboard oggi in circolazione. Anche sul fronte dell’ergonomia dell’interfaccia utente non ci sentiamo di sollevare particolari critiche, se non per la a volte noiosa scarsa precisione del mouse (tanto nel movimento che nel puntamento) e nelle anacronistica scelta di relegare alcune voci di menu alla sola attivazione via tastiera, come la maggior parte delle schermata statistico informative. Almeno in questo campo i Paradox hanno ancora ampi margini di miglioramento.
Da apprezzare lo sforzo del distributore italiano nell’aver completamente localizzato il gioco (sia manuale che testo all’interno del gioco), d’altra parte è un vero peccato notare come il manuale fornito a corredo della DvD Box si riveli a conti fatti poco utile ed esaustivo, quantomeno per chiarirsi le idee riguardo gli aspetti più complessi – e decisivi – di Victoria. Sempre in quest’ottica ci appare inspiegabile la scelta degli sviluppatori del non aver voluto prevedere nessun tipo di Tutorial introduttivo per il gioco, soprattutto considerando che invece questa caratteristica era stata implementata anche nel meno complesso (e questo è tutto dire!) Europa Universalis 2.
Commento
Nel caso qualcuno di voi avesse ancora qualche dubbio: sì, Victoria è il tipico malloppone strategico che si odia profondamente o si ama alla follia. Grafica funzionale e decisamente poco avvezza ad acrobazie di carattere prettamente estetico e sonoro quasi inesistente (le tre ore di canzoni dell’epoca all’inizio sono simpatiche, ma dopo qualche sessione di gioco viene solo voglia di accendersi lo stereo) fanno da contorno ad un titolo che senza troppe forzature potrebbe essere utilizzato nelle nostre aule delle Superiori da qualche illuminato professore di Storia.
Se non siete propriamente esperti di questo genere ma vi sentite comunque attratti dagli orizzonti che può offrire a tutti i giocatori disposti a perderci un po’ di tempo, il consiglio è quello di buttarvi prima su Europa Universalis 2. Per tutti gli altri: non speriate che l’esperienza dei due EU possa farvi entrare fin da subito nel vivo dell’azione. Victoria non è un semplice DataDisk con il periodo storico cambiato, ma una ennesima evoluzione, quantomeno dal punto di vista della profondità di gioco. Eppure, una volta raggiunta la giusta padronanza, le soddisfazioni ed il divertimento ricavato vi premieranno per tutto il tempo investito. Victoria è un gioco che si scopre ad ogni nuova partita, un titolo tanto profondo e complesso che è in grado di offrire sempre nuovi problemi e sempre nuove soluzioni. Se volete approfondire, riscoprire e magari cambiare la Storia del mondo questo è il gioco che fa per voi.
- Pro:
- Profondità senza paragoni
- Possibilità di gioco illimitate
- Completamente tradotto
- Contro:
- Documentazione insufficiente
- Non adatto ai neofiti
- Interfaccia di gioco migliorabile
“Victoria – Un Impero sotto il sole” è l’ultima fatica della Paradox Entertainment, la software house che ha conosciuto le luci della ribalta grazie ai titoli Strategici della serie “Europa Universalis”. Dopo una proiezione al passato recente, durante la Seconda Guerra Mondiale, intrapresa con l’apprezzato Hearts Of Iron, il gruppo di programmatori svedese ci riporta un poco più indietro nella storia, tra il 1835 e il 1920 per la precisione. Quando la cosiddetta rivoluzione industriale e l’età del grande colonialismo prepararono il campo a tutti quei mutamenti storico-sociali che portarono alla Prima Guerra Mondiale e, in un certo senso, al mondo moderno come lo conosciamo oggi.