Dal relativo anonimato presso il pubblico di massa a genere in netta crescita, l'ARTS (Action Real Time Strategy), noto anche come MOBA (Multiplayer Online Battle Arena), deve la sua recente ribalta soprattutto a League of Legends e poi Valve, che ha affrontato la promozione di DOTA 2 come si fosse trattato di un prodotto mainstream, con tanto di torneo dal vivo durante la Gamescom dello scorso anno.
Un esempio che evidentemente è piaciuto a Warner Bros. e ai ragazzi di Monolith Productions, tanto da spingerli ad annunciare durante l'E3 appena conclusasi a Los Angeles Guardians of Middle-Earth. Un prodotto interessante, non solo per lo sfruttamento di una licenza di sicuro richiamo (e, non dimentichiamolo, la vicinanza con il rilascio del primo capitolo della trasposizione cinematografica de Lo Hobbit non potrà che giovargli), ma anche perché il titolo è stato sviluppato esclusivamente per console. E per il solo circuito digital delivery. Non si tratta di un primato, in quanto titoli come Awesomenauts e Monday Night Combat hanno già provato a stuzzicare il pubblico console, ma senza dubbio l'approccio di Monolith è apparso molto più classico, senza le contaminazioni e le variazioni sul tema offerte dagli unici due concorrenti finora usciti dalla ristretta cerchia PC. Lo showfloor dell'E3 ci ha permesso di avvicinarci al prodotto in arrivo quest'autunno e di scoprirne le caratteristiche salienti.
Tu non puoi passare!
La prima preoccupazione relativa ad un ARTS su console sono indubbiamente i controlli. Da questo punto di vista, sembra che Monolith abbia fatto un buon lavoro, saltando a piè pari qualunque velleità "punta e clicca" e offrendo un sistema in tempo reale, dove il personaggio viene mosso con l'analogico sinistro e l'auto attacco viene attivato tramite pressione del grilletto destro, il tutto contornato da un'ampia visuale isometrica. Apparentemente semplicistico, questo sistema è invece apparso sufficientemente fluido e comodo da gestire durante le frenetiche partite. Queste possono avvenire sia offline - ma gli stessi sviluppatori confermano come si tratti più che altro di una modalità di allenamento - sia online, dove due giocatori si affrontano dotati ognuno di una squadra composta da cinque eroi. I dieci personaggi principali sono selezionabili da un roster che comprende tanto le star della saga (Gandalf, Legolas, Galadriel per il "lato chiaro", Sauron, Gollum, il Lich King per gli schiavi dell'Anello) quanto personaggi noti solo ai fan più accaniti dell'opera di Tolkien (un buon esempio in questo senso è Thrain).
Va da sé l'impegno degli sviluppatori di espandere questo gruppo iniziale con nuovi arrivi post-rilascio, anche se ancora non è chiaro se questo comporterà DLC a pagamento o siano previsti update gratuiti. Una volta sul campo di battaglia, i giocatori devono naturalmente cercare di distruggere vicendevolmente la base avversaria, e vedersela anche con i nemici guidati dall'intelligenza artificiale, presenti sia in forma minore, sia a mò di mini boss, questi ultimi spesso collocati ai bordi della mappa. Le peculiarità di ogni diverso eroe sono efficacemente rappresentate dalle tre abilità speciali a disposizione di ognuno, opportunamente mappate sui tasti frontali del pad. La personalizzazione dei diversi eroi è inoltre apparsa molto ben sviluppata: spendendo specifiche gemme sarà infatti possibile potenziare e bilanciare due aspetti fondanti di ogni eroe, come ad esempio la resistenza e il danno, così da bilanciare al meglio le proprie forze in campo.
La battaglia per la mappa di mezzo
Il primo elemento dell'interfaccia a saltare all'occhio appena cominciato un match è il vistoso counter del tempo rimanente, fissato a quindici minuti. Un tempo relativamente breve se si considera la durata media di una partita negli ARTS su PC, ma del resto il passo dell'azione di Guardians of Middle Earth è stato volutamente accelerato rispetto alla norma, probabilmente per andare incontro al pubblico console, più abituato a sessioni online rapide.
Incoraggiante dal punto di vista strategico è il menu delle impostazioni della partita, che permette di decidere quanti avversari umani o guidati dall'IA affrontare, fino a cinque contro cinque. Anche la scelta della mappa si rivela fondamentale, in quanto sarà possibile selezionare le ambientazioni anche in base al numero di sentieri verso la base nemica, da uno per coloro che vogliono entrare subito in azione, a tre, con un conseguente approccio più aperto alle strategie sul campo. Di certo, la componente più importante di un ARTS rimane il bilanciamento delle abilità speciali di ogni eroe. Per esprimere un giudizio su quest'ultimo fondamentale dettaglio sarà necessaria una prova approfondita, comprendente anche le molte build possibili. Per il momento possiamo limitarci ad affermare che Monolith sembra essere sulla buona strada per offrire al grande pubblico un ARTS molto più rapido e accessibile della media. Se tutte le componenti saranno bilanciate adeguatamente, la spinta della blasonata licenza potrebbe fare di Guardians of Middle-Earth un buon trampolino di lancio per ogni giocatore interessato ad affacciarsi su un genere ancora troppo sconosciuto e generalmente considerato elitario. Tutto questo senza contare che vedere Gollum prendere a schiaffoni Gandalf è un'esperienza cui difficilmente si può resistere.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Modifiche alla struttura classica da valutare
- Il supporto post lancio
Requisiti minimi
- Un genere che nasce e muore su PC, portato su console
- Il Signore degli Anelli