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Un sackboy per la Vita

Uno dei platform più apprezzati degli ultimi anni si prepara a sbarcare sul nuovo portatile Sony con una marcia in più

LittleBigPlanet
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LittleBigPlanet Vita si è presentato in grande forma qui a Colonia, ma ahinoi la lunga presentazione al chiuso in una delle sale conferenze dell'hotel Radisson si è focalizzata non tanto su nuove feature quanto su una descrizione generale del titolo sviluppato dal duo Tarsier e Double Eleven. Per questo, per tutte le informazioni vi rimandiamo al lungo articolo scritto dal nostro Christian che trovate qui in calce. È però giusto soffermarci su un paio di livelli creati dalla community che mettono in luce tutte le possibilità tattili di PlayStation Vita. Lovesick ad esempio ha visto il Sackboy cavalcare un drago pilotabile col touchpad posteriore. Mentre Stratosphere, che fa parte della porzione Arcade di LittleBigPlanet Vita, ovvero una sezione di soli mini giochi, è per l'appunto un piccolo gioco in cui si guida una palla attraverso un labirinto verticale, eliminando e spostando blocchi con rapidi movimenti sullo schermo. Nulla di eccezionale si intende, ma che ben ci fa capire le potenzialità del solito e potente editor. Editor che abbiamo visto al lavoro e che dà l'impressione di essere spesso più intuitivo di quello che i creatori hanno sinora utilizzato, essendo stato riscritto per sfruttare tutte le possibili gestualità touch, anteriori e posteriori di Vita. Per certi versi è anche più evoluto rispetto a quello di PlayStation 3, con la possibilità ad esempio di applicare materiali e adesivi a più oggetti contemporanemaneamente invece che uno alla volta, il tutto con la semplice pressione di un dito.

Un Sackboy per tutti

Quando LittleBigPlanet fu annunciato per la prima volta nel 2007, la sorte di questo strambo ibrido tra puzzle e platform era decisamente incerta, ma di sicuro noi eravamo già stati catturati dallo stile adorabile dei sackboy e del loro mondo di pezza. Alla fine, Sony aveva avuto un'intuizione davvero geniale, consentendo ai giocatori di espandere all'infinito un universo di contenuti limitato soltanto dall'immaginazione. L'idea era davvero semplice:

Un sackboy per la Vita

fornire agli utenti gli stessi mezzi degli sviluppatori, un concetto elementare che ha avuto uno straordinario successo e ha reso il franchise uno dei più amati degli ultimi anni. Il sequel per PlayStation 3 e il porting per PlayStation Portable hanno espanso le meccaniche concepite per l'originale, offrendo ai giocatori ancora più strumenti e feature per arricchire le loro opere. Con questa versione per PlayStation Vita, la posta in gioco si alza ancora di più. Se già il concept di base si prestava particolarmente alla fruizione portatile, quanto può essere ampliato ora dalle peculiari capacità del nuovo handheld Sony?

Il primo mondo

Negli ultimi giorni siamo tornati a giocare a LittleBigPlanet Vita: Tapling resta il livello più controverso, ma la risposta ai comandi touch e la fisica hanno subito un sensibile miglioramento che rendono l'interazione più intuitiva e piacevole. Il primo mondo, La Marionetta, è una sorta di grande introduzione alle nuove meccaniche basate sulle funzioni di PlayStation Vita, touch-screen e touch-pad in particolare.

Un sackboy per la Vita

Come al solito c'è una semplice storia a unire i vari livelli, in questo caso saremo infatti coinvolti in una vera e propria ribellione dal colonnello Flounders, autore virtuale di questi primi stage. Carnevalia è in pericolo da quando il Burattinaio è impazzito dopo aver deluso il suo pubblico ed è sparito, tornando dopo una lunga assenza insieme agli Oscuri, grazie ai quali sta lentamente distruggendo la serenità di questo mondo. Voi, in qualche modo, dovrete fermarlo, completando i vari livelli e sconfiggendo i suoi sgherri, tanto per cominciare. Se il buon giorno si vede dal mattino, possiamo esser certi che la modalità Storia di LittleBigPlanet Vita offrirà una grande varietà di situazioni: i primi sei stage sono ricchi di trovate interessanti, mescolate sapientemente a fasi platform semplici e divertenti. Come al solito la grande quantità di checkpoint sparsi in ogni livello rende eventuali fallimenti molto meno frustranti, benché sia meglio completare lo stage senza mai morire per guadagnare molti più punti e magari battere gli amici in classifica. Del resto ogni livello propone un enigma o sequenza inaccessibile se si gioca da soli ed entrare nelle partite degli altri giocatori, o accoglierli nella nostra, è come sempre facile e immediato.

Un sackboy per la Vita

L'introduzione degli elementi touch, perlopiù utilizzati in questo frangente per spostare piattaforme, spingerle verso l'esterno, dare una spinta ad alcuni appigli e caricare dei trampolini a molla, si rivela una novità fresca e ricca di potenzialità. Il livello di difficoltà del primo mondo è tarato verso il basso, in quanto tutorial esteso, e anche il boss finale non ci ha dato grandi grattacapi, risultando perfino un po' troppo lungo per il tipo di sfida offerto (praticamente bastava aspettare il momento giusto per saltargli in testa, schivando i suoi lenti attacchi). Le premesse per una modalità single-player eccellente, insomma, ci sono tutte, grazie anche ai semplici ma intriganti mini-game, come il "whack-a-mol" con i sackboy, che spezzano il ritmo e possono essere goduti come un breve divertissement tra uno stage e l'altro.

Tocca il sackboy

Basta giocare uno dei quattro livelli di default proposti nella Beta per capire subito cosa c'è di nuovo in questa edizione di LittleBigPlanet. In particolare, The Mainframe Heist rappresenta il classico livello platform con piccoli elementi narrativi, con ogni probabilità appartenente a quell'insieme di stage che compone la semplice trama del gioco. Qui il gameplay è davvero basilare, bisogna infatti raggiungere la fine del livello raccogliendo più sfere possibili.

Un sackboy per la Vita

Ci accorgiamo subito, però, della presenza di vari ostacoli che vanno superati agendo sul touch-screen o sul touch-pad posteriore: alcuni passaggi si aprono soltanto poggiando un polpastrello su una sorta di scanner e bisogna spingere "da dietro" alcune piattaforme per impedire a letali laser di ridurci a brandelli. Abbastanza simile Flounder's Jump & Jive, un livello platform a tempo davvero frenetico che per certi versi ricorda il caro vecchio Sonic di SEGA. In questo stage l'utilizzo del touch-screen è meno incisivo, dovremo infatti limitarci a "caricare" alcune piattaforme a molla che ci spingeranno a mo' di trampolino, consentendoci di raggiungere altezze altrimenti inaccessibili. Gli altri due livelli ufficiali di questa Beta ci ricordano come LittleBigPlanet si sia allontanato col tempo dalla sua identità di semplice platform, inglobando svariati stili di gameplay grazie anche alle idee della comunità. Toy Tanks, nella fattispecie, è una sorta di mini-gioco competitivo in cui potremo controllare un piccolo carro armato con l'obiettivo di distruggere il cingolato del nostro avversario.

Un sackboy per la Vita

In questo stage si usano i controlli tradizionali per muovere il veicolo, ruotare il cannone e sparare, ma sospettiamo che sia stato proposto per sottolineare la comodità dell'handheld Sony. Tapling è infine il livello più originale della Beta ma anche quello che ci ha lasciato più interdetti: in questo caso non controlliamo un sackboy ma piuttosto una sorta di globo melmoso e, curiosamente, possiamo farlo soltanto tramite touch-screen. Toccando lo schermo faremo sì che il nostro viscido alter-ego salti in quella direzione e il nostro obiettivo sarà scovare le gabbie sparse in ogni mappa e liberare le luminose creaturine imprigionate, evitando di finire tritati da vari ostacoli e trappole. L'idea è molto carina e le mappe abbastanza intricate, ma non ci è sembrato che i controlli touch rispondessero perfettamente ai nostri input, causando spesso frustanti fallimenti.

Ancora più possibilità

Anche LittleBigPlanet PS Vita darà tantissimo risalto alla community, e i fan della serie troveranno esattamente ciò che si aspettano: un'interfaccia solida e intuitiva che permette di esplorare i contenuti predefiniti e i tantissimi livelli che saranno creati dai giocatori, leggendone le descrizioni, i commenti degli altri utenti, valutandoli e magari pubblicizzandoli ad altri amici.

Un sackboy per la Vita

La connessione a Internet permetterà di interagire con i giocatori unendoci alle loro partite con un semplice sistema drop-in drop-out, affrontando magari i livelli in quattro contemporaneamente, cambiando costumi con pochi, rapidi tocchi. Una peculiarità di questa versione, come era abbastanza ovvio, è infatti la possibilità di utilizzare tutti i menù tramite touch-screen, dalla schermata Pod iniziale al tradizionale Popit, che può essere richiamato in qualsiasi momento durante la partita e sfogliato con le dita. L'interazione è semplice e intuitiva, anche se le minuscole dimensioni delle icone possono rendere un po' ostica la selezione delle voci desiderate. I controlli touch naturalmente si estendono anche all'editor, che per molti utenti è il vero e proprio fulcro del franchise. La modalità creativa di LittleBigPlanet PS Vita incorpora tutte le feature di LittleBigPlanet 2 e ad esse aggiunge anche una serie di strumenti nuovi di zecca legati alle capacità di PlayStation Vita, a cominciare dai controlli touch, passando per le stesse meccaniche "adesive" inedite proposte nello stage Tapling.

Un sackboy per la Vita

Chi ha passato almeno qualche minuto nell'editor dei precedenti LittleBigPlanet saprà benissimo quanto complesse siano le meccaniche nascoste dietro alla snella interfaccia per icone e sembra proprio che i nuovi strumenti richiederanno parecchie ore di pazienti prove e controprove per essere compresi e adoperati alla perfezione. La buona notizia è che anche nell'editor è possibile controllare il sackboy e ogni opzione o menù tramite touch-screen, rendendo le operazioni ancora più intuitive. La possibilità inoltre di scattare foto e registrare video e audio direttamente con la console dovrebbe rendere ancora più immediato l'eventuale utilizzo degli strumenti relativi. Sembrerebbe proprio che il franchise di Media Molecule abbia trovato la sua dimora definitiva nel nuovo portatile Sony, il quale peraltro ne ripropone la deliziosa e coloratissima cosmesi senza la minima sbavatura. Non resta dunque che attendere qualche mese per scoprire se questa nuova incarnazione riuscirà a bissare il successo delle precedenti.

CERTEZZE

  • Possibilità di Vita ampiamente sfruttate
  • Community sempre partecipe e creativa

DUBBI

  • Nuovi tool fin troppo complessi
  • Alcuni controlli touch da rivedere