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Final Fantasy XIV v2.0 - Voci dal Sottobosco

Si può correggere uno sbaglio che è costato milioni di yen semplicemente tentando la via del reset? Di certo Naoki Yoshida vuole provarci

RUBRICA di Christian Colli   —   03/07/2012
Final Fantasy XIV
Final Fantasy XIV
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Square Enix ha parecchie cose da farsi perdonare. Alcuni ritengono che le sue produzioni abbiano subito un netto calo qualitativo in generale, forse ricordando con nostalgia le vette d'eccellenza raggiunte in epoca PlayStation e PlayStation 2. Il popolo attende con trepidazione un Final Fantasy Versus XIII ormai sul punto di diventare vaporware, nel mentre i fan della serie ancora scottati da Final Fantasy XIII-2 si preparano a giocare a tempo di musica con il rhythm game per Nintendo 3DS. Ma è nel genere MMORPG che Square Enix si trova in difficoltà:

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non certo per Final Fantasy XI, che continua a macinare espansioni e aggiornamenti contando su uno zoccolo duro di appassionati, ma per la disastrosa parentesi Final Fantasy XIV. Ecco, se c'è qualcosa per cui Square Enix non si scuserà mai abbastanza è aver venduto un titolo largamente incompleto, che ha generato polemiche a non finire causando gravissime perdite economiche, numerosi licenziamenti e riassestamenti del personale che hanno condotto alla leadership del progetto quel Naoki Yoshida diventato famoso nella community per il suo contributo allo sviluppo di Final Fantasy XI. Dopo più di un anno di aggiornamenti e manutenzioni, Yoshida ha deciso di fare tabula rasa, resuscitando Final Fantasy XIV in una "versione due" che sembra proprio promettere bene.

L'esperienza insegna

Naoki Yoshida non è uno sciocco e sopratutto non è un novellino. È un grande fan del genere MMORPG, un genere che comprende in molte sfumature, sia come sviluppatore che come giocatore. Ha giocato ai titoli occidentali più famosi, compreso World of Warcraft, e sa cosa vogliono gli utenti e cosa si può o non si può fare con i mezzi a disposizione. Per questo motivo ha deciso che Final Fantasy XIV era completamente da rifare, sbarazzandosi del vecchio engine Crystal Tools e scrivendone uno completamente nuovo, più adatto ai suoi scopi.

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Ma nonostante tutte le sue buone intenzioni, la "missione" più difficile di Naoki Yoshida è un'altra: "Riguadagnare la fiducia degli utenti che abbiamo perso è la nostra prima priorità e stiamo lavorando duramente per riuscirci: è stata colpa nostra, quindi ce lo meritiamo". Un'ammissione di colpevolezza per un disastro con il quale tutto sommato non c'entra nulla: Yoshida ha raccolto i cocci e si è rimboccato le maniche, incollandoli a suon di patch. Final Fantasy XIV oggi è un gioco migliore di quello che era al lancio, ma ancora non basta, bisogna ristabilire perfino i principi di base. "Sono tre le colonne portanti che supporteranno il nostro gioco" ha spiegato Yoshida.

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La prima è il gameplay, la seconda è la storia e la terza è il comparto tecnico: "La grafica di alta qualità supporterà una storia da vero Final Fantasy ed entrambe saranno supportate da un grande gameplay". Sopra a questo "tripode", come lo chiama lui, c'è la comunità dei giocatori e se anche soltanto una delle colonne non funziona, l'intero complesso crolla inesorabilmente. Yoshida ha usato come esempio proprio l'attuale Final Fantasy XIV, spiegando che la grafica è la colonna più stabile ma le altre sono traballanti e, di conseguenza, lo è anche la community. "Potreste dire che se la grafica va bene, non ha senso cambiarla ma la verità è che soltanto i migliori PC possono far girare Final Fantasy XIV, perciò rifaremo anche quella in modo che la colonna portante resti ben salda ma più utenti possano salire a bordo del tripode". E fin qui, tanto di cappello.

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Un passo alla volta

Il backlash mediatico nei confronti di Final Fantasy XIV fu micidiale, quindi Yoshida non dovrà soltanto riguadagnarsi la fiducia dei giocatori, ma anche semplicemente l'interesse. È difficile immaginare quanti potranno comprare a scatola chiusa il nuovo Final Fantasy Online oltre ai fan più sfegatati, dopo la delusione del precedente;

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inoltre, molti giocatori sono abituati agli MMORPG occidentali più recenti e potrebbero non volersi cimentare con un nuovo esperimento. "Per questo motivo ci sarà un Beta Test a cui inviteremo tanti tipi di giocatori diversi perché provino cosa è cambiato in modo da ricevere suggerimenti e critiche, rendendoli parte del gioco" ha anticipato Yoshida. La comunicazione con i giocatori è stato un grosso problema durante il Beta Test e i primi mesi del Final Fantasy XIV originale, un errore che il nuovo team non vuole assolutamente ripetere. Per quanto riguarda i giocatori di altri MMORPG, Yoshida ammette di avere in mente altri piani: "Prima vogliamo invitare in Beta più persone possibile, in questo modo potranno provare il gioco e magari decidere di abbandonare il loro MMO preferito per giocare al nostro" ha spiegato ridacchiando.

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Il passaparola verrà spronato anche tramite Facebook, Twitter e altri social network, ma senza un solido gameplay tutto questo non avrebbe senso ovviamente. Inoltre, c'è anche un'altra bella gatta da pelare: la fantomatica versione PlayStation 3, precedentemente cancellata per problemi tecnici ed economici. Final Fantasy XIV v2.0 arriverà davvero sulla console Sony, ma Yoshida non ha ancora una data ben precisa se non un vago inizio 2013. "Prima di tutto ci sarò un alpha test della versione PC a settembre, durerà poco e sarà principalmente uno stress test per i nuovi server" ha spiegato il direttore, "Poi inizierà la beta per PC, correggeremo i problemi in base ai feedback degli utenti e solo a quel punto ci dedicheremo al beta test della versione PlayStation 3".

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Tanta buona volontà

Il problema, comunque, non è solo lanciare il gioco sulla macchina Sony, ma il fatto che l'utenza console non è abituata al genere MMORPG e potrebbe guardare con diffidenza il chiacchierato prodotto Square Enix. "Siamo consapevoli che molti utenti console non hanno mai giocato un MMO e potrebbero temere di non saper cosa fare, ma vogliamo sottolineare che il nuovo Final Fantasy XIV è simile a un Final Fantasy offline con storie che emozionano e che possono essere affrontate da soli" ha detto Yoshida.

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Non mancheranno infatti anche citazioni della serie classica, si vocifera di dungeon ispirati ai capitoli precedenti e di un sistema di evocazione completamente nuovo: a quanto pare sarà possibile "catturare" Ramuh, Shiva compagnia, ma la possibilità di evocarli sarà in qualche modo limitata. Tocco di classe: sembra che l'evocazione influenzerà il sistema atmosferico di Eorzea... o di quello che ne resta. I giocatori attuali di Final Fantasy XIV hanno notato da mesi una cometa che sfregia il cielo, avvicinandosi sempre di più alla superficie. Che sia legata al "revamp" grafico del mondo di gioco? Dalle foto mostrate, Eorzea sembra essere stata rivoltata come un guanto, sia esteticamente che geograficamente, ma il team ha deciso di non mostrare alcun video per ora: "Vogliamo aspettare di ottimizzare ancora un po' l'engine prima di mostrarlo al pubblico" ha ammesso Yoshida, in merito al trailer prima annunciato e poi smentito in occasione dell'E3.

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"Se avessimo mostrato soltanto quel poco che abbiamo completamente ottimizzato, qualcuno sarebbe rimasto deluso, quindi meglio aspettare di avere qualcosa in più, come i combattimenti". Comprensibile: di sicuro l'ultima cosa che serve a Square Enix, al momento, è altra pubblicità negativa. Pare che con il nuovo engine il team di Yoshida abbia ricostruito il mondo di gioco e speriamo che abbia anche risolto il fastidioso problema delle zone copiate e incollate. L'engine, che finalmente consente ai personaggi di saltare, non ha neanche un nome: "Non abbiamo avuto il tempo per darglielo" ci ha scherzato su Yoshida, "Lo chiamiamo soltanto così, l'engine". Insomma, il duro lavoro e l'esperienza di Naoki Yoshida sembra che stiano dando i loro frutti: di sicuro, il nuovo direttore ha le idee molto chiare e a questo punto non resta che sperare che Final Fantasy XIV risorga dalle proprie ceneri come l'araba fenice.