Settimana segnata da un enorme, fortunatissimo e scontato annuncio: nel 2013 Creative Assembly e (quel che rimane di) SEGA Europe porteranno nei negozi Total War: Rome II. Seguito del capitolo della serie che ancora oggi, probabilmente assieme a Medieval II, più ha segnato l'immaginazione degli utenti. Tutte le informazioni fondamentali da sapere, posto che ancora molti punti interrogativi sono stati volutamente lasciati senza una risposta, le potete trovare nell'articolo pubblicato mercoledì. Mentre il video è a fondo introduzione: peccato che la scelta del live action ben contestualizzi l'epoca ma non dica nulla del gameplay e della cosmesi, a quanto pare ancora più evoluta rispetto a Shogun II. Chi volesse approfondire può visionare le due brevi video interviste pubblicate da PC Gamer, di cui una inserita anche qui accanto. Sul forum ufficiale invece, un topic raccoglie le tantissime idee suggerite dagli utenti, che regalano spunti davvero interessanti e danno vita a una discussione appassionante. Simile iniziativa su Total War Center, dove vengono raccolti altri suggerimenti. Qui infine la classica lista di articoli e interviste, in costante aggiornamento mano a mano che Rome II verrà mostrato nei mesi a venire. Speriamo già la GamesCom sia l'occasione per un primo contatto diretto.
Restiamo dalle parti degli strategici, passando a StarCraft II. Sul forum di Shoryuken, community di fama mondiale quando si parla di piacchiaduro e in particolare di Street Fighter, un utente ha mostrato l'impressionante StarCraft II Stick, di cui si parla più approfonditamente sotto: la periferica unisce un design da joystick arcade con i pulsanti e un controller pensati per giocare l'RTS competitivo Blizzard. La realizzazione casalinga è notevolissima e il video dimostra che è quantomeno utilizzabile, anche se non certo destinato a sostituire mouse e tastiera. Tra l'altro chi gioca lo fa a ritmi decisamente blandi. Se più che osservare voleste leggere, potete rivolgervi a The Verge (o meglio alla sezione gaming, Polygon, che presto sarà un sito a sé stante): questa lunga storia ripercorre con il contributo dei protagonisti le vite delle due menti a cui si deve il design di Dishonored, sparatutto con contaminazioni in uscita entro l'anno.
Raphael Colantonio e Harvey Smith hanno collaborato con alcuni dei più grandi nomi dell'industry, e adesso sotto l'etichetta Bethesda dovranno riuscire a fare buon uso di questa esperienza per lanciare una delle pochissime nuove proprietà intellettuali del 2012. Dove invece le nuove idee non sembrano mai mancare è la scena indipendente. Su Kickstarter è attualmente in corso la raccolta fondi per Divekick, picchiaduro a due pulsanti che sta riscuotendo consensi e si appresta a diventare un prodotto commerciale disponibile a tutti. Tra le mod segnaliamo The Walls per Minecraft, interessantissima variante PvP che utilizza le meccaniche al cuore del sandbox per creare una modalità strategica e incalzante al tempo stesso.
di Umberto Moioli
Restiamo a grandi linee fermi sulla stessa configurazione di fascia massima dello scorso mese. I prezzi sono leggermente scesi e abbiamo sostituito il drive ottico, ma la sostanza è la stessa. Peccato che con una macchina del genere, a meno di soluzioni multi schermo, tutti i cavalli sotto il cofano non vengano sfruttati a dovere. Più un vezzo che una necessità.
Blackwell Bundle
La saga di Blackwell Bundle testimonia la maturazione di uno sviluppatore, Dave Gilbert, che senza tanti mezzi ma con molta ostinazione è diventato un professionista dell'industria, arrivando a pubblicare sotto il marchio Wadjet Eye Games capolavori come Gemini Rue e Resonance. Blackwell risente di tutte le ingenuità degli esordi ma, seppure con i suoi alti e bassi, ha riscosso ampi consensi tra gli appassionati, grazie a un'ottima scrittura e alla cura psicologica dei suoi personaggi. E poi l'idea di fondo funziona. Rosangela Blackwell - ma voi potete chiamarla "Rosa" - scopre un giorno di avere ereditato il dono, o la maledizione direbbe lei, di parlare con gli spiriti. Oltre a questa capacità la sua dinastia le ha tramandato anche la presenza di Joey, il fantasma di un uomo morto negli anni '70 che non può allontanarsi dalle donne della famiglia Blackwell. Joey è il mentore di Rosa: insieme a lui la solitaria giornalista e scrittrice di New York cerca spiriti inquieti per convincerli ad accettare la morte e proseguire il viaggio nell'Aldilà. Per riuscirci deve però indagare sulla loro fine, come in una tradizionale detective story. Gli enigmi della serie ruotano infatti intorno ai dialoghi e alla combinazione di indizi. Nel primo episodio Rosa può contare solo su un computer e un taccuino per fare ricerche e collegare tra loro i fatti, ma dal terzo episodio potrà consultare addirittura Oogle, un potente motore di ricerca, mentre nel quarto avrà il suo fidato myPhone sempre in tasca. Purtroppo tutto questo non basta a rendere complicati gli enigmi, che spesso si risolvono quasi da soli. D'altronde non è la difficoltà il pregio della serie. Sono piuttosto Joey, Rosa e tutti gli altri personaggi, con le loro brillanti linee di dialogo che tengono vivo l'interesse del giocatore. Anche grazie al fatto che Dave Gilbert ha risparmiato sull'aspetto tecnico ma si è sempre prodigato affinché i suoi personaggi fossero tutti doppiati. Tra sperimentazioni, nuove idee e passi falsi la saga di Blackwell è cresciuta nel tempo fino a diventare un'avventura brillante, sebbene imperfetta. Perciò se vi considerate giocatori dal palato fine che non tremano davanti a un pixel fuori posto, questa è un'occasione d'oro per esplorare un mondo vibrante di storie da raccontare.
di Andrea Rubbini
Titolo: Blackwell Bundle
Linea: GOG.com
Prezzo: 14.99$
Storico: la saga di Blackwell nasce nel 2006 dall'estro dello sviluppatore indipendente Dave Gilbert, fondatore dell'etichetta newyorchese Wadjet Eye Games. Questo bundle include tutti e quattro gli episodi: Legacy, Unbound, Convergence e Deception.
Voto originale Multiplayer.it: 8,2 - Blackwell Deception
Settimana calda questa, nel senso che stare qui davanti al monitor a scrivere con trenta gradi che ti girano intorno come bosoni di Higgs fa sudare come vacche su uno spiedo. Cerchiamo di acclimatarci con qualche bel gioco indie tutto da gustare leccando il monitor.
Il primo che vi vogliamo segnalare è SWIFT☆STITCH della prolifica Sophie Houlden. Si tratta di un puzzle game che si gioca con un tasto solo in cui bisogna condurre una linea fino al traguardo di più di trenta livelli. Graficamente elementare è uno di quei titoli che stupisce enormemente per la capacità di catturare il videogiocatore nelle sue spire fino alla sua naturale conclusione, con l'ottenimento di tutti i riconoscimenti in tutti i livelli. Tenetelo in considerazione, visto anche il prezzo molto basso (ne esiste anche una versione iOS... ma non dite a Umbo che ve ne ho parlato su PC Magazine).
Il secondo gioco che vi segnaliamo è Darkside, arena shooter di Clockwork Pixels dalla grafica ben fatta che stupisce per la qualità degli effetti speciali e per la dinamicità dei livelli. Per portarselo a casa bastano 6,99$. Si tratta di un prodotto impegnativo che piacere molto agli amanti del genere. Ma anche a chi posta gatti su Instagram.
Vediamo cosa ci riserva il futuro dell'indie con tre interessanti progetti. Il primo è Hotline Miami, il nuovo titolo di Cactus e Dennis Wedin che promette una violenza in pixel art mai vista, sulle orme di film come Scarface e di serie televisive come Miami Vice. La fonte d'ispirazione primaria è sicuramente la serie GTA, ma visto il background degli autori ne vedremo sicuramente delle belle. Guardate il filmato spammato qui da qualche parte nell'articolo per rendervi conto di che piccolo gioiellino stanno realizzando.
Nel momento in cui leggerete questo articolo è probabile che Locomalito avrà dato in pasto a internet il suo nuovo remake, Endless Forms Most Beautifu . L'originale era un platform di Dave Hughes per il Sinclair ZX Spectrum. Locomalito lo definisce come un platform che obbliga il giocatore a usare il cervello per andare avanti. Visto il livello dei suoi giochi, noi ci fidiamo a prescindere e se ha deciso di crearne una versione moderna avrà avuto i suoi buoni motivi. Ergo: saremo in prima fila per scaricarlo.
Ultima segnalazione, ma non sicuramente per importanza, è Mercenary Kings , platform stile Metal Slug realizzato dalle stesse manine dorate che hanno creato lo splendido Wizorb, ovvero Tribute Games. Per l'uscita nei negozi digitali c'è ancora da aspettare, visto che si parla di 2013, ma le premesse sono più che buone e a noi fa piacere chiudere con quella punta di ottimismo che aiuta a farsi una ragione dei duroni e delle emorroidi. Sicuramente ne riparleremo... sempre che non avessero ragione i Maya.
La recensione della settimana: Ether Vapor Remaster
Di Ether Vapor avevamo parlato eoni fa, quando ancora questa rubrica non faceva parte del PC Magazine. Lo avevamo considerato molto positivamente, sottolineando però che aveva qualche elemento spigoloso, probabilmente a causa del fatto che era stato rilasciato come freeware. In queste settimane, a sei anni di distanza dalla prima release, lo sviluppatore giapponese Edelweiss pubblica Ether Vapor Remaster, una versione riveduta e corretta dell'originale, piazzandolo sul mercato al prezzo di 7,99$.
Il gioco è rimasto sempre lo stesso: uno sparatutto a scorrimento misto con alcuni livelli che si sviluppano orizzontalmente e altri verticalmente; spettacolare quanto difficile da padroneggiare. L'astronave di cui ci troveremo ai comandi dispone di tre tipi di attacco: una mitragliatrice centrale, molto potente, due mitragliatrici laterali, non irresistibili ma in grado di colpire in un raggio più ampio, e dei missili teleguidati che seguono i bersagli, ottimi per contrattaccare le ondate nemiche che arrivano alle spalle. Non ci sono potenziamenti da raccogliere, ma poco importa visto che bisogna imparare a gestire a dovere tutte le armi in dotazione. Ovviamente alla fine di ogni livello ci sono i classici boss, tutti piuttosto duri da tirare giù (tranne il primo) e tutti con dei loro schemi d'attacco particolari e coreografati.
Il lavoro di restyling ha toccato numerosi aspetti, dalla grafica, ora più ricca e dettagliata, con nuove texture, modelli tridimensionali completamente rifatti e con l'aggiunta di effetti moderni come quello 3D, al gameplay che gode di nuove modalità e segreti da sbloccare. I giocatori più hardcore saranno sicuramente contenti di sapere che tutto è rimasto difficile come allora e che c'è bisogno di un paio di occhi in più per schivare i vari proiettili. I giocatori più scarsi non li consideriamo per partito preso (scherziamo, lo sapete che vi vogliamo bene anche se avete difficoltà a finire un Call of Duty qualsiasi).
di Simone Tagliaferri
Titolo: Ether Vapor Remaster
Sviluppatore: Edelweiss
Distribuzione: DD
Sito di riferimento: Link
Download: Link
Da sapere per giocare al meglio: Meglio dotarsi di un buon joypad.
Star Wars: The Old Republic
A causa delle sue recenti performance non proprio entusiasmanti, si è parlato parecchio di un eventuale modello F2P per il nuovo MMORPG di BioWare ma non è ancora detta l'ultima parola e per adesso di free-to-play ci saranno soltanto i primi quindici livelli: a partire dal 10 luglio sarà infatti possibile scaricare una versione "trial" del client che consente di giocare praticamente senza limitazioni fino al quindicesimo livello.
È una mossa ovviamente pensata per attirare l'attenzione di chi è ancora indeciso sull'acquisto, sopratutto nell'ottica della recente patch 1.3, concepita sopratutto per aggiustare alcuni problemi rimasti in sospeso per mesi. Adesso tutta l'attenzione di BioWare sembra essere rivolta alla patch 1.4, una sorta di mini-espansione vera e propria; nel frattempo, però, bisogna continuare a limare qualche problema come per esempio le nuove code al log-in e la popolazione dei server: per incentivare i giocatori a migrare, i devs hanno deciso di regalare a chiunque usufruirà del trasferimento gratuito un vanity pet esclusivo e 25 medaglie Black Hole. Basterà per convincere i giocatori a fare i bagagli?
Diablo III
Continuano le polemiche in casa Blizzard per la sua ultima creatura: questa volta nell'occhio del ciclone ci sono gli utenti Linux, molti dei quali hanno lamentato ingiustificati ban ai propri account BattleNet soltanto per aver fatto girare il gioco tramite Wine. A quanto pare, però, la verità sta nel mezzo: secondo i tecnici Blizzard i ban rifilati erano assolutamente legittimi perché gli utenti in questione apparentemente avrebbero abusato del software per barare nel gioco.
Chi ha ragione e chi ha torto? Insomma, Blizzard sembra di nuovo in difficoltà nella gestione di una community sempre più scaltra e agguerrita. In una recente intervista, il community manager "Bashiok" ha ammesso che la compagnia avrebbe sopravvalutato il concetto di caccia al tesoro come endgame, convinta che sarebbe bastato a tenere impegnati giocatori che invece si stanno trovando sempre più velocemente a corto di contenuti. Nell'immediato non ci sono piani per aumentare l'interesse nei confronti dell'endgame, ma secondo Bashiok le prossime patch, in particolare quella che introdurrà il PvP, contribuiranno ad aumentare la longevità del gioco. Nel frattempo, infatti, i devs hanno un'altra bella gatta da pelare: capire cioè come limitare il fenomeno del cambio di equipaggiamento all'uccisione dei nemici rari, diffuso tra i giocatori che indossano rapidamente gli oggetti con alta percentuale di ritrovamento degli item magici allo scopo di raccoglierne il più possibile. Questo secondo Blizzard renderebbe il gioco più macchinoso e meno divertente, dunque è stato creato un sondaggio per conoscere l'opinione dei giocatori su alcune possibili soluzioni. Curiosamente, le opzioni dei devs sembrano tutte limitare in qualche modo l'abuso di questa strategia, riducendo di fatto il valore percentuale di ritrovamento oggetti magici dei giocatori: un messaggio tra le righe nemmeno poi tanto velato, insomma?
The Secret World
Il nuovo MMORPG "metropolitano" di Funcom sta riscuotendo un buon successo, ma il lancio è stato funestato da alcuni problemi anche se per una volta non sono stati di tipo tecnico. Il presidente Trond Arne Aas si è infatti dimesso proprio il giorno della release, adducendo come causa una ristrutturazione interna dell'azienda:
questa spiegazione ha suscitato naturalmente parecchia curiosità, ma Funcom ha tenuto la bocca chiusa in merito alla propria situazione economica. A quanto pare, secondo Gamespot, le azioni della compagnia presso il mercato norvegese sarebbero calate di un abbondante quaranta percento in pochi giorni. Una delle ragioni principali potrebbe essere la scelta di un modello a sottoscrizione mensile, considerato sempre più vetusto dalle comunità degli utenti e forse anche un po' inappropriato considerato il recente passaggio di Age of Conan, precedente MMORPG firmato Funcom, al modello F2P. Sull'argomento è intervenuto proprio il direttore di The Secret World, Ragnar Tornquist, che in un'intervista ha dichiarato che il modello a pagamento del gioco si appoggia a un massiccio team di sviluppo, impegnato già adesso nella creazione di nuovi contenuti che saranno rilasciati spesso e in un arco di tempo decisamente lungo.
World of Warcraft
È inutile girarci attorno: nei prossimi mesi saranno principalmente Guild Wars 2 e la nuova espansione del kolossal Blizzard a darsi battaglia sul campo degli MMORPG. Adesso che la data di rilascio del gioco ArenaNet è cosa nota, non resta che mettersi comodi e aspettare la data di Mists of Pandaria:
l'attesa potrebbe non essere lunga, a quanto sembra. Tanti gli indizi, per esempio il fatto che la cinematica introduttiva verrà rivelata al GamesCom. Negli ultimi giorni, poi, ha fatto il giro del web una foto decisamente convincente di quella che sembrerebbe la confezione del gioco; inoltre, alcune velate allusioni su Facebook sembrerebbero confermare l'imminente annuncio dei contenuti della Collector's Edition, la quale questa volta potrebbe contenere anche una cavalcatura esclusiva oltre alla tradizionale mascotte. Ancora più importante, nei prossimi giorni arriverà sui Public Test Realm la patch 5.0.1: per l'occasione l'accesso ai server sarà consentito soltanto a chi non può collegarsi alla Beta di Mists of Pandaria. Questo update è fondamentale: introduce infatti le nuove meccaniche e le basi per l'espansione ed è il primo aggiornamento importante dell'anno per World of Warcraft; è tradizione che passi circa un mese dalla patch al rilascio dell'espansione, quindi non vi resta che aspettarla anche sui reami ufficiali e preparare il pallottoliere.
di Christian La Via Colli
Alla ricerca del controller perfetto
Per quanto il mouse, la tastiera e il pad siano senza dubbio i sovrani del mondo dei controller, il panorama delle periferiche dedicate all'input è sempre stato affollatto da esperimenti di ogni sorta. Si va dal pretenzioso Power Glove di Nintendo fino ai controller neurali che consentono di interagire con il PC senza muovere un muscolo. Periferiche sorprendenti, sotto molti punti di vista, ma spesso scarsamente funzionali e destinate, almeno nella forma originale, a un quasi sicuro fallimento. La stessa sorte è toccata anche a un controller paradossalmente disegnato per inseguire la funzionalità ma che, come potete vedere nell'immagine accanto, fallisce già a partire dall'aspetto, a dir poco intimidatorio.
L'aggeggio in questione è AlphaGrip AG-5, un mostruoso pad lanciato nel lontano 2006 con l'obiettivo di rappresentare il controller definitivo, capace di fare da gaming controller e tastiera contemporaneamente. Tanto per intenderci un classico pad ha dai 12 ai 15 tasti, incluse le direzioni della croce direzionale, mentre l'AlphaGrip ne ha ben 42 che, grazie ai 3 tasti shift raddoppiati per essere accessibili con ogni mano, consentono di espletare ben 700 funzioni. L'obiettivo è quello di impegnare tutte le 10 dita di un essere umano normo dotato senza richiedere abilità dattilografiche particolari. Ma con tasti che arrivano a includere 8 funzioni, e parliamo solo di quelle base, l'AlphaGrip è grado di mandare in tilt anche la migliore delle materie grigie. Certo, non è impossibile maneggiarlo, d'altronde c'è chi gioca a Quake Live con il pad della 360, ma tutto il presunto potenziale dell'accrocchio viene vanificato dal fatto che mancano gli stick analogici e che difficilmente chi scrive con il computer ha intenzione di farlo da un divano, magari a 4 metri dallo schermo. Un controller paradossale insomma, che cerca invano una sintesi impossibile e finisce per diventare un caso da ricordare in una rubrica dedicata alle stranezze del mondo PC.
Un arcade stick custom per StarCraft II
Passiamo a una periferica nuova e decisamente più funzionale. Parliamo dell'SRK StarCraft II Stick costruito artigianalmente da Mauricio Romano per un contest organizzato da Shoryuken.com. Il controller in questione è una sintesi di una classica tastiera, con i tasti costruiti per velocizzare la fase di pressione, equipaggiata con quella che sembra una trackball. La mezza sfera che spunta dal controller è invece un joystick, basato sulla sensibile tecnologia Ultrastick per controller arcade, trasformato per funzionare come un mouse a due tasti.
Inizialmente il piano era proprio quello di utilizzare una trackball ma la scelta non si è rivelata funzionale almeno secondo quanto rivelato dal creatore del peculiare controller. L'SRK StarCraft II Stick include 29 pulsanti tutti presi da una classica tastiera QWERTY. Oltre a 19 lettere troviamo shift sinistro, ctrl sinistro, ctrl destro, spazio e i numeri da 1 a 6. Per il resto si tratta di un normale dispositivo di imput USB che si installa automaticamente una volta collegato al PC e non richiede particolari procedure di configurazione. I pro dell'SRK StarCraft II Stick sono evidenti visto che condensare i tasti, e renderli più evidenti e facilmente accessibili, concede un vantaggio su chi utilizza una tastiera standard. Altrettanto evidenti sono però i limiti con il joystick/trackball che potrebbe risultare ostico da maneggiare per diversi giocatori. Chissà se qualcuno si prenderà la briga di produrre un qualcosa di simile anche se un mouse moderno e un tastierino mappato ad hoc potrebbero risultare altrettanto funzionali.
Ivy Bridge - La risposta del mercato
Un'interessante analisi di eTeknix mette in luce l'impatto dell'uscita di Ivy Bridge sui prezzi dei processori della generazione precedente. La sopresa maggiore è la stabilità dei prezzi dei Core i5 2550K e 2700K che, rispetto al lancio, sono calati solo del 10%.
Il Core i7 2600K, tra l'altro, ha tenuto anche meglio, con un calo di soli 6 punti percentuali rispetto al prezzo di uscita. Osservando i grafici notiamo che tutti questi cali non dipendono dall'uscita dei processori Ivy Bridge. Anzi, i modelli 2600K, 2550K and 2500K sono addirittura aumentati con il lancio della nuova generazione Intel. Dati che indicano una richiesta abbondante per i processori di Intel che presto si arricchirà anche dei nuovi modelli Core i3. Molto diversa la situazione di AMD che ha tagliato il prezzo di tutti i processori FX 8XXX e FX 6XXX in seguito al lancio delle CPU Ivy Bridge. La compagnia ha anche abbassato il prezzo della serie FX 4XXX nel tentativo di tarpare le ali agli imminenti Ivy Bridge Core i3. Insomma, AMD non sembra navigare in buone acque ma grazie a un taglio complessivo del 30%, e in combinazione con la promozione Cashback, la prima serie di processori Bulldozer (FX 8120 e FX 8150) diventa decisamente appetibile.
di Mattia Armani