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Xenoqualcosa?

Cerchiamo di capire cosa nasconde lo spettacolare trailer che ha fatto impazzire il mondo...

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   29/01/2013
Xenoblade Chronicles X
Xenoblade Chronicles X
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Il voto che abbiamo assegnato a Xenoblade Chronicles è stato uno dei più alti degli ultimi cinque anni, e ripensandoci ora forse un centesimo in più glielo si poteva anche dare. Il titolo di Monolith Soft rasentava la perfezione, e sopratutto ha dimostrato tre cose. Primo: il genere jRPG, da molti considerato ormai moribondo, ha ancora un sacco di cose da dire. Secondo: con un po' di talento e abilità, Nintendo Wii tecnicamente può fare cose strabilianti.

Xenoqualcosa?

E terzo, un Tetsuya Takahashi senza freni, tempistiche o limiti di budget, ai tempi di Xenogears avrebbe sfornato il capolavoro assoluto del genere. A quanto pare, però, il buon Takahashi avrà un'altra occasione per superarsi e lasciarci di nuovo tutti a bocca aperta. Il presidente Satoru Iwata, parlando della nuova console Wii U, ha concluso l'ultimo Nintendo Direct con un annuncio a sorpresa che ci ha spiazzato: un trailer di circa un minuto che mostra la nuova opera firmata Monolith Soft. A questo punto, tra un "voglio un Wii U!" e un "Nintendo winz!", i forum e i social network di tutto il mondo sono esplosi in congetture: cos'è davvero X?

È un'incognita

Partiamo dalla fine, dal logo che appare alla conclusione del trailer: è una X, chiaramente, ma è veramente quello il titolo del gioco? Che Monolith Soft stesse lavorando a un fantomatico "progetto X" per conto di Nintendo non è esattamente una novità, ma se questa semplice X sia un titolo definitivo o provvisorio è un vero e proprio mistero. Una cosa è sicura: uno dei due tratti che formano la lettera è assolutamente identico al corrispettivo nel logo di Xenoblade Chronicles.

Xenoqualcosa?

Anche Xenoblade Chronicles, però, non era il vero titolo del capolavoro per Wii, che in Giappone si intitolava originariamente Monado. E bisogna anche precisare che non c'è nessuna "xenoblade" nel gioco, e la Monado stessa, la spada al centro di tutta la vicenda, non viene mai definita così. Xeno- è un prefisso che caratterizza le due principali opere di Takahashi (Xenogears e la trilogia di Xenosaga) ed è stato scelto come parte del titolo occidentale di Monado proprio per evocare un collegamento commerciale tra i giochi di Monolith Soft: una semplice questione di marketing. In altre parole, quella X al momento potrebbe voler dire tutto e niente; potrebbe essere un titolo definitivo quanto provvisorio, magari si trasformerà in un Xeno-qualcosa. Xenoblade 2, forse? Voliamo con la fantasia. Da questo momento in poi entriamo in un campo minato di spoiler e congetture, perciò se non avete ancora giocato Xenoblade Chronicles, e intendete farlo, *** SMETTETE DI LEGGERE *** e passate al prossimo paragrafo di questo articolo. Vi abbiamo avvisato! Ebbene, parliamo del finale di Xenoblade Chronicles: scopriamo infatti che il mondo di Xenoblade era la nostra stessa Terra.

Xenoqualcosa?

Alla fine del gioco, il protagonista Shulk si trova nella posizione di poter rigenerare quel mondo a sua discrezione, e sceglie di ripristinarlo eliminando però dall'equazione le due "divinità" che avevano causato tanto scompiglio. Il gioco si conclude con Shulk e i suoi amici che continuano la loro nuova vita in un mondo libero e più felice... che potrebbe essere perfettamente quello di X. *** FINE SPOILER! *** Il volto in primo piano che vediamo alla fine del filmato, poco prima che compaia il logo, assomiglia proprio a quello di Shulk, anche se noi per primi dubitiamo che siano lo stesso personaggio. Semmai, sono gli scorci di paesaggio che cogliamo tra una scena e l'altra del trailer che ricordano in maniera impressionante le lande esplorate durante la nostra scalata del corpo del Bionis. Ci sono delle piattaforme rialzate, per esempio, che assomigliano tantissimo a quelle nell'area centrale delle Pianure di Gaur. E tutte quelle enormi creature, specialmente quelle che assomigliano a veri e propri dinosauri... è difficile non notare la somiglianza con quelle combattute in Xenoblade Chronicles, specialmente nella Foresta di Makna. Ma le sorprese non finiscono qui.

È un MMORPG?

È proprio quando il brano di Hiroyuki Sawano esplode verso la metà del trailer che notiamo la presenza dei mech. Hiroyuki Sawano, tra parentesi, è un musicista giapponese di grande talento, noto sopratutto per aver lavorato nel campo della televisione, componendo le musiche per anime di successo come Gundam Unicorn, Guilty Crown e Blue Exorcist. Sawano avrà il difficilissimo compito di sostituire il talento combinato di Yoko Shimomura, Masami Kiyota e Yasunori Mitsuda, che insieme avevano firmato l'eccezionale colonna sonora di Xenoblade Chronicles. Da quel poco che abbiamo sentito durante il trailer, e considerando il suo stile particolarmente epico, Sawano potrebbe essere un degno rimpiazzo. Tornando ai mech, qui chiamati "doll" da quanto traspare dall'interfaccia, non è che in Xenoblade Chronicles non ci fossero, intendiamoci, ma avevano un ruolo un po' diverso e limitato a quello di veri e propri boss.

Xenoqualcosa?

In questo X, invece, parrebbe proprio che si possano pilotare e utilizzare in qualunque momento: vediamo infatti che il personaggio si avvicina a uno di questi esoscheletri in cima a una montagna, sale a bordo in un attimo e poi si lancia nel vuoto, sorvolando un panorama mozzafiato. In altri momenti li vediamo combattere contro mostri e altri mech enormi, e a un certo punto vediamo uno scontro ripreso dall'interno della cabina di pilotaggio. Verso la fine, scopriamo che un mech può trasformarsi in un veicolo nel giro di un secondo. Inutile dire che tutto questo ci ha ricordato immediatamente sia Xenogears che Xenosaga, giochi in cui i mech si pilotavano ed erano parte integrante del sistema di combattimento. Quest'ultimo, in X, sembrerebbe somigliare tantissimo a quello di Xenoblade Chronicles. L'interfaccia, tanto per cominciare, con la barra delle azioni collocata al centro dello schermo e i frame del giocatore e del party sul lato sinistro, proprio come in Xenoblade Chronicles. Il ritmo sembra proprio lo stesso, anche se il modo in cui i nemici sembrano comportarsi, e quello con cui i personaggi approcciano gli scontri, ricordano un po' Monster Hunter di Capcom. È chiaro, comunque, che ci sarà una gran varietà di abilità e armi di ogni genere. Vediamo i personaggi attaccare i bersagli sia in corpo a corpo, sia da lontano con fucili e altre armi a distanza. Uno di loro è armato di fucile e, a un certo punto, esegue un'abilità, forse di cura o potenziamento, che ricorda per movenze quelle di Sharla in Xenoblade Chronicles. Come dicevamo, le somiglianze sono tantissime, ma potrebbe semplicemente significare che Monolith Soft ha deciso di concentrarsi su una formula vincente che ha riscontrato enormi consensi in tutto il mondo. C'è una novità, però, che stupisce e un po' preoccupa, ed è la finestra di chat che intravediamo in basso a sinistra. A un certo punto scorre un testo in giapponese; siamo risaliti al significato e, per farla breve, c'è un gruppo di giocatori che si saluta, indica un nemico e chiede cosa fare. In parole povere, X si gioca in modalità multigiocatore.

Xenoqualcosa?

Questo darebbe un nuovo significato ai frame del party sulla sinistra, e aprirebbe un ventaglio di nuove, esaltanti possibilità. X è la risposta Monolith Soft a Monster Hunter? O è un vero e proprio Massive Multiplayer Online Role Playing Game ambientato in un mondo persistente? O forse è qualcosa di più simile a Phantasy Star Online o White Knight Chronicles? In questo caso, la modalità multigiocatore potrebbe essere un gustoso quanto curato extra che non minerebbe l'aspetto single-player del gioco. Perché, se c'è una cosa per cui ricordiamo con affetto Xenogears, Xenosaga e Xenoblade Chronicles, sono sopratutto le storie, e i loro sublimi protagonisti. Criptiche, complicate, esagerate quanto volete, ma affascinanti e avvincenti come poche. Sarebbe un peccato enorme sacrificare un aspetto così importante del talento di Tetsuya Takahashi a favore di un gameplay che, tutto sommato, rappresenta una vera scommessa. Ma insomma, come dicevamo, sono tutte congetture: quel trailer di sessanta secondi scarsi non ci ha detto nulla sui personaggi, sulla storia o su come verranno sfruttate le capacità e il particolarissimo joypad/tablet di Wii U. Ci ha detto solo che Monolith Soft sta lavorando a un titolo tecnicamente incredibile che promette davvero moltissimo. Ma sopratutto, ci ha fatto sognare a occhi aperti. E questo, in un mercato fatto di sequel, remake e porting HD, significherà pur qualcosa.