Giorno 1
Vi è mai capitato di viaggiare per conto vostro, magari troppo tardi o troppo presto, in un momento in cui siete di cattivo umore e non avete voglia di parlare con nessuno, e di trovarvi alle prese con il solito viaggiatore chiacchierone e discretamente rompiscatole che muore dalla voglia di fare conversazione? A noi sì. Sono le cinque e trenta del mattino e il treno sta per arrivare a destinazione. Possiamo già vedere il sole che sorge dietro le colline da dietro i finestrini un po' appannati; forse è un bene che non si riesca a chiudere occhio perché finiremmo col perdere la prossima fermata.
In ogni caso, questo gatto di nome Girolamo non ce lo permetterebbe: in questo vagone ci siamo solo noi, così ha pensato bene di sedersi qui e tempestarci di domande. Nome, data di nascita, se siamo maschi o femmine... le solite cose. Vuole sapere dove siamo diretti e così, quando gli rispondiamo che ci stiamo trasferendo nel paesino di Everwood, tira fuori da chissà dove una manciata di cartine topografiche per farsi indicare esattamente quale sia Everwood tra esse. Per quanto ne sappiamo, dovrebbe essere il paesino con il municipio appena fuori dalla stazione ferroviaria. Un fiumiciattolo divide in due il paese orizzontalmente, ripiegando verso nord in direzione est, formando una specie di L interrotta soltanto da un laghetto. A sud e a est, una spiaggetta si affaccia sull'oceano. Everwood ha tutto quel che vorremmo: pace, tranquillità, pochi abitanti, verde e mare. Fortunatamente, il treno arriva a destinazione e ci lasciamo alle spalle Girolamo, che prosegue il suo viaggio, diretto... boh, da qualche parte. Sono quasi le sei del mattino, eppure davanti alla stazione ci aspetta un vero e proprio comitato d'accoglienza: gli abitanti di Everwood ci danno un caloroso benvenuto come se fossimo una celebrità locale poiché, a quanto pare, ci hanno scambiato per il loro sindaco.
A nulla valgono le nostre proteste: per qualche ragione, ci ritroviamo a essere il nuovo sindaco di Everwood. Fuffi, la nostra segretaria, ci fa un corso accelerato sui nostri doveri e ci invita a piantare un alberello commemorativo per festeggiare il nostro arrivo in città, insieme a tutti gli abitanti. Siamo ancora un po' confusi e tutte queste emozioni ci hanno anche discretamente spossato; il problema è che è prestissimo e non sappiamo neanche dove andare a dormire. Fuffi ci spiega che Tom Nook potrebbe aiutarci: gestisce l'impresa immobiliare ImmoNook in Via degli Acquisti, ed è lì che ci dirigiamo subito. Scambiate quattro chiacchiere con questo procione dall'aria un po' furbetta, decidiamo dove costruirà la nostra nuova casa: vicino al ponticello che attraversa il fiume, nel mezzo di una piccola radura circondata da alberi di pere. Per cominciare i lavori servono i soldi, ma nel frattempo il signor Nook ci prepara una piccola tenda dove potremo passare i nostri primi giorni mentre cerchiamo un lavoretto per racimolare l'anticipo necessario. È stato un lungo viaggio, sarebbe ora di riposare un po'...
Giorno 2
Ci eravamo dimenticati di quanto fosse brutto dormire in tenda: a parte che non siamo ancora abituati a questa nuova - e provvisoria, si spera - sistemazione, abbiamo dormito per terra, senza cuscini o coperte, e ci è sembrato di tornare al tempo degli Scout, ma con una ventina di anni in più sulle spalle. A ben pensarci, non ci siamo portati dietro neanche un bagaglio: addosso abbiamo soltanto un'orrenda magliettina bianca a strisce azzurre che comincia anche a puzzare un po'. Fortunatamente, ci aspetta una sorpresa appena fuori dalla tenda: Tino il postino ci ha appena recapitato un pacchetto da parte di mamma, che sente già la nostra mancanza e quindi ci ha spedito un bel letto comodo. Ehm, grazie mamma. Rientriamo in tenda per sistemarlo, e in quel momento sopraggiunge Fuffi con un altro regalino: una lanterna.
In effetti, di notte era buio pesto... per fortuna che non c'è neanche un mobile dove andare a sbattere! Fuffi ci esorta anche ad andarla a trovare in municipio, il posto in cui renderemo Everwood una città ancora più "fuffissima". Parole sue. Dobbiamo ammettere che il lavoro di sindaco ce lo aspettavamo un po' più faticoso, ma Fuffi ha capito che dobbiamo ancora adattarci e deve aver deciso di alleggerirci il carico: bisogna pensare a pagare l'anticipo al signor Nook per farci costruire casa, un buon punto di partenza per cominciare a farsi apprezzare di più dai concittadini. Per ora, sinceramente, sembriamo dei senzatetto. Ecco, forse la prima cosa da fare sarebbe cambiarci: Fuffi ci consiglia di fare amicizia col vicinato, e non pensiamo di fare una buona impressione in queste condizioni. Per racimolare qualche stellina, potremmo vendere qualcosa all'emporio di Marco e Mirco che si trova proprio vicino a ImmoNook. Oppure, ci spiega la nostra inesauribile fonte d'informazione Fuffi, potremmo fare una capatina al Ricicla & Ricrea, un negozietto in cui si può vendere subito quello che non serve al prezzo proposto dalla proprietaria, Alpaca, o proporre un prezzo che un altro cliente potrebbe ritenere interessante. Ci servono subito delle stelline, però, così passiamo un po' di tempo a raccogliere pere e conchiglie. Nel frattempo, incontriamo il nostro vicino di casa, il pinguino Agostino: sembra un tipo riservato, ma è molto educato. Sulla via del ritorno, incrociamo anche Savannah, una zebra con il vizio di parlare un po' in francese. È entusiasta di conoscerci... A quanto pare si aspettano tutti grandi cose dal nuovo sindaco. Svuotate le tasche a più riprese da Alpaca in cambio di qualche migliaio di stelline, ci accorgiamo di essere un po' stanchi. Prima di tornare alla tenda, ripassiamo dal municipio e insieme a Fuffi creiamo una nuova bandiera cittadina. A quanto pare gli abitanti di Everwood ritengono che ci siano troppi spazi inutilizzati in città. Dateci tempo...
Giorno 3
Dormire su un letto è tutto un altro paio di maniche. Dovevamo essere così stanchi che non ci siamo resi conto di aver dormito praticamente un giorno intero: ci svegliamo che sono le otto di sera passate. Mangiata una pera per cena, facciamo una corsa fino a Via degli Acquisti, sperando che non passi nessun treno mentre attraversiamo i binari, superando la stazione ferroviaria. Purtroppo ImmoNook è già chiuso... e dire che avevamo già un po' di soldini da parte. Già che siamo lì, decidiamo di fare qualche acquisto. Compriamo una sedia nella bottega di Marco e Mirco, tanto per cominciare, e poi facciamo una capatina alla sartoria delle sorelle Ago e Filo.
Pare che oggi vendano sopratutto abiti da donna, ma troviamo comunque una bella camicia bianca elegante, a sole quattrocento stelline. Ci sarebbe anche una bella giacca in pelle nera che fa molto Fonzie... Anche così, siamo abbastanza presentabili per scattarci una foto da mettere nel tesserino da sindaco. Costa più la foto della camicia, ma bisogna pur curare le Pubbliche Relazioni, no? A proposito, proprio a sinistra della cabina c'è il museo: entriamo a dare un'occhiata, e scopriamo che non c'è assolutamente nulla in esposizione. Ma chi ha gestito questo paese finora, santo cielo? Il direttore del museo, Blatero, dice di essere interessato a qualsiasi fossile, insetto o opera d'arte. Un'altra cosa da ricordare per il futuro. Dato che il signor Nook non è reperibile e che ormai è tardi, facciamo una bella passeggiata e raccogliamo qualche altra pera o conchiglia mentre cerchiamo i nostri concittadini. Così, facciamo amicizia con un'orsa di nome Bruna, che ci regala anche una maglietta orrenda, e col suo vicino di casa, Tombolo, che si ostina a chiamarci "pulcino". Brina è una pinguina festaiola che mette "unz unz" alla fine di ogni frase, davvero odiosa, mentre la barboncina Bianca sembra proprio la più composta e pignola della città. Mentre torniamo alla tenda, notiamo che la ImmoNook sta costruendo una casa vicino al laghetto per un certo Furio: chi sarà mai?
Giorno 4
Domenica è stata una giornata tranquilla, a Everwood. Purtroppo pioveva, perciò abbiamo deciso di fare una corsa fino a Via degli Acquisti per comprare un ombrello alla bottega di Marco e Mirco. Lo sguardo ci cade anche su un badile e un retino per catturare gli insetti. Ci tornano in mente le parole di Tombolo: il nostro concittadino ci aveva avvisato che il sottosuolo di Everwood è pieno zeppo di fossili e che gli insetti possono essere anche venduti a un buon prezzo. Spendiamo così un migliaio di stelline e cominciamo a girare per Everwood in cerca di crepe nel terreno.
In men che non si dica, ci riempiamo le tasche di farfalle e ossa; Blatero è felicissimo di identificare i fossili che abbiamo trovato: invece di venderli, decidiamo di donarli al museo. Pazienza, dovremo andare di nuovo a caccia di frutta e conchiglie. Per fortuna, bastano diecimila stelline per pagare l'anticipo al signor Nook: scelto il colore del tetto, un bel blu, Nook ci avvisa che domani la nostra casa sarà pronta. Non chiedeteci come faccia a costruirla in una notte. Sulla via del ritorno, incontriamo Bianca: la nostra vicina ci spiega che gli abitanti di Everwood adorano ricevere delle lettere e ci invita ad acquistare un po' di carta da Mirco e Marco per scrivere qualche missiva. Savannah, che passava di lì, ci chiede invece un'opinione sul suo nuovo abito: onestamente non ci fa impazzire, e per la nostra sincerità veniamo ricompensati con una maglietta rossa con un bel "1" al centro. Peccato che stia piovendo a catinelle... Troviamo rifugio nella casetta di Bruna, la quale sta trascorrendo il pomeriggio con Agostino e un po' di buona musica. Ci fermiamo qualche minuto da loro, scambiamo quattro chiacchiere e poi torno a casa di corsa, prima di finire completamente inzuppati.
Giorno 5
Saremmo curiosi di sapere che razza di muratori ninja assume la ImmoNook, dato che al nostro risveglio la tenda era sparita e nel giro di poche ore notturne ci era stata costruita attorno, nel silenzio più assoluto, una bella casetta di legno e mattoni con il tetto blu. E non ce ne siamo neanche accorti! Fuffi entra in casa proprio mentre stiamo per uscire e ci porta in regalo della carta da parati per dare un tocco di colore alle mura un po' sporche della nostra nuova dimora. Comincia così un nuovo giorno a Everwood, che trascorriamo raccogliendo conchiglie, frutta, insetti e fossili: abbiamo fatto due chiacchiere con il signor Nook, il quale ci ha comunicato che dovremo pagare quarantamila stelline per la costruzione della nostra casa.
Sinceramente ci aspettavamo qualcosa di meno... ma ormai è fatta. Non ci resta che rimboccarci le maniche. Nook ci informa anche che presto riceveremo una letterina con le istruzioni per iscriverci a un popolare concorso: ogni settimana una giuria esaminerà l'arredamento di casa nostra. Per ora non c'è molto da giudicare, ma andiamo per gradi. A proposito di letterina, Bianca voleva che scrivessimo qualche lettera agli abitanti: abbiamo comprato la carta giusto ieri, perciò passiamo un po' di tempo a scrivere un paio di righe a tre o quattro vicini. Nulla di epico, soltanto qualche ringraziamento per l'accoglienza. A differenza dei centri postali italiani, quello di Everwood è pratico e veloce: nel giro di pochi istanti siamo di nuovo fuori, e ci accorgiamo di una strana tenda colorata poco più a sud. Ci accoglie Vanda, una veggente: ci costa cinquecento stelline sentire cos'ha da dirci, ma diamine... siamo troppo curiosi. Secondo Vanda, un certo oggetto eccentrico nella bottega di Mirco e Marco potrebbe portarci fortuna. Più chiara di così si muore, eh... Lasciamo perdere queste baggianate da chiromanti. Trascorriamo il resto della giornata a parlare con gli abitanti e a portare nuovi fossili al museo. C'è una nuova casa in costruzione: verrà ad abitarci un certo Curt. Ne sapremo di più domani.
Giorno 6
Oggi sono successe davvero un sacco di cose. Al nostro risveglio, nella cassetta della posta abbiamo trovato un invito ufficiale a visitare il Quartiere Sbirciacase, in Via degli Acquisti. Il signor Nook ce ne aveva parlato, in effetti. Prima, però, viene il dovere. Abbiamo fatto un salto in municipio e Fuffi era al settimo cielo: il nostro tasso gradimento ha raggiunto il 100%, e quindi possiamo chiedere la licenza per le opere pubbliche. Bisognerà aspettare un po' per sapere se sarà approvata, e così Fuffi ci congeda: delle scartoffie se ne occuperà lei. Che pacchia, la vita del sindaco! Il Quartiere Sbirciacase è presieduto da un tizio di nome Fofò che scopro essere... il fratello maggiore di Fuffi. Ci spiega come funziona il Quartiere Sbirciacase: in pratica possiamo esaminare i modelli esposti dai membri dell'Accademia delle Belle Case e magari ordinarli e acquistarli pure.
Purtroppo, però, l'iniziativa deve essere cominciata da pochissimo, dato che non c'è neanche un modello esposto. Pazienza. Salutato Fofò, passiamo dalle sorelle Ago e Filo: il completino di Fonzie non c'è più :( però nel negozietto annesso di Bice è in vendita un casco che ricorda mostruosamente quello di Capitan Falcon. Lo compriamo: a Everwood potrebbe servire un supereroe, prima o poi... Da Marco e Mirco acquistiamo una canna da pesca in previsione della gara che si terrà sabato, a detta del cartellone fuori dalla stazione ferroviaria. Volevamo passare il resto della giornata a catturare farfalle, ma prima abbiamo incontrato Agostino, che si è praticamente autoinvitato a casa nostra per curiosare un po'. Dopo avergli fatto un po' di compagnia, siamo andati in spiaggia e lì abbiamo incontrato Brina, che ci ha chiesto di consegnare a Savannah una camicetta che aveva lasciato a casa sua (non vogliamo sapere perché). Mentre ci dirigevamo verso ovest, in direzione della casa di Savannah, sulla spiaggia troviamo... un naufrago! Ci mettiamo un po' a svegliarlo, e alla fine scopriamo che si chiama Gulliver... e basta. Il poveretto ha perso la memoria: ricorda solo che era diretto in un posto dove si beve il caffè col latte condensato. È facile: stava andando in Vietnam! Sì, be', peccato che Google l'abbiamo consultato dopo, a casa, e che lì per lì gli abbiamo detto che stava andando in Cambogia. Speriamo non si cacci nei guai, faceva pessime battute ma era simpatico. Prima di tornare a casa, siamo passati da Savannah, che ci ha ringraziato per averle riportato la camicetta con un'orribile maglietta con un pallone da calcio disegnato. Domani la venderemo insieme alle farfalle...
Giorno 7
Non abbiamo idea di come ci sia riuscito, ma Gulliver non solo è già arrivato in Cambogia, ma ci ha anche mandato una letterina con un souvenir. Nel frattempo, la vita da sindaco di Everwood comincia a non essere poi così facile. Siamo passati dal municipio convinti che ce la saremmo cavata con quattro chiacchiere e un paio di scartoffie, e invece Fuffi ci comunica che siamo già stati autorizzati alla costruzione di opere pubbliche. Il processo sembrerebbe più complicato del previsto: per migliorare la città dovremo tenere conto di opere pubbliche e ordinanze. Per quanto riguarda le prime, Fuffi ci mostra subito un elenco di migliorie stilato dai cittadini stessi: tra fontane e lampioni, panchine e idranti, scarto l'inutile sagoma per fare le foto e scelgo immediatamente un bel ponticello sospeso in legno.
Uno dei problemi di Everwood è che c'è un unico ponte che collega la due parti di città divise dal fiume, perciò un nuovo ponte migliorerebbe sicuramente la circolazione (e ci permetterebbe di vendere più velocemente frutta e conchiglie, ovviamente). Problema: i lavori costeranno ben 128.000 stelline; Fuffi ci avvisa che i cittadini faranno delle donazioni, ma scommettiamo che ci toccherà gran parte della spesa. Per quanto riguarda le ordinanze, invece... be', serve un'assicurazione di almeno ventimila stelline solo solo per consultare la lista, e al momento siamo un po' al verde. Se ne riparlerà fra qualche giorno. Scegliamo con Fuffi dove costruire il nuovo ponte, e poi facciamo un giro per la città. Oggi molti paesani sono fuori casa a godersi il bel tempo, e così incontriamo Agostino, che in cambio di una pera ci regala un righello a forma di giraffa da appendere a muro, e Bruna, che ci invita a visitare casa sua e a dare un giudizio sull'arredamento. Bianca vuole venirci a trovare, così prendiamo appuntamento per il pomeriggio, e Tombolo ci da una dritta incredibile: scuotendo gli alberi, a volte cascano giù dei sacchetti pieni di stelline. L'idea non ci è più sembrata così intelligente quando abbiamo fatto cadere, invece, un alveare: ci siamo dati subito alla fuga, ma le api ci hanno raggiunto e conciato per le feste. Per fortuna Curt passava di lì e vedendoci conciati in queste condizioni ci ha regalato una medicina che ci ha curato in un battibaleno. Insomma, come prima settimana non ci possiamo lamentare, ed Everwood pian piano sta cominciando davvero a cambiare, grazie anche a noi. Siamo veramente curiosi di scoprire come sarà diventata la nostra cittadina tra un mese...