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Pedine che si fanno il mazzo

Preparatevi a rinnegare tutte le brutte cose che avete detto sui browser game

PROVATO di Andrea Rubbini   —   27/05/2013
Card Hunter
Card Hunter
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Abbiamo seguito con attenzione febbrile lo sviluppo di questo browser game free to play, titolo di debutto dello studio indipendente Blue Manchu, e adesso, dopo aver provato la beta per decine di ore, possiamo dirvi che Card Hunter è fantastico. Si comincia con la formazione del gruppo di avventurieri, che di base è composto da un mago, un guerriero e un guaritore. In seguito con l'oro guadagnato dalla vendita dei tesori raccolti possiamo comprare altre pedine e formare gruppi insoliti composti da tre maghi, o da un guerriero e due guaritori, ma sono combinazioni che avrete voglia di provare solo dopo essere diventati più esperti.

Pedine che si fanno il mazzo

Scelta la classe è il momento della razza: elfo, nano o umano. Ogni razza ha le sue caratteristiche speciali e può, con il crescere dell'esperienza, equipaggiare oggetti dedicati. Ad ognuno di questi è associato un set di carte di potenza variabile a seconda del valore: comune, insolito, raro, epico o leggendario. Avrete capito che una volta scelto l'equipaggiamento completo ci troviamo tra le mani tre mazzi di carte completi, uno per ciascuna pedina. Ed è qui che comincia il bello. La mappa di gioco contiene infatti una miriade di luoghi da visitare, che aumentano di numero mano a mano che saliamo di livello. Fatta eccezione per i luoghi speciali come l'armeria, il negozio di oggetti rari, la taverna, la boutique, la sala per il gioco competitivo e altri ancora che immaginiamo si sbloccheranno nelle fasi più avanzate, tutti gli altri luoghi sono dungeon pieni di nemici e tesori da saccheggiare. Ogni dungeon è immaginato come un modulo di avventura del mitico Dungeons & Dragons e suddiviso a sua volta in livelli di numero variabile. Alla fine di ogni livello possiamo aprire uno scrigno del tesoro che contiene oggetti casuali. Il gioco è generoso in quanto a rari ed epici; d'altronde finire quei dannati moduli vi farà sudare sette armature, perciò è naturale che la ricompensa sia adeguata. Alla fine del modulo oltre al tesoro si guadagnano anche i sospirati punti esperienza. Tenete presente che ogni modulo, una volta completato, non è più accessibile fino al giorno successivo. Arrivati a questo punto conoscete le basi e avete il vostro gruppo di pedine pronte a fare la storia. È il momento quindi di scoprire perché non potrete più fare a meno di Card Hunter una volta che lo avrete provato. Ma vogliamo sbilanciarci: aspettatevi di trovarlo tra i dieci giochi più belli dell'anno. Che dite, iniziamo?

Pesca, gioca, scarta

La combinazione di oggetti determina il tipo di carte che ci troviamo nel mazzo. È importante quindi scegliere con attenzione cosa equipaggiarle, perché può capitare che un oggetto epico ci dia bonus inutili per la nostra pedina, per esempio un potenziamento per i colpi perforanti quando in mano abbiamo solo attacchi con l'ascia. In questi casi è meglio tenere indosso un oggetto meno potente ma utile. Se moltiplichiamo questo tipo di valutazioni per tutte le pedine si capisce perché Card Hunter sia facilissimo da imparare ma molto complesso da padroneggiare. Ogni round comincia con la distribuzione di quattro carte casuali a ciascuna pedina, tutte pescate dal proprio mazzo personale. Questo vale per noi e per gli avversari.

Pedine che si fanno il mazzo

Il primo giocatore sceglie una carta da giocare, poi passa la mano. Quando entrambi i giocatori passano la mano il turno finisce e le pedine devono scartarne fino a rimanere con due carte o meno. Il bello è che dobbiamo avere una carta movimento per spostare le pedine, ed è questa una delle grandi idee di Blue Manchu. Sembra una piccolezza mentre in realtà conferisce al sistema di gioco la sua originalità. Capite infatti quanto possa diventare tattica una partita, anche perché i nemici sono tutti molto diversi tra loro e richiedono approcci personalizzati. Dieci zombie senza armatura sono facili da abbattere ma i loro morsi sono devastanti, perciò vanno affrontati da lontano. Un mago potente che ci sfianca di malus dal fondo della mappa può rendere pericolosi anche solo due golem e così via. Il bestiario d'altronde è di una varietà eccezionale: scheletri normali, in armatura, fiammeggianti, zombie, golem, coboldi, assassini, orchi, troll delle paludi e del ghiaccio, blob, draghi e altre decine e decine di nemici tratti dall'infinito catalogo fantasy di Dungeons & Dragons infestano dungeon che già solo con la loro struttura offrono spunti tattici per gli avventurieri accorti.

Pedine che si fanno il mazzo

Concludere un modulo d'avventura di livello otto con un gruppo di livello sette è una grandissima soddisfazione perché ci costringe a fare il miglior uso tattico possibile delle carte in mano. Inoltre il fatto che siano distribuite a caso a ogni turno assicura la continua imprevedibilità della partita. Ci sono comunque altri fattori da considerare, come il fatto che un nemico preso alle spalle non può usare carte armatura per difendersi. Se veniamo colpiti il gioco lancia un dado e, se il numero uscito è uguale o inferiore a quello segnato sulla carta armatura nella nostra mano, assorbiamo un certo numero di colpi ferita. Ci sono poi abilità speciali che prima di curarci infliggono dei danni e che possono essere usate per finire nemici con uno o due punti ferita, oppure altre negative che spesso troviamo dentro set di carte potenti associate a un oggetto raro. Dobbiamo fermarci qui nella descrizione perché tutte le finezze del gioco si scoprono solo provando e riprovando, ed è un bagaglio di esperienza personale che ciascuno si costruisce crescendo di livello. Se vi siete già scaldati siamo contenti, ma non è ancora finita. Nel prossimo paragrafo vi spieghiamo perché questo gioco pulito, accattivante e soprattutto gratuito, offre una delle formule free to play più amichevoli che abbiamo mai provato.

Pedine che si fanno il mazzo

Liberi di risparmiare

Se a questo punto vi sembra quasi di stare leggendo una recensione del gioco - motivo per cui chi scrive sarà cosparso di miele e lasciato steso nudo tra le formiche - è perché la beta di Card Hunter è così rifinita da sembrare già il gioco finito. Ma bando alle ciance e parliamo di soldi, tasto dolentissimo del videogiocatore tipo, che pretende tutto e non vuole scucire un euro. Credeteci: Card Hunter si può apprezzare giorno dopo giorno senza spendere neppure un soldino, ma siamo sicuri che qualche piccolo investimento sarete voi a volerlo fare, perché i contenuti a pagamento non ci rendono più forti ma puntano solo ad aumentare il coinvolgimento.

Pedine che si fanno il mazzo

Possiamo sottoscrivere un abbonamento mensile o anche più lungo che ci assicura un oggetto extra di pregio a ogni scrigno che apriamo (ma ribadiamo che anche senza questo bonus troverete oggetti epici e rari a sufficienza). Oppure possiamo investire qualche euro per comprare pedine diverse. Considerando la cura eccezionale riservata all'aspetto grafico del gioco, a esclusione delle carte, che secondo noi sono sotto tono rispetto al resto, acquistare nuove pedine è un piacere estetico niente male. Se avete nostalgia dell'uovo Kinder potete anche comprare scrigni di valore diverso per trovare oggetti casuali di alto livello. Inoltre, ed è l'opzione più interessante, con qualche spicciolo si attivano dungeon speciali che alla fine assicurano un oggetto epico o leggendario. Questi dungeon sono pochi e, grazie alla vasta offerta di moduli gratuiti, potete benissimo ignorarli e divertirvi comunque. Ci è sembrato a conti fatti che se un giocatore investe quindici o venti euro, cifra molto onesta per un bel gioco come questo, può godere di tutti i contenuti possibili per giocatore singolo, e che altri acquisiti siano consigliati solo per chi vuole accanirsi in multigiocatore. La modalità multigiocatore porta tutte le pedine al massimo livello, così da evitare sbilanciamenti. Questo vuol dire che nell'arena competitiva possiamo equipaggiare qualunque oggetto senza restrizioni. Card Hunter ci regala subito un pacchetto multigiocatore con dentro tre pedine super armate, ma pacchetti più solidi possono essere acquistati a parte.

Pedine che si fanno il mazzo

Ovviamente niente ci vieta di usare gli oggetti che abbiamo raccolto durante le nostre avventure. In queste partite gli scontri si concentrano tutti sul controllo di riquadri speciali della mappa. Chi raggiunge per primo il punteggio necessario controllando quei riquadri o uccidendo le pedine avversarie vince la partita e apre uno scrigno del tesoro. Più saliamo di rango nella classifica multigiocatore e più sono potenti gli oggetti che troviamo negli scrigni. A dire il vero questa modalità è del tutto secondaria rispetto a quella per giocatore singolo ed è uno dei motivi per cui ci ha colpito Card Hunter. Qui non si tratta di mettere mano al portafogli per spadroneggiare online, ma di impegnarsi ogni giorno per vincere scontri tattici e scoprire quali meraviglie ci riserva la mappa di gioco. Lasciamo tutte le considerazioni sulla trama e le delicatezze estetiche alla recensione, che vedrete avrà molto altro da aggiungere. Al momento, a parte la mancanza di un'opzione cooperativa e della possibilità di creare le proprie avventure, o addirittura assemblare un esercito con il bestiario che il gioco mette a disposizione, il gioco ci è sembrato molto completo. Peccato solo per le carte, troppo insipide nell'aspetto per un gioco di carte collezionabili. Ma recuperano tutto nella profondità delle meccaniche e sono compensate dalla bellezza nostalgica delle pedine. Ah, dimenticavamo: la moneta che si guadagna nel gioco è l'oro, ma quella che si acquista con gli euro è la pizza. Perché la pizza? Lo scoprirete presto, quando Card Hunter chiuderà la beta e sarà disponibile per tutti. Manca davvero poco.

CERTEZZE

  • Grande profondità strategica
  • Tante combinazioni possibili
  • Sistema di gioco geniale

DUBBI

  • Poche classi
  • Modalità multigiocatore limitata
  • Chissà se potremo mai crearci i nostri moduli