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Parkour fra gli zombie

Gli autori di Dead Island tornano ad occuparsi di morti viventi, con l'aggiunta di una bella dose di platform

PROVATO di Fabio Palmisano   —   12/06/2013
Dying Light
Dying Light
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Non si può certo dire che i polacchi di Techland non siano degli sviluppatori prolifici: nonostante le recentissime uscite di Dead Island: Riptide e Call of Juarez: Gunslinger, ecco che il team si presenta dunque all'E3 di Los Angeles con una corposa demo di Dying Light, previsto per il 2014 per PC, PS3, Xbox 360, PS4 ed Xbox One. Grazie ad una presentazione a porte chiuse e ad una prova sul campo di una missione di gioco, siamo stati in grado di capire che non si tratta semplicemente di una banale riproposizione delle meccaniche di Dead Island, bensì di un prodotto che -pur partendo dalle stesse basi- sembra prendere una direzione sostanzialmente diversa.

Buona notte e buone botte

Il campo di gioco è infatti sostanzialmente lo stesso del precedente lavoro di Techland, con l'azione che ha luogo in una quella che sembra una città del Sudamerica flagellata da un infezione che ha trasformato la popolazione in mostri:

Parkour fra gli zombie

a cambiare però sono gli attori in gioco, dato che i protagonisti possiedono una spiccata predisposizione al parkour mentre i cattivi rappresentano una curiosa variante dello zombie classico, capaci quindi di subire delle pesanti trasformazioni quando calano le tenebre. Andiamo però con ordine, partendo dalle informazioni di base sul gioco che verrà: gli addetti di Techland sono rimasti piuttosto abbottonati sui dettagli della trama, limitandosi a descriverci il contesto della missione oggetto della demo, nella quale il protagonista (facente parte di un gruppo di sopravvissuti) doveva raggiungere nel più breve tempo possibile due casse di rifornimenti lanciate da un aereo. Interessante è stato notare come le minacce non arrivassero solo dagli infetti, ma anche da altre fazioni di umani interessate ai viveri e tutt'altro che restie ad usare la forza per ottenere ciò che vogliono: nel corso della presentazione, lo sviluppatore di Techland che giocava la demo si era dilungato un po' troppo in alcune quest secondarie, ed una volta raggiunta la prima cassa l'ha trovata presidiata da un gruppo armato che gli ha intimato di allontanarsi puntandogli i fucili contro. Quello di Dying Light è apparso dunque uno scenario davvero irto di insidie, e proprio per questo motivo all'utente viene dato il controllo di un personaggio particolarmente dotato sotto il profilo atletico: pad alla mano, è stato molto semplice scalare pareti o pali della luce e saltare da un cornicione all'altro, attività che possono riportare alla mente quanto visto in Mirror's Edge, anche se qua la libertà d'azione è molto più ampia. Sul fronte dei combattimenti, la demo messa a disposizione consentiva di ammazzare zombie servendosi di tre diverse armi a corto raggio, ovvero un'ascia, una mazza da baseball ed un grosso martello: oltre ad avere caratteristiche diverse in termini di potenza, velocità e quantità di stamina consumata per ogni fendente, ogni strumento offensivo portava con sé un attacco speciale, attivabile mantenendo premuto il grilletto destro.

Non mancherà una componente di crafting grazie alla quale modificare le armi in proprio possesso: nella presentazione, abbiamo visto unire un machete con una batteria elettrica per ottenere una lama capace di dare la scossa ai nemici colpiti. Calci ed armi da lancio completavano in tal senso un quadro decisamente completo, con le armi da fuoco che di converso costituiranno la proverbiale extrema ratio: nel corso della nostra sessione di gioco siamo entrati in possesso di una pistola estremamente efficace ma che finiva inevitabilmente per attirare l'attenzione di tutti gli infetti circostanti con il rumore dei suoi spari. Una condizione che è davvero preferibile evitare, anche perché le potenzialità degli hardware di nuova generazione hanno consentito a Techland di riempire lo scenario con enormi quantità di nemici, senza per questo sacrificare nulla in termini di resa

Parkour fra gli zombie

grafica: allo stato attuale delle cose (il titolo è a circa metà del suo sviluppo), l'ambientazione è parsa vasta e particolareggiata, con un orizzonte visivo molto esteso ed un frame rate assolutamente stabile. Ottimi anche i modelli poligonali dei nemici e le animazioni, nonché la buona resa degli effetti di luce, apprezzabile grazie al cambiamento dinamico fra giorno e notte. Una caratteristica che, come abbiamo accennato in apertura, va al di là del mero gusto estetico, visto che le tenebre portano un radicale mutamento nella natura dei nemici: alcuni di essi, infatti, si trasformano in esseri particolarmente massicci e temibili, con i quali va assolutamente evitato lo scontro diretto. In questo frangente, Dying Light butta nel frullatore anche alcuni elementi stealth, mettendo l'utente nella condizione di doversi muovere silenziosamente fra le ombre quando cala il sole. Insomma, come è evidente le idee non mancano in casa Techland, così come le competenze tecniche: bisogna solo sperare che lo sviluppatore polacco abbia imparato dagli errori commessi con Dead Island e non sprechi l'ottimo potenziale del titolo con qualche lacuna di troppo sotto il profilo del gameplay. Per ora, si può dire senz'altro che si tratta di un prodotto da tenere d'occhio.

CERTEZZE

  • Ottimo comparto tecnico
  • Sistema di controllo valido
  • Interessante mix di generi

DUBBI

  • Tutta da valutare la resa sul lungo periodo
  • Techland avrà imparato dai suoi errori con Dead Island?