66

Garrett il redivivo

Eidos Montreal porta all'E3 2013 una demo completamente inedita del nuovo Thief. Noi lo abbiamo provato su PS4

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   13/06/2013
Thief
Thief
News Video Immagini

Le insistenti voci di corridoio circolate di recente hanno fatto temere il peggio per gli appassionati di Thief. A causa di problemi interni al team di sviluppo, visioni contrastanti e uno scarso interesse da parte del publisher, l'uscita del gioco di Eidos Montreal sembrava immersa in una fitta nebbia di dubbi. È proprio per questo che eravamo curiosi di vedere in che forma si sarebbe presentato il progetto all'E3 di Los Angeles, ma per fortuna il ladro Garrett non solo è presente allo stand Square-Enix, ma a lui è dedicato anche un corposo spazio, con tanto di arco e costume esposti in bella mostra all'interno di una vetrina. Per zittire ulteriormente le malelingue, alla fiera californiana gli sviluppatori hanno deciso di portare una demo del tutto nuova, giocabile su PlayStation 4 e basata su un pezzo di storia differente da quello che avevamo potuto vedere due mesi fa negli uffici di Eidos a Montreal. Insomma, Garrett è più vivo che mai: una notizia ottima per i fan della serie stealth, pessima per i potenti della City.

Master Thief

Che il gioco sia ancora in pre-alpha lo si nota soprattutto dall'instabilità del codice portato in fiera, crashato sia durante la presentazione che in occasione della nostra prova. Bug a parte, il nuovo Thief si presenta in gran forma, sia da un punto di vista grafico che nel funzionamento delle meccaniche e dell'intelligenza artificiale. La demo si apriva con la City in fiamme, colpita da una rivolta cittadina partorita tra le classi più basse della società, un diversivo perfetto per sgattaiolare all'interno dell'enorme villa del Barone e rubare una reliquia denominata Cuore di Leone: "Non ho idea di come sia fatta," sussura Garrett mentre è illuminato dalla luce lunare, "so solo che è un tesoro di inestimabile valore".

Garrett il redivivo

La prima parte della missione vede l'incappucciato protagonista nascondersi nel giardino della magione, col giocatore che deve cercare di superare le guardie e trovare un passaggio che gli permetta di entrare all'interno. Su schermo vengono elencati alcuni obiettivi facoltativi che aggiungono un po' di pepe a chi è in cerca di un'ulteriore sfida e che stimolano a giocare nella maniera più cauta e furtiva possibile: si va infatti dal non allertare mai le guardie al completare l'intero livello senza uccidere nessuno, a dimostrazione di quanto sia possibile finire intere missioni in maniera non-letale. La possibilità di utilizzare il Focus per evidenziare oggetti interattivi o per eliminare in maniera semplice e rapida gli avversari ci era già stata mostrata un paio di mesi fa, ma stavolta abbiamo avuto modo di giocherellare con nuove tipologie di frecce per il proprio arco: la freccia senza punta permette di colpire un nemico senza ucciderlo oppure, più semplicemente, di creare rumori che siano in grado di attirare l'attenzione degli avversari; la freccia bagnata è fondamentale per spegnere le torce e creare quindi nuove zone d'ombra; la freccia infiammata, usata in combinazione con pozze d'olio, può incendiare ampie zone di terreno per creare barriere o eliminare corposi gruppi di nemici; in aggiunta c'è stata mostrata la freccia con fune, grazie alla quale, prevedibilmente, ci si può arrampicare in punti specifici di ciascun livello. Nel menù di selezione delle frecce c'è però ancora qualche spazio libero, il che suggerisce che gli autori abbiano in serbo diverse idee. Uno dei nostri timori riguarda però l'intelligenza artificiale delle guardie, che come nella stragrande maggioranza degli stealth si limita a seguire una serie di routine più o meno complesse: i nemici tenteranno di riaccendere le torce spente, il che da un lato li rende vulnerabili ad eventuali colpi alle spalle, ma dall'altro spinge il giocatore a riflettere e agire in tempi particolarmente brevi.

Garrett il redivivo

La parte centrale della demo era ambientata all'interno della villa, con la necessità di disinnescare diverse trappole o di spostarsi silenziosamente tra corridoi pieni di guardie. Il menù delle opzioni permetterà di personalizzare liberamente l'interfaccia utente, al punto tale da disattivare ogni possibile aiuto visivo o elemento a schermo per aumentare drasticamente il coinvolgimento di chi gioca. In questa fase appare evidente come il team di sviluppo abbia voluto preservare l'essenza stealth della serie, pur svecchiandola e introducendo diverse novità per rendere l'azione più dinamica e fluida. È però nell'ultima sequenza che emergono diversi aspetti atipici rispetto ai capitoli precedenti. La rivolta popolare si è estesa e Garrett deve fuggire da un ponte in fiamme prima che crolli. Quando il protagonista deve arrampicarsi lungo una parete o saltare da un appiglio all'altro, la telecamera passa in terza persona in maniera simile ad Uncharted: si tratta di una scelta stilistica controversa, che sembra mescolare le telecamere di Thief e Deadly Shadow ma che per forza di cose annulla in parte quell'enorme coinvolgimento raggiunto grazie all'ottima visuale in prospettiva. Durante la fuga ci siamo imbattuti in uno scrigno da scassinare utilizzando un grimaldello, ma visto che tutto attorno a noi stava collassando abbiamo deciso di darcela a gambe, sacrificando un tesoro probabilmente importante per continuare dritti verso la fine della demo. Gli sviluppatori hanno assicurato comunque che i giocatori si troveranno spesso davanti a scelte di questo tipo, dove decidere in pochi istanti se rischiare o seguire il percorso più sicuro. Poco da dire da un punto di vista tecnico: fermo restando che, come detto, quella che abbiamo provato era una versione pre-alpha e che lo sviluppo proseguirà ancora per un altro anno, Thief rappresenta un passaggio di testimone tra due generazioni, molto bello da vedere per gli standard attuali ma non all'altezza di quello che ci aspetteremmo dalle nuove console.

CERTEZZE

  • L'essenza dei primi capitoli resta immutata
  • Ottima atmosfera e tanto stile
  • Tecnicamente di buon livello

DUBBI

  • La sporadica visuale in terza persona