Com'è ormai diventata consuetudine, le pubblicazioni Nintendo su Virtual Console arrivano in parallelo con quelle per Wii U e Nintendo 3DS. Se il mese scorso, come anticipazioni di A Link Between Worlds e Super Mario 3D World, erano stati aggiunti Adventure of Link e Super Mario Bros., questa volta, a rivendicare le antiche origini di Wii Sports, è il turno dei vari Golf, Tennis e Baseball, direttamente dagli albori dell'era NES. Questo pare essere l'unico barlume di coerenza e sensatezza che guida Nintendo nell'arricchire il catalogo Virtual Console, ormai prossimo al caos totale per disposizione e tempistiche dei titoli: polemiche sui prezzi a parte - ma solo perché trattate a sfinimento - si ripropone ancora una volta il problema delle uscite a blocco, come successo in passato per Mega Man e Street Fighter. La protagonista è sempre Capcom, stavolta con Final Fight, con ben tre episodi rilasciati nel giro di pochi giorni: anche foste dei fan della serie, dubitiamo li comprereste tutti quanti. Nemmeno Nintendo potrebbe permettersi una gestione simile di Mario, e Mario genera ancora dei numeri impressionanti, pure con i titoli datati. D'altro canto c'è anche da sottolineare che, non ci fosse software Capcom, pur rilasciato in modo scriteriato, questa Virtual Console sarebbe praticamente monotematica. Per fortuna c'è Castlevania, quello vero.
Il più brutto gioco diretto da Miyamoto arriva su Virtual Console! Scoprite con noi qual è... se volete.
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1984
Sviluppato da R&D1, pubblicato da Nintendo
Golf (NES)
Questi semplici, basilari sport che Nintendo creò ad accompagnare il lancio del NES, fanno parte di un'era che è difficile da comprendere per chi non l'ha vissuta, e che ha trovato successori solo nei recenti Wii Sports.
Nonostante ci sia un clone di Mario come protagonista, questo Golf non ha niente a che vedere coi vari Mario Golf di Camelot: è elementare, essenziale, per il concept oltre che per limiti tecnici. Poche piste, una barra per impostare potenza e precisione del colpo, tracciati brevi - condivisi, alcuni, proprio con Wii Sports - e cinque direzioni verso cui lanciare la pallina. Se a metà anni '80 poteva risultare interessante, attualmente non c'è motivo per spenderci cinque euro, se non per ragioni d'archivio. Sono usciti giochi del genere più profondi e complessi, non solo nell'immediato passato ma anche su NES: questo appartiene alla prima generazione, primitiva anche per Nintendo, essenziale e leggera nei controlli, portatrice di un'auto-indulgenza che raramente avrebbe caratterizzato la casa di Kyoto negli anni a venire.
Voto: 5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1984
Sviluppato da R&D1, pubblicato da Nintendo
Tennis (NES)
Esattamente come il sopraccitato Golf, Tennis è l'antenato della disciplina inserita in Wii Sports: essenziale, elementare, privo di ricami. Ma, a differenza di Golf, ha dei controlli terrificanti, brutti all'epoca e sostanzialmente pestilenziali adesso, tra i peggiori mai proposti da un prodotto Nintendo.
Non solo è difficile avvicinare il personaggio alla pallina - e in effetti il tutto è stato automatizzato in Wii Sports - ma colpire con tempismo è ancora più arduo, sia perché la pressione del pulsante non avvia alcuna preparazione del tiro, sia perché i problemi prospettici del gioco sono enormi. La stessa battuta è estremamente difficoltosa, tanto che all'inizio, se sarete abbastanza coraggiosi da comprarlo, incorrerete in una marea di doppi falli. Non solo quindi Tennis è invecchiato male, ma era macchinoso e poco riuscito anche al momento dell'uscita: un gioco votato all'immediatezza non ammette così gravi problemi di controllo.
Voto: 4/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1984
Sviluppato da R&D1, pubblicato da Nintendo
Clu Clu Land (NES)
Pur avendo la stessa età di Golf e Tennis, Clu Clu Land è un gioco ben più interessante per ogni utente della Virtual Console: a parte i pregi di cui andremo a parlare, ha la fondamentale dote di essere unico nell'impostazione.
È un puzzle-action game del tutto anomalo, a schermata fissa, in cui non si muove il protagonista, che è in moto perpetuo, ma le sue braccia: voleste cambiare traiettoria, passando vicino a uno dei tanti vincoli che puntellano il livello, potreste aggrapparvici per utilizzarlo come perno. L'obbiettivo è, evitando i nemici su schermo, di passare attraverso un determinato numero di "incroci", entro un preciso limite di tempo. Un concept estremamente originale, così come il suo protagonista, Bubbles, una sfera-pesce dotata di braccia. Spesso criticato per i suoi controlli, Clu Clu Land non è carente nel campo, ma originale anche in questo frangente: una volta capito che si muovono le braccia di Bubbles, e non il corpo, i comandi rispondono in maniera reattiva e precisa. Consigliato a tutti gli appassionati di puzzle game, senza riserve.
Voto: 6,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1984
Sviluppato da R&D1, pubblicato da Nintendo
Urban Champion (NES)
È quasi inconcepibile, conoscendo la Nintendo attuale, che in passato abbia rilasciato giochi così sciatti e approssimativi, nonché contenutisticamente violenti. Prima che l'R&D4 di Miyamoto nascesse e assumesse la leadership interna, era possibile anche questo.
Urban Champion ha dei controlli mediocri, non possiede un briciolo di strategia, ma soprattutto è estremamente ripetitivo, sia nelle ambientazioni che nelle meccaniche di gioco, sostanzialmente prive di evoluzione. Due personaggi si menano davanti a "qualcosa" (ristorante, albergo o fast food che sia), a schermata fissa, finché uno dei due non esaurisce l'energia. Si danno e si prendono cazzotti, senza che le meccaniche si declinino mai tra loro. Questo stupisce, ovvero l'imperfezione formale, ben più del contenuto, il che è tutto dire: in qualsiasi altra situazione due persone normali che si prendono a cazzotti, senza che ci sia un "cattivo", né un minimo di ambientazione fantastica, avrebbero fatto gridare allo scandalo. Soprattutto se "made in Nintendo".
Voto: 4/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1984
Sviluppato da R&D1, pubblicato da Nintendo
Baseball (NES)
Baseball ha accompagnato il lancio del NES, esattamente come Golf e Tennis, pur non avendo segnato la storia della console - non tanto quanto Wii Sports ha segnato quella del Wii, almeno.
Chiariamo subito che, forse anche perché più limitato, Baseball non è invecchiato male come Tennis: qui i personaggi non si controllano, ci si limita a battere e lanciare al momento opportuno, sperando che tutto fili liscio. Esattamente come in Golf si ha una rozza ma fondamentale possibilità di scegliere il tiro da effettuare, con la pressione del d-pad in contemporanea ai pulsanti. Ci sono ben sei squadre disponibili - non è ironia, all'inizio degli anni '80 non era una feature scontata! - ma, nomi e colori a parte, non ci sono differenze tangibili tra i vari team. Anche in questo caso non segnaliamo troppe ragioni per procedere all'acquisto: sarebbe stato più sensato unire queste tre specialità in un unico prodotto, piuttosto che venderle separatamente. La vendita "a capo" introdotta col nuovo Wii Sports, oltretutto, non invoglia a spendere cinque euro per questi vecchietti.
Voto: 4,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1984
Sviluppato da R&D1, pubblicato da Nintendo
Donkey Kong 3 (NES)
I videogiochi diretti da Miyamoto sono pochi, la maggior parte dei quali su NES: tra i pochi, questo con ogni probabilità è il più brutto.
Esemplificativo della tendenza del maestro a variare continuamente i suoi successi, e soprattutto di tentare sempre di essere originale, Donkey Kong 3 ha ben poco a che fare sia col primo che col secondo episodio, tanto da non presentare né Mario né Donkey Kong Jr. Il protagonista dell'action game è Stanley, la cui abitazione è stata appena invasa dallo scimmione, ansioso di scatenare api e vespe contro il malcapitato umano: a sua disposizione solo un insetticida, col quale è obbligato, sparando verso l'alto, a respingere le minacce portate dalla truppa di animali. Quasi uno shooter a schermata fissa, Donkey Kong 3 ricicla l'anima arcade della serie, con una serie di stage che si ripetono continuamente, diventando sempre più difficili. Ma non è la sfida a mancare, quanto qualità e brillantezza. Ci ripetiamo: probabilmente il più brutto gioco mai diretto da Miyamoto, e quindi, anche solo per questo, degno della vostra attenzione.
Voto: 5,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1984
Sviluppato da R&D1, pubblicato da Nintendo
Pinball (NES)
Anche Pinball ha fatto parte della line-up del NES, ma a differenza dei vari titoli elencati precedentemente, anche a causa di una maggiore essenzialità, è invecchiato molto meglio. Non solo grazie al concept, comunque: i controlli di Pinball sono tuttora apprezzabili, così come la fisica della pallina.
Il flipper si sviluppa in due piani, che equivalgono a due diverse schermate, con stacco d'intermezzo quando si passa da un livello all'altro: entrambe le facciate sono ricche di contenuti, tra ostacoli e moltiplicatori. Ma forse il più grande merito di Pinball è l'aver introdotto il concetto di sottolivello, elemento che distingueva una produzione del genere da un qualsiasi flipper da bar, una specie di rivendicazione del proprio status: delle aree bonus a tema mariesco, con delle meccaniche ludiche paragonabili a quelle di pong, imprescindibili per raggiungere un alto punteggio. Una scatola dentro la scatola, che sarebbe stata allargata e messa in primo piano dai futuri "pinball", ma che è stata introdotta qui.
Voto: 6/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 7,99 Euro
Uscito nel 1990
Sviluppato da Capcom, pubblicato da Capcom
Final Fight (SNES)
Final Fight è uno degli arcade più famosi e celebrati di tutti i tempi, un successo che Capcom avrebbe superato solo attraverso il successivo Street Fighter II. I due sono anime gemelle, il primo un picchiaduro a scorrimento, il secondo a schermata fissa o, per meglio dire, impostato sul duello. Nintendo fece tutto il possibile per accaparrarsi l'esclusiva in concomitanza col lancio di SNES, e Capcom la ripagò con una conversione visivamente eccezionale.
Solo visivamente, però: il Final Fight per home console difatti è privo di uno dei tre personaggi selezionabili - quello più veloce, tra l'altro - e, soprattutto, della modalità multiplayer. Inutile insistere su quanto, in un titolo del genere, affrontare l'esperienza in compagnia sia più divertente e appagante: rimuovere questa opzione equivale quasi a dimezzare le potenzialità di un picchiaduro a scorrimento. Nonostante questo, e nonostante le varie censure presenti in questa versione occidentale, per non parlare dell'intero stage tenuto fuori dalla cartuccia, Final Fight rimane un ottimo prodotto, sebbene solo una pallida imitazione dell'originale.
Voto: 6,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 7,99 Euro
Uscito nel 1993
Sviluppato da Capcom, pubblicato da Capcom
Final Fight 2 (SNES)
Il secondo episodio della serie ad arrivare su SNES è facilmente etichettabile come una reazione al precedessore. Perché è tutto il contrario del progenitore, ricco dove l'altro era carente e viceversa. Partendo dai lati positivi, ci sono nuovamente tre personaggi - pur diversi dall'originale, a parte un ritorno - e, ovviamente, la tanto richiesta modalità multigiocatore.
La volontà di "restituire" quello che era stato tolto si manifesta anche nella reintroduzione di stage e boss robotico, castrati nel primo Final Fight per SNES. Purtroppo, nonostante le buone intenzioni, questo secondo atto non ha un briciolo del carisma del genitore, e il discorso si estende a qualsiasi campo: design, grafico e dei livelli, colonna sonora, priva di spunti da tramandare, e pure il livello di difficoltà, più basso che in passato e, soprattutto, mal declinato in multiplayer. Nel complesso, per un verso o per l'altro, i primi due Final Fight pubblicati su SNES non possono dirsi all'altezza della fama della serie, e quindi non ci sentiamo di consigliarne, o sconsigliarne, uno in particolare.
Voto: 5,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 7,99 Euro
Uscito nel 1995
Sviluppato da Capcom, pubblicato da Capcom
Final Fight 3 (SNES)
Partiamo da una certezza, e cioè che Final Fight 3 è sicuramente il miglior capitolo disponibile per SNES. Uscito quando Capcom ormai aveva molta esperienza con la console Nintendo, si tratta di uno dei più lodevoli picchiaduro a scorrimento per la piattaforma.
I personaggi in questo caso sono quattro, più diversificati che in passato, e soprattutto con un set di mosse più elaborato: non solo calci e pugni, anche mosse speciali e attacchi in corsa, così da rendere l'azione al contempo più varia e veloce. Ovviamente torna la modalità in cooperativa, volendo anche con la CPU, vero cuore del gioco. E torna la brillantezza del level design del primo episodio - più o meno - con in più dei bivi all'interno dei vari stage, così da incrementare la rigiocabilità dell'opera. Foste interessati ad acquistare uno dei Final Fight pubblicati questo mese, vi indichiamo questo senza alcuna riserva. Lo stile grafico è leggermente meno accattivante del primo episodio, ma per il resto, almeno su SNES, gli è superiore sotto ogni aspetto.
Voto: 7,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 7,99 Euro
Uscito nel 1991
Sviluppato da Konami, pubblicato da Konami
Super Castlevania IV
L'attuale Castlevania poco ha da spartire col regale antenato da cui deriva: molto diversi sono il carisma, l'atmosfera, l'architettura, non c'è più la sensazione di trovarsi soli contro Dracula e la sua corte, con un risultato che non può neanche dirsi parente di quell'opera, Castlevania IV, che ha immerso nell'oscurità migliaia di giocatori.
Una creatura meravigliosa quella Konami, per tanti aspetti: per l'esplorazione e la sfumature platform, per i controlli e le armi, per la difficoltà - qui non esagerata - e la varietà di nemici, ma anche per l'ambientazione, cupa e soavemente gotica, unica all'epoca ma rara anche oggi, soprattutto per la classe con cui fa mostra di sé stessa, attraverso musica e grafica, ma anche narrazione. L'introduzione boschiva è quasi irrilevante ai fini del gameplay, ma è l'ennesima esemplificazione di come i maestri, nei videogiochi, sappiano raccontare anche (e soprattutto) in-game: arrivare al castello ed essere atterriti dalle mura, sapendo di doverlo conquistare, è una scena di una tale potenza da non poter essere parificata, in questo medium, da un semplice filmato. Castlevania IV proviene dall'età aurea della serie, quando faceva parte dell'aristocrazia, e non era seconda a nessuno. Inutile aggiungere altro.
Voto: 9/10