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Vichinghi furiosi

Abbiamo avuto modo di provare in anteprima le nuove mappe di War of the Vikings. Vediamo cosa abbiamo scoperto

War of the Vikings
War of the Vikings
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Un paio di mesi addietro vi abbiamo accompagnato alla scoperta di War of the Vikings, di cui potete leggere tutti i dettagli nell'anteprima pubblicata qui sotto. Durante la recente Paradox Convention 2014 ci siamo tornati a confrontare con il titolo che nel frattempo si sta preparando all'uscita, prevista per marzo. In particolare abbiamo potuto sperimentare una versione quasi completa dell'editor del personaggio, luogo dove creare i propri loadout e personalizzare l'estetica dei combattenti. Le opzioni, specialmente quelle visive, non sono poi moltissime se confrontate con altri titoli però la qualità grafica delle armature, dei copricapi e delle armi non sfigura con quella di prodotti dotati di budget ben più importanti.

Vichinghi furiosi

Con un gameplay già solido e divertente, fortemente derivativo dall'esperienza fatta con War of the Roses, Paradox Interactive si è potuta dedicare negli ultimi mesi a rifinire il codice, bilanciare le mappe che ospiteranno fino a 64 giocatori e poi inserire alcune chicche volte ad aumentare il coinvolgimento. Come il doppiaggio in islandese e in inglese antico, che il giocatore sentirà parlare dai suoi avversari a seconda che questi siano i Vichinghi oppure i Sassoni. Altre migliorie coinvolgono la realizzazione del sangue - copiosissimo, specialmente durante le decapitazioni - l'inserimento di un tutorial e l'adozione di un sistema attivo di contrasto ai cheater. Queste tre novità, in particolare, verranno implementate proprio in questi giorni. Nelle prossime settimane, invece, ci si preparerà per l'uscita che avverrà a marzo in tre edizioni: da quella base fino alla più costosa, dotata di crediti infiniti per acquistare gli elementi di customizzazione del personaggio e con già inclusi tutti i contenuti aggiuntivi che verranno rilasciati in futuro. Tutte le informazioni possono comunque essere reperite sulla pagina ufficiale di Steam.

Scopriamo con War of the Vikings il fascino di uomini brutali che se le danno di santa ragione

Guerre vichinghe

Vichinghi, uomini duri che vivevano mangiando bacche selvatiche e lavandosi solo quando i Faraoni raccoglievano neve nel deserto (che modo poetico per dire mai). Uomini aspri che i porcelli li cacciavano per mangiarseli, invece di farli diventare brutte leggi elettorali. Uomini che non dovevano chiedere mai, capaci di cantare l'inno nazionale vichingo con i rutti, ma tenendosi un po' di fiato per pregare il grande Odino.

Vichinghi furiosi

Uomini che sapevano la differenza che passa tra un uomo morto e un uomo veramente morto. Gente che ha scoperto l'America ma non se n'è mai voluto prendere il merito (e soprattutto non ne ha massacrato la popolazione... nota a margine). Insomma, esiste popolo più affascinante e degno di essere rappresentato all'interno di un videogioco multiplayer online? Grazie a Paradox Interactive abbiamo avuto modo di provare in anteprima le nuove mappe di War of the Vikings, action multiplayer competitivo incentrato sui combattimenti, che saranno aggiunte alla versione alpha del gioco disponibile con nella sezione accesso anticipato di Steam. Anzi, al momento di leggere questo articolo l'aggiornamento dovrebbe essere già online, quindi cercate di capire se i nuovi contenuti vi interessano e, nel caso, dirigetevi a scaricarlo (sarà gratuito per il prossimo fine settimana). La sessione multiplayer per la stampa è stata accompagnata da un incontro in streaming su Twitch con Gordon Van Dyke, Executive Producer del gioco, che ci ha illustrato alcuni aspetti ancora inediti e ha risposto alle domande di noi poveri scribacchini... brandendo un'ascia.

Cos’è War of the Vikings?

War of the Vikings è il nuovo capitolo della serie "War" di Paradox. Gira con una versione raffinata dell'engine che muove War of the Roses. I giocatori sono chiamati a scegliere se impersonare un vichingo o un sassone, personalizzarne l'equipaggiamento e prendere parte a scontri, per un massimo di sessantaquattro giocatori contemporaneamente, su scenari usciti dalla storia inglese del nono e del decimo secolo dopo Cristo. Le opzioni di personalizzazione consentono di variare alcuni elementi dell'aspetto del personaggio, oltre a sceglierne l'equipaggiamento. È quindi possibile decidere se impugnare un'arma corta con scudo, configurazione che garantisce una difesa migliore, un'arma lunga da impugnare a due mani, buona per il danno, meno per la difesa, oppure se affidarsi ad arco e frecce e colpire dalla distanza. Come era lecito attendersi, alcune delle domande rivolte a Van Dyke hanno riguardato proprio le opzioni di personalizzazione e gli effetti che possono avere sulle partite online.

Vichinghi furiosi

La preoccupazione principale di molti era la paura dell'inflazione degli arcieri nei server, che rischiano di diventare i "cecchini" di War of the Vikings (ogni riferimento a giochi casual è puramente casual) e rovinare l'esperienza di chi vuole affrontarsi nel corpo a corpo senza doversi preoccupare degli avvoltoi che ammucchiano punti dalla distanza. Bene, chi nutre le stesse paure sarà felice di sapere che i server saranno personalizzabili e si potranno escludere alcune classi in modo da garantire a chiunque l'esperienza di gioco che preferisce. Quindi basterà cercare un server con le impostazioni più gradite e da questo punto di vista non ci saranno problemi. Va comunque detto che gli arcieri hanno dei forti limiti sul tasso di fuoco che li rendono meno fastidiosi di quello che potrebbero sembrare a prima vista e usarli richiede una buona abilità (non si può certo stare fermi in attesa che passi un nemico). Sempre parlando di personalizzazione, per ora è possibile selezionare soltanto guerrieri uomini, ma Van Dyke ha promesso che presto saranno introdotti dei modelli femminili, giustificati da alcune ricerche storico archeologiche che ne hanno dimostrato l'attendibilità.

Combattimento storico

Come il capitolo precedente, il focus dell'azione di War of the Vikings rimane incentrato sulla bravura del giocatore. Non sono possibili attacchi forsennati, ma ogni colpo va modulato cercando nel contempo di essere precisi, di non farsi anticipare dall'avversario, favorendolo nella parata, e di non rimanere scoperti nel tempo di recupero. Il sistema di attacco e difesa è più complesso della media del genere, visto che bisogna legare la pressione dei tasti del mouse ai movimenti sull'asse X e Y dello stesso. Nonostante la maggiore difficoltà in entrata, la soddisfazione che si ottiene quando si impara a combattere discretamente e si ottengono i primi risultati grazie all'abilità acquisita è superiore a quella dei titoli online dove tutto è chiaro sin dalla prima partita. Certo, ci sono attacchi speciali più potenti, ma hanno sempre i loro contro che riequilibrano l'azione.

Vichinghi furiosi

Insomma, sono una possibilità in più, non certo l'unica scelta da fare per vincere. Insomma, dal punto di vista del combattimento corpo a corpo difficilmente si può trovare sul mercato qualcosa di altrettanto profondo tra le uscite più recenti. Van Dyke ha parlato anche dell'inclusione di alcuni contenuti sbloccabili, che arriveranno in modo più corposo con futuri aggiornamenti. A quanto pare si tratterà soprattutto di oggetti decorativi, come barbe e capigliature, ma quando si parla di "oggetti extra" è sempre meglio non fidarsi troppo. L'enfasi del gameplay dovrebbe comunque rimanere sull'abilità per non alterare gli equilibri del gioco. In linea generale lo sviluppatore punta a una rappresentazione storicamente accurata del mestiere delle armi dei vichinghi, affare non da poco che ha costretto a ricerche molto accurate. Quindi anche i vari attacchi mirano a raffigurare le tecniche di combattimento reali che si utilizzavano allora.

Le nuove mappe

Le nuove mappe che abbiamo avuto modo di provare sono decisamente affascinanti. Intanto è stato facile notare che il livello di dettaglio è molto superiore rispetto a quello delle più vecchie, segno che il maggiore tempo di sviluppo è stato usato non solo per raffinare il gameplay, ma anche per creare ambienti più ricchi dal punto di vista visivo. Così, mentre si combatte sotto una grossa croce celtica di pietra, è possibile vedere in lontananza una rocca che domina l'intero paesaggio.

Vichinghi furiosi

In un altro ambiente ci siamo trovati a combattere su un molo con affianco le classiche navi vichinghe ormeggiate che si stagliano sull'orizzonte. Un altro esempio? Che ne dite di combattere su un ponte di pietra a ridosso di alcuni edifici? Fortunatamente le mappe non sono solo belle da vedere, ma sono anche ricche di dettagli che vanno a influire sull'azione. Le modalità che abbiamo avuto modo di provare richiedevano di conquistare e difendere alcuni punti di controllo (niente di nuovo sotto al sole). Le aree di conquista non sono lontanissime tra loro, ma per raggiungerle è possibile prendere diverse strade. In alcuni casi si possono creare vere e proprie scorciatoie, o più semplicemente delle vie alternative che consentono di attaccare i nemici alle spalle, che richiedono la distruzione di alcuni semplici elementi dello scenario come degli sbarramenti di legno e simili. In generale, per il poco che abbiamo potuto verificare, si tratta di mappe molto equilibrate, pur nella loro varietà, che hanno ampi spazi per gli scontri più brutali, ma che garantiscono anche la possibilità di pianificare tattiche d'attacco e di difesa più laterali, in modo da soddisfare le attitudini di ogni tipo di giocatore.

Conclusioni

Multiplayer.it

Lettori (5)

5.0

Il tuo voto

PRO

  • Sistema di combattimento profondo
  • Le nuove mappe sono molto belle

CONTRO

  • Sentir parlare di sbloccabili mette sempre un po' di ansia
  • Per molti aspetti è troppo simile a War of the Roses