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Nella terra di nessuno

Abbiamo trascorso qualche ora in compagnia della prima beta giocabile di Wasteland 2

PROVATO di Pierpaolo Greco   —   28/12/2013
Wasteland 2
Wasteland 2
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Nella terra di nessuno

Non è facile affrontare il gameplay di Wasteland 2 a mente lucida, specie se si hanno sulle spalle almeno venticinque anni da videogiocatore. Il capitolo originale, arrivato sul mercato sul finire degli anni 80 fu infatti un videogioco di rottura, un progetto di una vastità stupefacente che richiese quasi cinque anni di sviluppo in un periodo in cui i prodotti di intrattenimento per computer e console si realizzavano in meno di un anno. Furono tantissimi gli elementi del primo Wasteland che si ritrovarono in gran parte delle produzioni più importanti degli anni successivi e molti aspetti del suo gameplay divennero la base dei moderni giochi di ruolo, dimostrando allo stesso tempo quanto lo studio di un'ambientazione credibile e coerente fosse un elemento estremamente apprezzato dai giocatori. Ciononostante sia Electronic Arts che Interplay, a quel tempo rispettivamente publisher e sviluppatore del gioco, non riuscirono mai a portare sullo schermo un vero e proprio sequel, se si esclude un timido tentativo commerciale che non sfruttò neanche il titolo originale. Bisognerà attendere fino al 1997 per avere, grazie a Interplay, un erede spirituale ricco di numerosi riferimenti, quel Fallout di cui oggi attendiamo con trepidante attesa il quarto capitolo. E soltanto nel 2014 potremo finalmente vedere Wasteland 2 grazie al lavoro di sviluppo capitanato da Brian Fargo, il designer originale del gioco, e permesso da una campagna di crowdfunding che ha consentito al progetto di raccogliere tre milioni di dollari tramite Kickstarter e Paypal a fronte dei 900.000 richiesti e di convincere anche Chris Avellone, papà di Obsidian Entertainment, a partecipare all'impresa. Come dicevamo all'inizio, non è quindi facile raccogliere le prime impressioni davanti a un progetto che ha una tale storia, ma cercheremo di raccontarvi cosa ci ha colpito in positivo e in negativo, senza farci annebbiare la vista dall'effetto nostalgia e tralasciando in modo consapevole qualsiasi riferimento alla storia per evitare fastidiosi spoiler. Vi basti sapere che questo sequel, almeno sulla carta, dovrebbe proseguire la storia raccontata nel primo Wasteland, spostando l'attenzione dalla costa occidentale dell'America agli stati limitrofi, in particolar modo l'Arizona.

Torna un classico del passato: scopriamo tutto il potenziale di Wasteland 2

Gameplay classico o vecchio?

Partiamo subito col dire che Wasteland 2 è a tutti gli effetti un gioco di ruolo di stampo classico, forse anche troppo classico. Una volta avviata la beta dovremo creare il nostro gruppo iniziale di Desert Ranger composto da quattro umani (a cui se ne potranno aggiungere altri tre assoldati durante l'avventura). La scelta che ci viene concessa è di selezionarli tra alcuni archetipi già creati e che spaziano dal pistolero truce e non adatto al dialogo, alla ragazza problematica con il pallino per gli esplosivi fino ad arrivare ad un mutato dalle radiazioni che non ama farsi vedere in faccia ma che è particolarmente esperto nelle conversazioni.

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Ovviamente c'è sempre la possibilità di creare uno o più personaggi da zero attribuendo punti alle varie statistiche (forza, velocità, intelligenza, carisma, coordinazione, attenzione e l'immancabile fortuna) e scegliendo le abilità iniziali tra tutte quelle disponibili; e ce ne sono veramente moltissime. Le skill sono infatti suddivise in tre gruppi: quelle relative alla competenza nelle varie armi, che non possono essere utilizzate a meno che non si possegga almeno un livello di abilità nella bocca di fuoco che si vuole imbracciare (e non mancano anche le armi bianche), quelle che riguardano conoscenze specifiche come ad esempio la capacità di scassinare serrature oppure casseforti, di smontare le armi per recuperare i pezzi, o di riparare i mitici tostapane disseminati per le terre desolate dell'America e infine competenze generali come le abilità da medico per curare i compagni di party o suturare le loro ferite. In quest'ultima categoria ricadono anche le capacità di gestione dei dialoghi per stimolare l'interlocutore a rispondere in determinati modi. È interessante notare che non si tratta di una singola skill relativa alla "persuasione" ma ce ne sono addirittura tre differenti in base al tipo di percorso che si vuole intraprendere: da spaccone dedito all'intimidazione, da persona intelligente che utilizza la logica e da affabulatore in grado di agire sulla manipolazione dell'interlocutore. La principale peculiarità di Wasteland 2 infatti, presa di pari passo dal suo predecessore, è una certa mancanza di linearità nella gestione degli eventi e degli incontri: durante la nostra prova ci è capitato infatti in diverse occasioni di poter aggirare un combattimento convincendo il nostro interlocutore a mettersi da parte e non sono mancate anche delle vere e proprie quest secondarie sbloccate attraverso un sano e piacevole mix di esplorazione e dialoghi.

Nella terra di nessuno

Proprio in merito all'esplorazione è doveroso segnalare che da quanto visto in questa beta siamo di fronte a due differenti possibilità di spostamento. Da un lato abbiamo una sorta di mappa dell'overworld che ci consentirà di spostarci attraverso la porzione di territorio americano che fa da sfondo alla trama del gioco (l'Arizona da quanto visto ma non è ben chiara quale sarà l'estensione totale a progetto concluso) gestendo l'acqua dei ranger che si consumerà muovendoci lungo la mappa e facendo attenzione alle zone radioattive e agli incontri casuali che sarà possibile evitare investendo punti in un'abilità specifica. In questo frangente potremo letteralmente scoprire l'area di gioco e quindi muoverci nella Wasteland per raggiungere le varie zone necessarie al prosieguo della storia. Una volta raggiunte proprio queste ultime, entreremo nella fase di esplorazione più classica con una visuale dall'alto isometrica ma completamente gestibile in termini di zoom e rotazione della telecamera. Qui potremo gestire i ranger sia come gruppo che singolarmente, dialogare con gli NPC, raccogliere oggetti ed ovviamente combattere. Le aree sono piuttosto delimitate come estensione, e offrono uno spazio di manovra piuttosto ridotto nello scovare strade secondarie ed eventuali aree esplorabili in modo facoltativo.

L’incontro è iniziato!

Lasciando da parte la gestione delle abilità, da montare su una barra rapida delle azioni condivisa anche con gli oggetti di uso rapido, e dell'inventario, che tiene conto del peso trasportabile per persona visto che che ci sono apparsi piuttosto classici e ancora in fase avanzata di sviluppo, spendiamo qualche parola sui combattimenti, altro elemento cardine del gameplay.

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Wasteland 2 è un RPG in tempo reale che gestisce anche l'iniziativa dello scontro mantenendo questa sua natura: il primo che vede l'avversario ed è a portata di tiro può sparargli un colpo infliggendo un primo danno e da quel momento il combattimento si avvia modificando il gameplay e facendolo diventare a turni. La gestione dei personaggi in questa fase è piuttosto semplice: ogni ranger ha un determinato numero di punti azione determinati dalla statistica coordinazione; spostarsi costa AP in base alla distanza che si vuole percorrere, così come sparare il cui costo è dipendente dall'arma utilizzata e dalla cadenza di fuoco selezionata. Terminato l'uso di un personaggio si passa a quello successivo che può essere un avversario, tanto quanto un altro ranger controllato. Tutto qui. Non esistono abilità speciali da poter attivare o azioni da poter eseguire (ad eccezione del cambio di caricatore e della possibilità di curarsi) e persino la gestione delle coperture è estremamente superficiale visto che è completamente automatica quando ci si avvicina a un ostacolo e si limita ad abbassare la percentuale di possibilità di essere colpiti.

Allo stesso modo il fuoco amico tiene conto soltanto degli ingombri dei personaggi se posizionati sulla linea di tiro di un compagno. Il risultato è decisamente poco appassionante e dopo i primi combattimenti, la gestione dei personaggi tende a diventare estremamente meccanica e poco soddisfacente. C'è una sola eccezione molto particolare, anche questa ripresa dal titolo originale, che vede i personaggi aggiunti al gruppo durante la storia, fare di testa loro in alcuni turni: talvolta può capitare che decidano loro di sparare a un certo bersaglio, oppure di muoversi in un certo modo o ancora di rifiutarsi di eseguire l'azione scelta dal giocatore. Probabilmente, vista la struttura di gioco in questa fase del gameplay, ci saremmo aspettati di vedere qualcosa di più similare al recente restyling di XCOM. Spendiamo le ultime parole sull'aspetto tecnico di Wasteland 2. Il gioco si presenta già particolarmente rifinito anche se quanto visto, essendo piuttosto ridotto in termini di varietà, ci rende difficoltoso esprimere un giudizio approfondito. Sicuramente il gioco è un evidente celebrazione dello stile old school ma a parere di chi scrive c'è modo e modo di elogiare il passato.

Nella terra di nessuno

Qui ci troviamo al centro di un pericoloso confine visto che in alcune situazioni la grafica utilizzata sembra trasmettere un senso di vecchiaia piuttosto che un senso di appartenenza allo stile del passato. Gli scenari sono tutti estremamente statici e praticamente privi di elementi di interazione e i dettagli, specie quelli relativi ai pochi interni esplorabili, sono piuttosto scarni. Solo i personaggi spiccano per un lavoro di design sicuramente piacevole e per un certo gusto artistico che sembra riguardare anche il mondo di gioco in generale visto che i vari accampamenti e le aree visitabili hanno comunque una loro personalità. In ogni caso è fondamentale ricordare che Wasteland 2 è ancora in fase beta ed è disponibile al momento su Steam attraverso la formula Early Access al prezzo di 44,99€ (prezzo che verrà sicuramente abbassato in concomitanza con il rilascio finale). Non è ben chiara la data di uscita, attualmente fissata per un generico 2014 ma è assai probabile che torneremo a parlare del gioco per apprezzare i suoi progressi prima dell'immancabile recensione.

CERTEZZE

  • L'ambientazione è molto interessante e potrebbe ospitare una grande trama
  • La componente ruolistica è molto approfondita grazie a numerose abilità
  • Il gameplay appare meno lineare del previsto ed è esposto alle scelte del giocatore

DUBBI

  • Il combattimento è troppo superficiale e meccanico
  • Graficamente appare a tratti datato