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Oscure presenze

Alla GDC 2014 siamo tornati a provare lo sparatutto competitivo e cooperativo di Turtle Rock Studios

PROVATO di Umberto Moioli   —   19/03/2014
Evolve
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Quando il primo e ultimo titolo che hai fatto si chiama Left 4 Dead, sei nella posizione di doverti confermare come team e contemporaneamente mantenere uno standard qualitativo che possa giustificare le aspettative di milioni di giocatori. Turtle Rock Studios nel corso dello sviluppo di Evolve ha dovuto caricarsi di questa doppia responsabilità, ed allo stesso ha affrontato la non facile transizione da THQ, il precedente publisher, a 2K Games che ne ha preso il posto da qualche mese: una situazione non semplice che si riflette in uno stato dei lavori ancora in divenire, con diversi elementi passibili di migliorie, ma che non sembra scoraggiare un gruppo motivato e a cui di certo non manca il giusto entusiasmo. Dopo la prova e la corposa anteprima dello scorso inverno, siamo tornati a giocarlo durante la GDC 2014.

Una nuova e diversa prima impressione con Evolve, lo sparatutto multiplayer di Turtle Rock Studios

Chi ha paura del mostro cattivo?

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Come detto nel nostro precedente articolo, il concept di Evolve è semplice: quattro giocatori a caccia di un mostro, quel Goliath controllato da un quinto utente, all'interno di mappe dove lo scopo è quello di sopravvivere alla creatura e impedirgli di evolversi fino al punto da potersi concentrare sull'obbiettivo di turno. Nel caso della demo provata, la distruzione di una centrale energetica posta nel mezzo di una lussureggiante foresta. L'evento che ci ha visto protagonisti è stato avaro di presentazioni, prediligendo un approccio diretto che ci ha immediatamente messo in mano il controller e buttato nella mischia. I quattro soldati, un piccolo team armato fino ai denti con tutto il miglior equipaggiamento che la fantascienza prevede, jet pack incluso, rispondono ad altrettante classi che si rifanno ai classici stilemi del genere. Dall'Assaltatore adatto a combattere dalla media distanza fino al Medico, dal Supporter che si muove tra le linee fino al Trapper armato di un potente arpione, tanto lento quanto in grado di capovolgere le sorti dello scontro.

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A dispetto del solito, però, qui lo scopo è unicamente quello di abbattere un singolo, potentissimo avversario quindi le abilità di contorno sono specificatamente pensate per favorire un certo tipo di cooperazione: tutti assieme, i quattro elementi del gruppo a caccia della bestia non sono sufficienti per eliminarla, a meno di utilizzare in modo sapiente e concertato le skill a loro disposizione. Intrappolare il Goliath sotto un campo d'energia che ne limita i movimenti, bloccarlo con un arpione, rendersi invisibili alla sua vista per soccorrere i compagni caduti e sfruttare verticalmente l'ambientazione così da evitarne gli attacchi, sono manovre fondamentali se si vuole portare a casa la pelle. Non si tratta solo di cooperare, ma di coordinarsi al meglio. Visto che una metà del lavoro del giocatore che controlla il mostro è quello di nutrirsi della fauna che popola la mappa per evolversi e potenziarsi, i cacciatori affrontano anche la difficoltà di dover leggere lo scenario per scovarlo e impedirgli di diventare troppo potente.

Seguirne le tracce, decidere quando attaccarlo e cercare di eroderne pian piano l'enorme quantità di punti vita crea effettivamente una certa tensione, anche perché essere presi alle spalle, magari da soli, vuol dire molto spesso morire e dover attendere un paio di minuti prima del respawn.

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Allo stesso tempo il compito dei soldati è anche piuttosto standard, non certo una novità assoluta, quindi è dalla seconda metà dell'esperienza che è lecito aspettarsi un colpo di coda che renda Evolve qualcosa di distintivo, unico. La creatura può selezionare alcune abilità ad inizio partita ed una manciata di perk per migliorare le statistiche, ma a prescindere da queste scelte i compiti sono sempre piuttosto chiari: l'inizio del match va riservato al potenziamento delle statistiche, alla caccia degli animali che popolano la mappa, magari tentando di tanto in tanto qualche incursione verso gli avversari che li faccia impaurire e li tenga a bada, mentre dopo un paio di evoluzioni si sbloccano gli obiettivi ambientali e arriva il tempo di attaccare. Ci sono alcune strategie interessanti che possono essere adottate, come le già citate imboscate o l'uso delle proprie tracce per depistare gli inseguitori, ma questi buoni spunti al momento vengono vanificati da un'approssimazione eccessiva nella resa dei combattimenti.

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Il Goliath carica, colpisce e sputa fuoco, ma le interazioni con il fondale e soprattutto con i nemici umani sono imprecise, al punto che le manovre per colpirli sono spesso confuse e tutt'altro che tattiche. Evolve sembra inoltre essere un po' generico nella progressione dei personaggi e coviamo qualche dubbio sulla varietà di situazioni sperimentabili anche solo dopo qualche decina di partite. Considerando che probabilmente raggiungerà i negozi a prezzo pieno o quasi, Turtle Rock dovrà avere una varietà di livelli e obiettivi, oltre che una qualità produttiva, tali da porre una certa distanza tra il proprio gioco e la crescente schiera di indie e free to play che stanno via via riempiendo il panorama di produzioni multiplayer. Da qui all'uscita, verso la fine dell'anno, c'è ancora sufficiente spazio per cambiare passo e dimostrare che il successo di Left 4 Dead è stato tutt'altro che accidentale. Ne torneremo a parlare il prima possibile, probabilmente già all'E3 di giugno.

CERTEZZE

  • Multiplayer asimmetrico interessante
  • Alcune meccaniche originali

DUBBI

  • Design generico
  • Il Goliath necessita di migliorie
  • Andrà supportato da una buona varietà