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La svolta di Milestone

A Doha abbiamo provato la nuova versione della simulazione motociclistica made in Italy

PROVATO di Matteo Santicchia   —   31/03/2014
MotoGP 14
MotoGP 14
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In occasione della prima prova del motomondiale 2014 a Doha, circuito di Losail, in Qatar (qui trovate il nostro speciale sulla trasferta), abbiamo avuto la possibilità di conoscere e testare il nuovo MotoGP 14 degli italiani Milestone. La nuova prova del team in MotoGP vuole essere molto diversa rispetto a quanto giocato lo scorso anno. I perché sono tanti: basta semplicemente dire che questa edizione uscirà ovviamente anche su next gen (solo su PlayStation 4 quest'anno), inoltre tutti i fondamentali del gioco sono stati praticamente riscritti da zero, fisica e motore grafico compresi. Insomma, se non un nuovo inizio poco ci manca.

Abbiamo provato l'attesa versione next-gen di MotoGP 14. Ecco le nostre impressioni

Voglia di realismo

La presentazione da parte del giovane Andrea Basilio, game director di MotoGP 14 era tutta focalizzata sulla voglia del team italiano di rendere l'esperienza di gioco il più autentica possibile: non solo in termini prettamente di meccaniche di guida ma anche di tutto quel contorno che ruota intorno ai weekend di gara, potenziato attraverso l'uso della grafica televisiva originale.

La svolta di Milestone

Per questo motivo saranno inclusi nel gioco i paddock, il motorhome e il calore del pubblico in modo da sentirsi realmente all'interno della competizione, il tutto nell'ottica di una totale immersione nella vita di un pilota alle prime armi che dalla wild card delle Moto3 prova la scalata alla classe regina. In tal senso, a rendere ancora più forte "l'illusione" del realismo in poligoni e texture, per la prima volta Milestone ha inserito il motion capture non solo per i piloti, ma anche per i meccanici e per il parc fermé. Una nuova, piccola feature ma che dà il segno della voglia degli sviluppatori di alzare l'asticella della fedeltà visiva. Parlando di nuove feature, è stata implementata una visuale dagli occhi del pilota, concettualmente simile a quella dinamica vista in Need for Speed: Shift, con il "fuoco" del giocatore che varia a seconda di cosa realmente si guarda: la strumentazione o la pista di fronte a noi. Questa nuova visuale si può impostare anche manualmente, utilizzando lo stick destro per "puntare" il tracciato. Ovviamente le feature tecniche non finiscono qui. Il motore grafico riscritto da zero col doppio dei poligoni a schermo e il middleware Yebis 2 (quello usato tra l'altro nel trailer E3 2013 di Final Fantasy XV) responsabile degli effetti di luce, donano alle immagini un look decisamente più moderno, più vivo, caldo e morbido rispetto a quello della passata edizione.

La svolta di Milestone

La nostra prova su un PC che ha riprodotto, frame rate escluso, le potenzialità di una PlayStation 4, ci ha piacevolmente colpito. Benché la build portata a Doha fosse ben lungi dall'essere quella definitiva, con alcuni effetti "spenti" e un tearing piuttosto visibile, non possiamo che essere soddisfatti da quanto visto. I modelli dei piloti - tutti diversi l'uno dall'altro - e delle moto godono di notevoli effetti di illuminazione, con ombre dinamiche credibili e rifrazioni a seconda delle diverse tipologie di superfici, senza dimenticare un piacevole effetto bloom quando il sole "bacia" il bianco delle tute. Il supporto DirectX 11 sembra garantire insomma tutte quegli effetti che avevano un po' latitato lo scorso anno e rende MotoGP 14 visivamente "al passo coi tempi". Lo era anche lo scorso anno, ma era palese come il focus principale fosse la fisica e la simulazione. Decisamente migliori gli elementi a bordo pista che beneficiano anche loro del boost tecnologico a disposizione. E poi? Anche l'audio, da sempre croce e delizia di tutti i racing game, ha subito una riscrittura totale. Sono state utilizzate le librerie audio FMod, ovvero il tool massimo nel settore, utilizzate per giochi come Forza e BioShock, che hanno dato a Milestone tutti gli strumenti e i numerosi filtri per la riproduzione "fedele" del suono delle moto.

La svolta di Milestone

Scriviamo fedele tra virgolette perché i ragazzi italiani sono incappati in un paradosso molto particolare. Fermo restando che è impossibile registrare il rumore delle moto in pista prima della partenza della stagione per svariati problemi, tra cui uno, importantissimo, di spionaggio industriale (dai decibel è possibile arrivare ai cavalli effettivi del motore!) si è soliti farlo sui rulli, con la due ruote in folle. Bene, l'audio "reale" delle moto è percepito dai giocatori normali come "non reale": la nostra esperienza del suono è quella televisiva o relativa ai filmati visti su youtube, sono in pochi coloro che sono stati realmente in un circuito (per la Formula 1 la percentuale di chi ha assistito ad un Gran Premio dal vivo rispetto al totale televisivo è dello 0,6 per cento) e hanno sentito il rombo di una MotoGP.

Cosa c'è di nuovo?

Ma a livello di contenuti come siamo messi? Oltre alle modalità dello scorso anno e ad una Carriera rivista ed ampliata, sono tre le nuove tipologie di gioco, due offline e una online. Staccando il cavo di rete o spegnendo il wi-fi potremo giocare con Real Events 2013, il classico scenario, una serie di sfide imperniate sui momenti più entusiasmanti della scorsa stagione, oppure rivivere le gesta delle leggende MotoGP con Champions Challenges: diciotto battaglie tra le più infuocate a partire dagli anni '80-'90. Online, invece, c'è l'inedita Split Battle, una gara a tempo strutturata sui distacchi tra pilota e pilota.

La svolta di Milestone

E poi c'è ovviamente la Carriera, la regina delle modalità di gioco. Si parte come da manuale con una wild card in Moto3 e pian piano si tenta la scalata fino in MotoGP. Il mantra recitato da Milestone è quello dell'importanza del pilota, delle sua competenze in pista ma anche e soprattutto della sua capacità di prendere le giuste decisioni. Per questo prima di ogni gara effettueremo un "technical meeting" con i meccanici, strutturato su una serie di domande e risposte, ma soprattutto avremo la possibilità, durante le stagioni, di acquisire dei "data packs" relativi ai vari settori della moto grazie ai quali la miglioreremo e "specializzeremo". Insomma, come Andrea Basilio ci ha detto "ogni decisione è importante", magari anche quella che ci può dare la possibilità di salire di categoria nel bel mezzo della stagione. Va bene la rinnovata cosmesi, l'audio e i contenuti, ma quello che conta in MotoGP è la fisica della moto, la voglia di Milestone di essere fedele al suo pedigree simulativo. Anche in questo cruciale comparto l'azienda con sede nei dintorni di Milano sembra aver fatto molto per questa nuova edizione 2014. Il salto generazionale viene spiegato con un semplice riferimento numerico. In termini di calcoli le versioni PC e PlayStation 4 saranno tre volte più potenti rispetto a quelle PlayStation 3 e Xbox 360, con una grande enfasi posta sul grip (con il decadimento degli pneumatici e la diversa gommatura della pista nel weekend di gara ad incidere molto sulle prestazioni) e sulle sospensioni.

La svolta di Milestone

Il nostro test a dirla tutta ha restituito un feeling molto simile a quello dello scorso anno, con qualcosa da sistemare, soprattutto nelle collisioni. Sospendiamo quindi il nostro giudizio, anche se preventivo ovviamente. Riguardo alla bontà della simulazione, Milestone ha potuto contare oltre alla propria esperienza, teorica ma anche pratica, su due "campane" molto importanti: i piloti e gli utenti. Il feedback costante della comunità ha avuto un ruolo importante nello sviluppo del gioco, mai quanto quello dei piloti che hanno potuto provare il titolo e lasciare le loro impressioni. Di fatto la passata stagione le Moto2 e Moto3 erano quelle più "vere" vista la maggiore accessibilità dei piloti reali e quelle più vicine all'esperienza di tutti i giorni con le moto di serie più estreme. Le MotoGP lo sono meno, fermo restando che la simulazione totale è irrealizzabile non tanto per motivi prettamente tecnologici quanto per la necessità di rendere il prodotto fruibile per un pubblico mainstream, anche se avvezzo a titoli di questo genere. Comunque quest'anno la partnership con il team NGM Forward Racing dovrebbe garantire un maggior impegno in tal senso.

Chiudiamo con il problema dei nuovi regolamenti e il bilanciamento della difficoltà. La cervellotica e tutta in divenire distinzione tra moto factory e open, con le numerose varianti in gioco tra evoluzioni motore, quantità di benzina, pneumatici, centraline ed elettronica varia non è stata implementata nel gioco, o meglio non ci saranno tutte quelle varianti, tutti quei "bonus" e "malus" in continuo cambiamento gara dopo gara che dovrebbero nelle strategie di Dorna garantire minor costi e maggior spettacolo nella MotoGP. Milestone è stata chiara, per il giocatore normale sarebbe impossibile giustificare, circuito dopo circuito, comportamenti molto diversi del proprio mezzo. Di conseguenza il bilanciamento della difficoltà è ancora tutto in divenire e solo con le prime gare, quando i valori in gioco saranno chiari sarà possibile impostarlo.

La svolta di Milestone

Un vero e proprio "lavoraccio" per i ragazzi italiani che nel giro di poco più di due mesi devono di fatto chiudere il gioco, non solo a livello di meccaniche ma anche in termini estetici. La gara del Qatar ha permesso loro di vedere per la prima volta quelle moto (e quest'anno erano tante) non presentate prima, scattare loro le foto da "tradurre" poi in texture per i modelli. Il tutto prima di andare in gold a maggio. Pensate alla differenza rispetto ai tempi rilassati della Formula 1 di Codemasters che esce a settembre... Questo primo incontro col gioco ci ha quindi lasciato sensazioni positive. Le nuove feature tecniche dovute al cambio di motore e al middleware per il sistema di "effetti speciali" sembrano imporre una bella sferzata all'impatto visivo di MotoGP 14, anche se una seconda prova con una build più avanzata deve porre rimedio alle magagne e alle mancanze mostrate in questo test. A livello contenutistico si è ben oltre il semplice "more of the same". Aspettiamo quindi di conoscere al meglio la bontà del modello di guida impostato su una fisica tutta nuova, ma per questo c'è ancora tempo prima dell'uscita del gioco.

CERTEZZE

  • Tanti contenuti
  • La voglia di realismo, anche quello televisivo
  • Motore grafico e fisico riscritti da zero

DUBBI

  • Build vecchiotta: diversi aspetti ancora da sistemare