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PC Magazine #190

Un torneo per decretare la migliore intelligenza artificiale!

RUBRICA di La Redazione   —   17/01/2015

Quanti tornei di StarCraft avete visto? Bene, questo attualmente in corso d'opera è diverso da tutti gli altri: anziché sfidarsi giocatori in carne ed ossa, atleti virtuali che si sono allenati per migliaia e migliaia di ore, i protagonisti assoluti sono delle intelligenze artificiali. Certo, Brood War non è più una novità e manca il pathos offerto dalle sfide più tirate tra persone reali, però si tratta di un esperimento - non inedito, a dirla tutta - davvero interessante. Un po' lungo ma valido, l'intervento di Thomas Henshell sulle pagine di Gamasutra che spiega per quale ragione il programmatore veterano dell'industria mobile abbia scelto di passare allo sviluppo su PC. Infine, anziché consigliarvi qualche video, questo weekend preferiamo ricordarvi che su Steam ci sono i titoli della serie Saints Row e Civ: Beyond Earth giocabili gratuitamente... si tratta di prodotti davvero interessanti accompagnati da scontistiche importanti, quindi fateci un salto!

Tutto il mondo del gioco su PC nella rubrica settimanale di Multiplayer.it!

PC Magazine #190
COMPONENTECARATTERISTICHEPREZZO
ProcessoreAMD FX-6350 € 110.00
Scheda MadreAsus M5A97 R2.0 € 70.00
Scheda Video AMD Radeon R9 270X € 130.00
RAM CORSAIR XMS3 8Gb (2x4Gb) ddr3 1600 MHz € 75.00
Alimentatore CORSAIR cx500 v2 500 Watt € 50.00
Hard DiskHard Disk Seagate - Barracuda 500 GB SATA-II 3.5LP 12.4MS 7200RP € 40.00
Lettore-Masterizzatore Ottico Masterizzatore Samsung SH-S223Q € 20.00
CaseCorsair Carbide Series 200R € 50.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER ENTRY LEVEL € 545.00
PC Magazine #190

È quello che si dice un periodo morto per quanto riguarda le uscite. In attesa che il sole dell'avvenire torni a splendere sul mercato indie, ci consoliamo con l'uscita di Avernum 2: Crystal Souls su Steam. Lo sviluppatore di Spiderweb Software è come sempre fedele al suo stile da vecchia scuola, e ancora una volta ha sfornato un gioco di ruolo tattico molto denso, in vendita a 19,99 euro.

È dai tempi di Gemini Rue che aspettiamo una nuova avventura cyberpunk come si deve, e la versione definitiva di Technobabylon sembra possa saziare la nostra fame di futuri distopici e cyborg violenti. Parliamo di versione definitiva perché esisteva già una prima pubblicazione freeware, ma questa, con il supporto del rinomato publisher Wadjet Eye Games, ha tutta la sostanza necessaria per comparire su Steam. Oltre alla quantità di contenuti aggiunti e alle migliorie grafiche apportate, Technobabylon vanta ora un doppiaggio professionale, divenuto ormai d'obbligo in ogni punta e clicca che si rispetti. Considerando la qualità degli sviluppatori al lavoro sul progetto, siamo convinti che la prossima primavera la passeremo fra serbatoi criogeni e pericolose corporazioni. Nell'attesa potete godervi il trailer del gioco sul sito ufficiale.

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Sunset è un videogioco costruito su una forte struttura narrativa. La vita della protagonista, Angela Burnes, è scandita nel gioco dai turni di pulizia che avvengono regolarmente un'ora prima del tramonto nell'attico di Gabriel Ortega, un ricco amante dell'arte. Angela ha un dovere da compiere, ma non resiste e comincia a frugare fra gli effetti personali di Ortega, rimanendo sempre più coinvolta nella vita dell'uomo, che a sua volta sta complottando per ribaltare la dittatura del generalissimo Ricardo Miraflores. Sunset si svolge in un paese immaginario del Sud America alla fine degli anni Settanta. Il giallo, ll viola e l'arancione sono i colori che si riversano dentro l'attico durante il turno di lavoro di Angela, e sembrano colorare anche gli umori di una donna davanti a un crocevia fondamentale della propria vita. Il gioco, firmato dai telentuosi Tale of Tales, un gruppo di sviluppatori interessati da sempre ad esplorare il videogioco come mezzo di espressione artistica, è atteso per marzo 2015.

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I commenti degli utenti delusi su Steam segnalano un sistema di gioco scadente, sebbene ci siano voci contriare. Nel dubbio noi vi segnaliamo comunque The Blue Flamingo, uno sparatutto a scorrimento verticale con una caratteristica distintiva: tutto è stato realizzato a mano e poi filmato. Dai modelli dei nemici alle esplosioni. ricreate con fuochi d'artificio, The Blue Flaming è senza dubbio uno spettacolo insolito da vedere. Sul resto non possiamo ancora esprimerci.

Se vi piacciono le sperimentazioni sensoriali, Sunrose è in vendita a un prezzo libero. Si tratta di un gioco molto zen che ci chiede di inserire una stringa di sette lettere a nostra scelta. In base alla combinazione delle lettere il gioco genera un pianeta colorato che possiamo ruotare e muovere a piacimento. In alcuni casi, parti specifiche del pianeta generano atmosferici effetti sonori. Più sperimentiamo, più scopriamo nuovi effetti. Come dicevamo, è molto zen.

Beneath Floes è una storia ipertestuale che ci permette di raccontare la storia di un'antica entità come se fosse un racconto orale che si tramanda con leggere modifiche a ogni ripetizione. Come potete immaginare il gioco è disponibile per il download gratuito ed è impreziosito da belle immagini disegnate a mano.

di Andrea Rubbini

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Potevano passare anche trenta minuti prima del tuo turno di fronte a quel nuovo e fiammante coin-op che sembrava aver catturato l'attenzione di tutti. Facendoti largo tra la folla riuscivi appena a intravedere i due protagonisti che avanzavano a colpi di pugni sullo schermo. Non avevi mai visto nemici disegnati così bene e calci fare tanto male, con i bersagli (non necessariamente i cattivi) che si piegavano a ogni colpo ricevuto. C'erano anche armi da raccogliere e grossi boss da abbattere.

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Eri un fan dell'A-Team come tutti i ragazzini della tua epoca e vedere dei bestioni che sembravano delle caricature di Baracus ti faceva impazzire: giganti di muscoli che sembravano poter spaccare lo scenario con un pugno. Amavi giocare e guardare gli altri giocare, soprattutto i più bravi, quelli che con un gettone superavano quasi tutti i livelli. Lo scontro finale poi era davvero epico, con quel gangster dalla pettinatura laccata che impugnava una potente mitragliatrice, capace di ammazzare i protagonisti con un colpo solo. Si poteva giocare da soli, ma era meglio farlo insieme a un altro giocatore, in quello che chiamavamo "doppio" e che oggi appelliamo in modo più asettico e professionale come "modalità cooperativa". In realtà parlare di cooperazione è sbagliato, perché è vero che i giocatori potevano aiutarsi, ma è anche vero che Double Dragon (Technōs Japan, 1987) permetteva di picchiarsi a vicenda con risultati spesso degni della migliore aneddotica videoludica. A pensarla oggi era una caratteristica mangia soldi, ma rappresentativa di un certo modo di concepire i videogiocatori, visto che sostanzialmente lasciava il libero arbitrio alle coppie giocanti, che dovevano essere piene di fiducia reciproca e disposte a farsi una sana risata in caso di "bastardata" del compare o della compare. Spesso alle gomitate sullo schermo facevano da cornice le spinte nella realtà, scherzose nella maggior parte dei casi, a volte più rabbiose, soprattutto quando si avevano pochi gettoni da spendere e ci si vedeva privare della preziosa energia dall'amico di turno. Double Dragon II: The Revenge (Technōs Japan, 1988) moltiplicò tutte queste sensazioni, pur non essendo troppo diverso dal primo capitolo. Gli sprite di Billy e Jimmy Lee, i protagonisti, erano leggermente più definiti, i nemici erano più fetidi sin dalla sequenza introduttiva, visto che invece di rapire la ragazza di Billy, stavolta avevano deciso di ammazzarla, e in generale lo scenario era più rifinito. Rimanevano tutte le caratteristiche che avevano reso vincente il primo episodio, compresa la possibilità di picchiarsi tra i giocatori che, anzi, veniva sfruttata per un finale esplosivo in cui Billy e Jimmy dovevano sfidarsi all'ultimo sangue per decidere il vincitore. Con Double Dragon 3: The Rosetta Stone (East Technology, 1990) la serie prese una brutta piega.

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Ormai la stella di Final Fight riluceva brillante nel mondo dei videogiochi, punto di riferimento per chiunque volesse affrontare il genere, e anche la serie Double Dragon, che pure quel genere lo aveva ridefinito, doveva adeguarsi. Purtroppo il nuovo studio di sviluppo non fu all'altezza per diversi motivi. Il difetto peggiore del gioco era la carenza cronica di animazioni, addirittura peggiori rispetto ai primi due episodi, nonostante le maggiori risorse a disposizione, ma la caratteristica che fece più imbufalire i giocatori fu il sistema di potenziamento, che possiamo considerare antesignano del modello free-to-play. Praticamente con il gettone iniziale si aveva a disposizione una sola vita e una manciata di energia veloce alla dissipazione. Per acquistare energia extra e ottenere i vari potenziamenti bisognava fare acquisti nei negozi del gioco spendendo soldi veri: con ogni gettone si poteva acquistare un bonus. Insomma, una partita poteva diventare un vero e proprio salasso.
Da qualche giorno è disponibile su Steam e in altri negozi di digital download la Double Dragon Trilogy, raccolta dei primi tre Double Dragon, già disponibile per sistemi mobile, con alcuni elementi dell'interfaccia rifatti e la possibilità di giocare online. Sicuramente una gioia per i fan della serie, ma anche un lavoro mediocre piagato da bug e da un'emulazione pessima, soprattutto quella di Double Dragon 3. Se non fosse illegale, vi diremmo che sono migliori le versioni emulate. Fate finta che lo abbiamo scritto, ma non fatene parole con nessuno.

di Simone Tagliaferri

Titolo: Double Dragon Trilogy
Sviluppatore: DotEmu
Anno di pubblicazione: 2015
Come reperirlo: è stato appena pubblicato su Steam, GOG e altri negozi digitali, quindi non dovreste avere nessun problema a trovarlo.
Perché giocarlo oggi: per partecipare a una scazzottata come ai bei vecchi tempi.

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World of Warcraft
Quando avete cominciato a giocare il MMORPG di Blizzard? Non è una domanda retorica, ma una che dovreste farvi sul serio, e se la risposta comprende i primi sessanta giorni dal lancio europeo dell'11 febbraio 2005 fareste bene a tenere d'occhio la vostra casella di posta elettronica. Per ringraziare i suoi fan più devoti, Blizzard ha ben pensato di spedire loro un gran bell'omaggio: una replica in miniatura della statua che troneggia nel suo giardino di Irvine, un orco a cavallo di un lupo. I requisiti per ricevere questo gradito premio sono piuttosto severi: dovete aver acquistato il gioco entro due mesi dal lancio nel vostro paese, e aver pagato la sottoscrizione per dieci anni di seguito! Intanto, il team di World of Warcraft ha comunicato le date di apertura della prossima incursione dell'espansione, Fonderia dei Roccianera. L'istanza sarà aperta il 3 febbraio in modalità normale ed eroica, mentre per quella mitica si dovrà aspettare una settimana. La settimana ancora dopo, quella del 18 febbraio, si aprirà la prima ala in modalità Ricerca delle incursioni, la quale si andrà sbloccando di un'ala ogni due settimane circa. Blizzard ha precisato che l'apertura della nuova incursione non dipenderà dall'uscita dell'aggiornamento 6.1, che potrebbe arrivare in seguito, nonostante sia già sui reami di test. A tal proposito sono trapelate alcune indiscrezioni, infatti: a quanto pare la patch 6.1 implementerà una modalità free to play per i "veterani", quei giocatori, cioè, che hanno comprato il gioco ma che hanno lasciato scadere l'account. Essi potranno giocare liberamente entro e non oltre il livello 20, come fossero un account di prova, ma in più potranno far parte di una gilda. Staremo a vedere.

A Realm Reborn: Final Fantasy XIV
Mancano pochi giorni all'uscita della tanto attesa patch 2.5, Before the Fall: un aggiornamento mastodontico che Square Enix ha deciso di dividere in tre parti.

Secondo il trailer pubblicato la scorsa settimana, la prima parte dell'aggiornamento implementerà una tonnellata di contenuti che includono tre dungeon per quattro giocatori (Amdapor Keep in modalità difficile, The Wanderer's Palace difficile e l'inedito The Keeper of the Lake) e un raid per ventiquattro giocatori ambientato nel World of Darkness, l'ultimo segmento della Crystal Tower. Comincerà anche il ciclo di missioni che concluderà la storia iniziata con l'uscita di A Realm Reborn, spalancando le porte all'imminente espansione Heavensward. In seguito, verso metà febbraio, Square Enix pubblicherà la seconda parte dell'aggiornamento e aprirà la Manderville Golden Saucer, una sorta di parco giochi ispirato all'omonima ambientazione di Final Fantasy VII, ma ci sarà spazio anche per le nuove avventure dell'ispettore Hildibrand e un paio di boss ridisegnati come Gilgamesh e Odin. L'ultima porzione di patch è prevista per marzo: essa concluderà la storia principale e preparerà i giocatori all'arrivo di Heavensward che, a questo punto, ipotizziamo uscirà intorno ad aprile o maggio. Vi riportiamo in calce il trailer di Before the Fall, naturalmente.

The Elder Scrolls Online
Continua lo strano caso dell'MMO firmato ZeniMax Studios, che ha cominciato a sparire dagli scaffali qualche settimana fa, nonostante la compagnia non abbia rilasciato dichiarazioni in merito. I più ottimisti hanno pensato che il rivenditore sotto i riflettori si stesse limitando a fare l'inventario, ma negli ultimi giorni si è scoperto che il gioco è stato ritirato anche da negozi australiani come Harvey Norman e JB Hi-Fi.

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Secondo gli addetti ai lavori, significherebbe che Bethesda si stia orientando sempre di più al modello free to play, altrimenti si sarebbe limitata ad abbassare il prezzo delle scatole: vi ricordiamo che qualche settimana fa ZeniMax ha rimosso il sistema di pagamento semestrale, alimentando ulteriormente queste voci, senza però smentirle er vie ufficiali. Nel frattempo, nonostante i dubbi e le polemiche, ZeniMax ha pubblicato un'esauriente spiegazione del nuovissimo sistema Champion che sarà implementato con l'aggiornamento 6 del gioco: come promesso, questa nuova feature permetterà ai giocatori di continuare a crescere il loro alter ego anche al level cap. Basterà raggiungere il primo rango Veteran per sbloccare il sistema Champion e guadagnare i punti relativi in PvE e PvP. Curiosamente, i punti guadagnati con un personaggio potranno essere spesi anche dagli altri personaggi legati alo stesso account. ZeniMax ne ha approfittato per spiegare anche il funzionamento dello stato di illuminazione, che perdura anche quando il giocatore si scollega dalla Tamriel virtuale, facendo guadagnare un bonus ai punti Campione accumulabili nel frattempo.

Guild Wars 2

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È ancora presto per cantare vittoria - in fondo al PAX South manca ancora una settimana - ma i giocatori che hanno completato l'ultima parte di Living Story implementata con l'aggiornamento Point of No Return sono stati ricompensati con un teaser trailer che sembrerebbe proprio anticipare la prima, attesissima espansione di Guild Wars 2. In molti avevano ormai rinunciato, poiché ArenaNet aveva reiterato più e più volte di non star lavorando a un'espansione vera e propria, ma gli indizi sono piuttosto evidenti, a cominciare dal fatto che la compagnia ha proprio registrato il marchio Guild Wars 2: Heart of Thorns, cosa mai fatta per gli aggiornamenti tradizionali. Considerando la piega sconvolgente presa dalla storia di Tyria sul finire di questa seconda stagione della Living Story, è inutile dire che siamo ansiosi di scoprire cosa sarà svelato il 24 gennaio.

di Christian La Via Colli

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L'ultima cavalcata dei 28 nanometri
Distratti dalle meraviglie del CES di Las Vegas, sabato scorso abbiamo trascurato il mondo delle schede video che con il nuovo anno si è rianimato con vigore grazie a una nuova mandata di rumor. A pubblicare i più importanti è stato l'arcinoto ChipHell che ha riportato addirittura la presunta media di 20 benchmark in risoluzione 2560x1440 e i consumi con Battlefield 4 sia per la nuova GPU AMD Fiji XT che dovrebbe debuttare come cuore della R9 380X sia per la GPU Nvidia GM200 (modello Cut-down) che dovremmo ritrovare nella GTX 980 Ti.

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Secondo quanto riporta la tabella pubblicata dal sito cinese a primeggiare sul versante prestazionale è il chip GM200 ma la tecnologia Fiji XT si rivela sorprendente sotto il profilo dei consumi che risultano inferiori, seppur di una manciata di Watt, rispetto a quelli della nuova GPU Maxwell. Un risultato notevole anche se quello dell'efficienza è uno dei vantaggi delle nuove memorie impilate HBM che AMD ha deciso di adottare per la sua nuova generazione di GPU e che troveremo anche nel caso del chip Bermuda XT, cuore della R9 390X. E ci sono nuove informazioni anche per quest'ultima. ChipHell rivela, infatti, anche qualche presunto dato in merito alle performance in risoluzione 4k delle presunte nuove ammiraglie a singola GPU. In questo caso è la GPU AMD (Bermuda XT) a primeggiare sul chip Nvidia (GM200 Full-fat) e questa è già di per se una notizia visto la CPU completamente sbloccata di Nvidia dovrebbe finire nella presumibilmente costosissima Titan 2. In questo caso ci troveremmo con una scheda di lusso messa di fronte a una R9 390X presumibilmente venduta a un prezzo ben diverso pur essendo capace, almeno stando ai presunti dati di cui stiamo parlando, di performance elevatissime anche in 4k. Performance presumibilmente aiutate dalla mostruosa banda passante delle memorie HBM che dovrebbero garantire la totale assenza di colli di bottiglia. Non è però detto che il prezzo della R9 390X sia paragonabile a quello che abbiamo visto nel caso della R9 290X. Sembra infatti che la nuova Radeon top gamma arriverà equipaggiata con un raffreddamento ibrido (aria/liquido) simile a quello della R9 295X2. Il prezzo, in sostanza, potrebbe essere più elevato del previsto ma per sapere la verità saremo costretti ad attendere il lancio della scheda che dovrebbe avvenire da qui a tre mesi. In tutto questo possiamo ipotizzare tempistiche simili anche per la GeForce GTX 980 Ti (chip GM 200 Cut-down) che nel caso della risoluzione 4K primeggia sul Fiji XT (presunta Radeon 380X) con Battlefield 4 e Watch Dogs risultando invece sconfitta con Dragon Age: Inquisition e Ryse: Son of Rome. Performance non certo da strapparsi le mutande considerando che la concorrente diretta della 980 Ti, almeno in termini di fascia di prezzo, dovrebbe essere non la R9 280X (Fiji XT) bensì la R9 390X (Bermuda XT) ma prima di lanciarci in previsioni azzardate è bene ricordare che le indiscrezioni di cui stiamo parlando sono tutte da confermare e anche se si rivelassero veritiere potrebbero variare in modo significativo con l'arrivo delle schede definitiva e di driver ottimizzati.

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Per quanto ne sappiamo, infatti, per ora il cosiddetto Big Maxwell è stato avvistato solo nella versione presumibilmente dedicata alla nuova Quadro M6000, a quanto pare equipaggiata con il mostruoso quantitativo di 12GB di memoria GDDR5 Hynix. Certo, risulta probabile che la versione gaming della scheda derivi proprio da questo modello che secondo i rumor potrebbe contare su 3072 CUDA core e bus da 384 bit per 317GB/s di banda ma non sono da escludersi variazioni rilevanti. Torniamo quindi ai dati di ChipHell che non rivelano informazioni specifiche in relazione ai consumi ma si limitano a rassicurare sul fatto che i parametri siano più che accettabili per entrambe le nuove ammiraglie. Quest'affermazione ci porta a pensare che i consumi della R9 390X e della nuova Titan non siano particolarmente distanti tra loro e un'indiscrezione relativa alla R9 390X ci dice che potrebbero essere intorno ai 300 Watt. Questa specifica informazione potrebbe essere particolarmente attendibile visto che proviene da un impiegato AMD di nome Linglan Zhang che, contrariamente rispetto a quanto affermato dai rumor di dicembre, riporta anche l'uso di un processo produttivo a 28 nanometri per i nuovi chip AMD. Nemmeno quest'ultima, in sostanza, sarebbe arrivata ai 20 nanometri e in questo caso si profilerebbe, come per Nvidia, un salto diretto al processo produttivo a 16 nanometri. Ma quello che colpisce particolarmente di tutto ciò, sempre che l'indiscrezione sia confermata, è il fatto che le architetture Fiji XT e Bermuda XT potrebbero aver recuperato, e senza dover ricorrere ai 20 nanometri, il gap in termini di consumi rispetto alla tecnologia Nvidia Maxwell. Una tecnologia che deve molto del suo successo proprio a un'ottimizzazione eccellente. Il merito di questo balzo delle GPU AMD, come dicevamo, dovrebbe essere anche della memoria "stacked", quella HBM che moltiplicando gli interruttori dovrebbe garantire una maggiore ottimizzazione e una banda (640GB/s nel caso 4GB di VRAM) più che doppia rispetto alla R9 290X pur accontentandosi di un clock inferiore rispetto alle GDDR5.

di Mattia Armani