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Un cartone animato su Xbox One

Alla gamescom abbiamo provato uno dei titoli artisticamente più ispirati degli ultimi anni!

PROVATO di Matteo Santicchia   —   06/08/2015
Cuphead
Cuphead
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Un cartone animato su Xbox One

Sviluppato da Studio MDHR, ovvero i soli due fratelli Jared e Chad Moldenhauer, Cuphead è senza dubbio uno dei protagonisti indiscussi del programma ID@Xbox per Xbox One e PC. È facile capire perché Cuphead ha colpito da subito una moltitudine di giocatori: il suo stile visivo unico è un biglietto da visita eccezionale per il gioco, qualcosa di realmente unico e fondamentalmente mai visto prima, che cozza felicemente con la feroce impostazione da action platform vecchia scuola. Siamo di fronte ad un vero cartone animato degli anni '30 a colori, realizzato pazientemente con le tecniche dell'epoca, con tanto di personaggi disegnati e inchiostrati a mano e fondali pitturati all'acquerello. La colonna sonora jazz, ovviamente coeva, fa il resto. L'effetto a schermo è davvero straniante, "effetti speciali" come la grana grossa e una "sfocatura" delle immagini completano il quadro. Davvero non c'è niente di simile e anche a livello di design generale il lavoro dei fratelli Moldenhauer è altrettanto peculiare.

Alla GamesCom 2015 abbiamo giocato con l'action a cartoni animati anni 30 Cuphead!

Patate, galline e carote

Action "run & gun" bidimensionale, dove non c'è una parte platform vera e propria, ma solo scontri con i boss. Cuphead non è quindi un platform game propriamente detto, anche se ad onor del vero quando si combatte contro il drago sputafuoco in cielo bisogna saltare sulle nuvole per evitare le palle di fuoco. Alla stessa maniera per battere il "treno fantasma" bisogna stare attenti al movimento del piccolo vagone dal quale spariamo al boss. Una scelta questa di eliminare quasi del tutto la parte platform decisamente coraggiosa, probabilmente diretta conseguenza del fatto che sono solo due persone al lavoro sul gioco, ma che nell'ottica della "vecchia scuola" esalta il senso di sfida dato da combattimenti decisamente difficili e punitivi.

Un cartone animato su Xbox One

Si, Cuphead è un gioco molto difficile, si muore tanto e tanto frequentemente, non ammette cali di concentrazione. Se a questo si aggiungono diversi pattern di attacco per ogni boss, la loro nefasta caratteristica di essere sin troppo resistenti a nostri colpi (ce ne vogliono davvero tanti per abbatterli, anche in due!), senza poi la possibilità di vedere la loro energia, si capisce come il gioco non sia proprio per tutti. Ma non possiamo anche dimenticare che la nostra energia è davvero esigua, tre colpi ed è game over. Durante il nostro test abbiamo avuto a disposizione due tipi di "sparo": uno in linea retta, capace di raggiungere l'estremità opposta dello schermo, e uno più corto, ma "ad area", a tre direzioni, ottimo per le situazioni di estremo affollamento. Cuphead e il suo amico Mugman, vagando per una sorta di world map, possono accedere agli scontri. Quello contro una patata gigante e subito dopo contro una carota altrettanto gigante si è rilevato quello più facile di tutti il nostro test. Una sorta di vero e proprio tutorial, dove prendere confidenza con le due tipologie di attacco, e per capire come fare il "salto schiaffo" ovvero la possibilità di deflettere i proiettili rosa dei boss schiaffeggiandoli in'aria. Gli altri combattimenti si sono rivelati invece di tutt'altra pasta. La coppia di rane boxeur ci hanno decisamente messo in difficoltà, lo stesso dicasi per il già citato treno fantasma, dove attacchi dall'alto e dai lati sono stati una vera e propria dannazione. Decisamente meno frustrante, ma non meno impegnativa, la parentesi da sparatutto a scorrimento orizzontale, con Cuphead a bordo di un aeroplanino alle prese con una gallina dalle uova esplosive e con pulcini volanti armati di chiodi.

Un cartone animato su Xbox One

La varietà delle dei boss non sembra difettare a Cuphead, visto poi che il gioco ne comprenderà diverse decine, senza poi dimenticare quelli che poi arriveranno tramite DLC in comodi pacchetti da dieci-quindici boss l'uno. I due fratelli devono insomma dare fondo alla loro fantasia e alle loro abilità tecniche. Ma alla fine Cuphead ci è piaciuto? La nostra impressione è che lo stile sia sin troppo predominante sulla sostanza. La scelta di proporre solo combattimenti coi boss è davvero coraggiosa, rischiosa perché pone il gioco all'interno di una nicchia, la quale è a sua volta all'interno di un'altra. Nonostante la grande popolarità del platform bidimensionale di questi ultimi tempi Cuphead potrebbe risultare davvero ostico, un'opera quasi di "avanguardia" anche per palati abituati a progetti non proprio di facile lettura. Ma abbandonando considerazioni stilistiche e di design non possiamo non dimenticare alcuni aspetti del gioco che ci sono poco piaciuti. Ad esempio, l'incredibile resistenza dei boss è uno di questi; a volte la schermata fissa comprime un po' troppo i combattimenti, i protagonisti, i boss e relativi attacchi sono troppo grandi, sembra quasi che lo schermo faccio fatica a contenere l'azione, a discapito della leggibilità della stessa. Insomma, Cuphead è un gioco che si ama o si odia, dall'aspetto "vintage" ma anche coraggioso nel rischiare di abbandonare sentieri ormai assodati. Senza dubbio da testare, soprattutto per provare l'incredibile lavoro da veri artisti dei fratelli Moldenhauer.

CERTEZZE

  • Artisticamente sublime
  • Tosto e impegnativo

DUBBI

  • Solo combattimenti coi boss