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Non solo cecchini!

A Colonia abbiamo scoperto un aspetto inedito di Sniper: Ghost Warrior 3

ANTEPRIMA di Matteo Santicchia   —   07/08/2015
Sniper: Ghost Warrior 3
Sniper: Ghost Warrior 3
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Alla GamesCom 2015 CI Games, "behind close doors", ha mostrato una missione decisamente interessante, che ci ha fatto vedere il lato meno "free roaming", se così possiamo dire del gioco. Per chi si avvicinasse per la prima volta a questa serie, e volesse conoscerne i capisaldi del gameplay, basta semplicemente dire che siamo all'opposto rispetto al quanto siamo abituati con i franchise più venduti degli ultimi anni, in spazi enormi, giganteschi, e con totale libertà di movimento e di azione. Siamo soli, abbiamo poche munizioni, e soprattutto siamo allergici agli allarmi, alle ronde e alle torrette con i cecchini. Insomma, meno rumore facciamo, meno ci facciamo vedere... e meglio è.

Non solo cecchini!

A Colonia abbiamo scoperto un aspetto inedito di Snipe: Ghost Warrior 3

Non solo da lontano

La missione mostrata oggi è l'esatto opposto di una missione tipo di Sniper, come quella giocata all'E3 2015. non un corridoio da percorrere a velocità folle in pieno stile Call of Duty, ma comunque più lineare e guidata, e soprattutto un buon esempio delle velleità narrative del gioco. Siamo in Georgia, sotto copertura per fermare le azioni dei separatisti. Oggi è il giorno del matrimonio del nostro comandante, l'uomo della ribellione contro l'autorità centrale. Ovviamente lui si fida di noi, non conosce la nostra vera identità, quella di soldato d'élite americano, e proprio a noi chiede di portare a compimento una piccola missione prima di convolare a giuste nozze.

Non solo cecchini!

Il matrimonio è anche una dimostrazione di forza a scopo propagandistico. Nell'imminenza di un attacco dei governativi, il comandante deve dimostrare che non ha paura di nulla. Ma prima però c'è da sistemare le difese del paese. Due ponti sono le vie di accesso chiave. Vanno minati, e soprattutto vanno scelte due postazioni ideali per aprire il treppiede del fucile da cecchino. La balistica è uno dei punti di forza del gioco, il comparto dove CI Games ha concentrato molti sforzi. Sparare con un pesante fucilone calibro 50 da seduti o peggio ancora in piedi, vuol dire mancare il bersaglio. Meglio insomma fare le cose come si deve, perdendo in mobilità, ma guadagnando in accuratezza. In tal senso, prima di tirare il grilletto bisogna tenere conto del vento, della distanza, dell'umidità e della temperatura. Ma questa è solo una possibilità, ovviamente quella più affascinante, ma nessuno vieta di avvicinarci agli obiettivi per ucciderli o distruggerli guardandoli negli occhi. Sta a noi decidere come, e qui entra in gioco la scelta delle armi e il crafting di alcune componenti fondamentali del nostro arsenale. In zone sicure possiamo accedere all'inventario, scegliere cosa equipaggiare (C4 per far saltare il ponte o mine per fermare i mezzi in arrivo?), ma soprattutto decidere che tipo di proiettili per il fucile da cecchino portarci in missione. Ad esempio con i necessari materiali in tasca possiamo costruire diverse tipologie di proiettili: quelli standard, quelli adatti per perforare le blindature dei mezzi o quelli fatti apposta per mandare al tappeto gli uomini, magari dalla lunghissima distanza.

Non solo cecchini!

Se poi volessimo esagerare, ci sono anche quelli DARPA che correggono la propria traiettoria in volo. Insomma, scelte non banali che avranno un impatto importante nel prosieguo delle missioni, e che faranno la differenza tra la vita e il caricare di nuovo il check point. Ma poi il matrimonio si è celebrato? Proprio al momento del fatidico sì, uno dei luogotenenti del comandante lo ha messo al centro del mirino della propria pistola. Non siamo i soli, quindi, a fare il doppio gioco, in Sniper Ghost Warrior 3. La demo è finita col più classico dei cliffhanger. Insomma, un twist davvero inaspettato e che rende le "battute di caccia" all'uomo tipiche del franchise senza dubbio più interessanti e con un background più corposo e più appassionante. A livello tecnico, il Cry Engine regala un buon colpo d'occhio, con una palette grafica calda e un dettaglio che pur non potendo competere con i pesi massimi del settore è senza dubbio apprezzabile. La conta poligonale non è esagerata, ci pensano belle texture e tanta diversificazione a livello visivo a comporre un quadro piacevole, nonostante quando saliamo in macchina, la velocità dia il la a fenomeni di pop up. Problemi di "gioventù" che speriamo gli sviluppatori possano correggere prima dell'uscita. L'impegno di CI Games sembra tangibile per realizzare il capitolo migliore della serie, ma dobbiamo ancora verificare se l'intelligenza artificiale, vero tallone d'achille del gioco, abbia subito una bella correzione. Senza dubbio i prossimi incontri col gioco sapranno dircelo.

CERTEZZE

  • Momenti narrativi azzeccati
  • Crafting ricco di possibilità
  • Libertà totale

DUBBI

  • Avranno sistemato i soliti problemi legati all'intelligenza artificiale?