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Co-op per due

Abbiamo provato la nuovissima modalità cooperativa di StarCraft II: Legacy of the Void

PROVATO di Umberto Moioli   —   07/08/2015
StarCraft II: Legacy of the Void
StarCraft II: Legacy of the Void
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Ci sono alcuni risultati molto importanti che Blizzard può festeggiare e che fanno sorridere gli appassionati, su tutti lo stratosferico successo di Hearthstone e l'annuncio relativo alle trenta milioni di copie vendute da Diablo III. D'altra parte ci sono anche alcuni segnali preoccupanti, come il calo vertiginoso di sottoscrizioni a World of Warcraft, apparentemente in caduta libera, e la spinosa situazione in cui si StarCraft II si trova a pochi mesi dall'uscita di Legacy of the Void, confermato in arrivo entro la fine dell'anno. Le problematiche sono principalmente due. Da una parte c'è il mondo degli e-sport, dove lo strategico in tempo reale è sì ancora una realtà affermata, ma fatica ad attirare nuove leve e numeri in quantità sufficiente a contrastare il regno di League of Legends, DotA 2 e altre esperienze più fresche. Dall'altra un prodotto con oramai cinque anni sulle spalle e una community attiva relativamente piccola ma super hardcore, pone naturalmente delle barriere d'ingresso piuttosto alte per i nuovi arrivati. Per ovviare questi problemi il colosso di Irvine sta ovviamente lavorando su nuove unità, sul bilanciamento e su tutte quelle caratteristiche gli appassionati della prima ora necessitano per mantenere alto l'interesse, ma si appresta a implementare anche una serie di aggiunte pensate per i giocatori occasionali o per tutti coloro intendo avvicinarsi al prodotto in maniera progressiva. In quest'ottica va anche inserito Allied Commanders, modalità cooperativa presentata durante la GamesCom 2015 di Colonia che abbiamo potuto giocare sullo showfloor della fiera.

StarCraft II: Legacy of the Void si prepara all'uscita con una nuova modalità: Allied Commanders

Una poltrona per due

Qualche mese addietro, Blizzard presentò al mondo l'Archon Mode, partita competitiva due contro due durante la quale ciascun membro di ogni squadra condivide con l'altro la stessa base, le risorse e le unità. Potersi dividere i compiti, magari lasciando a uno la produzione e all'altro la fase di attacco del nemico, rende molto meno complessa la micro e la macro gestione dell'esercito, creando un'esperienza meno frenetica e stressante peri nuovi arrivati.

Co-op per due
Co-op per due

Allied Commanders, recentemente presentato, fa qualcosa di simile ma in ottica cooperativa: si gioca sempre con un compagno di squadra, ma questa volta ciascuno controlla una razza e quindi ha una base di partenza differente. Lo scopo è quello di cooperare per sconfiggere l'intelligenza artificiale nemica all'interno di mappe e scenari dedicati, con precisi obiettivi da completare per potersi dichiarare vincitori. Nella demo provata ci siamo dovuti impegnare per eliminare otto convogli ferroviari e, come obiettivo secondario, fare in modo di non lasciarne scappare nemmeno uno. Un compito piuttosto semplice anche in presenza di numerose ondate di Zerg che di tanto in tanto provavano a mettere in difficoltà noi e il nostro compagno di squadra. La mappa era piccola e la sfida per nulla impegnativa, ma presumiamo che nella versione definitiva ci saranno differenti livelli di difficoltà tra cui scegliere e ambientazioni più ampie, complesse e ricche di spunti. Ad aggiungere spessore a questa modalità, al momento della selezione della razza da utilizzare bisogna anche scegliere un comandante - nella demo c'erano Kerrigan, Raynor e Artanis, ma già dalla schermata di selezione si intuiva che altri se ne sommeranno prima dell'uscita - che dà speciali poteri al giocatore. Kerrigan può ad esempio scendere sul campo di battaglia in prima persona, diventando una sorta di unità eroica. Artanis, invece, ha a disposizione il potere dei Protoss per colpire il terreno con potenti scariche energetiche e per teletrasportare le unità. Missione dopo missione i singoli comandanti guadagnano punti esperienza, scalano i classici livelli e acquistano nuovi poteri. Allied Commanders sembra un'opzione interessante, probabilmente incapace da sola di convincere qualcuno all'acquisto ma sfiziosa se vista all'interno di un pacchetto più ricco di contenuti inediti.

La luce alla fine del tunnel?

La domanda a questo punto è: basterà Legacy of the Void a riportare StarCraft II a livelli di seguito importanti e soprattutto costanti nel tempo? Di certo l'espansione stand alone venderà, perché la serie ha uno zoccolo duro di appassionati che non vorranno lasciarsi scappare l'occasione di vedere come andrà a finire questa trilogia.

Co-op per due

D'altra parte dopo lo sprint iniziale è difficile capire come Blizzard possa mantenere attiva la community giocante e dare nuova linfa vitale al multiplayer. La concorrenza dei free to play è oramai agguerritissima e il prezzo d'ingresso, per quanto giustificato dai contenuti, sarà sempre limitante. L'impressione è che, a prescindere da qualsiasi cosa faccia, StarCraft II rimarrà e diventerà sempre più un'esperienza di nicchia, talmente ben fatta e interessante da arrivare al paradosso di avere più spettatori per l'e-sport che giocatori realmente attivi. Nuove unità e modalità secondarie non possono bastare, perché oramai è probabile che gran parte del pubblico abbia lo sguardo rivolto altrove. A questo punto StarCraft III, se e quando si farà, dovrà diventare qualcosa di radicalmente diverso, magari partendo proprio dal modello di business, oppure accontentarsi, si fa per dire, e rassegnarsi all'idea che oramai ha fatto il suo tempo come re della scena competitiva. Per il momento non ci resta che attendere l'uscita e affilare le armi: i Protoss stanno per arrivare!

CERTEZZE

  • Esperienza ultra solida e rodata
  • Tante piccole ma interessanti novità

DUBBI

  • Non sarà semplice rilanciare il multiplayer in grande stile