Benvenuti alla più importante fiera dell'elettronica del vecchio continente, in cui i grandi produttori mondiali cercano di stupire il pubblico con creazioni sempre più bizzarre e sorprendenti, mentre i piccoli sognano di prendersi una fetta in quello che è uno dei mercati più competitivi che ci sia. Quest'anno, tra i device che hanno goduto di maggior popolarità spiccano gli smartwatch, che nonostante le vendite non ancora soddisfacenti risultano comunque uno dei segmenti più gettonati e in rapida espansione.
In ambito mobile i prodotti presentati all'IFA non spiccano per l'originalità delle idee
Sony, Huawei e Samsung
Iniziamo col botto grazie a Sony che ha finalmente presentato non uno ma ben tre nuovi telefoni Xperia, il Z5 Compact, il Z5 e l'incredibile Z5 Premium, primo smartphone al mondo dotato di schermo 4K. L'hardware è uguale per tutti i modelli e consiste in uno Snapdragon 810 accoppiato a 3GB -2 per il modello compact- di memoria RAM e una fotocamera da ben 23-megapixel, specifiche che bene o male accomunano i top di gamma per il 2015 e quindi sotto questo punto di vista non gridiamo al miracolo. Come ampiamente anticipato da numerosi rumor, il tasto di accensione è stato ridisegnato e da rotondo è diventato rettangolare, scelta obbligata data l'inclusione di un lettore di impronte digitale, ormai praticamente standard per qualsiasi dispositivo che aspira alla fascia alta di mercato.
La fotocamera, a detta di Sony, è dotata del più veloce autofocus - soltanto 0.03 secondi - e permette di scattare foto perfette anche in condizioni di luce scarsa; il pannello del modello Premium è l'unico punto che rimane ancora incerto per quanto riguarda due aspetti: in primis la qualità del motore di upscaling, fattore di enorme importanza data la risoluzione elevata, mentre preoccupa la durata della batteria su un mostra succhia energia del genere, anche se la casa nipponica ha prontamente promesso un'autonomia di due giorni, fatto ancora da appurare e del tutto sorprendente se fosse vero. Il design invece rimane fedele alla filosofia omnibalance e risulta piacevole da vedere anche se pian piano sta mostrando i segni del tempo. Dalle coste del Giappone passiamo a quelle cinesi a casa Huawei, gigante della telefonia dal nome impronunciabile che ha svelato il proprio flagship chiamato Mate S, dotato di un display con tecnologia force touch che rileva la pressione applicata allo schermo per eseguire alcune azioni più o meno utili, come ad esempio zoomare un'immagine. Se vedendo le foto del terminale vi pare di essere di fronte ad un HTC accoppiato ad un iPhone con funzioni prese qua e là da vari competitor, allora non vi state sbagliando. Del resto Huawei non è estranea alle accuse di plagio che più volte vedono protagonisti i produttori cinesi, che hanno fatto della copia e dei prezzi bassi il loro cavallo di battaglia. In questo caso comunque ci si trova di fronte un telefono piacevole da vedere, spinto da un processore Kirin quad-core (nome del tutto sconosciuto in occidente), 3GB di RAM e fotocamera da 13 megapixel. Il display AMOLED HD da 5.5 pollici è caratterizzato dalla tecnologia force touch, come detto in precedenza, e riesce a rilevare in modo più o meno preciso la quantità di pressione esercitata dal dito, tanto da aver spinto il CEO della casa cinese a misurare il peso di un'arancia semplicemente appoggiandola sul pannello.
Lo smartwatch ha invece ricevuto una data d'uscita ed è stato annunciato il prezzo, che oscilla dai €399 ai €699 in base al modello e alle rifiniture scelte; ricordiamo che si tratta di un orologio dal display circolare dotato di sistema operativo Android Wear che dispone di sensore di battito cardiaco e tutta una sfilza di chip ormai standard su questo tipo di prodotto, dal giroscopio all'accelerometro. Samsung, invece, ha rimediato alla figuraccia fatta l'anno scorso con la presentazione del primo Gear S grazie al secondo modello della serie, dotato di un design tradizionale ma decisamente più elegante da vedere ed indossare. La base di partenza è sempre la presenza della connessione 3G con la quale l'orologio può inviare e ricevere chiamate senza che vi sia un qualsiasi collegamento con lo smartphone, mentre grande enfasi viene posta sulla ghiera rotante che funziona allo stesso modo della digital crown su Apple Watch, permettendo di eseguire un gran numero di azioni senza dover necessariamente toccare lo schermo, cosa buona e giusta date le dimensioni esigue e la spiacevole attitudine a fare da calamita alle impronte digitali. Il sistema operativo, in questo caso, non è Android Wear bensì Tizen, quindi è lecito aspettarsi la piena compatibilità soltanto con i terminali del gigante coreano a scapito di tutti gli altri produttori.
Motorola, Lenovo e Acer
Motorola ha affidato alla kermesse berlinese il compito di lanciare i nuovi modelli di Moto 360, amato/odiato smartwatch che ha aperto la strada a tutti i competitor che sono successivamente comparsi sul mercato con display rotondi.
La casa di proprietà di Lenovo ha deciso di non stravolgere la formula che ha caratterizzato la versione precedente, puntando invece su due due dimensioni differenti e hardware aggiornato date le polemiche scaturite lo scorso anno. Purtroppo nella parte inferiore dello schermo è ancora presente l'antiestetica banda nera e francamente appare chiaro che in Motorola si siano limitati a svolgere il compitino senza superare la sufficienza, dato che un mero bump di specifiche non risulta essere una grande novità. Lenovo, da parte sua, è andata in modalità "full berserk" presentando talmente tanti prodotti che non sappiamo neppure da dove cominciare: due desktop, un portatile, due tablet windows, due phablet e ben quattro smartphone. Iniziamo dal Phab, sicuramente il più assurdo grazie al display da ben 6,98 pollici in 720p e alle dimensioni paragonabili ad un mattone, dotato di una batteria da 4250 mAh e un processore Snapdragon non ancora specificato. I telefoni, invece, sono caratterizzati da alcune bizzarre scelte di design, come il Vibe S1 che si distingue per la presenza di ben due fotocamere frontali che permettono di ottenere un effetto sfuocato nei selfie, mentre i modelli P1 e P1m sono equipaggiati con una batteria mostruosa, rispettivamente di 5000 mAh e 4000 mAh.
In ogni caso stiamo parlando di terminali di fascia medio-bassa che non è detto che verranno mai rilasciati in Italia ma si potranno comunque trovare tranquillamente online con prezzi da €159 a circa €300. Molto più interessante, invece, il tablet presentato da Acer e dedicato ai gamer: Predator 8. Design in alluminio, quattro altoparlanti che offrono un suono surround virtuale, schermo da 8 pollici e risoluzione di 1920x1200; probabilmente la novità più impressionante è la tecnologia denominata Predator TacSense, che offre al giocatore un feedback tattile che non è ancora chiaro in che modo funzioni. Il prezzo di vendita è di €349 e l'uscita è prevista nel mese di ottobre. Tutto sommato in ambito mobile la fiera berlinese non ha riservato particolari sorprese e la maggior parte dei produttori ha semplicemente svolto il compitino o svelato nuove informazioni su prodotti che sono già stati presentati in precedenza. D'altronde IFA non è mai stata la kermesse che ha fatto la differenza in questo settore e quindi è del tutto normale aspettarsi annunci molto più interessanti in altri ambiti che non sono necessariamente legati al mondo Android o iOS, mentre quest'ultimi avranno modo di essere protagonisti dopo capodanno con il consueto CES di Las Vegas.