Hatsune Miku Project Mirai DX è un titolo incredibilmente nipponico e dal sapore al 100% orientale. Il gioco, sviluppato da SEGA in collaborazione con i re dei software audio Crypton Future Media, è un concentrato di clichè giapponesi dentro un'unica cartuccia per Nintendo 3DS. Innanzitutto si tratta di un genere molto particolare, equilibrato mix tra un rhythm game e un gestionale, che va di gran moda nel paese del sol levante e in generale in tutta l'Asia. L'elemento (o gli elementi) chiave della produzione sono le sue cantanti giovani e carine, vestite con look improbabili e dal gusto "Harajuku style", che vogliono diventare star del mondo Jpop e per far questo imparare a ballare, cantare e fare coreografie come delle perfette giovani Raffaella Carrà nipponiche. Cosa ci può essere di più nerd, se aggiungete anche che lo stile è super deformed e che ci sono una marea di collezionabili super kawaii (ovvero carini e coccolosi)?
Cantare, ballare e fare coreografie con una giovanissima idol jpop? Con Hatsune Miku si può!
Gli androidi ci seppelliranno
Partiamo con le premesse. Hatsune Miku, prima ancora di essere un videogioco, è la mascotte più famosa e importante della compagnia Crypton Future Media, software house giapponese specializzata in realizzazione di programmi audio per televisione, radio, PC e tanto altro.
Un colosso con più del 25% di quote di mercato, molto conosciuto a livello globale. Ma di questo poco ci importa, perché si tratta anche di una ragazzina protagonista di svariati videogiochi, tra l'altro votata dal pubblico come uno dei personaggi DLC "most wanted" in Smash Bros. per Nintendo 3DS e Wii U e in Sonic & All Star Racing, nonché in Persona 4 Golden per PlayStation Vita. Hatsune Miku è una delle principali idol virtuali al mondo, ma di cosa si tratta? Tutto parte da un programma di sintetizzatore vocale creato da Yamaha e chiamato Vocaloid, che in pochi anni si è evoluto a tal punto da generare centinaia di voci non umane sempre più raffinate, particolareggiate e prossime alla realtà. Si calcola che ci siano in giro più di 100.000 canzoni di Hatsune Miku, alcune delle quali sono entrate direttamente nella top ten giapponese. La mascotte di Crypton ha nel suo curriculum importanti collaborazioni come quella con Louis Vuitton, Pharrell Williams e Lady Gaga. Tutto ciò per farvi capire chi avete di fronte: non un semplice personaggio in stile manga ma una vera e propria star della musica. Il nome del titolo per Nintendo 3DS è quello dell'alter ego ideato per dare la voce al sintetizzatore, ed è la combinazione di Hatsu (Prima/o), Ne (suono) e Miku (futuro), che si può tradurre appunto come "Prima voce del futuro". La voce è stata ottenuta campionando quella molto famosa di Saki Fujita, una nota doppiatrice giapponese.
L'effetto 3D
Hatsune Miku è un gioco dove possiamo controllare il personaggio in un ambiente tridimensionale, spostandolo a nostro piacimento e seguendone i movimenti. La nostra eroina virtuale staziona in ambienti che variano dalla propria abitazione allo studio di registrazione, passando per il palco di un concerto, quindi l'effetto tridimensionale dello schermo Nintendo 3DS è decisamente sotto utilizzato e serve solo a rendere più piacevole la già curatissima veste grafica del gioco SEGA. Giocare in 3D o in 2D (su Nintendo 2DS, ad esempio), non inficia minimamente il valore del prodotto stesso.
Tante cose da fare
Hatsune Miku include ben 48 tracce, brani preferiti e votati dai fan sperimentabili con diversi stili di gioco. Le modalità comprendono sia quella "Touch" che "Button", ognuna dotata di molteplici livelli di difficoltà e un gran numero di opzioni di personalizzazione. Con la prima utilizziamo esclusivamente il tocco del pennino sullo schermo, eseguendo battiti a tempo, piccoli movimenti e tocchi sul display; con la seconda ci limitiamo a premere correttamente la sequenza di tasti che appare durante l'esecuzione della canzone.
Si canta (e balla) sulle note delle famose "World is Mine" ed "Electric Love" con stili che vanno dalla dance al pop, passando per la chip music tanto in voga solo qualche anno fa. Non è necessario spiegare come funziona un rhythm game, basti pensare ai famosi Guitar Hero, Rockband o simili nei quali il giocatore è chiamato a premere a ritmo una serie di tasti, seguendo uno spartito virtuale su schermo che via via scorre con la canzone. Hatsune Miku non fa eccezione in questo senso, risultando un buon gioco, senza troppe differenze rispetto au capisaldi del genere. Abbiamo notato, però, quello che secondo noi è un grave difetto strutturale: la nostra "azione" su schermo è spesso completamente slegata dal ritmo della canzone o della melodia, risultando quasi indipendente dalla musica. La pressione dei tasti chiave non segue la ritmicità, in diversi casi. Non è un difetto costante del gioco in generale ma di alcune canzoni: a volte questa mancanza si nota in modo molto marcato, altre si rileva solo a tratti o per niente. L'editing è una delle funzioni chiave di Hatsune Miku. Per ogni traccia si possono modificare le coreografie, i suoni, gli oggetti e addirittura i testi, in certi casi.
Harajuku style
Tra le cose migliori di Hatsune Miku c'è sicuramente la veste grafica. I personaggi sono modellati in modo impeccabile e ricchi di effetti, trasparenze e riflessi. I luoghi dove si svolgono i balli e i canti sono altrettanto carini e pieni di dettagli, che con l'effetto 3D si notano ancora meglio anche se come spiegato nell'apposito paragrafo il suo uso è veramente limitato e poco utile ai fini del gioco. Lo stile super deformed contribuisce a dargli un effetto "kawaii" che pervade Hatsune Miku dal primo fino all'ultimo menù. Come in ogni simulazione che si rispetti, è stato dato grande valore alle personalizzazioni e all'acquisto/sblocco di oggetti collezionabili o indossabili.
Ci si può cambiare di abito oppure modificare casa, location del concerto e playlist da cantare in pubblico. All'interno di quest'ultime c'è anche la possibilità di aggiungere dei commenti ai video da condividere con altri giocatori tramite StreetPass e SpotPass. Si possono creare balletti ex novo e gestire la propria immagine attraverso collezionabili da sbloccare. Le canzoni stesse sono parzialmente editabili, cambiando il testo o aggiungendo e tagliando coreografie associate. Il gioco è completamente in inglese, fattore che potrebbe scombinare i piani di coloro che non masticano la lingua, limitandone la fruibilità di parecchio in quanto Hatsune Miku non è un semplice gioco musicale ma un vero e proprio simulatore di idol. Nel titolo SEGA ci sono da fare una miriade di cose come uscire, fare compere, andare ai provini, comporre canzoni, ballare, star dietro al proprio guardaroba e alla casa. Si può anche andare in sala giochi e buttarsi a capofitto in una versione modificata e adattata per l'occasione dello storico Puyo Puyo, puzzle game in stile Columns o Tetris per la prima volta arrivato in occidente in via ufficiale (ne erano usciti a bizzeffe, ma solo in Giappone e USA). Puyo Puyo 39, così si chiama, è a tutti gli effetti un gioco nel gioco altamente godibile e giocabile anche in multiplayer. Può creare dipendenza, se non usato con parsimonia, molto più del gioco che lo ospita.
Conclusioni
Hatsune Miku è un gioco che piacerà tantissimo a tutti i fan delle idol giapponesi, dei rhythm game e delle simulazioni. Un gioco talmente particolare da non poter essere giudicato in modo prettamente critico e oggettivo, laddove fattore personale è decisivo nella scelta: o lo si ama o lo si odia. Anche tra gli amanti del genere, però, si potrebbe alzare qualche mugugno. La ritmicità richiesta ai nostri polpastrelli è spesso "sballata" rispetto alla musica, e c'è qualche errore di base nel design dei menù e del touch.
PRO
- Una miriade di canzoni e cose da fare
- I fan del J-pop e delle idol ringraziano
- Puyo Puyo incluso!
CONTRO
- Ritmicità a volte sballata
- Il touch screen è spesso impreciso
- Non c'è la localizzazione in italiano