Qualche mese fa abbiamo dato un'occhiata ad Ark e nonostante la notevole presenza dei dinosauri e una grafica a dir poco lussureggiante, non eravamo del tutto convinti. Il gioco era poco ottimizzato, i bug erano più grossi di un apatosauro e i dinosauri erano una presenza poco più che estetica. Oggi dopo avergli dedicato un altro po' di tempo possiamo dire che Ark: Survival Evolved ha realmente prestato fede al suo nome e si è evoluto, patch dopo patch, diventando sempre di più il punto di riferimento per gli amanti del genere survival. La massiccia dose di aggiornamenti che settimana dopo settimana compaiono sulla sua pagina di Steam sono senza dubbio uno dei motivi principali che gli hanno permesso di rimanere stabilmente nella top 10 dei titoli più giocati sulla piattaforma di Valve e che garantiscono ai sopravvissuti del gioco di vivere esperienze sempre nuove, con creature più mostruose e che stanno rendendo il gioco più stabile e ottimizzato.
Facciamo il punto
Nel corso degli ultimi mesi Ark: Survival Evolved si è trasformato da curiosità in vero e proprio fenomeno, catalizzando attorno a sé una robusta comunità di giocatori che sono stati in grado di creare avamposti altamente evoluti, dotati di impianto elettrico, sistema di irrigazione, frigoriferi, attrezzature per l'immersione, torrette automatiche, allevamenti di dinosauri e in cui ogni squadra ha un suo preciso compito.
Avendo convissuto per qualche settimana in un clan organizzato possiamo tranquillamente affermare che ci troviamo di fronte a un survival che non premia assolutamente il gioco in solitaria. D'altronde pensiamoci bene: se ci ritrovassimo su un'isola deserta con le sole mutande, avrebbe più senso starsene da soli o tentare di collaborare con gli altri sopravvissuti per evitare di morire di fame mentre stiamo prendendo a pugni un albero? Lavorando in gruppo Ark si trasfigura e diventa molto più simile a un MMO classico che un survival, perché tutta la parte relativa alla mera sopravvivenza, ovvero la creazione di un riparo e la ricerca di beni di prima necessità, diventa secondaria, grazie al fatto che avremo sempre una casa in cui tornare e cibo in abbondanza. Inoltre, col tempo gli sviluppatori hanno cercato di sfumare sempre di più l'inevitabile grind per la raccolta risorse all'interno di un gameplay dalle meccaniche più vaste. Dunque, se per un qualunque motivo dobbiamo raccogliere una determinata risorsa, potremmo voler usare un animale in grado di aiutarci o una strumento che la renderà più efficiente. Ovviamente le risorse più rare saranno comunque molto, molto difficili da ottenere. Eliminato il rischio di morire di fame o di sete, abbiamo tutto il tempo per esplorare l'isola alla ricerca dei suoi segreti, siano essi nascosti nelle parti più centrali dell'isola o nelle profondità dei mari che la circondano.
Quella casa ha le gambe!
Un'interessante novità introdotta questa estate è stata la possibilità di costruire strutture ed edifici su speciali selle per i dinosauri più grandi.
L'idea di per sé è semplicemente esaltante: senza arrivare agli squali armati di raggi laser, immaginate un brontosauro pieno di torrette e muri di metallo con cui seminare il panico nelle basi nemiche o un plesiosauro utilizzato come mezzo da sbarco. Grazie a questa novità è possibile costruire vere e proprie case semoventi, anche se ovviamente c'è il rischio che il dinosauro venga attaccato mentre siamo scollegati, con conseguente risveglio traumatico al successivo log-in. Ovviamente questa novità è già stata ampiamente sfruttata dai clan più grandi, anche se c'è un limite alle strutture che possiamo utilizzare, e non è strano trovarsi di fronte a vere e proprie fortezze semoventi che possono rappresentare un gran bel problema se decidiamo di giocare in un server PvP, per non parlare della possibilità di creare raffinerie "da viaggio" che processano i materiali direttamente sul posto. L'unica difficoltà con questo tipo di soluzione è che muoversi in casa mentre il dinosauro cammina non è ovviamene semplicissimo, perché tutto sobbalza drammaticamente e può capitare di vedere il proprio personaggio che passa attraverso le pareti per colpa di qualche bug. Cose che possono capitare in un early access e che di sicuro non smorzano l'entusiasmo di aver creato l'equivalente videoludico dei Dino Riders (questa la capiscono solo quelli intorno ai trent'anni).
Ark: Survival Evolved diventa sempre più interessante, aggiornamento dopo aggiornamento!
Freddo e umido
Un'altra interessante novità introdotta in questo periodo è la nascita di due ecosistemi completamente diversi rispetto a quello standard dell'isola: la zona innevata e quella paludosa. Le due regioni si trovano rispettivamente a nord ovest e al centro della mappa e rappresentano un'ulteriore sfida ricca di nuove creature, materiali differenti e strategie di sopravvivenza totalmente nuove. Certo, l'idea di un'isola così piccola con ecosistemi così differenti è assurda, ma d'altronde abbiamo già i draghi e i ragni giganti dotati di mente alveare, quindi c'è poco da fare gli schizzinosi.
Le nuove zone saranno ovviamente popolate di creature in linea con l'ambiente, quindi troveremo lupi, enormi alci preistoriche ed esseri simili agli yeti nelle zone innevate e rane giganti, insetti mostruosi e altre bestiacce innominabili in quelle paludose. In particolare, sulle montagne troveremo un il gigantosauro, una specie di T-Rex sotto steroidi molto più grande persino dello spinosauro così difficile da addomesticare che ogni tanto può attaccare persino il suo padrone. Un'altra creatura decisamente inquietante che potremo incontrare in futuro è il tusoteuthis, un calamaro gigante vampiro che una volta addomesticato ci garantirà la produzione di un inchiostro così oleoso che potrà essere raffinato e trasformato in benzina. Farlo entrare a far parte del nostro zoo personale sarà senza dubbio impossibile, per questo potremo usare un'altra nuova creatura: l'electrophorus, una specie di anguilla elettrica che può utilizzare le sue scosse per stordire gli animali più grandi di lei e ridurle a più miti consigli. Molto probabilmente le zone montane saranno anche quelle ancora più ricche di minerali e altri materiali rari, mentre in quelle più umide troveremo piante o veleni che potrebbero tornare molto utili e ovviamente saranno resi disponibili nuovi abiti, che potremmo usare per adattarci maggiormente all'ambiente, soprattutto quando la temperatura scenderà sotto zero. Non è ancora chiaro cosa succederà a chi ha stabilito la propria base nelle zone che subiranno questo radicale cambiamento ma di sicuro verranno distrutte tutte quelle costruzioni che entreranno in conflitto con la nuova morfologia del terreno, per questo motivo sono parecchi quelli che stanno cercando di traslocare il più velocemente possibile tutte le strutture che rischiano di scomparire con l'aggiornamento. Finora uno dei punti di forza di Ark è che non ci sono stati molti reset del server, nonostante la frequenza degli aggiornamenti, ma questa volta sarà praticamente impossibile fare questa frittata senza rompere qualche uovo, o muro.
Cosa migliorare?
Ovviamente Ark: Survival Evolved non è tutto rose e fiori. Pur avendo fatto passi da (scimmia) gigante, il gioco dev'essere ancora raffinato prima di potersi considerare uscito dalla fase di early access.
Pur avendo migliorato la gestione della grafica, il gioco è ancora abbastanza pesante per un computer di media potenza e sono presenti parecchi bug riguardanti il movimento e il posizionamento dei dinosauri, che ogni tanto si bloccano all'interno di una roccia o passano attraverso le pareti come se niente fosse. Inoltre, il gameplay dev'essere ancora bilanciato, visto che se entriamo in un server, che sia PvP o PvE e nessuno decide di aiutarci, con la potenza di fuoco di un clan strutturato sarà veramente molto difficile andare oltre la fase in cui si prendono a pugni gli alberi e la fame uccide più dei dinosauri. Inoltre, la possibilità che qualcuno distrugga tutto ciò che abbiamo costruito dopo tante ore di lavoro mentre stiamo dormendo è ancora troppo alta, a meno di non dotarsi di potentissimi sistemi di autodifesa, e gli sviluppatori non hanno ancora trovato una soluzione definitiva a questo problema. Per far fare al gioco il vero salto di qualità Ark: Survival Evolved dovrà diventare ancora più "user friendly", soprattutto in previsione del debutto su console, nonostante sia benedetto da una community molto gentile e collaborativa. Il pubblico PC è senza dubbio abituato a spulciare wiki e fare affidamento su guide esterne al gioco, ma possiamo dire lo stesso dell'utenza console?
Conclusioni
PRO
- Aggiornamenti continui
- Nuovi ecosistemi
- I dinosauri-casa sono bellissimi
- Tutt'ora molto giocato
CONTRO
- Ancora molti bug da sistemare
- Sconsigliato agli amanti del single player
- Manca un po' di bilanciamento