Cosa vorremmo in... è una rubrica a cadenza mensile dedicata ai giochi più attesi dal pubblico. Ma rispetto alle tradizionali anteprime, essa tratta l'argomento in maniera più diffusa, immaginando come potrebbe essere un titolo, o come si vorrebbe che fosse, piuttosto di come sarà.
Per molti videogiocatori Final Fantasy VII ha rappresentato il passaggio generazionale tra un certo modo di fare e concepire i videogiochi, più ancorato al passato, a un altro più moderno, futuristico per certi versi, e maturo. Per tanti, poi, il titolo di Squaresoft ha costituito anche la "porta di ingresso" verso il mondo dei videogame di ruolo alla giapponese, un elemento di spinta per entrare a far parte di quella nicchia di appassionati di genere divenuta sempre più vasta e importante anche grazie all'avventura di Cloud e compagni. Non deve quindi meravigliare più di tanto se il "remake" di Final Fantasy VII era tanto atteso, sognato, desiderato anche da chi magari non ama i rifacimenti, o col tempo ha perfino smesso di giocare coi JRPG. La settima "fantasia finale" è un prodotto che trascende, quasi, il genere d'appartenenza, che possiede un'identità tale da renderla qualcosa che va oltre il videogioco in sé. Ecco perché pensiamo che, come vent'anni fa circa su PlayStation, nella sua nuova incarnazione potrebbe rappresentare per la tecnologia di oggi (e per i GDR in generale) un nuovo giro di boa, un vero e proprio salto generazionale come avvenne nel 1997. Comunque sia, nell'attesa di poterlo verificare di persona con una prova diretta, abbiamo provato a immaginare come potrebbe essere il gioco o, più precisamente, come ci piacerebbe che fosse una volta completato. Si tratta come sempre di idee, spesso anche semplici, che non hanno la pretesa di essere perfette o definitive quanto piuttosto uno stimolo per la discussione o uno spunto di riflessione per i nostri lettori.
Abbiamo provato ad immaginare come potrebbe essere il remake di Final Fantasy VII
Tra vecchie suggestioni e nuove idee
Un progetto come quello del remake di Final Fantasy VII costituisce davvero una bella sfida per gli sviluppatori, che saranno costantemente impegnati a lavorare in bilico tra la ricerca di novità in funzione delle nuove tecnologie e dei gusti dei giocatori di oggi, e il desiderio di non snaturare troppo concept e atmosfere che hanno conquistato milioni di appassionati, poiché ogni cambiamento, anche il più insignificante, rischia di scatenare le ire di quelli più sfegatati. La difficoltà maggiore, infatti, sarà quella di riuscire a creare un gameplay che possa soddisfare da un lato gusti ed esigenze dei nostalgici dell'originale, senza per questo trascurare quelle che sono le possibilità offerte in termini tecnologici dai nuovi e più performanti hardware.
Dal punto di vista estetico ci aspettiamo in tal senso che il passaggio ad un linguaggio visivo più adulto, non dissimile da quello visto nel film Advent Children, con una riproduzione di volti e scenari più realistici rispetto a quelli super deformed dell'originale, sia comunque in grado di rievocare anche se in maniera leggermente differente quelle atmosfere che hanno conquistato il pubblico e reso riconoscibile il prodotto dalla sua uscita ad oggi. Allo stesso modo, seppur consapevoli che sia difficile riproporre meccaniche e schemi vecchi di vent'anni, auspichiamo che gli sviluppatori riescano a trovare il giusto compromesso tra spettacolarità e immediatezza nei combattimenti, senza per questo dover sacrificare una certa componente strategica. Sembra ormai appurato che il remake di Final Fantasy VII abbandonerà il sistema del combattimento a turni dell'edizione del 1997 in favore di un battle system più vicino a quelli dei moderni action RPG tanto cari a Tetsuya Nomura, che si trova a capo del progetto. Ciò potrebbe implicare l'uso diretto di un solo personaggio da parte del videogiocatore, con l'intelligenza artificiale chiamata ad occuparsi degli altri membri del party e, sul campo, movimenti più veloci e spettacolari che si sposino maggiormente con le sequenze di intermezzo. Nel caso ci auguriamo che tali cambiamenti durante gli scontri non implichino limitazioni per la tattica, finendo anche per relegare in secondo piano (o addirittura per eliminare) tutta una serie di elementi cardine del passato, come per esempio la Materia, che nel 1997 consentiva un elevato livello di personalizzazione del setup, o in generale per tutti quegli aspetti necessari per livellare adeguatamente e in maniera certosina ogni singolo potenziamento delle abilità e delle tecniche dei personaggi. A noi non dispiacerebbe poi vedere implementata un'opzione che consenta all'utente di poter scegliere tra un sistema di combattimento dinamico e un altro non propriamente a turni (non pretendiamo il ritorno del vecchio Active Time Battle originale o la disposizione del party in linea), ma certo più ragionato, magari richiamando un apposito menu tattico.
Evocazioni e personaggi chiave
Altro elemento che non vogliamo venga trascurato nel remake, ma che anzi abbia lo stesso risalto che aveva nell'originale, è l'uso delle Summon. Il loro ruolo, come ricorderanno i fan storici della saga e del gioco del 1997, era fondamentale per venire a capo di alcuni scontri epocali, come per esempio quelle con alcune Weapon. A proposito di queste ultime: ce le aspettiamo nuovamente enormi, agguerrite e difficili da eliminare se non dopo epiche battaglie senza esclusioni di colpi e tanta strategia. Tornando alle Summon, invece, ciò che vogliamo per loro è un ruolo chiave, centrale e non di mero contorno giusto per infilarle nell'avventura come contentino per gli appassionati della vecchia guardia.
Ovvio che le modifiche apportate alla grafica e alla struttura di gioco finiranno inevitabilmente per influenzare in parte anche la trama. In tal senso Tetsuya Nomura ha già affermato che la storia originale non verrà certo sconfessata, ma subirà comunque delle modifiche che la renderanno più consona al nuovo aspetto del gioco. Se momenti clou come per esempio la morte di Aeris per mano di Sephiroth non sembrano in discussione (semmai potrebbe solo essere spostato il momento dell'evento o collocato in una location differente rispetto all'originale), altre cose potrebbero essere riviste per rendere la trama più coesa e coerente anche alla luce del ruolo che alcuni personaggi "secondari" di Final Fantasy VII hanno invece poi svolto nel sequel cinematografico Advent Children o in altre produzioni. Sarà impossibile, per esempio, che Yuffie Kisaragi e Vincent Valentine possano essere reclutati facoltativamente come nell'originale. Più probabile, ed è ciò che vorremmo, che per loro siano riscritte porzioni importanti della storia principale, e che il loro ingresso nel gruppo avvenga in maniera diretta o tramite qualche sidequest importante che ne approfondisca la personalità. Per il resto si potrebbe pensare anche all'introduzione di qualche altro nuovo elemento del party, purché ciò avvenga senza forzature nella narrazione o snaturarla.
Mappe più estese e realistiche
Quest, temi e nuovi o vecchi eroi da riproporre sotto a una luce inedita implicherebbero però la "riscrittura" anche di aree e scenari. Ecco perché auspichiamo che Square Enix ci proponga un mondo vasto da esplorare, ricco di vita e cose da fare. Dato che per ovvie ragioni non ci sarà più una mappa tridimensionale e miniaturizzata da visitare in terza persona, è possibile che il team di sviluppo decida di abbandonare questo approccio per favorirne uno più simile a quello di Final Fantasy XV, dove ogni location è in scala rispetto ai personaggi. Ragion per cui bisognerà rivedere anche la struttura degli eventuali enigmi ambientali, cosa che potrebbe trasformare completamente alcuni scenari.
Nella vita indietro non si torna, ne siamo consapevoli. Così come siamo consci del fatto che raramente ciò che funzionava una volta possa risultare altrettanto valida ai giorni nostri. Per questo, come avrete capito se avete avuto la pazienza di leggere il nostro articolo fino a questo punto, pure noi siamo aperti all'innovazione, purché ciò non stravolga troppo le basi dell'originale: il gioco non potrà essere una ricostruzione fedelissima della versione del 1997 e le nuove tecnologie costringeranno lo sviluppatore a nuovi approcci. Tuttavia, riteniamo che non sia necessario rivoluzionare un intero gioco e che per renderlo moderno, attuale, si possa comunque ugualmente utilizzare e adattare qualche elemento che andava bene nel titolo originale. Ad ogni modo, ciò che conta è che alla fine della produzione, la magia di Final Fantasy VII rimanga inalterata, nonostante le inevitabili modifiche che verranno apportate alla sua struttura. E voi? Siete favorevoli alla modernizzazione totale del gioco, o come noi sognate una sorta di ibrido capace di mescolare bene tra loro vecchie e nuove meccaniche? Come lo vorreste il remake del settimo capitolo della "fantasia finale"?