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La nuova, vecchia Obsidian

Tyranny è un nome completamente inedito nel mondo dei giochi di ruolo occidentali, ma le basi sono quelle già note

ANTEPRIMA di Umberto Moioli   —   22/03/2016
Tyranny
Tyranny
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Con i costi di sviluppo alle stelle non c'è da stupirsi che nel 2016 il mercato sia sommerso da seguiti, spin-off e reiterazioni senza apparente fine degli stessi brand. E tanto più è complesso e costoso il genere, tanto più potete stare certi che lo sviluppatore e il publisher di turno vorranno provare a spremere fino in fondo il loro investimento. In questo senso abbiamo accolto con favore la scelta di Obsidian di sviluppare una proprietà intellettuale completamente inedita, Tyranny, mettendo da parte almeno per il momento la fortissima tentazione di tornare su quel successo che risponde al nome di Pillars of Eternity. Seduti su un divano in una stanza d'hotel di San Francisco, impegnati ad osservare le prime immagini in movimento del titolo, ci abbiamo però messo pochi istanti per capire che se sì, è vero che siamo di fronte a qualcosa di inedito, è anche impossibile non osservare parecchie somiglianze con il loro ultimo lavoro, che ne rappresenta le fondamenta ludiche e tecniche.

Si può innovare senza rischiare? Tyranny cerca di andare proprio in questa direzione

Il regno dell’ombra

Per farla breve, la sempiterna guerra tra bene e male è finita, non dovrete preoccuparvi di riportare la luce su terre messe in pericolo da chissà quale minaccia. D'altro canto, è bene che sappiate che i signori delle tenebre, in particolare Kyros the Overlord, hanno vinto quindi se da una parte vi eviterete di tornare sul canovaccio narrativo più abusato della storia di ogni medium, dall'altra mettetevi già da adesso nell'ottica di passeggiare in continenti sconvolti dal passaggio di armate malefiche.

La nuova, vecchia Obsidian
La nuova, vecchia Obsidian

Per fortuna voi stessi ne fate parte, siete un alto ufficiale impegnato a mettere in ordine le cose e, un po' come Giudice Dredd, avete diritto di vita e di morte su chiunque, potete letteralmente cambiare le sorti di interi popoli con un cenno del capo (che poi è sempre un click in un dialogo a scelta multipla). La premessa di Tyranny è insomma originale, Obisidian vuole cambiare un po' le regole della solita narrativa di genere e, a prima vista, sembra sulla buona strada per riuscirci. Anche la scelta di abbandonare il solito fantasy medievaleggiante in favore di qualcosa di diverso, una sorta di epoca a metà tra l'età del bronzo e quella del ferro, dove ovviamente viene contemplato anche l'utilizzo della magia, rappresenta una ventata d'aria fresca a cui forse impiegheremo un po' di tempo ad abituarci, ma che farà la felicità di chi ogni tanto desidera prendersi una pausa dai classici gnomi, elfi e simili. Nella brevissima demo che ci è stata presentata, appena cinque minuti di gameplay, il nostro alter ego accompagnato da tre compagni si doveva recare in un villaggio popolato da umani per dirimere una spinosa questione: la popolazione locale ha catturato un Uomo Bestia, creature primitive accusate di razziare e uccidere gli abitanti del luogo, e a noi spetta il compito di deciderne le sorti. Dando soddisfazione alla folla inferocita entreremo nelle loro grazie, mentre scegliendo una soluzione differente rischiamo di inimicarceli a lungo, potendo però contare, forse, sul supporto di quelle strane e misteriose creature che pare abbiano un'innata capacità di individuare preziose fonti magiche. Ci è stato spiegato che, qui più che in altri casi, il peso delle nostre decisioni sarà dirompente nell'economia dell'avventura ma, come sempre, questi aspetti vanno obbligatoriamente testati e valutati dopo una prova approfondita. A proposito di scelte: gli sviluppatori ci hanno raccontato che ad inizio gioco avremo modo di farne alcune molto importanti che stravolgeranno il modo in cui il mondo stesso viene rappresentato, mostrandolo più arido o rigoglioso, ricco di risorse oppure no a seconda di come opteremo di agire. Purtroppo, anche qui siamo nel campo delle parole, mentre più concrete sono le valutazioni che possono essere fatte sul comparto tecnico e il sistema di combattimento.

Il motore di Tyranny è una versione aggiornata di quello utilizzato per Pillars of Eternity, una vicinanza che è facile da osservare guardando alcuni degli screenshot presenti in questa pagina. Anche le battaglie avranno molto in comune, a partire dalla formula in tempo reale con la possibilità di mettere in pausa l'azione, ma con alcune differenze. Intanto il ritmo dovrebbe essere più sostenuto, quasi da action RPG stando alle parole del team, in modo tale da creare un'esperienza più scalabile che possa venire incontro ai giocatori meno esperti.

La nuova, vecchia Obsidian

E poi ci saranno maggiori interazioni tra i personaggi del party: nella demo che abbiamo osservato, ad esempio, un guerriero agitava con forza il terreno, dando modo al suo compagno arciere di sollevarsi in aria e colpire con le frecce i nemici sottostanti. L'assenza di classi sposta invece l'attenzione sugli oggetti: equipaggiando una certa arma si sbloccheranno determinate abilità, quindi ci dovrebbe essere notevole flessibilità sia per quanto riguarda i possibili utilizzi del singolo eroe, sia per quelli del gruppo nel suo insieme. Inoltre a seconda dei nostri rapporti con un certo gruppo di personaggi non giocanti piuttosto che un altro, ma anche di un'intera razza piuttosto che un altra, avremo accesso a determinati insegnamenti e quindi magie o abilità anziché no. La parola d'ordine sembra in definitiva essere "flessibilità": partendo da una base tecnica e ludica già solida e nota, Obisidian potrebbe davvero fare un salto di qualità, anche se per il momento bisogna accontentarsi di molte parole e pochi fatti. L'uscita è prevista, per ora solo su PC, Mac e Linux, entro la fine dell'anno quindi probabilmente già tra l'E3 di Los Angeles e la GamesCom di Colonia dovremmo essere in grado di metterci le mani sopra.

CERTEZZE

  • Una proprietà intellettuale completamente nuova
  • Sembra che le scelte del giocatore siano al centro dell'esperienza

DUBBI

  • Di concreto si sono visti pochissimi minuti di gameplay