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Una galassia vicina vicina

Star Ocean 5 è uscito in Giappone: scopriamo che cosa ne pensano i fan che lo hanno già completato

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   06/04/2016
Star Ocean: Integrity and Faithlessness
Star Ocean: Integrity and Faithlessness
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Cominciata nell'ormai lontano 1996 su SNES - anche se dovremmo dire Super Famicom, visto che quel primo episodio non sbarcò mai in Occidente se non in forma di remake ben dodici anni dopo - la saga di Star Ocean, tra alti e bassi, col passare del tempo si è conquistata una discreta schiera di fan. I motivi sono molteplici.

Una galassia vicina vicina

Tanto per cominciare, i vari Star Ocean mescolano sapientemente fantasy e science fiction in storie che osano spingersi in territori inesplorati e impopolari. Inoltre, il sistema di combattimento action è sempre stato piuttosto complesso, ma anche molto appagante una volta padroneggiato a fondo. Purtroppo la serie sviluppata da tri-Ace nel corso degli anni ha perso un po' del suo smalto. Nonostante i lunghi periodi di gestazione tra un episodio e l'altro, a cominciare da Star Ocean 3: Till the End of Time per PlayStation 2, i fan hanno cominciato a lamentare alcuni problemi e la software house nipponica, invece di porvi rimedio, ha continuato imperterrita sulla sua strada. Personaggi troppo stereotipati, meccaniche eccessivamente convulse, colpi di scena poco convincenti... Il papà storico della serie, Yoshiharu Gotanda, aveva promesso che il quinto episodio, Integrity and Faithlessness, avrebbe riportato la serie sulla retta via ma, ora che il gioco è uscito in Giappone, i pareri dei giocatori che lo hanno già completato non sembrano particolarmente entusiasti. Vediamo come mai.

Il nuovo Star Ocean ha diviso i fan: che cosa dobbiamo aspettarci da questo Integrity and Faithlessness?

Il bel gioco dura poco?

Nel caso stiate leggendo questa anteprima a giorni, settimane o mesi dalla sua stesura, precisiamo che la stiamo scrivendo il 3 aprile 2016. Star Ocean 5 è uscito in Giappone il 31 marzo, solo tre giorni fa. Com'è possibile che molti giocatori lo abbiano finito? Potremmo sospettare che mentano, se non fosse che YouTube si è già riempito di filmati che mostrano le ultime sequenze di gioco e il cosiddetto post-game, un unico dungeon segreto da esplorare e in cui combattere i boss più forti in circolazione.

Una galassia vicina vicina
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Il fatto è che tutti i giocatori che hanno già completato Star Ocean 5 concordano sulla longevità: la "storia" si conclude in una ventina di ore e ce ne vuole una quarantina scarsa per potenziare al massimo i personaggi, portare a termine ogni missione secondaria e sconfiggere ogni boss. Sono un po' pochine per la media degli RPG nipponici, specialmente se lo confrontiamo alla diretta concorrenza costituita dai Tales di Bandai Namco o i Final Fantasy di Square Enix, per non parlare dei due mastodontici Xenoblade Chronicles. Tra l'altro, la durata del gioco farebbe a pugni con una precedente intervista a Yoshiharu Gotanda, il quale aveva affermato che Integrity and Faithlessness è la sceneggiatura più lunga che abbia mai scritto. Certo, non importa quando si arriva alla meta, se il viaggio è stato soddisfacente, ma in questo senso Star Ocean 5 sembra aver diviso i fan: alcuni hanno trovato la storia interessante e i personaggi molto meno stereotipati del solito, altri invece sono rimasti perplessi nello scoprire che in un gioco che si chiama Star Ocean di spazio se ne vede davvero poco. "Se non fosse stato per i personaggi, il doppiaggio e la storia, avrei rimesso il gioco sullo scaffale senza pensarci due volte", scrive per esempio l'utente Parakeetman su NeoGAF. "Sembra che non si siano minimamente sforzati in termini di gameplay. Ed è un vero peccato, perché all'inizio sembra anche divertente, nonostante qualche problema un po' irritante, ma poi va tutto a catafascio e si comincia a notare ogni mancanza". Nonostante ciò, Parakeetman ha completato il gioco, ma il suo giudizio è tiepido. La pensa allo stesso modo un altro utente dello stesso forum, Hasemo, che ha completato la storia in ventidue ore e ha deciso di passare ad altro senza dedicarsi al dungeon segreto. "Alla fine devo dire che mi sono divertito, ma penso che sia stata una pessima idea ricorrere al backtracking per allungare il brodo. Ci sono poche zone da esplorare: sono troppo vaste e noiose da percorrere, passa la voglia di andarci già alla seconda o alla terza volta", scrive. Secondo Hasemo, la storia si è sviluppata in modo interessante grazie a un cast di personaggi decisamente meno irritanti degli standard cui ci aveva abituato Star Ocean: The Last Hope nel 2009, e una cosa che ha apprezzato la maggior parte dei giocatori è il fatto che i dialoghi riescono ad essere molto divertenti senza ricorrere al fanservice. Per esempio, a differenza dei precedenti episodi ci sono molti meno rimandi ai personaggi apparsi nei vari Star Ocean, ma il gioco mette bene in chiaro che la storia è ambientata nello stesso universo, tra il secondo e il terzo capitolo. In questo senso, riprende i leitmotiv tipici della serie, col protagonista Fidel Camuze che vive su Faykreed, un pianeta a seimila anni luce dalla Terra che gli esseri umani hanno colonizzato ma che non si è evoluto tecnologicamente. I guai cominciano quando una civiltà super avanzata entra in contatto con Faykreed, costringendo Fidel a mettersi in viaggio per salvare il mondo...

No money, no gaming

Su Amazon.jp gli utenti stanno praticamente stroncando il gioco tri-Ace che, in questo senso, sembrerebbe aver raggiunto il traguardo completamente opposto a quello che lo sviluppatore nipponico si era prefissato. A distanza di tanti anni dall'uscita dell'ultimo Star Ocean, Gotanda e soci avevano deciso di sviluppare Integrity and Faithlessness per capire se c'era ancora una fanbase interessata al franchise.

Una galassia vicina vicina
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Ebbene, la fanbase c'era eccome, e si aspettava uno Star Ocean più vasto, più ambizioso. A quanto pare, quasi tutti i giocatori che lo hanno finito concordano sul fatto che sembra un prodotto "low budget" sotto molti aspetti. Per esempio, le famigerate "cinematiche dinamiche" tanto sbandierate da Gotanda si sono rivelate una soluzione infelice. In pratica, quando la storia si evolve sotto forma di dialoghi e interazioni tra i vari personaggi, ci si può continuare a muovere; non ci sono stacchi e cinematiche vere e proprie, sequenze precalcolate in cui i personaggi interagiscono mentre la telecamera li riprende da varie angolazioni. In questo senso, l'impostazione di Star Ocean 5 è molto occidentale e sacrifica la spettacolarità a favore di una struttura "seamless" più coinvolgente. Il problema è che la sceneggiatura ne risentirebbe, svilendo i momenti più importanti della trama e costringendo i giocatori a ripetere lunghe sessioni narrative nel malaugurato caso di un Game Over. Questi ultimi, a quanto pare, non sarebbero molto frequenti perché il livello di difficoltà predefinito sembra essere piuttosto permissivo, ma i giocatori che hanno completato l'avventura hanno lamentato dei picchi improvvisi e ingiustificati soprattutto quando si affrontano i boss in grado di colpire più bersagli contemporaneamente. Una caratteristica peculiare di Star Ocean 5, infatti, è che non ci sono stacchi tra l'esplorazione e i combattimenti: la transizione è immediata e i nemici si combattono sul campo col party dei protagonisti al gran completo. Questo significa che il giocatore schiera fino a sette personaggi contemporaneamente, controllandone uno soltanto alla volta mentre gli altri sono affidati a un'intelligenza artificiale più che discreta che possiamo istruire assegnando dei "ruoli" individuali ai vari personaggi. Se inizialmente ci si ritrova ad affrontare combattimenti entusiasmanti, alla lunga la spettacolarità degli effetti speciali prende il sopravvento e si fatica a capire cosa stia succedendo esattamente sul campo di battaglia. Per fortuna, le meccaniche sembrano essere sufficientemente appaganti, ma non proprio originali.

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"Il sistema di combattimento fa il suo dovere: non è niente di speciale, ma verso la fine del gioco mi sono divertito", scrive Hasemo su NeoGAF. I veri fan della serie, però, hanno notato che la maggior parte delle abilità imparate dai vari personaggi sono le stesse, identiche apprese dagli eroi dei vecchi Star Ocean. Fidel, per esempio, possiede quasi tutti gli attacchi speciali di Fayt Leingod, il protagonista di Star Ocean: Till the End of Time. Considerando anche il consistente ed eccessivo riciclo di modelli poligonali ricolorati, per quel che concerne i vari mostri che si affrontano nel gioco, è logico capire come mai Star Ocean 5 dia l'impressione di essere un titolo sviluppato "al risparmio". Il che non significa che sia un brutto RPG, attenzione, anche perché i pareri di Tizio, Caio e Sempronio del forum Vattelapesca contano fino a un certo punto, ma i commenti più articolati e approfonditi, accompagnati dalle lunghe sessioni di gioco caricate su YouTube, sembrano confermare la qualità non proprio eccelsa dell'ultima produzione tri-Ace. Star Ocean 5 arriverà in Europa la prossima estate, pochi mesi prima del maelstrom multimediale che sarà Final Fantasy XV: a questo punto ci chiediamo se Square Enix non stia cercando di assassinare il brand, invece di rianimarlo.

CERTEZZE

  • Star Ocean è sempre una serie molto affascinante
  • La scelta di schierare tutti i personaggi in battaglia è originale

DUBBI

  • Alcune novità sembrano meno convincenti di quanto sperato
  • La storia sembra breve, ma la sua profondità è tutta da valutare