C'è stato un tempo in cui anche chi vi scrive era giovane e di belle speranze, incantato e stimolato da un mondo che proponeva ogni genere di videogioco senza porsi limiti, soprattutto nel campo di gestionali e simulatori. Col tempo le cose sono cambiate, il mercato ha attraversato diverse trasformazioni, i grandi publisher hanno serrato i ranghi intorno ai brand più remunerativi e la varietà si è ridotta, contribuendo a intristire il volto di quel giovane che tanto giovane non è più. Oggi, per fortuna, chi come il sottoscritto apprezza la varietà e le espressioni di nicchia è senza dubbio tornato a sorridere grazie a una rivoluzione dal basso, una sollevazione che ha reso lo sviluppo e la distribuzione più accessibili e come un big bang ha creato un intero universo di piccole realtà. Una di queste si chiama Sproing ed è arrivata da poco su Steam Early Access con Quarantine, un gestionale basato sul controllo delle epidemie che non ha nulla a che fare con il memorabile shooter del 1994.
Quarantine ci sbatte faccia a faccia con letali agenti patogeni che rischiano di distruggere l'umanità
Illustri predecessori
In qualche modo Quarantine ribalta Plague Inc., per certi versi ricorda il gioco da tavolo Pandemic e ha diversi punti in comune con X-COM dal punto di vista strutturale.
Le analogie con la celebre serie nata in seno alla compianta Microprose sono a dir poco evidenti a partire dal menù per arrivare, passando dalla colonna sonora, alla possibilità di scegliere in quale località piazzare la propria base operativa. E le similitudini continuano con la possibilità di investire nella ricerca di nuove tecnologie, studiare i virus, assumere scienziati e ingegneri, gestire emergenze di ogni genere e persino reclutare una squadra di specialisti. Quello che manca è la componente sul campo, in un titolo che propone un'esperienza completamente gestionale basata sulla possibilità che ogni agente della nostra squadra compia una sola azione decisiva per ogni turno. Una volta scelto il tipo di epidemia da combattere, il livello di difficoltà e la sede centrale della nostra organizzazione, possiamo finalmente entrare campo, inizialmente con un solo agente e quindi una sola azione per turno, ma con la possibilità di scegliere tra quattro professioni. Il mestiere dello sventurato che finisce a fare da leader della nostra squadra operativa ha un'influenza netta sulla partita grazie al talento base, chiamato starter tech, che può garantire minori rischi sul campo scegliendo l'esperta in sicurezza, la possibilità di ottenere due campioni con il medico, quella di aumentare più rapidamente il livello degli agenti grazie al diplomatico e la possibilità di curare completamente un'agente rimasto ferito in azione. Successivamente, accumulando fondi e assoldando fino a un massimo di altri tre agenti, possiamo compiere fino quattro azioni per turno, intervenendo in più città contemporaneamente, oltre a poter contare su tutte le abilità, potenziabili grazie alla ricerca e all'aumento di livello degli agenti, che rappresentano risorse fondamentali nella nostra dura lotta contro virus, prioni e batteri letali assortiti, diminuendo il costo degli uffici, raddoppiando i campioni raccolti e riducendo più efficacemente il contagio. Tra l'altro è possibile rinunciare a una professione e assumere due professionisti dello stesso tipo, ottenendo vantaggi mirati che possono essere utili in determinate condizioni.
La difficile esistenza di un direttore della Pandemic Defense
In Quarantine la vittoria si ottiene debellando il contagio, mentre la partita si conclude se questo sfugge definitivamente al controllo lasciando l'intero pianeta preda di una pandemia devastante. Per evitare l'amaro epilogo ci troviamo impegnati a combinare le azioni dirette degli agenti con la ricerca e lo sviluppo, in modo da frenare la diffusione della malattia, ricercare nuovi strumenti, costruire uffici, prendere campioni per studiare il virus e, infine, debellarlo. Per ogni turno di gioco, attraverso il cui ciclo viene scandita anche l'evoluzione delle nostre ricerche, ogni agente può compiere una delle cinque azioni disponibili a patto che ci siano le condizioni per farlo e l'eventuale disponibilità economica. Alcuni interventi sono di semplice contenimento, come la possibilità di ridurre il contagio di una singola città, mentre altri sono piccoli ma importanti mattoni che avvicinano alla vittoria e ci permettono di aumentare l'afflusso di risorse, come nel caso della costruzione di nuovi uffici che incrementano i contributi monetari incassati ad ogni turno. Purtroppo le azioni nelle zone a rischio possono causare problemi di salute all'agente incaricato che in assenza di cure mediche rischia di lasciarci le penne, quando la vitalità è troppo bassa, durante una missione particolarmente tosta. Purtroppo curare uno dei nostri emissari significa non averlo a disposizione per un turno e questa temporanea defezione può essere un problema in un titolo che si basa quasi esclusivamente sulla gestione millimetrica delle azioni a disposizione.
Azioni che effettuate nell'ordine giusto, e nelle città che comportano i maggiori rischi, rappresentano l'unica strada per evitare che le città infettate diventino troppe, che l'epidemia sfugga al nostro controllo e che la minacciosa barra dell'infezione si riempa di pupazzetti rossi portandoci al tanto odiato game over. Ed è facile che questo succeda anche a difficoltà facile, soprattutto durante le prime partite, grazie a una sfida tarata piuttosto bene che ci mette di fronte a tre virus caratterizzati da comportamenti differenti. Non mancano, insomma, variabili importanti, ma le nostre possibilità di azione non sono molte e questo pone un serio limite alla complessità di titolo che si accontenta di quattro sole classi e di una squadra di quattro agenti che hanno a disposizione una gamma limitata di opzioni. Inoltre dobbiamo considerare che la ricerca è altrettanto limitata e c'è un limite a sole quattro unità persino per il numero di dipendenti che possiamo assumere come forza lavoro per accelerare i progressi scientifici. Non è quindi il caso di stupirsi se dopo qualche partita le cose si fanno fin troppo ripetitive, con la nostra attenzione che finisce per concentrarsi quasi esclusivamente sulla scelta delle città infette in cui intervenire prima. Tra l'altro è chiaro che è meglio frenare l'infezione in quelle che hanno più collegamenti con l'esterno e le connessioni sono chiaramente visibile sulla mappa che ci mostra anche il livello di infezione di ogni città aiutandoci a intervenire tempestivamente laddove le cose vanno particolarmente male. Una volta compreso tutto questo Quarantine perde un po' di appeal e questo dipende anche dal fatto che l'unica forma di personalizzazione del gestionale targato Sproing riguarda quali professionisti assumere per primi e l'evoluzione delle abilità speciali di cui dispongono. A ravvivare un po' le cose, per fortuna, ci pensano il caso e le crisi impreviste che spuntano qua e la tra un turno e l'altro, ma la semplicità rimane una costante. Quando c'è un'emergenza, la nostra unica possibilità è quella di scegliere tra due approcci che non è detto siano disponibili. Le azioni si rendono infatti accessibili a seconda dei personaggi che compongono la squadra e non è comunque detto che il nostro intervento abbia successo, vincolato a un tiro di dado invisibile che, come nel caso dell'evoluzione delle epidemie, può metterci in difficoltà a prescindere dalla nostra abilità. La sfortuna, insomma, ha un impatto deciso ed è normale che sia cosi visti i limiti evidenti di un'esperienza più vicina all'ambito mobile che a quello dei gestionali da PC. Ma l'idea di combinare un po' di UFO e un pizzico di board game con i virus è buona, e le animazioni semplici ma simpatiche che sottolineano alcuni eventi coronano un comparto tecnico inevitabilmente modesto ma comunque piacevole. Ed è bene tenere a mente questi elementi in vista della promessa degli sviluppatori di arricchire e di rifinire l'esperienza anche in base ai feedback ricevuti durante la fase Early Access. Dando per scontata un'evoluzione futura, Quarantine ha senza dubbio il potenziale di diventare qualcosa di più maturo e complesso, e se combiniamo un'impostazione modesta con il supporto di 505 Games la cosa non dovrebbe comportare spese fuori portata per il team di sviluppo. Ciononostante non ci sentiamo di consigliarne l'acquisto a meno di una passione sfrenata per l'ambientazione e per la tipologia di gioco. I 15 euro del prezzo e i testi in italiano sono una forte tentazione, e Quarantine può già regalare qualche ora di sano divertimento, ma i limiti del gioco targato Sproing sono evidenti e potrebbe essere saggio aspettare qualche patch prima di rischiare l'acquisto.
CERTEZZE
- L'idea funziona ed è intrigante
- Curato nonostante la modestia della formula
- Una buona base...
DUBBI
- ...che necessita di una corposa evoluzione
- Meccaniche fin troppo semplificate, anche per un Early Access
- Si avvertono con prepotenza i limiti di personalizzazione della squadra