Difficile dire quale sia stata la causa scatenante, ma il 2017 è stato un anno glorioso per i videogame, capace di stuzzicare le corde di ogni tipo di giocatore con capolavori vari e chicche imperdibili persino tra i progetti minori. Forse la motivazione va cercata in una diffusa tendenza a rifarsi ai classici del passato - e più precisamente ai gloriosi anni '90 - che ha riportato al centro del palco mascotte immortali come Mario, Link, Sonic, Crash (Bubs... no Bubsy no), e reindirizzato il gaming verso quella ricerca continua dell'innovazione e del perfezionamento che sembrava ormai perduta. Tale fenomeno non ha influenzato però solo il magico mondo dei videogiochi: ha toccato ogni medium, riportando in vita situazioni e personaggi che ormai sembravano belli che pensionati. Tra questi, dopo una trasformazione capace di far sembrare il Super Saiyan roba da principianti, è riapparso persino Dragon Ball con una serie pensata per cancellare il GT dalle memorie della gente - e soppiantarlo con una storia congegnata dal caro vecchio Toriyama in persona. Da oggi, alle 14.35 su Italia 1, Dragon Ball Super tornerà in onda con i nuovi episodi: facciamo il punto della situazione, è una buona occasione per ingannare la spasmodica attesa per FighterZ.
Un Toriyama scatenato. Forse pure troppo
In verità il primo impatto con Dragon Ball Super non è stato dei migliori per molti dei vecchi fan dell'anime, va detto. Le puntate hanno inizialmente mostrato una certa fretta a livello di produzione (forse anche con fondi meno imponenti di quanto prevedibile alle spalle), e un pesante riutilizzo di animazioni unito a disegni spesso di qualità infima. La situazione è stata sistemata in post produzione in molti casi, ma il fatto che le prime due saghe della serie siano dedite alla canonizzazione dei due film "La Battaglia degli Dei" e "La Resurrezione di F" non ha aiutato ad indorare la pillola per coloro che già si erano messi in pari con l'avanzamento della storia. Il motivo per cui la serie ha semplicemente rielaborato (e allungato) la trama dei due lungometraggi è però presto detto: Toriyama con Super ha voluto rendere ancor più particolareggiato il suo universo, aggiungendo entità divine di potenza inimmaginabile come Beerus, Whis e l'onnipotente Zeno, e recuperando alcuni dei suoi cattivi più carismatici, Freeza su tutti.
Rafforzando così il background narrativo su cui le avventure di Goku, Vegeta e compagnia bella sono basate, il buon Akira si è aperto una miriade di possibili linee narrative su cui lavorare, che ci hanno comprensibilmente messo parecchie puntate a carburare. E se la nuova saga di Freeza e la saga di introduzione a Beerus non sono state indimenticabili, lo stesso non si può dire di quella che sta per arrivare anche in Italia, ovvero quella dedicata a Goku Black. Ora, facciamo un piccolo passo indietro: molte delle problematiche iniziali di Super derivano da alcune tendenze abbastanza spiacevoli del suo autore (non nuove, ma quasi certamente amplificate dall'età), poiché Toriyama con Super ha letteralmente buttato alle ortiche il senso del finale originale di Dragon Ball Z (Super è ambientato dopo la sconfitta di Majin Bu, ma prima della chiusura di quella leggendaria serie) e sembra proprio volersene fregare altamente di numerose incongruenze narrative derivanti dai nuovi sviluppi della storia. La parte incentrata sul Trunks del futuro e sulle sue vicissitudini che state per godervi nelle prossime settimane è dotata di problematiche simili, ma innalza il resto delle puntate grazie a un bel misto di furbizia e trovate da manuale, capaci di dimostrare che il creatore delle sfere del drago ha ancora parecchie frecce al suo arco.
Un cattivo inaspettato
Il primo punto di forza della nuova fase di Dragon Ball Super risiede ovviamente nel confronto tra Future Trunks e Goku Black: da una parte c'è un personaggio molto amato dai fan dell'epica di Toriyama, oltre che uno degli eroi più "puri" presenti nella serie (la fame di battaglie di Goku lo rende un eroe tutt'altro che perfetto, e Vegeta è nato come antieroe); dall'altra un cattivo sulla carta imbattibile, ovvero una versione oscura dell'eroe che fino a quel momento aveva difeso la terra da ogni genere di minaccia. Come si sia arrivati a una situazione del genere nel mondo di Future Trunks ovviamente viene spiegato - sempre con il misto di incongruenze di cui parlavamo sopra - ma è il caso di passare oltre i dubbi, per godersi un misto di battaglie al cardiopalma, colpi di scena inaspettati e momenti che ricordano da vicino alcune delle fasi più epiche del Dragon Ball Z che ha settato lo standard dei Manga Shonen in tutto il Giappone.
Sono tutte qualità che già si potevano percepire nell'arco narrativo dell'universo 6, dove non sono mancati personaggi memorabili come Hit e battaglie di un certo livello, ma qua si rifanno sotto con molta più forza. Perché alla fin fine, anche con tutti i suoi problemi, Dragon Ball Super ricattura in larga parte lo spirito del suo predecessore, alzando costantemente l'asticella degli scontri e portando Goku, Vegeta e i loro avversari a un livello sempre più alto, sempre più esaltante. Al punto che ad oggi la serie in Giappone è arrivata a un torneo fuori di testa, capace di riportare quasi totalmente il focus di Dragon Ball sui combattimenti, e di riqualificare (parzialmente) personaggi che Toriyama aveva messo beatamente in panchina in favore degli imbattibili Saiyan. Ma quella parte non ve la vogliamo spoilerare - non è ancora il momento, e le nuove puntate in italiano si fermano prima - voi cercate semplicemente di tornare un po' bambini, e di non curarvi delle trasformazioni colorate che Tori tira fuori dal cappello ogni volta che può, del nonsense di certi momenti, e dei livelli di potenza che spesso e volentieri vanno a farsi benedire: Dragon Ball Super è comunque Dragon Ball, e sta per arrivare anche da noi il suo tassello migliore.