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Un eroe in evoluzione

Vediamo come le creature di Spore si sono adattate ad un habitat del tutto nuovo.

PROVATO di Fabio Palmisano   —   09/09/2009
Spore Hero
Spore Hero
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Un eroe in evoluzione

Forse complici anche i risultati non esaltanti registrati da SimCity Creator lo scorso anno, EA ha deciso di battere un'altra strada per quel che riguarda la conversione dell'ultimo strategico del guru Will Wright: invece di adattare il prodotto originale alle caratteristiche di Wii ed alla sua core audience (impresa che obiettivamente avrebbe rasentato l'impossibilità), gli sviluppatori dello studio di Montreal hanno deciso di cambiare completamente rotta, mantenendo gli elementi chiave dell'universo ludico ma inserendoli in un contesto più consono alla console Nintendo. Ecco dunque questo Spore Hero, trasformatosi come per magia da rts ad action-rpg.

La cosa

Le premesse di Spore Hero sono piuttosto semplici, e mettono l'utente nei panni di una creatura nata da un uovo trasportato su un pacifico pianeta da un meteorite: scopo del gioco è quello di aiutare gli amichevoli indigeni nei loro problemi, e al contempo sconfiggere le entità malvagie che sono atterrare assieme al nostro eroe. Primo e fondamentale punto di contatto con l'originale Spore risulta essere l'editor del personaggio, completo in tutti i suoi aspetti e reso accessibile grazie a comode icone che consentono di modificare tratti quali bocca, occhi e appendici varie, senza contare che è possibile scegliere diverse forme per la propria creatura ed allungarne a piacimento gli arti: c'è da dire che alcune soluzioni troppo "estreme" in tal senso finiscono per compromettere le animazioni del nostro personaggio, ma non è chiaro se si trattasse di un bug della build in nostro possesso. Passando al gameplay vero e proprio di Spore Hero, l'esperienza si risolve in una sorta di adventure game con elementi rpg, infarcito di sequenze action e mini giochi vari. Il prodotto finale sarà suddiviso in diverse zone, ognuna con il suo bel carico di quest da affrontare, assegnateci di volta in volta dagli strampalati NPC che popolano lo scenario. Il nostro playtest ci ha impegnato in una serie di incarichi dalla natura estremamente variegata, la cui diversificazione auspicabilmente sarà il fiore all'occhiello della versione definitiva. Ci è capitato dunque di modificare l'aspetto di un buffo quadrupede (sempre utilizzando l'editor di cui sopra) al fine di renderlo attraente agli occhi dell'amata; abbiamo poi affrontato una corsa ad ostacoli in competizione con un'altra creatura; spesso e volentieri, poi, ce le siamo date di santa ragione con gli abitanti del luogo, dopo essere stati invitati a dare dimostrazione della nostra forza. Proprio queste fasi di combattimento sembrano costituire una delle basi su cui poggia l'intero gameplay di Spore Hero (teoria confortata dal fatto che il gioco premia quegli utenti che ingaggeranno zuffe con tutti gli NPC incontrati sul proprio cammino), ma di fatto sono apparse anche come uno dei punti più deboli della produzione EA: realizzate in pieno stile beat'em up ad incontri, queste sezioni si sono dimostrate piuttosto confusionarie e poco divertenti, visto che si è rivelato sufficiente eseguire mosse a caso per vincere la maggior parte degli incontri.

Geneticamente modificato

Se si escludono le perplessità appena rivolte nei confronti del sistema di combattimento, Spore Hero ha dato comunque sfoggio di buone qualità ludiche, specialmente per quel che riguarda l'esplorazione delle varie ambientazioni. Sparsi qui e là si trovano infatti dei resti fossili, che il nostro eroe può analizzare al fine di ricavarne inedite parti di codice genetico, ovvero nuove opzioni sbloccate all'interno dell'editor. Non si tratta di meri orpelli estetici, beninteso: proseguendo nell'avventura, si trovano elementi capaci di donare nuove abilità alla nostra creatura oppure potenziare quelle già esistenti. L'applicazione più banale di un simile processo viene dal classico esempio di una piattaforma apparentemente irraggiungibile, alla quale sarà possibile accedere dopo aver acquisito il codice genetico responsabile della crescita delle ali. Il corpo del protagonista ha limitate capacità di espansione tuttavia, quindi l'utente dovrà usare un pizzico di strategia per fare in modo che le caratteristiche del proprio alter ego siano il più possibile bilanciate. Questa spinta verso l'esplorazione, unita alla buona quantità di contenuti che sembrano offrire gli scenari di gioco, fa di Spore Hero un prodotto potenzialmente piuttosto longevo per tutti coloro che ne volessero scoprire ogni segreto. Beninteso, il prodotto EA rimane comunque orientato all'utenza casual, e non poteva essere altrimenti:

Un eroe in evoluzione

l'interfaccia estremamente user friendly ed il modesto livello di sfida sono due importanti indicazioni in tal senso, così come l'impostazione del sistema di controllo. Usando Remote e Nunchuck, si sfrutta la levetta analogica per muovere il protagonista, mentre B ed A servono rispettivamente per interagire/colpire e per saltare: su schermo è sempre presente un cursore utile ad ottenere informazioni su ciò che ci circonda, mentre viene richiesto di scuotere i controller per ottenere determinati oggetti o per compiere varie azioni nei minigame. Complice anche un comparto tecnico apprezzabile, Spore Hero sembra tutto tranne che uno spin-off da poche pretese: vedremo se la versione finale riuscirà a confermare le buone impressioni registrate finora, e soprattutto se sarà in grado di garantire un livello di interesse costante per tutta la durata dell'avventura.

CERTEZZE

  • L'editor promette faville
  • Le quest sembrano molto varie...

DUBBI

  • ...e se non sarà così, c'è il rischio noia
  • Sistema di combattimento sottotono