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Uccidere con stile

Nuovo incontro qui a Colonia con Bulletstorm, non il solito FPS, ma lo shooter che promette di farci massacrare decine di mercenari con stile!

PROVATO di Matteo Santicchia   —   22/08/2010
Bulletstorm
Bulletstorm
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Versione testata: Xbox 360

Con l'intento dichiarato da parte degli sviluppatori di portare a Colonia la stessa demo dell'E3 per venire incontro a tutti quelli che non hanno potuto provarlo a Los Angeles, abbiamo passato dieci, divertentissimi minuti, con Bulletstorm, lo sparatutto in cui uccidere con stile viene prima prima di ogni cosa, realizzato da People can Fly per Electronic Arts. Il cuore del gioco ruota intorno al concatenare combo con i diversi strumenti di offesa a nostra disposizione, fucili d'assalto, calci, fruste, catene esplosive, e più in generale molte parti dell'ambiente, per utilizzare i nemici come carne da macello nei modi più vari possibili, senza limitarci al solo head shot. L'unica nota emersa da questa prova è che, sfruttando gli oggetti che si trovano in giro, come barili esplosivi, contenitori di veleno, piante carnivore dalle foglie aguzze e addirittura carretti del gelato, sarà possibile anche non sparare un colpo per arrivare alla fine del livello, utilizzando quindi la mappa come un unico puzzle ambientale. Questa prospettiva è allettante, ma chi userà un approccio del genere quando si possono modificare le armi, o ricevere punti extra per precisi colpi ai gioielli di famiglia? La varietà nell'uccidere insomma sembra essere il punto forte di Bulletstorm, per verificare però se solo questo basterà a fare del gioco un buon titolo dovremo aspettare una prova più corposa.

Resoconto E3 2010

Dopo averlo solo visto a Londra il mese passato, abbiamo potuto testare con mano Bulletstorm, il titolo di People can Fly che promette un'esperienza di gioco frenetica e veloce, tutta all'insegna delle combo e più in generale dell'uccidere i nemici con stile, non limitandosi semplicemente a sventagliate al colpo grosso o a precisi headshot. Per la descrizione delle meccaniche vi rimando all'articolo in calce, sintetizzando per i più pigri è possibile dire che Bulletstorm è un fps in cui bisogna combinare più tipi di attacco per realizzare le combo più fantasiose, alla ricerca del punteggio più alto.

Uccidere con stile

Il livello giocato ha visto il protagonista è la sua bionda compagna nell'assalto ad una cittadina in rovina immersa nel verde. Tra stretti passaggi, piccole piazze e lunghe scalinate abbiamo potuto mettere alla prova tutta la nostra fantasia per accanirci contro una sorta di pirati spaziali, sfruttando tanto il nostro arsenale, quanto le possibilità offerte dall'ambiente. Da subito abbiamo iniziato a sperimentare con il sistema di combattimento, e visto che ad ogni uccisione il gioco mostra il punteggio con in più il nome dell'attacco realizzato, limitarci ai miseri dieci punti di una semplice kill è caldamente sconsigliato, nell'ottica dell'upgrade dell'armi, ma anche della gratificazione e del divertimento. Il metodo di controllo è quello classico di tutti gli FPS, con in più l'aggiunta del calcio (tasto B) e della frusta (dorsale sinistro), che rappresentano la variante da mettere in gioco per la realizzazione delle combo. Lo stile si confonde con l'ironia nel gioco, e non potrebbe essere altrimenti visto quello che si riesce a fare con la carne da cannone a disposizione. Gli esempi sono molti, la frusta ad esempio immobilizza a mezz'aria il nemico agganciato, partendo da questa situazione lo si può giustiziare con un colpo in testa, attaccargli una bomba incatenata addosso e finito l'effetto della stasi calciarlo lontano, magari per farlo finire impalato o mangiato da una delle numerose piante carnivore del gioco. Girovagando per la mappa poi si trovano tutta una serie di oggetti da utilizzare creativamente contro i nemici, come bombe, bombe chimiche (da evitare accuratamente visto che annebbiano la vista per diversi secondi), ma anche carretti del gelato, da modificare in versione autobomba per farli detonare dopo avergli assestato un bel calcio, su gruppi di nemici. L'impressione avuta giocando la demo, ahinoi terminata prima del boss di fine livello, è che la formula FPS+ combo funzioni, essendo il tutto veloce e frenetico, ma di facile realizzazione, con un alto numero di possibilità di scelta sul come uccidere gli avversari. Impossibile però stabilire sul lungo periodo quanto il semplice uccidere, seppur creativamente, possa non sfociare nella ripetitività, ma sembra che una narrazione di tutto rispetto sarà a supporto del gameplay.

Carne da cannone

Bulletstorm, realizzato da People can Fly, gli sviluppatori con alle spalle un titolo decisamente ben fatto e interessante come Painkiller, è stato una delle sorprese del mega evento EA tenutosi a Londra questo martedì. Sopresa per diversi motivi, innanzitutto perché per la prima volta abbiamo potuto vedere il gioco girare, sinora semplicemente presentato con al massimo un paio di immagini a disposizione, e secondariamente, ma non per importanza, perché quanto visto ha impressionato tanto tecnicamente quanto per la sarabanda di esplosioni, boss enormi e coreografiche uccisioni demenziali il tutto condito da un costante scambio di battute particolarmente sagaci e sboccate da parte dei protagonisti. Sembra insomma che le drammatiche atmosfere di casa Epic Games narrate dalle tristi vicende di Gears of War abbiano trovato un perfetto contraltare nelle scanzonate e "leggere" sparatorie di Bulletstorm, titolo che vede lo stesso Cliff Bleszinski impegnato nel ruolo di supervisore a tutto tondo. In sede di presentazione, Adrian Chmielarz ha definito la sua creazione come un FPS in cui si uccide con stile, e il seguente filmato mostrato ha confermato la sua affermazione. Ma prima di vedere teste esplodere a mezz'aria e soldati colpiti senza pietà sui gioielli di famiglia, il buon Adrian ha tenuto a precisare che il gioco avrà una robusta parte narrativa, una bella e interessante storia da raccontare, scritta per l'occasione da Rick Remender, già al lavoro su Dead Space, e autore per fumetti come Fear Agent e il Punitore.

Lo stile è tutto

La storia scritta da Remender narra le vicende di Grayson Hunt, un mercenario al soldo della Dead Echo, una sorta di Blackwater spaziale che tradisce e attacca la nave del protagonista facendola precipitare sul verde pianeta Stygia, una volta casa di una fiorente civiltà, ma ora invaso dalla vegetazione, con tanto di letali, enormi e velenose piante carnivore. Qui Grayson e il suo fedele cyborg Sato dovranno uccidere (sempre con stile) tutto quello che si muove, e avere la vendetta che si meritano nei confronti di Dead Echo. Il filmato di gameplay presentato, del tutto focalizzato sul sistema di combattimento, non ha potuto aggiungere altro alle semplici parole di presentazione di Adrian, ma visto che più e più volte è stata ribadita l'intenzione di Bulletstorm di non essere il solito, seppur particolare, FPS in cui la storia è un mero raccordo tra i vari livelli, potremo aspettarci alcuni interessanti sviluppi nella trama. Ma cosa significa uccidere con stile? In pratica ogni kill, ogni nemico ucciso fa guadagnare al protagonista un tot di punti. Più l'uccisione sarà creativa (skillshot), più punti verranno elargiti al giocatore. Una semplice mitragliata in petto equivale ad un misero +10, prendere al volo il nemico, crivellarlo di colpi, per poi lanciarlo con un bel calcio dentro una pianta carnivora equivale a diverse centinaia di punti da spendere in upgrade e customizzazione delle armi.

Gli strumenti d'offesa rivelati ci hanno regalato dei simpatici momenti di ilare crudeltà, come quando prima si spara al basso ventre dei nemici per poi finirli con un bel headshot, ottenendo una ricompensa per il colpo di grazia elargito, o come quando, usando una strana catena esplosiva abbiamo prima acchiappato un soldato con la frusta, per poi legarlo e scagliarlo lontano con un calcio verso un folto gruppetto di nemici. Facendo detonare al momento giusto il malcapitato abbiamo osservato Grayson ottenere un bel punteggio esaltato dalla chiarificatrice scritta gang bang! Ma queste sono solo un paio delle diverse possibilità che Bulletstorm offre, visto che è possibile mettere in gioco anche l'ambiente. In giro è tutto un fiorire di fameliche piante carnivore, barili esplosivi e baccelli velenosi che fanno impazzire i nemici, oltre alla onnipresente vegetazione con un fogliame fin troppo aguzzo, e tanto per rimarcare la vena umoristica del tutto abbiamo visto quello che sembra essere un carretto dei gelati venire preso a calci per travolgere e far esplodere in mille pezzi gli avversari. Il gioco spinge quindi il giocatore ad accumulare più punti possibili, quasi vergognandosi dei miseri dieci punti per un'altrettanto misero colpo al bersaglio grosso, e quando si ha un bel gruzzolo da parte è possibile acquistare nuove mosse ed upgrade. Tra le molte opzioni disponibili è stata mostrata quella del fucile d'assalto che può sparare cento proiettili in un colpo solo, col risultato di bruciare letteralmente il nemico, lasciando un mucchietto d'ossa fumanti in terra, o quella della frusta che può diventare un utile strumento con effetto ad area per fermare a mezz'aria più nemici.

Rosso sangue

La dimostrazione è terminata poi con lo scontro con un'enorme boss, una gigantesca pianta carnivora dai diversi pattern d'attacco, tra tentacoli che sbucavano dal terreno e pustole piene di gas venefico da far saltare, una lotta piuttosto dura e prolungata, in cui mettere alla prova tutta la nostra creatività e stile. C'è insomma molto da divertirsi, ma solo con una vera prova con mano sarà possibile capire quanto sul lungo periodo la ricerca della "kill perfetta" possa sostenere un titolo immediato e da subito gratificante, che avrebbe meritato una bella modalità cooperativa, non inserita vista la necessità dichiarata da parte degli autori di far in modo che il gioco non esca fuori dai binari imposti dalla sceneggiatura. Presente comunque una corposa parte multiplayer competitiva che verrà svelata in seguito.

Uccidere con stile

Tecnicamente parlando il gioco si è rivelato decisamente piacevole, anzi molto bello, regalandoci degli scorci del pianeta che sfruttano l'Unreal Engine in modo davvero personale. A sorprendere è la palette cromatica utilizzata, con colori saturi e sgargianti, lontani anni luce da una certa cupezza rispetto a quelli visti in Gears of War. Di grande livello anche il mondo di gioco, con ambientazioni ricche di oggetti con cui interagire e delle notevoli architetture, con enormi palazzi arrotondati quasi senza spigoli, invasi da una lussureggiante vegetazione che ha preso la sua rivincita sulla civiltà che una volta abitava il pianeta. A concludere la disamina tecnica è impossibile non menzionare l'alto tasso di splatter che il gioco elargisce a piene mani, cosa questa che viene del tutto stemperata dal generale tono scanzonato, che è riesciuto a strapparci delle fragorose risate spesso e volentieri.

CERTEZZE

  • "Leggero", ironico e divertente
  • Gli skillshot sembrano essere tantissimi e vari
  • Graficamente davvero bello da vedere

DUBBI

  • Il solo uccidere con stile sarà sufficiente a garantire longevità sul lungo periodo?
  • Un peccato la mancanza della cooperativa