Nel mese scorso, così come ad agosto, le novità della Virtual Console hanno riguardato Super Nintendo e NeoGeo, e quindi, indirettamente, i soli anni '90. Il periodo estivo è sempre stato alquanto arido per il mercato (e dunque, purtroppo, per il mondo) dei videogiochi, ma questo settembre è particolarmente anonimo anche per questa poco fertile stagione: due sole pubblicazioni, entrambe lontane dall'essere acquisti irrinunciabili (in un caso per la natura stessa del titolo, nell'altro per la qualità dell'opera). Insomma, a consultare le uscite degli ultimi mesi pare che la storia non abbia più niente di interessante da offrire; eppure mancano all'appello ancora molti giochi memorabili, sia per console Nintendo che per le altre, giochi che probabilmente verranno resi disponibili, per ovvie - e non per questo meno odiose - esigenze di mercato, da novembre in poi. Pur cercando di comprendere e accettare le decisioni delle parche multinazionali, bisogna comunque ammettere che ci sarebbero titoli migliori, tanto (s)conosciuti quanto questi settembrini, che meriterebbero la vetrina della Virtual Console, così com'era capitato a Uforia (per NES) qualche mese fa. Detto questo, e sperando in un ottobre migliore, passiamo all'analisi dei due giochi, entrambi realizzati da due storiche software house nipponiche: Squaresoft, quando ancora era indipendente da Enix, e una SNK all'apice del suo splendore.
Il gioco
Costo: 800 Wii Points
Uscito nel 1992
Sviluppato da Squaresoft, pubblicato da Square-Enix
Final Fantasy: Mystic Quest (SNES)
Questo spin-off, uscito ormai quasi venti anni fa (1992) su Super Nintendo, condivide diverse caratteristiche col recente Crystal Bearers: prima di tutto una qualità - e un investimento - decisamente inferiore rispetto agli episodi della saga principale. In secondo luogo una precisa volontà di "volgarizzazione" del brand verso fasce di giocatori storicamente disinteressate - potenzialmente enormi nel 1992, ancora ampie nel 2010 - attraverso una semplificazione delle meccaniche, una minuziosa essiccazione dell'impianto narrativo e un aumento della componente action del gioco. Mystic Quest però non venne accolto dalla critica - e, visti i risultati, dal pubblico - come un j-rpg adatto a tutti (e quindi anche agli occidentali), ma come un action-rpg di basso livello: più brutta copia di Zelda che versione semplificata di Final Fantasy, quindi.
A volte il tempo mitiga o trasforma i giudizi su un'opera, ma non è questo il caso: sebbene alcune introduzioni di Mystic Quest non siano del tutto da bocciare - soprattutto la presenza dei nemici sulla mappa, caratteristica che verrà portata nella serie principale solo anni dopo e non senza sofferenze - in generale è ancora forte l'impressione che si tratti di un gioco poco curato, troppo semplice (soprattutto nella personalizzazione dell'equipaggiamento e nelle possibilità offerte dal combattimento a turni) e privo del carisma visivo delle migliori produzioni Square. Non è un brutto titolo in generale, ma non offre incentivi a essere acquistato adesso, a diciotto anni dalla sua uscita originaria - a meno che non si ambisca a conoscere Final Fantasy nella sua interezza, spin-off compresi. Una curiosità: il direttore del gioco, Chihiro Fujioka, qualche anno dopo avrebbe diretto un progetto ben più interessante e riuscito: Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars.
Il gioco
Costo: 900 Wii Points
Uscito nel 1995
Sviluppato da SNK, pubblicato da D4 Enterprise
Samurai Shodown III (NeoGeo)
SNK continua a snocciolare su Virtual Console i suoi storici picchiaduro per NeoGeo: questa volta è il turno di Samurai Shodown III, classe 1995.
Oggi come allora il principale limite di queste produzioni - di qualità comunque dignitosa anche nei peggiori casi, nonostante le uscite pressoché annuali - è che si rivolgono e sono apprezzabili da una ristretta nicchia di giocatori. Come nel caso di Fatal Fury il mese scorso, anche i predecessori di Samurai Shodown (cioè i primi due episodi) sono già stati inseriti su Virtual Console: nonostante questo, il terzo capitolo - sebbene da molti considerato inferiore al secondo - si distingue in maniera evidente dagli altri, non solo attraverso un diverso cast di personaggi, ma anche grazie a un sistema di controllo (e di combo) profondamente mutato. Ciò che differenziava l'intera saga dalle coeve - in maniera non dissimile da Soul Calibur nel decennio scorso - era la presenza delle armi, caratteristica preminente di Samurai Shodown. Resta vivo il quesito iniziale: nonostante l'alta qualità dell'episodio e della serie tutta, a chi potrebbe interessare acquistarla oggi su Virtual Console? Sicuramente a poche persone, visto e considerato che gli appassionati (e gli eventuali curiosi) possono recuperare l'intera saga - o meglio, i sei capitoli principali - in un unico cofanetto per Wii, Samurai Shodown Anthology.
Gioco del mese
Come anticipato nell'introduzione, i candidati non sono certo innumerevoli. Molti probabilmente li salteranno entrambi a pie' pari, ma tra i due non sussiste sensato paragone: pur con i limiti connaturati a una simile produzione, ostica all'interno di un genere di per sé non propriamente adatto a tutti, Samurai Shodown rappresenta una piccola ma inossidabile mattonella del videogioco degli anni '90. La sua qualità, davanti all'anonimato generale di Mystic Quest, rende quasi inutile il raffronto.