Ormai l'offerta di giochi gratuiti online è incontenibile. È arduo stare dietro a tutti i web games che vengono pubblicati su social network come Facebook o su siti dedicati come Kongregate e affini ed è altrettanto arduo riuscire a fare distinzioni qualitative, ovvero a trovare i titoli più meritevoli in mezzo alla massa informe che caratterizza l'offerta.
In linea di massima è vera l'affermazione che si tratta di prodotti pensati per tutti, ovvero caratterizzati da una semplicità di utilizzo estrema che consente l'immediata messa in gioco e la possibilità di svolgere partite di pochi minuti, spesso di pochi secondi. In mezzo a vermi parolieri, gemme da distruggere, fattorie da riempiere di costosissimo ciarpame e carte da girare, è però possibile trovare qualcosa di interessante. È il caso dei giochi di Iron Helmet Games, pensati per un pubblico amante della strategia che non vuole passare le ore a mungere vacche, ma a pensare alla mossa successiva per vincere la partita. Se vi sentite parte di questo insieme, non vi resta che puntare il browser su www.ironhelmet.com e registrarvi a uno o a entrambi i titoli pubblicati da Iron Helmet: Neptune's Pride e Blight of the Immortals.
Neptune’s Pride
Neptune's Pride è uno strategico in tempo reale che richiede una dedizione totale, letteralmente. Lo scenario tipico è questo: dopo aver disposto le truppe per la difesa, te ne vai a dormire e la mattina dopo ti ritrovi il pianeta invaso. Razionalizziamo. Neptune's Pride non è un gioco semplice e, se non potete dedicargli tempo ogni giorno, è meglio lasciarlo perdere. In realtà dare ordini non richiede moltissimo tempo e con cinque minuti alla volta si possono svolgere i compiti richiesti al caro leader di turno. Il problema non è il tempo in cui si gioca, ma quello in cui si attende. Il giocatore medio dello strategico spaziale di Iron Helmet ti scruta, studia le tue mosse, perlustra con gli occhi tutta la mappa, legge tutti i dati a sua disposizione e poi decide come muoversi. Una mossa sbagliata ed è finita, anche perché non c'è modo di tornare indietro e bisogna aspettare diverse ore prima di poter cercare di rimediare (per spostarsi tra i pianeti ci vogliono più di dieci ore). Durante le prime giornate di gioco, siamo stati attaccati a sorpresa un paio di volte, pur in situazioni di calma apparente. Non è un universo per vecchi, diciamolo, e neanche per gente dal cuore debole o che ama giocare seguendo un'etica. Ma su questo punto torneremo più avanti.
La complessità è tutta nel suo diventare un pensiero costante durante la giornata e nel rendere ogni mossa un fatto campale, da studiare con attenzione certosina. Del gioco in quanto tale c'è poco da descrivere: si gioca su mappe casuali rigorosamente bidimensionali e schematiche dove bisogna conquistare e sviluppare dei pianeti. Ogni corpo celeste può crescere dal punto di vista scientifico, da quello economico o da quello industriale. Il giocatore dispone di un solo tipo di astronave e non può ovviamente vedere tutta la galassia contemporaneamente, ma solo la sezione compresa nei suoi sistemi di scansione.
La parte più importante del gioco è sicuramente quella sociale. Come dicevamo sopra, se si rimane da soli è facile cadere vittime degli avversari più scaltri e potenti. È quindi importantissimo entrare nella comunità, cercare un'alleanza affidabile e macchinare con gli altri le mosse da compiere (e, magari, ritorcergliele contro). Piano piano si entra in un meccanismo in cui la capacità di carpire informazioni fuori dal gioco è più importante di quello che accade sullo schermo. Paradossalmente basta sapere la nazionalità di un giocatore per costruirsi un vantaggio su di lui in base alle ore in cui si presuppone vada a dormire. Ma si può arrivare anche a livelli più raffinati, con gente che tenta di infiltrarsi in alleanze consolidate per conoscere in anticipo tutte le mosse principali, così da informarne i suoi mandanti. Qualcuno potrebbe pensare che, visti i rischi, sarebbe meglio limitare le comunicazioni. Errore: senza pianificazione la sconfitta è sicura. Si tratta di meccaniche che fanno durare le partite anche diverse settimane e che possono logorare se non si è abbastanza pazienti per sopportare le lunghe attese, i continui tradimenti e le tattiche più bieche. Anzi, il primo presupposto per entrare in gioco efficacemente dovrebbe essere proprio l'abbandono di ogni scrupolo. Compreso questo, Neptune's Pride può diventare il gioco della vita, oppure potete odiarlo senza neanche registrarvi sul sito.
Chi c'è dietro a Iron Helmet Games?
Iron Helmet è stata fondata da jay Kyburz, un veterano dell'industria ex dipendente di Irrational Games. Nel suo curriculum ci sono titoli del calibro di Freedom Force, Tribes, Swat 4 e Bioshock. Un altro membro di spicco del team è Penny Sweetser, responsabile dello sviluppo mobile. Sweetser ha lavorato per 2K Games su titoli del calibro di XCOM e Bioshock 2 e alle Creative Assembly sulla serie dei Total War. Insomma, si tratta di due persone con un curriculum di tutto rispetto e non due sviluppatori improvvisati che stanno provando a fare il salto.
Blight of the Immortals
Blight of Immortals è, come Neptune's Pride, uno strategico in tempo reale dalla struttura piuttosto immediata. Il background è banale: un mondo fantasy viene attaccato da un'orda di non-morti, a noi spetta il compito di difenderlo collaborando con gli altri. A differenza che in Neptune's Pride, qui potremo guidare delle truppe ben caratterizzate, ognuna con delle capacità specifiche. Una delle difficoltà maggiori sarà proprio quella di trovare delle truppe complementari alle nostre, in modo da formare un esercito che possa affrontare quasi ogni situazione.
In molti casi il numero delle truppe sarà poco influente per la vittoria e conterà molto di più come queste verranno utilizzate. Spesso lo scopo non sarà neanche quello di vincere una battaglia, ma di manovrare la situazione in modo da rendere più efficace un attacco che si porterà successivamente, magari anche a distanza di giorni (sì, i tempi di spostamento sono più o meno gli stessi di Neptune). In altri casi, bisognerà semplicemente rallentare il nemico per riformare una linea difensiva degna di questo nome. Insomma, le possibilità sono molte e faranno felici gli appassionati della strategia pura.
Chi ha letto il lungo paragrafo sullo strategico spaziale avrà già notato la differenza fondamentale tra i due: in Blight of Immortals è impossibile vincere se non si collabora con gli altri. Qui i cambi repentini di casacca non sono possibili e il gameplay è basato sulla cooperazione totale, anche perché quando qualcuno viene sconfitto, le sue truppe vanno a rimpinguare quelle dei non-morti. Volendo c'è la modalità PvP, dove si può giocare sullo stile dell'altro, ma dove viene tradito lo spirito della modalità principale. Sono stati molti i giocatori ad aver applaudito questa scelta, perché considerano Neptune's Pride troppo snervante e volevano un gioco che non desse pensieri sotto le coperte o mentre si sta in vacanza con gli amici.
Rispetto a Neptune's Pride, c'è ancora del lavoro da fare in termini di equilibratura delle truppe. Ma, contando che il gioco è più recente del suo compare spaziale, si può già dire che si tratta complessivamente di un ottimo lavoro.
Produzioni per piattaforme mobile
Iron Helmet, oltre ai browser game, può vantare un discreto catalogo su piattaforme Apple. Per la maggior parte si tratta di varianti dello stesso gioco, ovvero il classico memory. Si tratta di prodotti standard che valgono i pochi soldi che costano (alcuni vengono attualmente regalati per promuovere gli altri, quindi potete dargli uno sguardo senza spendere soldi), ma che non meritano certo interi paragrafi di approfondimento come gli altri due. Qualche variante c'è, come l'introduzione di combo e, in alcuni casi, di una specie di scopo generale da perseguire, oltre a quello base di trovare le tessere uguali tra quelle coperte (chiamarla trama sarebbe veramente eccessivo), ma se decidete di dargli una possibilità, siate coscienti a cosa andate incontro e non aspettatevi che dei giochini (per dirla alla Jodice). Comunque, per una questione di completezza, vediamo gli ultimi due titoli di Iron Helmet pubblicati sull'Apple Store.
Tomb Tap
Pensato per uno o due giocatori, Tomb Tap è un memory a tema horror cartoon in cui bisogna trovare le tessere uguali per raccogliere tesori, scovare trappole e ammazzare zombi (cosa sarebbe un videogioco di memoria senza zombi?). Per farcela bisogna essere veloci e concentrati, pena la perdita di energia e, infine, la morte. Divertente per qualche partita e nulla più. A meno che non siate zombi.
Kitty Tap
Diciamo che Kitty Tap è Tomb Tap con i gattini coccolosi al posto degli zombi. Potremmo anche chiuderla qui, ma come resistere agli splendidi gattini che dobbiamo scovare dietro alle tessere? In realtà è facilissimo. Se non vi piacciono i temi horror, oppure se avete dei bambini particolarmente sensibili, optate per le palle di pelo batuffolose, invece che per i macilenti ex-esseri umani.