Sword of the Stars è un gestionale spaziale 4x. Un titolo a turni basato sulla formula esplora, espandi, sfrutta e stermina ma dotato anche di una componente strategico-tattica in tempo reale, sebbene non articolata come quella di Homeworld. Ovviamente il titolo offre molto di più in termini gestionali ma la mancanza di un campo di battaglia vario e rifinito è una delle maggiori ragioni dietro ai dubbi della critica che ha riservato, qualche anno fa al momento dell'uscita, una media voto al gioco di poco superiore alla sufficienza. Ma sviluppatori e publisher hanno creduto nelle peculiarità della saga che, grazie all'impegno di Paradox e al supporto di un'utenza che ha saputo cogliernee i lati positivi, si appresta a tornare in campo con un secondo capitolo. E per nostra fortuna questo seguito promette moltissime novità che andranno a colmare diverse lacune ma cercheranno anche di evolvere la serie sia in termini tecnici, con il nuovo motore Mars 2, sia per quanto riguarda trama e atmosfera.
L'Age of Empires dei gestionali spaziali
La particolarità della serie targata Kerberos Productions risiede nello stile. Vascelli peculiari, navi coloratissime e tinte quasi da fumetto distinguono la saga dalla concorrenza. E anche per quanto riguarda la trama i toni sono senza dubbio più intensi rispetto a quelli della maggiorparte dei gestionali spaziali. Le razze sono ispirate ad animali e, esclusi gli Hivers che assomigliano ad insetti, sono decisamente distanti dai canoni fantascientifici a cui siamo abituati. Ma, in un panorama affollato di titoli spesso troppo simili gli uni agli altri, non è certo un male.
Sword of the Stars 2: Lords of Winter promette di potenziare il peculiare stile della saga, visibile anche dal trailer e dagli screenshots, sia dal punto di vista estetico sia per quanto riguarda trama e atmosfera. Il motore è stato riprogrammato e il Mars 2 implementa HDR e illuminazione dinamica, ma le novità non dovrebbero gravare in modo eccessivo sui requisiti hardware. Inoltre l'evoluzione della narrazione, che ci racconterà dell'oscura minaccia dei Signori dell'Inverno, promette di essere pienamente integrata con l'evoluzione del gameplay in modo da coinvolgere il giocatore in un'esperienza unica e appagante. Le novità si rifletteranno sia sul gameplay in tempo reale, con tecnologie specifiche per razza ancora più peculiari, sia sulla componente gestionale. Infatti l'arrivo dei Suul'ka, ovvero i suddetti Signori dell'Inverno, cambierà sia le prospettive di base di ognuna delle sei razze, sia le sfide che queste dovranno affrontare durante la conquista della galassia. Per esempio un giocatore che userà la razza Zuul si troverà a dover gestire l'adorazione di una parte del suo popolo nei confronti dei Suul'ka e l'odio da parte dell'altra metà. E l'influenza degli invasori, che a quanto pare sono pericolosi e abili manipolatori, toccherà anche i Liir, mentre gli umani, prima intransigenti, saranno questa volta più tolleranti e collaborativi nei confronti delle altre specie aliene, memori degli enormi rischi corsi nel passato. Tutti questi elementi, hanno ribadito più volte i ragazzi Kerberos, influenzeranno direttamente il gameplay e non saranno solo ombre su uno sfondo. Insomma, se la componente in tempo reale è senza dubbio ispirata a Homeworld, per quanto più tattica che strategica, Sword of the Stars 2, secondo le promesse degli sviluppatori, si prefigge l'obiettivo di diventare qualcosa di molto più complesso e profondo da un punto di vista politico e gestionale.
L'era dell'Antimateria
Il cuore di Sword of the Stars 2: Lords of Winter sarà sempre composto da battaglie, diplomazia e sfruttamento dei territori conquistati. E gli sviluppatori, consci dei limiti del primo capitolo, hanno promesso di rendere il combattimento più intuitivo e di incrementare le possibilità del comparto gestionale. La base, ha assicurato Kerberos ai fan, resterà la medesima, ma il titolo sarà più vario e intuitivo e questo è un elemento fondamentale per convincere tutti coloro che sono rimasti scottati dai difetti e dagli spigoli del predecessore. Insomma questa volta il livello di sfida non sarà rappresentato dall'incomprensibilità dell'interfaccia ma dalla maggior strutturazione delle meccaniche che, per esempio, daranno un diverso peso a conquiste e sconfitte. Perdere un mondo sarà infatti deleterio per il nostro impero, ma perdere un'intera provincia sarà un vero e proprio disastro. Anche le possibilità di ricerca tecnologica saranno ampliate e ci consentiranno di sviluppare tecnologie molto più peculiari e potenti rispetto a quelle del capitolo precedente.
Il titolo infatti partirà dall'era della Fusione, a cui eravamo giunti alla fine del primo capitolo, per portarci verso la ben più evoluta era dell'Antimateria. Uno degli esempi più evidenti del salto tecnologico sono le navi di classe Leviathan che avranno dimensioni triple rispetto a quelle di un vascello di classe Dreadnought. Veri e propri titani dello spazio che ci permetteranno di trasportare incrociatori da battaglia e saranno molto utili per l'esplorazione di grossi sistemi solari. Avremo insomma a disposizione vere e proprie basi mobili che da sole potranno controllare ambienti composti da diversi corpi celesti caratterizzati da lune, cinture di asteroidi e altri tipi di oggetti spaziali. L'universo sarà infatti molto più vario, ricco e credibile e anche in questo caso, promettono gli sviluppatori, non sarà solo una questione estetica. Sul piano della diplomazia invece uno dei dettagli emersi riguarda la possibilità di articolare i trattati tra fazioni che saranno decisamente più complessi. Uno degli esempi forniti dal team di sviluppo riguarda la possibilità di specificare in un trattato il numero massimo di flotte stazionabili in una specifica area. Ovviamente infrangere un limite di questo tipo potrebbe scatenare un conflitto.
Il motore Mars 2
Il nuovo motore grafico non avrà certo un grande impatto sulla parte gestionale del titolo, che sarà sempre bidimensionale e a turni, ma cambierà le carte in tavolta per quanto riguarda battaglie in tempo reale navi, e non solo in termini di resa grafica. Infatti, sebbene le novità relative alle meccaniche siano ancora poco chiare, sono stati rivelati alcuni elementi che ci danno un'idea chiara dei progressi del motore sviluppato Kerberos Production. Per quanto riguarda le navi infatti il maggior incremento tecnico riguarda senza dubbio l'aumento di dettaglio, ma in termini meccanici e non estetici. Stive, sottosistemi, motori e scudi saranno componenti distinte e, in combattimento, i giocatori dovranno tenere conto delle debolezze dei vascelli. Un cannone laser per esempio, pur danneggiando in modo limitato lo scafo, potrà penetrare fino ai sottosistemi e, colpendo nel punto giusto, ci consentirà di causare danni strutturali. Per vincere uno scontro sarà quindi fondamentale pianificare con cura tattiche e traiettorie di attacco e nel combattimento avrà una grossa rilevanza anche la struttura delle nostre navi che dipenderà dalla nostra abilità ingenieristica.
Infatti in >Sword of the Stars 2: Lords of Winter avremo ancora una volta la possibilità, decisamente gradita ai fan della serie, di costruire e modificare vascelli e l'incremento delle componenti e della rilevanza delle stesse renderà il tutto più vario e decisivo. Ogni singolo elemento, dai sottosistemi alle componenti principali, andrà a determinare le prestazioni globali di un vascello e sarà da subito possibile sviluppare navi di grosse dimensioni al contrario di quanto accadeva nel primo Sword of the Stars. Dunque saremo da subito in ballo e il gioco ci chiederà sin dai primi momenti di mettere in moto le meningi. Per fortuna anche in questo caso gli sviluppatori di Kerberos non si sono limitati ad arricchire semplicemente la gamma di possibilità ma hanno aggiunto la possibilità di effettuare dei test sulle navi generate e hanno ristrutturato il menù per renderlo più intuitivo e semplice da usare.
Un titolo promettente
Insomma, l'engine Mars 2 promette meccaniche migliorate e una galassia sempre più vasta e varia. Ma anche dal punto prettamente estetico i miglioramenti sono già evidenti. Dalle immagini e dai filmati è chiaro che il titolo ha compiuto un passo in avanti notevole in termini di resa estetica ed è già capace di mostrare combattimenti molto più suggestivi grazie a HDR ed effetti luce di buona qualità.
Per quanto riguarda il multiplayer invece non è stato rivelato praticamente nulla, ma i miglioramenti del gameplay dovrebbero essere di per sé sufficienti a garantire un netto passo in avanti per una modalità già dotata di elementi peculiari come bot capaci di sostituire giocatori disconnessi e timer affinati per sveltire turni e battaglie in modo da rendere l'esperienza dinamica e rapida. Insomma il futuro di Sword of the Stars 2 appare roseo e questa volta sembra proprio che gli sviluppatori abbiano tenuto d'occhio anche intuitività e interfaccia che sono due punti dolenti del primo capitolo. Ma, al di là delle meccaniche rinnovate, la parte più interessante è senza dubbio quella relativa all'integrazione tra trama e gameplay che gli sviluppatori annunciano come unica e sorprendente. Restiamo dunque in trepidante attesa di verificare questa allettante promessa.
CERTEZZE
- Componente gestionale più varia e profonda
- Salto qualitativo per trama e atmosfera
- Battle system più articolato e tattico
DUBBI
- Sarà davvero più intuitivo e immediato?
- Aggiungere non significa necessariamente migliorare