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Il F2P che mancava?

Alla GamesCom 2011 abbiamo finalmente messo le mani su FireFall, sparatutto free to play che a Colonia era presente nella sua veste competitiva

PROVATO di Umberto Moioli   —   24/08/2011
Firefall
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Negli ultimi tempi il panorama degli sparatutto free to play è passato dalla terra delle produzioni semi sconosciute, spesso progetti di provenienza orientale qualitativamente non eccezionali, a uno dei bacini più ambiti da sviluppatori e publisher. Nomi eccellenti come Arma, Battlefield, APB e Team Fortress si aggiungono a offerte consolidate come Global Agenda e Quake Live, oltre che a tutta una serie di nuove proprietà intellettuali di crescente qualità.

Il F2P che mancava?

Il prossimo inverno Red 5 Studios rilascerà dopo quasi cinque anni di sviluppo FireFall, shooter in terza persona ad ambientazione fantascientifica alle cui spalle si celano alcuni veterani dell'industry, precedentemente impegnati su World of Warcraft. Se n'è parlato diverse volte nell'ultimo anno e già ne avevamo scritto per introdurlo, però mai fino alla GamesCom 2011 ci era stata data la possibilità di metterci le mani sopra. Alla kermesse tedesca erano presenti tre classi, una mappa e una modalità: non moltissimo ma un primo gradino nel piano di comunicazione che porterà i giocatori del prossimo PAX a mettere le mani sul PvE e poi un certo numero di appassionati a partecipare alla beta, di cui però ancora non si sanno durata e modalità di adesione.

Poco MMO, poco RPG e molto shooter

Contrariamente a quanto pensato inizialmente, Firefall non appartiene al genere MMORPG. L'alter ego del giocatore si controlla con una visuale in terza persona, combatte in tempo reale e non ha inventario. Non ci sono statistiche né dadi virtuali, non si livella in senso stretto e mancano aree persistenti in cui combattere attivamente con centinaia di persone. L'esperienza PvE si ambienta in un open world da cui si diramano dei dungeon, e in entrambi si può giocare cooperativamente, sempre con un gruppo limitato di persone. Probabile, piuttosto, che ci siano hub persistenti in cui incontrarsi e formare i party.

Il F2P che mancava?

Poco sappiamo delle quest ma, considerando la natura free to play del gioco, è facile immaginarsi la presenza di missioni ripetibili o comunque di qualche sistema che permetta la generazione di un alto quantitativo di contenuti a un costo relativamente basso. Il PvP, invece, permette di scendere in campo contro giocatori della fazione opposta in partite che vanno dai deathmatch 5 vs 5 fino a modalità più complesse, come Attacco e Difesa, Capture the Flag e altre ancora misteriose, che supporteranno oltre trenta persone - i numeri non sono definitivi, attualmente a quanto ci è stato detto si sta lavorando ancora sul bilanciamento delle partite. A Colonia, Red 5 Studios ha portato una mappa, Orbital Command Tower, ambientata in un'enorme torre di comando, con un complesso industriale alla base e il deserto appena fuori. La modalità di gioco, Sabotage, era la classica alternanza di turni in cui attaccare e difendere in un certo ordine tre punti di controllo. Nulla di particolarmente innovativo. Sulle prime appare piuttosto scontata anche la scelta delle classi: per il momento se ne potevano scegliere solo tre con una quarta, l'Ingegnere, già annunciata e dotata come da regola di torrette e simili diavolerie. Tra quelle disponibili l'Assault è il classico combattente dalla media-breve distanza, dotato di un fucile al plasma come arma primaria, di una solida corazza e di tre abilità che ad esempio gli permettono di cadere dall'altro colpendo il terreno e causando danni agli avversari nelle vicinanze. Il Medic può curare con un'apposita pistola - non è l'unica citazione a Team Fortress, anzi - ma anche usarla per assorbire energia vitale agli avversari, soccorrere più rapidamente i compagni a terra e ricaricarli di munizioni qualora in difficoltà. Infine il Recon ricalca gli stilemi del cecchino, ottimo dalla distanza, leggero, silenzioso e dotato di opzioni strategiche come le mine, perfette se posizionate negli angoli in cui si ha più difficoltà a posare lo sguardo mentre si è intenti a prendere la mira.

Il F2P che mancava?

Guadagnando esperienza si sale di livello ma, non essendo presenti statistiche, i vantaggi sono di differente natura. Si ripercuotono ad esempio in una varietà di possibili attacchi primari per l'arma specifica di ciascuna classe: nel caso dell'Assault, per dirne una, la Plasma Gun sarà caricabile con singole sfere d'energia, oppure con colpi più potenti ma lenti o con proiettili che innescano brevi raffiche. Per collegare in qualche modo PvE e PvP, nel primo si combatterà per la propria fazione e per sbloccare gli avanzamenti in un apposito albero delle abilità, che darà altri bonus vari. Lo sviluppatore ha chiaramente intenzione di aumentare quanto più possibile la durata dell'esperienza e stimolare la formazione di una community organizzata. Anche perché più persone saranno online, maggiori i guadagni attraverso le micro transazioni che coinvolgeranno elementi estetici, funzionali come gli slot extra per avere più personaggi e probabilmente qualche moltiplicatore di esperienza. Nulla comunque che avvantaggi i paganti rispetto ai free-to-player nelle fasi di shooting, quindi niente armi, corazze e gadget extra esclusivi. Anche i contenuti delle future espansioni, le classi aggiunte dopo il rilascio e le patch, dovrebbero restare gratuite per sempre.

Messe le mani su mouse e tastiera, FireFall si dimostra straordinariamente già visto e al contempo piacevole da giocare. La presenza dei jet pack, ad esempio, non è nuova ma viene valorizzata da un level design molto articolato: Orbital Command Tower presentava spazi aperti e più piccole stanze in egual misura, dando ad attaccanti e difensori non poche opzioni strategiche.

Il F2P che mancava?

Ci è parsa buona anche la scelta di mettere tre abilità attive per classe, un numero abbastanza basso da non rendere l'esperienza noiosa per chi abituato agli sparatutto standard, ma al contempo sufficiente a sollecitare stili di gioco articolati. Giocando con il Recon, in particolare, ci siamo dilettati a sparare colpi a esplosione ritardata su un nemico che stava arretrando verso i compagni, in modo da sfruttare lo splash damage. Oppure a colpire con speciali proiettili che ne ghiacciavano le gambe, rallentandolo così da renderlo una facile preda. Molto buona la grafica, con un ottimo cell shading che abbina l'uso di un look fumettoso a luci dai colori brillanti, e l'interfaccia che forse è solo un po' troppo invasiva, specialmente quando sullo schermo abbondano le scritte e gli avvisi. A questo punto attendiamo il prossimo Pax di Seattle per capire cosa aspettarci davvero dal PvE e magari qualche annuncio a proposito della beta. Per ora le impressioni sono positive e Firefall sembra poter entrare di prepotenza nel novero dei migliori giochi free to play in circolazione

CERTEZZE

  • Estremamente rifinito per essere un F2P
  • Molto buono tecnicamente
  • Niente pay to win

DUBBI

  • Mancano forse meccaniche originali
  • Il PvE resta per ora un punto interrogativo