Gli strategici targati Paradox Interactive hanno sicuramente una cosa in comune: sono prodotti di nicchia. Dal vecchio Europa Universalis fino al più recente Sengoku, i frutti del lavoro del team di sviluppo svedese sono storicamente stati apprezzati in gran parte solo dai fan più accaniti del cosiddetto genere grand strategy, all'interno del quale Paradox è ormai di diritto uno dei protagonisti principali. I vari titoli creati dallo studio con base a Stoccolma hanno infatti saputo mettere sul piatto un livello di complessità spesso sopra la media: non fa eccezione il primo Crusader Kings, arrivato nel 2004, in realtà da molti ritenuto come uno dei giochi Paradox più accessibili dal grande pubblico.
Visto il successo di di questo titolo, Paradox ha così deciso dopo la pubblicazione di un'espansione di dare vita a una vera e propria serie, che vedrà il battesimo ufficiale con l'arrivo sugli scaffali di Crusader Kings II. A distanza di ben sette anni dal suo predecessore, questo nuovo capitolo verrà ovviamente arricchito di nuovi elementi per costituire un degno sequel al passo coi tempi, pur conservando inalterati nelle intenzioni degli sviluppatori tutti i tratti distintivi del suo marchio di fabbrica: torneremo quindi al centro di intrighi e giochi di potere, pane quotidiano del periodo successivo all'anno 1000. Grazie alla versione work in progress messa a nostra disposizione da Paradox, abbiamo avuto modo di dare un'occhiata allo stato attuale dei lavori, riscontrando (già ad alcuni mesi di distanza dall'uscita del gioco) un livello d'avanzamento in grado di permetterci d'iniziare a mettere nero su bianco almeno una parte di quanto potremo aspettarci nella versione finale, che naturalmente a tempo debito analizzeremo nuovamente.
Scuola di Medioevo
La prima cosa che salta all'occhio nel menu principale di Crusader Kings II è la presenza di un graditissimo tutorial, passo pressoché obbligato non solo per il giocatore più inesperto della serie e del genere, ma anche per chi si ritiene uno stratega un po' più navigato ma alle prime armi con un titolo Paradox. È comunque ovvio che col tutorial gli sviluppatori sperino di poter dare anche ai totali novizi una possibilità in più per inserirsi all'interno delle meccaniche del gioco, senza perdersi nella loro straordinaria complessità. Sin dalle prime fasi introduttive comunque, la profondità di Crusader Kings II si dimostra al di sopra della media: pur trovandoci di fronte a un tutorial piuttosto esaustivo sui vari ambiti che compongono il gameplay, appare infatti evidente la necessità di mettere poi alla pratica quanto imparato con tante ore di gioco, tramite le quali percorrere l'inevitabile curva d'apprendimento. La fase introduttiva appare comunque valida nel suo dare al giocatore la possibilità di spaziare tra i vari capitoli, sezioni e approfondimenti secondari, in modo da capire per gradi le meccaniche di questo gioco, anche se come dicevamo occorrerà inevitabilmente andare incontro a qualche fallimento prima di riuscire a padroneggiare degnamente l'intero gioco. Ben venga quindi una modalità esplicativa, ma anche in questo caso Crusader Kings II sembra seguire le orme del suo predecessore e dei titoli Paradox in generale, per la gioia della folta nicchia di estimatori dei prodotti di questo team.
Game of Thrones
Una volta lanciati all'interno del gioco vero e proprio, ci ritroviamo davanti alla mappa politica dell'Europa del 1066, su cui scegliere quale controllare tra le forze più o meno grandi che all'epoca dominavano i vari territori. Nel dettaglio, più che il Ducato o l'Impero in sé in questa fase è necessario scegliere quale figura controllare: selezionando una regione del Sacro Romano Impero per esempio, si può scegliere a sua volta d'impersonare il Duca di una delle varie province o vestire direttamente i panni dell'Imperatore.
Ognuna delle varie scelte sembra avere una diversa difficoltà suggerita dal gioco, ma è soprattutto evidente come il bello di Crusader Kings II sia proprio costituito dalle svariate possibilità messe a disposizione del giocatore, in quella che di fatto (multiplayer escluso) è la sua unica modalità sandbox: non abbiamo quindi una trama predefinita (ci sono alcuni eventi legati ai vari periodi storici, ma sono molto ridotti in numero) a guidarci, ma una storia che siamo noi stessi a riscrivere partendo da situazioni riguardanti personaggi realmente esistiti, con tanto di link diretti a Wikipedia per i più curiosi. Il fine principale, se così possiamo chiamarlo, non è quindi quello di raggiungere una serie di obiettivi particolari o conquistare tutto il conquistabile: siamo infatti chiamati a preoccuparci principalmente della nostra dinastia e fare in modo che questa duri quanto più a lungo possibile (il gioco si fermerà al 1492) guadagnando più prestigio possibile, sia attraverso il campo bellico che tramite l'acquisizione dei titoli nobiliari, vero e proprio strumento di controllo dei vari territori. Tutto ciò ha ovviamente delle conseguenze sul modo in cui il gioco stesso funziona, visto che in Crusader Kings II controlliamo il capo di un'intera famiglia e le sue preoccupazioni vanno ben oltre le tasse e le battaglie: il gioco ci chiamerà prima di tutto a curarci del fatto che la dinastia vada avanti, trovando un'eventuale dolce metà con cui provvedere alla formazione di una linea ereditaria. Non a caso, la scelta del titolo di questo paragrafo si rivela piuttosto indovinata per descrivere il modo in cui appare il gameplay di Crusader Kings II: come all'interno dell'opera letteraria di George R.R. Martin, il nostro scopo è quello di mantenere la posizione di comando sia dell'attuale capo ma anche dell'intera famiglia, scendendo a patti con amici e nemici e compiendo ogni genere d'azione che possa aiutarci a farlo.
Parenti serpenti
Quanto descritto nel paragrafo precedente è più facile a dirsi che a farsi, visto che ci ritroviamo a dover fare i conti anche con i nostri familiari: un figlio nato bastardo che reclama i propri diritti, secondi e terzi nella linea di successione che tramano per far fuori il primo, e così via. Al di là dei vari aspetti che costellavano la vita di chi nel Medioevo era in possesso di un certo quantitativo di potere, i rapporti coi vari personaggi presenti all'interno del gioco sono dunque il punto cardine di Crusader Kings II. Per fare ciò, Paradox Interactive ha potenziato ancora di più il sistema già visto in precedenza andando a sconfinare in parte all'interno del genere dei giochi di ruolo: figli, fratelli e parenti vari hanno tutti una loro personalità ben precisa, in grado di essere influenzata dai rapporti che questi intrattengono con altri personaggi, richiedendo quindi un diverso tipo di approccio per arrivare a centrare il nostro obiettivo, che è naturalmente quello di fare in modo che la casata vada a lungo avanti d'amore e d'accordo.
Di fatto, andando con la memoria agli altri titoli di questo genere, un mondo vivente e pulsante come quello di Crusader Kings II sembra essere difficilmente ritrovabile in altri giochi: tenendo conto del fatto che stiamo pur sempre parlando di una versione pre-rilascio, gli elementi per sperare in ulteriori migliorie che possano fare di questo gioco un must-have ci sono tutti. Non ci dilunghiamo troppo sul dettaglio grafico e il sonoro essendo aspetti poco rilevanti quando si parla di titoli come Crusader Kings II. Discorso diverso invece per l'interfaccia grafica, spesso in grado di decretare buona parte del successo di uno strategico: quella messa a punto da Paradox Interactive sembra essere un buon compromesso tra la complessità di Crusader Kings II e l'esigenza di non stare a esasperarsi dovendo fare una miriade di clic per raggiungere una singola impostazione. Tutte le considerazioni definitive sono a ogni modo rimandate di qualche mese: già fissata la data d'uscita, salvo imprevisti, per il 7 febbraio 2012 in esclusiva su PC.
CERTEZZE
- Crusader Kings si arricchisce ulteriormente
- Complessità ai soliti livelli Paradox
- Componente ruolistica potenziata
DUBBI
- Non per tutti
- Curva d'apprendimento impegnativa