Classico ma non troppo
Il gameplay, nonostante l'impostazione ormai classica da stealth game moderno, offre comunque alcune innovazioni in grado di aprire prospettive future decisamente interessanti. Oltre a tutti gli oggetti a cui siamo ormai abituati, come detector di movimento e ammenicoli vari di stampo spionistico, Cold War infatti introduce la telecamera a raggi x, oggettino interessante in grado di penetrare ogni genere di muro comune e di mostrarci cosa celano porte, scatoloni e oggetti. Inoltre la possibilità di emettere fasci di Raggi-X può essere usata in molti modi differenti che scopriremo procedendo nel gioco o consultando una buona encicolpedia scientifica. Le novità non si fermano comunque qua, perchè Cold War implementa, per la prima volta in un titolo di questo genere, la possibilità di modificare e combinare oggetti per ottenere dispositivi più complessi e funzionali per raggiungere determinati scopi. L'esempio che il gioco ci propone più frequentemente è quello di combinare un proiettile a impatto stordente con dell'anestetico per prolungare lo stato di incoscienza del bersaglio, ma le possibilità offerte da questo aspetto di Cold War sono molteplici e appaganti per ogni aspirante spia che si rispetti. Nonostante, al principio, un reporter possa contare solo sulle sue mani e la sua inventiva per stordire ostacoli umani ed evitare eventuali pericoli, e nonostante la sua natura di civile democratico gli impedisca di massacrare innocenti e civili a piacimento, presto, durante il gioco, interverranno anche armi da fuoco in quantità e sparatorie senza quartiere. Inutile dire che un giornalista allo sbaraglio non può competere fisicamente con la superspia acrobata Sam Fisher, ma per ovviare a questo inconveniente, e soprattutto per spiegare come un giornalista americano possa munirsi di ogni ben di dio tecnologico, non tarderanno a comparire alleati che ci supporteranno direttamente sul campo, con informazioni e azioni in grado di aiutarci a neutralizzare ostacoli e minacce di diverso genere.
Tecnicamente
Come dicevamo, nonostante si notino ancora alcune animazioni scoordinate e sia presente qualche problema di telecamera, Cold War ricorda Splinter Cell molto da vicino. Il look, anche se i modelli dei personaggi sono particolareggiati e ben rifiniti, è ancora troppo plasticoso e poco realistico e la qualità delle texure varia sensibilmente da una locazione all'altra, nonostante ciò gli ambienti mostrano un'evidente cura nel rappresentare l'austera architettura sovietica. L'audio aiuta parecchio l'atmosfera, il doppiaggio originale rispetta i toni del caso con voci autoritarie e credibili e gli effetti sonori sembrano essere già tutti al loro posto. Con una maggior cura per i contrasti e qualche correzione qua e la, soprattutto a textures e animazioni, Cold War è in grado di essere, almeno tecnicamente, al passo con i tempi, ma per poterlo affermare con certezza siamo costretti ad aspettare la versione finale.
Al di là della Cortina di Ferro
Rispetto al suo parente più vicino, ovvero Splinter Cell, Cold War sembra dedicare un pò più di attenzione a trama e atmosfera utilizzando cutscenes fumettose e intermezzi che richiamano fortemente le atmosfere della Guerra Fredda, fatta di falsi annunci sui giornali, controlli serrati e comportamenti paranoici. Il protagonista, vittima di un atto soppressivo, si trova però coinvolto in un vero complotto che prende vita al di là della Cortina di Ferro e che interpreta alcuni fatti storici come parte di una congiura di carattere fanta-politico. Preparatevi quindi ad una sana dose di revisionismo che inquadra eventi di carattere storico sotto una luce misteriosa e completamente differente rispetto a ciò che ci è dato conoscere. Prendendo spunto da altri titoli e altri generi Cold War introduce quindi oggetti componibili e alleati in grado di aiutarci in tempo reale. Si tratta di elementi che sono già comparsi in altri generi, lungo il corso di tutta la storia videoludica, ma introdotti in uno stealth game lasciano già immaginare possibilità future estremamente interessanti. In definitva Cold War è un titolo potenzialmente interessante per tutti e decisamente promettente per gli appassionati degli stealth games.
Cold War, in arrivo con i primi freddi, si presenta come il più classico tra gli stealth game, talmente classico da essere ambientato dietro la Cortina di Ferro, nel pieno degli anni 80, quando il termine "Guerra Fredda" viaggiava sulla bocca di tutti. La prima differenza, rispetto ad altri titoli dello stesso genere, riguarda il personaggio principale, ovvero un giornalista americano diretto nella madre Russia che assomiglia non poco al Gordon Freeman di Half Life. Questa non è l'unica contaminazione che caratterizza Cold War, chiaramente ispirato, rispetto al gameplay, al celeberrimo Splinter Cell targato Ubisoft, unico titolo stealth in grado di sottrarre un pò di visibilità alla serie regina, ovvero Metal Gear Solid.